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Pinerolo - Wikipedia

Pinerolo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Pinerolo
Stato: Italia
Regione: Piemonte
Provincia: Torino
Coordinate:
Latitudine: 44° 53′ 0′′ N
Longitudine: 7° 20′ 0′′ E
Mappa
Altitudine: 376 m s.l.m.
Superficie: 50 km²
Abitanti:
34.264 31-12-04
Densità: 665 ab./km²
Frazioni: Gerbido, Riva, Abbadia Alpina, Talucco, Baudenasca, Costagrande 
Comuni contigui: Cumiana, Pinasca, Frossasco, San Pietro Val Lemina, Roletto, Piscina, Scalenghe, Porte, Buriasco, San Secondo di Pinerolo, Osasco, Macello, Garzigliana,Cantalupa
CAP: 10064
Pref. tel: 0121
Codice ISTAT: 001191
Codice catasto: G674 
Nome abitanti: pinerolesi 
Santo patrono: San Donato 
Giorno festivo: lunedì dopo l'ultima domenica del mese di Agosto 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia
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«Vista dall'alto, posta com'è all'imboccatura di due bellissime valli, ai piedi delle Alpi Cozie, davanti ad una pianura vastissima, seminata di centinaia di villaggi, che paiono isole bianche in un vasto mare verde e immobile, è la città più bella del Piemonte.»
(Edmondo De Amicis, Alle porte d'Italia)

Pinerolo (Pinareul in piemontese) è un comune di 33.269 abitanti della provincia di Torino.

A Pinerolo ha sede l'unica scuola italiana dove apprendere il mestiere del maniscalco: la Scuola Militare di Mascalcia, fondata nel 1882.

Indice

[modifica] Geografia e topografia

Si trova allo sbocco in pianura della Val Chisone, a 37 km da Torino, sulla strada del Sestriere che collega il capoluogo con il colle del Monginevro.

Il territorio del comune si estende dalla sinistra del Chisone fino alla frazione montana Talucco sul fianco sinistro della valle del Lemina ed occupa quindi un settore pianeggiante ed uno montuoso.

La parte più antica dell'abitato sorge sulle pendici della collina di San Maurizio, dominata dai resti della Cittadella (445 m), mentre a sud e a est si sono sviluppati, in pianura, i moderni quartieri residenziali e industriali, fino al corso del torrente Lémina e oltre. Ancora oggi è possibile individuare l'andamento della cinta fortificata, di origine antica e rafforzata a più riprese fino all'intervento del Vauban nel 1670.

[modifica] Frazioni

  • Baudenasca, dove è presente il galoppatoio militare sulle rive del torrente Chisone con splendida vista del Monviso; in questa frazione è presente da alcuni anni un Carnevale con carri allegorici.
  • Riva di Pinerolo, situata ai margini della strada del Sestriere in direzione di Torino, a 4 km dal capoluogo, vi si trova un castello medievale, detto Motta dei Trucchetti, del XIV secolo.
  • Talucco, frazione famosa per gli squisiti "Tomin elètrich" (tomini elettrici) dove fin dall'VIII secolo era presente una cella monastica benedettina appartenente all'abbazia di Novalesa.

