Alfred Rosenberg
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Alfred Rosenberg (Reval (odierna Tallinn), Estonia, 12 gennaio 1893 - Norimberga, 16 ottobre 1946) fu un membro del Partito nazista ed il massimo esponente della sua ideologia.
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[modifica] Biografia
[modifica] L'ascesa
Figlio di un calzolaio di origine baltica, Rosenberg nacque in Estonia, che all'epoca faceva parte dell'Impero Zarista; a Riga studiò architettura. Dopo iniziali simpatie per il comunismo, a Monaco conobbe Hitler aderendo al piccolo partito dei lavoratori tedeschi del cui giornale (Völkischer Beobachter), nel 1921, divenne il principale redattore.
Nel 1923 prese parte al fallito Putsch di Monaco; a seguito di ciò Hitler fu arrestato, il partito sciolto e il giornale cessò le pubblicazioni. Dopo il rilascio del Führer riprese la sua attività, divenendo l'intellettuale del partito. Hitler lo nominò nel 1933 Reichsleiter a capo dell'ideologia e della politica estera dello NSDAP. Si fece conoscere grazie ai primi scritti razzisti (La traccia degli ebrei attraverso i tempi, Peste in Russia e altri) in cui riprendeva le teorie antisemitiche di altri filosofi. Fu con Il Mito del XX Secolo (Der Mythus des 20 Jahrhunderts), che la sua fama divenne mondiale.
[modifica] L'antisemitismo
Nelle sue pubblicazioni Rosenberg riteneva gli Africani al pari degli Ebrei e delle altre popolazioni semitiche, ma mostrava disprezzo anche per i Latini e gli Slavi. Al vertice di questa gerarchia si trovano, ovviamente, gli Ariani (Tedeschi, Scandinavi ed altre popolazioni nordiche). Ma Rosenberg si accanì anche contro il Cristianesimo, come Baldur von Schirach, ammirando i paganesimo dei Celti e dei Germani. Durante la guerra Rosenberg fu nominato Ministro per i territori occupati dell'Est (Paesi Baltici, Bielorussia, Ucraina, l'area del Caucaso e la Russia Europea) e si occupò in prima persona delle deportazioni di migliaia di Ebrei.
[modifica] Anticattolicesimo
Il libro più famoso di Rosenberg, il Mito del XX secolo, venuto a milioni di copie, esprime una posizione del nazionalsocialismo, che ufficialmente era aconfessionale, nei confronti della Chiesa cattolica. Nel passo che segue vi sono alcune affermazioni comuni anche al cosiddetto "cristianesimo positivo": si auspica la formazione di una chiesa germanica, svuotata di fatto del suo contenuto cristiano sostituito dai miti neopagani della razza nordica, e si accusa la Chiesa cattolica di essere profondamente antigermanica, cioè antinazista:
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«La Chiesa Romana in Germania non può negare la sua piena responsabilità per il suo lavoro di distruzione popolare dovuto al suo clero pacifista, anche perché nei casi in cui ci furono onorevoli preti cattolici che ebbero parole di vera volontà nazionale germanica, essi vennero impediti senza indugi della facoltà di parola. Esiste quindi un tentativo verificato ideologico e sistematico di distruggere il Popolo Tedesco del suo orgoglio nei difensori della patria del 1914, di profanare la loro memoria, di gettare nello sterco chi fieramente vuole proteggere il Popolo e la Patria. Affermare ciò è semplice verità, e come possa un fedele venire ai patti con l'autorità della chiesa è un fatto di coscienza... Ciò che è conta è che la persona seria deve ergersi per difendere l'onore nazionale tedesco non solo contro i marxisti, ma allo stesso modo, e con maggior durezza, contro il centro (il partito cattolico) e i suoi alleati della chiesa come i peggiori nutritori del marxismo. Chi dovesse eludere questo punto rivela una tendenza anti germanica.»
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(A. Rosenberg, il Mito del XX secolo)
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[modifica] La morte
Rosenberg venne catturato dagli Alleati alla fine della guerra. Sedette in prima fila al Processo di Norimberga dove fu riconosciuto colpevole e condannato a morte. La sentenza ("Tod durch den Strang", cioè morte mediante impiccagione) fu emessa il 1° ottobre 1946 e due settimane dopo, il mattino del 16, Rosenberg venne giustiziato.
[modifica] Voci correlate
Imputati condannati a morte | Martin Bormann (in contumacia) · Hans Frank · Wilhelm Frick · Hermann Göring · Wilhelm Keitel · Alfred Jodl · Ernst Kaltenbrunner · Joachim von Ribbentrop · Alfred Rosenberg · Fritz Sauckel · Arthur Seyß-Inquart · Julius Streicher |
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Imputati condannati ad altre pene | Karl Dönitz (10 anni) · Walter Funk (ergastolo) · Rudolf Heß (ergastolo) · Konstantin von Neurath (15 anni) · Erich Raeder (ergastolo) · Baldur von Schirach (20 anni) · Albert Speer (20 anni) |
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Imputati assolti | Hans Fritzsche · Gustav Krupp von Bohlen und Halbach · Robert Ley (morto suicida prima del processo) · Franz von Papen · Hjalmar Schacht |
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