Bernardo Antonio Vittone
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Bernardo Antonio Vittone (Torino, 1705 – Torino, 19 ottobre 1770) è stato un architetto italiano.
E' comunemente considerato uno dei maggiori esponenti del Barocco piemontese, insieme a Filippo Juvarra e Guarino Guarini, dai quali fu profondamente influenzato.
Dopo i suoi studi a Roma, dove ottenne la laurea in Architettura all'Accademia Nazionale di San Luca, nel 1733 si trasferì a Torino dove aprì uno studio.
Si dedicò principalmente alla progettazione di chiese, fondendo la leggerezza e la luminosità dello Juvarra con lo stile tardo seicentesco del Guarini, e portando il Barocco verso il neoclassicismo del cosiddetto “Barocchetto”.
Lavorò principalmente in Torino e provincia, ma anche in altre zone del Piemonte, realizzando una notevole quantità di edifici religiosi e civili.
[modifica] Progetti
- Chiesa Parrocchiale di Pecetto (1730).
- Cappella della Visitazione del Valinotto a Carignano (1738-1739).
- Ospedale della Carità a Casale Monferrato (1740).
- Palazzo Vittone in Piazza Vittorio Veneto a Pinerolo (1740). Fu commissionato dal re Carlo Emanuele III per accogliervi l'Ospizio dei Catecumeni.
- Cupola della Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco in Piazza Cavour a Chieri (dal 1740).
- Chiesa di Santa Chiara a Bra (1742).
- Facciata del Palazzo Municipale a Bra.
- Chiesa di Santa Maria Assunta a Grignasco (1750).
- Chiesa di Santa Maria di Piazza a Torino (1751-1754).
- Facciata della Chiesa di San Giorgio a Chieri (1752.
- Chiesa di Santa Croce a Villanova Mondovì (1755).
- Chiesa di San Michele Arcangelo a Rivarolo Canavese (1759). E' considerata uno dei capolavori dell'architetto torinese.
- Orfanotrofio adiacente la Chiesa di Santa Maria Annunziata (detta "Delle Orfane") a Chieri (tra il 1761 e il 1765).
- Ampliamento dell'abside della Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo a Asti (1764).
- San Michele di Borgo d'Ale (1770).
- Rifacimento della Chiesa dell'Abbazia di Fruttuaria a San Benigno Canavese (1770), insieme a Mario Ludovico Quarini.
[modifica] Scritti
Si occupò come curatore dell’edizione del manoscritto del Guarini L’architettura civile (1737).
Possedendo oltre alla capacità progettuale anche notevoli qualità di teorizzatore, scrisse due opere di didattica architettonica: