Sant'Anastasia (NA)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
![]() |
|||
---|---|---|---|
Immagine:Sant'Anastasia-Stemma.png | |||
Stato: | ![]() |
||
Regione: | ![]() |
||
Provincia: | ![]() |
||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 150 m s.l.m. | ||
Superficie: | 18.76 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 1536,0 ab./km² | ||
Frazioni: | Madonna dell'Arco | ||
Comuni contigui: | Casalnuovo di Napoli, Ercolano, Pollena Trocchia, Pomigliano d'Arco, Somma Vesuviana | ||
CAP: | 80043 (Madonna dell'Arco), 80048 (capoluogo) | ||
Pref. tel: | 081 | ||
Codice ISTAT: | 063072 | ||
Codice catasto: | I262 | ||
Nome abitanti: | anastasiani | ||
Santo patrono: | San Francesco Saverio | ||
![]() |
Sant'Anastasia (pron. Sant'Anastasìa) è un comune di poco meno di 30mila abitanti della provincia di Napoli. Il suo territorio ricade nel Parco nazionale del Vesuvio.
Il comune ha radici antiche. Le prime presenze umane sono ravvisate fin dalla preistoria. Nel periodo romano, il territorio su cui poggia il paese rientrva nel c.d. Campus Romanus, area che vevve esclusa sia dall'influenza della città di Napoli che da quella di Nola, per evitare le continue lotte tra le due per accaparrarsi un terriorio così fertile.
Il nome della cittadina deriva, molto probabilmente, dalla presenza dopo la guerra gotica, di soldati illirici o macedoni, molti dei quali convertiti al cristianesimo e devoti a S. Anastasia, il cui culto è ancora oggi molto diffuso nell'Europa dell'Est. Per molti anni, a dir il vero, gli storici hanno dubitato se il nome originario fosse o meno S. Anastasia. Si è pensato anche a Santo Nastasio o Anastasio il cui culto è anche diffuso nella zona.
S.Anastasia è stata fino a metà dell'ottocento casale del vicino comune di Somma Vesuviana, poi è divenuto autonomona.
Il capoluogo del comune, conosciuto per l'artigianato del rame e per la produzione agricola, in particolare di albicocche, conserva un interessante centro storico, il cui monumento più significativo è la chiesa parrocchiale di Santa Maria la Nova, con lo splendido campanile a cuspide ottagonale.
Indice |
[modifica] Santuario della Madonna dell'Arco
A quattro chilometri dal capoluogo, nel centro abitato omonimo (che comprende anche la contrada Romani), si trova il santuario della Madonna dell'Arco, meta ogni anno, nel lunedì in albis, del tradizionale e pellegrinaggio dei fujenti o battenti, che raccoglie nel luogo di culto migliaia di fedeli da molte città della Campania. Il Santuario è sorto intorno ad una edicola votiva rappresentante la Vergine Maria con in braccio Gesù bambino. Il Lunedì in albis del 1494 un uomo, avendo perso una partita a bocce, lanciò, bestemmiando, una boccia contro l'immagine che cominciò a sanguinare. Pochi anno dopo, nel 1500, il santurio, per espressa volontà popolare, fu affidato ai padri Domenicani, del ramo riformato abbruzzese. Dopo pochi anni dal primo miracolo, un altro evento attirò l'attenzione dei fedeli. Mentre un frate era in preghiera innanzi all'immagine della Vergine questa si illuminò e venne circondata da alune "stelle luminose". Il fenomeno, a dire dei cronisti dell'epoca, fu visibile per alcuni giorni e, quindi, a chiunque entrasse nella chiesa. Questi "fenomeni" fecero rapidamente diffondere il culto della Madonna dell'Arco in tutta la provincia di Napoli, nel Casertano, nell'Avellinese ed anche in altre province dell'Italia meridional All'esterno dei centri abitati del comune si trovano inoltre numerose antiche masserie.
[modifica] Manifestazioni ed eventi
- Festa della Madonna dell'Arco - lunedì dell'Angelo (in albis). Come altre festività religiose della zona, la festa è frutto di sovrapposizioni cristiane su più arcaiche forme di religiosità, riconducibili a riti tesi a esorcizzare le forze demoniache distruttrici di raccolti.
[modifica] Gemellaggi
Sant'Anastasia è gemellata con:
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti