Christian Wirth
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Christian Wirth (Oberbalzheim, 24 novembre 1885 - 26 maggio 1944) fu il primo comandante del campo di sterminio di Belzec e responsabile dello sterminio di migliaia di ebrei con il programma eugenetico Aktion T4 e con l'Operazione Reinhard di Odilo Globocnik.
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[modifica] A disposizione del Reich
Studiò carpenteria e divenne poi funzionario di polizia.
Wirth combatté durante la prima guerra mondiale sul fronte occidentale ottenendo una decorazione.
Dopo la guerra trascorse diversi anni come imprenditore edile e rientrò poi nella polizia come agente nella squadra omicidi a Stoccarda, guadagnandosi la reputazione per la sua brutale efficienza e la completa dedizione al lavoro.
S’iscrisse al partito nazista nel 1931, alle SA (camicie nere) nel 1933, al SD nel 1937 e alle SS nel 1939.
Nello stesso anno fu promosso Commissario (Kriminalkommissar) nel dipartimento della Gestapo, la Kripo.
[modifica] Il Programma eugenetico Aktion T4
Nell’ottobre 1939, Wirth ottenne il rango di SS-Obersturmfűhrer e fu inviato alla clinica psichiatrica di Grafeneck dove prese parte al programma Aktion T4.
Conobbe Josef Oberhauser che divenne poi il suo aiutante a Belzec. Sempre a Grafeneck conobbe Kurt Franz, che divenne poi vicecomandante al campo di Treblinka.
Alla fine del 1939, Wirth fu inviato alle carceri di Brandeburgo dov'era stato allestito un centro "eutanasia". A capo dell'operazione, guidò il primo esperimento di "gasazione" usando il monossido di carbonio.
Philipp Bouhler, cancelliere del Führer, che faceva parte del gruppo, gli suggerì che le camere a gas avrebbero potuto essere camuffate da docce.
A metà 1940, Wirth venne nominato Capo del programma Aktion T4 in Germania e Austria, capo dell'ufficio del registro a Hadamar, e capo del centro di eutanasia a Hartheim, dove conobbe Franz Stangl, il futuro capo di Sobibor e Treblinka.
[modifica] Il campo di sterminio di Belzec
Nel mese di settembre del 1941, Wirth fu inviato a Lubiana per allestire un primo centro di eutanasia fuori dal Reich, ma il progetto fu poi abbandonato.
Rimangono sconosciute le sue mosse nel periodo tra settembre e dicembre 1941.
Prima del Natale 1941, Wirth arrivò a Belzec, nel Governatorato Generale, e portò con se un piccolo gruppo di uomini con i quali aveva lavorato al Programma Aktion T4.
Primo comandante del campo di Belzec, Wirth fu soprannominato dallo staff SS come "Christian il barbaro" o "Il barbaro Christian", tali erano le sue brutalità.
Istituì i sonderkommandos, (un’ordine gerarchico all'interno del campo dove ebrei avevano l’autorità di sorvegliare altri ebrei): selezionò un centinaio di giovani uomini dai primi treni che arrivarono al campo, per costituire una prima forza lavoro che sottopose a un capo ebreo, assistito da due Oberkapos, a loro volta controllati dai Kapòs.
Wirth parlava personalmente con ogni gruppo di ebrei che arrivavano al campo con i convogli. Era tale il tono di voce, che gli ebrei in attesa sulla piattaforma, occasionalmente gli applaudivano, credendo alla sua storia che fossero solo in un campo di passaggio.
Un inviato SS, Luogotenente Kurt Gerstein, dichiarò dopo la guerra, che vide Wirth frustare dei giovani ebrei nelle camere a gas a Belzec e anche frustare una guardia ucraina in viso per non aver avviato il motore collegato alle camere a gas.
I sopravvissuti di Belzec raccontarono che Wirth gettava giovani bambini ebrei in una fossa e ordinava di seppellirli vivi.
Un sopravvissuto lo descrisse così:
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«Era alto, ampie spalle, sulla quarantina, con un viso volgare. Era nato criminale, una bestia...»
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(Rudolf Reder)
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Un soldato ucraino del campo di lavoro di Trawniki paragonò Wirth a uno "Stuka", il bombardiere da picchiata dell'esercito tedesco.
Inculcava la disciplina alle guarnigioni, sia tedesche che ucraine, ordinando lunghe marce fuori dal campo, alle quali lui stesso partecipava.
A giugno del 1942, Wirth sparì da Belzec e tornò a Berlino.
Non si sa con certezza la motivazione, ma è possibile che fu convocato alla capitale per ricevere ulteriori istruzioni sulla sradicazione degli ebrei dalla Polonia (conosciuta come Action Reinhard). Gottlieb Hering, che conobbe Wirth per 20 anni, gli subentrò a Belzec nell’agosto del 1942.
[modifica] Operazione Reinhard
Quando Wirth riapparve era ispettore del SS-Sonderkommandos Action Reinhard, Operazione Reinhard. Il suo primo compito fu quello di riorganizzare Treblinka.
Franz Stangl fu inviato a Sobibor e organizzò lo staff SS come aveva fatto a Belzec. Prese il suo lavoro con entusiasmo, garantì l’ampliamento delle camere a gas e il loro funzionamento in base alle previsioni di arrivo di nuovi detenuti al campo.
Quando finì a Treblinka, Wirth passò a Sobibor e fece lo stesso anche lì.
A dicembre 1942, divenne responsabile del campo di lavoro slavo nella zona di Lubiana. Egli si stabilì al secondo piano di una villa in Chelmska Street vicino all’aeroporto dove c’erano tre hangar usati da deposito per gli abiti e altri oggetti personali appartenuti agli ebrei.
Gli operai ebrei slavi lavoravano nelle vicine fabbriche e erano soggetti ai folli trattamenti di Wirth.
[modifica] La risiera di San Sabba
Il 23 settembre 1943 venne costituita la Repubblica Sociale Italiana occupata dalle truppe naziste: il Friuli Venezia Giulia le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana, diventarono territori direttamente amministrati dal terzo Reich.
Wirth fu promosso SS-Sturmbannfűhrer e trasferito a Trieste a capo dell'Einsatzkommando Reinhard come una delle prime divisioni dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana.
A Trieste sorgeva uno stabilimento per la pilatura del riso, costruito nel 1913 nel quartiere periferico di San Sabba.
Venne requisito e utilizzato in un primo tempo come campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l'8 settembre 1943 con il nome di Stalag 339, poi destinato allo smistamento dei deportati in Germania ed in Polonia, sia come deposito e smistamento dei beni razziati, il Polizeihaftlager (letteralmente campo di detenzione di polizia), successivamente fu utilizzato per la detenzione e l’ eliminazione di partigiani, detenuti politici ed ebrei sempre tramite camere a gas.
Furono costituiti territorialmente diversi uffici contrassegnati dalla sigla R. Il gruppo che operava a Trieste fu siglato R1 (cifra impressa su documenti e sulle celle della risiera).
Wirth tornò poi per un breve periodo a Lubiana per distruggere tutti i campi di lavoro nell’area e altresì uccidere chi ci avesse lavorato.
Il 26 maggio 1944 fu ucciso dai partigiani in un combattimento in Yugoslavia ed è sepolto al cimitero militare tedesco di Costernano in provincia di Verona (blocco 15, tomba numero 716) con altri 21.916 militari caduti in terra italiana nel corso della Seconda guerra mondiale.
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Per approfondire, vedi la voce Risiera di San Sabba. |
[modifica] Bibliografia
- Lucy Dawidowicz, The War Against the Jews, Penguin, 1990, ISBN 0-14-013463-8
- Martin Gilbert, The Holocaust, Fontana, 1990, ISBN 0-00-637194-9
- Gitta Sereny, The German Trauma, Penguin, 2000, ISBN 0-71-399456-8
- Gabriele Zaffiri, Kaiser Wilhelm Gesellschaft, Nicola Calabria editore, Patti (ME), 2006, ISBN 978-8888-010458-109
[modifica] Collegamenti esterni
- Biografia di Wirth
- (en) Il campo di sterminio di Belzec
- La deportazione e il programma T4
- La risiera di San Sabba
[modifica] Voci correlate
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