Abd Allah dell'Arabia Saudita
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Re 'Abd Allāh bin 'Abd al-'Azīz Al Sa'ūd, (in arabo عبد الله بن عبد العزيز آل سعود) meglio conosciuto come ˁAbd Allāh o Re Abdullah (Riyād, 1924), dal 1 agosto 2005 è il nuovo sovrano dell'Arabia Saudita, il 6° della serie. Figlio di re ˁAbd al-ˁAzīz, già erede designato e reggente dal 1995 in seguito all'impossibilità di Re Fahd di badare agli affari di Stato a causa di un ictus. È salito sul trono dopo la scomparsa di Fahd. Re ˁAbd Allāh è stato ufficialmente insediato solo il 3 agosto 2005, pur avendo già ereditato il titolo ed i poteri sovrani immediatamente dopo il trapasso del predecessore.
Prima di diventare erede al trono e reggente, come membro del ristretto circolo dei principi sauditi era già uno degli uomini più influenti del Regno ed uno dei più autorevoli nei rapporti coi governi e le compagnie straniere, essendosi guadagnato fiducia e rispetto, in quanto estraneo a episodi di corruzione che pure hanno frequentemente riguardato altri membri del governo e della famiglia reale.
Il suo primo incarico amministrativo fu quello di sindaco della Mecca. Nel 1963 divenne vice ministro della Difesa e comandante della Guardia Nazionale, cariche che ha mantenuto fino ad oggi. Fu nominato erede al trono nel 1982 e quindi reggente nel 1995.
Pur essendo ritenuto dagli analisti di politica internazionale più nazionalista del defunto fratello, ˁAbd Allāh ha comunque cercato di favorire un equilibrio tra le tradizioni e il bisogno di modernità. Tuttavia i suoi atti sono parsi più di una volta contraddittori e hanno mostrato come egli sia finora stato molto più sensibile ai desideri di chi si oppone alle richieste di riforme, soprattutto in campo politico.
Si è espresso più volte riguardo i conflitti tra nazioni arabe e Occidente, riconoscendo la necessità di stretti legami economici e politici con esso, ma solo se controbilanciati da un rafforzamento delle relazioni tra gli altri Stati arabi fra loro. Nel 1984 ha espresso il suo appoggio alla Siria in Libano e chiesto il ritiro americano dalla zona vicino-orientale. Ha criticato duramente il sostegno Usa ad Israele e l'occupazione dei Territori palestinesi. Nel marzo 2002 ha avanzato l'ipotesi che gli arabi sarebbero stati pronti a normalizzare i loro rapporti con Israele se quest'ultimo si fosse ritirato all'interno dei confini anteriori alla guerra del 1967. Al momento dell'invasione irachena del Kuwait, l'allora erede al trono si disse contrario allo stanziamento di truppe americane sul territorio saudita.
Al momento della propria incoronazione ha nominato Principe Ereditario il proprio fratello Sultān b. ˁAbd al-ˁAzīz Al Saˁūd.