Aiello Calabro
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Aiello Calabro | |||
---|---|---|---|
Stato: | Italia | ||
Regione: | Calabria | ||
Provincia: | Cosenza | ||
Coordinate: |
|
||
Altitudine: | 502 m s.l.m. | ||
Superficie: | 38 km² | ||
Abitanti: |
|
||
Densità: | 63 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Cleto, Grimaldi, Lago, Martirano (CZ), Martirano Lombardo (CZ), San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello | ||
CAP: | 87031 | ||
Pref. tel: | 0982 | ||
Codice ISTAT: | 078004 | ||
Codice catasto: | A102 | ||
Nome abitanti: | aiellesi | ||
Santo patrono: | San Geniale martire | ||
Sito istituzionale | |||
Visita il Portale Italia |
Aiello Calabro è un comune di 2.392 abitanti della provincia di Cosenza.
Cenni storici sulla cittadina
Aiello è un piccolo paesino, arroccato sulle colline dell'entroterra tirrenico, che affonda le sue radici nel passato remoto. A chi si trovasse a passare da questa cittadina medioevale appaiono subito particolarmente suggestivi lo sperone roccioso e i resti del castello che domina il borgo principale, e la verdeggiante natura circostante. L'impianto urbanistico e architettonico dell'abitato tradiscono subito le sue origini antiche. Un giro per le viuzze che attraversano il centro ci svelano le bellezze di Aiello. Il palazzo Cybo-Malaspina (XVI secolo), gli altri palazzi signorili del sei-settecento, le chiese, la bella e rinascimentale Cappella Cybo presso l'ex Convento degli Osservanti. E poi la montagna con i suoi alberi secolari e il boschetto del Casellone con i suoi chioschi attrezzati per trascorrervi una giornata immersi nel verde della natura. Un breve soggiorno, in questo paesello che si pone a metà strada tra il mare (10 minuti dalla costa amanteana) e la montagna, non è sufficiente per assaporare e gustare le bellezze che si offrono al visitatore. Con la calma necessaria si potranno scoprire tutte le particolarità dell'ingegno locale e i prodotti della gastronomia di questa terra: gli insaccati e i formaggi, i sottoli, i prodotti da forno, i fichi lavorati del cosentino. Le occasioni per mangiare tali prelibatezze non mancano. A cominciare dai punti ristoro di alcune aziende agrituristiche, ai ristorantini del centro.
I segni della storia in questo piccolo ma suggestivo paese di Calabria sono ben visibili. Le origini (sebbene alcuni hanno sostenuto fosse la mitica Tilesio, città greca) risalgono ai Romani (il nome Agellus, piccolo campo, da cui deriva il nome attuale ne è una chiara testimonianza). Posto in un luogo strategico, per il controllo delle vie di comunicazione (una deviazione della via consolare Annia passava proprio da qui), Aiello è stato nel corso dei secoli al centro di aspre lotte di potere. I Saraceni del vicino Emirato di Amantea, come racconta la leggenda, nel tentativo di farlo capitolare “per fame”, furono persuasi a desistere dal genio degli aiellesi che per dimostrare di avere scorte a sufficienza, dalle mura del castello lanciarono delle pizze di formaggio ottenute dal latte delle loro donne. I normanni, nel 1065, guidati da Roberto il Guiscardo lo assediarono per quattro mesi, prima di ottenerne la resa. L'importanza di questo lembo di terra “…grossa, nobile, et civile” è dimostrata nel corso delle alterne vicende storiche. Con gli Aragonesi, il feudo aiellese, dai Sersale fu assegnato al viceré di Calabria e conte di Ajello, Francesco Siscar. Tale periodo per Aiello è molto florido e si registra una notevole espansione demografica, sociale ed economica che continua con il Viceregno spagnolo in cui cresce l'agricoltura e la produzione della seta. Nel 1566 il Feudo aiellese viene acquistato per 38 mila ducati dal principe di Massa, Alberico Cybo Malaspina. Con questa famiglia di origini liguri toscane, che mantenne la proprietà del feudo sino all'eversione della feudalità, lo “Stato di Aiello” passa da contea a marchesato e poi a ducato nel 1605. A questo periodo si devono alcune delle più pregevoli testimonianze architettoniche artistiche e storiche del Borgo antico: il palazzo Cybo e la omonima cappella gentilizia. Ma anche il castello, “una delle prime fortezze del regno”, come ebbe a definirlo Leandro Alberti nel 1525-6, che fu scelta come dimora dal cavaliere Francesco Cybo, dove organizzò una ricca biblioteca con opere rarissime. Nel decennio francese la cittadina passa nella giurisdizione del cantone di Belmonte, quindi nel governo di Rogliano, sino al 1811, anno in cui diventa capoluogo di Circondario (comprendente Terrati, Serra, Lago, Laghitello, Pietramala e Savuto). Dopo vi fu: la Restaurazione borbonica, poi Garibaldi che unì l'Italia, il Brigantaggio, e il terremoto del 1905 che distrusse buona parte dell'abitato. Nel 1864 prese il nome di Aiello di Calabria che mutò poi nel 1928 in Aiello Calabro, incorporando Cleto e Serra, i quali divennero comuni autonomi il primo nel 1934, il secondo nel 1937.
Tra i figli illustri di questo paese vi sono, tra gli altri, poeti (Francesco della Valle, fine 1500, inizi 1600), scultori (Pietro Barbalonga, fine 1500, inizi 1600), pittori (Raffaele Aloisio, 1800), letterati (Costantino Arlia, 1829-1915) ), notai di fama nazionale (Giovanni Solimena, 1869-1944), ecc.
Consulta anche il sito: http://www.aiellocalabro.net
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti