Mario Ridolfi
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Mario Ridolfi (Roma 1904 - Marmore, Terni 1984) è stato un riconosciuto e valido architetto italiano del novecento.
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[modifica] Biografia
Nasce da una famiglia artigiana dell’edilizia. Si laurea a Roma nel 1929, presso la Scuola Regia di Architettura. L'attività progettuale di Ridolfi comincia negli anni '30 quando inizia a lavorare partecipando ai molti concorsi con i quali si vuole progettare la nuova Roma del regime fascista fino a vincere, nel 1932, quello per il palazzo delle Poste di Piazza Bologna. L’edificio è uno dell’esempi più significativi del Razionalismo italiano, come le altre due palazzine romane per unità abitative di via di Villa Massimo (1937) e di via S. Valentino Colombo (1938) e l'Istituto Tecnico Bordoni di Pavia (1935), nel quale si registra la collaborazione di Konrad Wachsmann. La formazione di Ridolfi è però, per il percorso che ha seguito e per l’ambiente nella quale si è sviluppata, legata alla tradizione, anche se aperta al Movimento Moderno, che costituisce la forma di espressione quasi temporanea, una varietà nella definizione dello spazio architettonico.
Nel dopoguerra egli aderirà in pieno alla corrente definita del Neorealismo architettonico che ha l’aspirazione a rileggere in chiave moderna i valori del passato, le sue tecniche, i suoi materiali e i suoi particolari architettonici, tendendo a ricreare un ideale spazio architettonico e abitativo tipico dell’ambiente costruito del borgo. La rappresentazione simbolo della dottrina neoreliasta è infatti, il quartiere Tiburtino a Roma, che vede Ridolfi, tra il 1949 e il 1954, riunito a Quaroni assieme ad una certa ideologia dell’INA-Casa che ben sposa questa visione dell’architettura, che si lega ai temi etici e sociali del luogo. Negli stessi anni sono dello stesso valore architettonico le case in viale Etiopia a Roma (1952) e la Casa Chitarrini a Terni che è l’ opera più rappresentativa tra quelle realizzate nel cuore del centro storico di questa città.
Si apre poi, il cosiddetto ciclo delle Marmore, località nei dintorni di Terni, luogo in cui l’architetto si ritira negli anni 60, e dove ha origine una nuova stagione creativa. Sono di questo periodo opere che portano ad modificazione delle strutture rigorose della rappresentazione architettonica e ad una rielaborazione delle forme e dei materiali. Tra essi da citare sono i progetti per il Motel Agip a Settebagni, le ville del cosiddetto "ciclo delle Marmore", e gli studi per gli uffici del Comune di Terni, il cosiddetto "Uovo", ultima opera di ampio rilievo alla quale Ridolfi ha lavorato prima della morte del 1984.
Da ricordare è anche il suo importante contributo alla manualistica tecnica alla quale egli lavora durante il periodo della guerra, ed il cui frutto è il Manuale dell'Architetto (1945-1946). Questo campo di ricerca, dove egli trasferisce la sua metodologia di analisi del progetto e della costruzione, mostra un Ridolfi, non chiuso in quel ambito di artigianato romantico e popolaresco, in cui molta critica lo ha esageratamente relegato, ma come un sostenitore, di un “fare scientifico” che è tipico del Movimento Moderno.
[modifica] Opere
- il progetto di una torre dei ristoranti (1928);
- La fontana di piazza Tacito a Terni (1932);
- il palazzo delle Poste di Piazza Bologna, a Roma(1932);
- l'Istituto Tecnico Bordoni di Pavia (1935);
- due palazzine di via di Villa Massimo e di via S. Valentino Colombo a Roma (1937-1938);
- il progetto di concorso per il fabbricato di testa della Stazione Termini (1947);
- i quartieri INA-Casa di Terni (1949);
- le case Luccioni, Chitarrini a Terni,(1949 – 1952)
- Quartiere INA-Casa Tiburtino a Roma ( del 1950-51);
- le torri INA-Assicurazioni di viale Etiopia a Roma (1952);
- la sopraelevazione Alatri le palazzine Zaccardi, Mancioli e INAIL, a Roma (1950-1954);
- Case Incis di via Tommaso Cannizzaro a Messina (1952)
- Quartiere INA-Casa a Cerignola, (1959);
- Casa Staderini e delle Case Franconi a Terni (1959 – 1960);
- gli asili di Poggibonsi e di Ivrea Olivetti, (1960);
- gli edifici carcerari di Nuoro e Cosenza,(1954-1963)
- la Casa Lina, a Marmore (Terni), (1966);
- il progetto di un Motel Agip a Settebagni (Roma) (1968- 1969);
- il progetto di un Motel Agip a Belgrado, (1969-1970);
- il complesso Fontana, a Terni, (1959-1966);
- la Casa Pallotta, a Terni, (1960-1964);
- la Casa Briganti, a Terni, (1959-1966);
- il progetto per gli uffici del Comune di Terni, il "bidone o l' “Uovo”, (1963-1970);
- la casa Lana, a Cesi Terni, (1973-1976);
- la scuola media Leonardo Da Vinci, a Terni, (1952-1961);