[modifica] Storia

Citato per la prima volta nel 981 con il nome Pinarolium (pineta) in un diploma di Ottone II con il quale si confermavano al vescovo di Torino le proprietà, i diritti e i privilegi sulla città goduti dai suoi predecessori, fu ceduta nel 1064 ai benedettini dell'abbazia di San Verano per volere di Adelaide di Susa. Contro le rivendicazioni del vescovo di Torino, appoggiate da un diploma di Federico I, i pinerolesi insorsero in difesa dei benedettini, guadagnando così le libertà comunali.
Conobbe lotte e ribellioni sotto Tommaso I di Savoia che l'aveva occupata nel 1220 e forti contrasti con l'abbazia di San Verano la quale, nel 1243, rinunciò ai suoi diritti in favore di Amedeo IV di Savoia e del fratello Tommaso II di Savoia. Sotto Tommaso ed i suoi discendenti del ramo di Acaia ebbe pace e prosperità: eletta nel 1295 capitale dei loro possedimenti in Piemonte, rimase tale fino al'estinzione del ramo si Savoia-Acaia nel 1418, quando Amedeo VIII riunì in un solo Stato tutti i possessi dei Savoia in Italia e in Francia.
Subì la dominazione francese dal 1536 al 1574, e ne fu nuovamente occupata in virtù del trattato di Cherasco (1631). Il cardinale Richelieu affidò allora a Vauban, il più grande ingegnere francese dell'epoca, il compito di rendere Pinerolo una straordinaria fortezza destinata a garantire alla Francia il controllo dell'Italia settentrionale. A spese di continui espropri di beni e terreni dei cittadini, furono restaurate le mura cittadine, il castello venne ricostruito, la cittadella fu ampliata. Rimanevano alla città due sole porte, quella di Francia e quella di Torino. molti laboratori artigiani furono demoliti e gli operai furono trasferiti a Lione, la cui industria venne potenziata a scapito di quella pinerolese.
La fortezza di Pinerolo, il "Donjon", fu usata anche come prigione, dove Luigi XIV mandava i suoi nemici, tra i quali il misterioso personaggio noto come "Maschera di Ferro".
Pinerolo fu riconquistata da Vittorio Amedeo II di Savoia nel 1696, ma prima di andarsene il Re Sole fece saltare la cittadella e il castello. Carlo Emanuele III ottenne da Benedetto XIV la nomina di Pinerolo a sede vescovile. Il commercio riprese quota, la popolazione passò da 5 mila a 7 mila abitanti e tornarono a fiorire gli ordini religiosi.
Nel 1801 il Piemonte fu annesso alla Francia e Pinerolo fu per l'ultima volta occupata da parte dei Francesi, fino al 1814 con la caduta di Napoleone e del suo impero ed il ritorno del Piemonte a Vittorio Emanuele I.
Nel 1821 ebbe inizio da Pinerolo il movimento insurrezionale capeggiato da Santorre di Santarosa e Guglielmo Moffa di Lisio, che preludeva al Risorgimento italiano.
Iniziò un periodo di sviluppo economico ed edilizio: ponti, strade, ferrovie (la linea Torino-Pinerolo è inaugurata nel 1854) che facilitano i commerci con la Liguria e con il resto della regione.
Nel 1848 fu fondata a Pinerolo la prima società di mutuo soccorso d'Italia, la "Società generale degli operai" creata per «l'unione, la fratellanza, il mutuo soccorso e la scambievole istruzione». Nel 1849 fu trasferita in città (proveniente da Venaria) la Scuola d'Applicazione di Cavalleria (soppressa nel 1945), ora sede, tra l'altro, del Museo nazionale dell'arma di cavalleria e del Museo di Arte Preistorica.
Dalle valli laterali affluì in città nuova popolazione: gli abitanti passarono da 12.000 nel 1819 a 18.000 nel 1890.

Partecipò attivamente alla Resistenza italiana.

Il dopoguerra vide un'ulteriore industrializzazione, con la nascita di nuovi stabilimenti. Negli ultimi anni, però, anche per compensare le difficoltà del settore industriale, la città ha puntato maggiormente sul turismo.

Ha ospitato le gare di curling delle Olimpiadi Invernali del 2006 e dell'Universiade invernale 2007.

[modifica] Luoghi di interesse

Piazza Fontana con il Palazzo del Comune all'arrivo della fiaccola di Torino 2006
Piazza Fontana con il Palazzo del Comune all'arrivo della fiaccola di Torino 2006

Piazza Vittorio Veneto (più nota come Piazza Fontana): è il punto di ritrovo centrale dei pinerolesi; progettata nel 1738, venne realizzata spianando i fossati antistanti le mura seicentesche. Questa vasta area fu fino al 1830 la piazza d'armi della cittadina, una delle più estese d'Italia; oggi è sede dei mercati settimanali (mercoledì e sabato). Al suo interno sono collocate una fontana con vasca monoblocco in pietra di Malanaggio e la statua in marmo dedica al generale Filippo Brignone, eroe di Palestro, opera di Odoardo Tabacchi (1879).
Sul lato nord di Piazza Vittorio Veneto si affaccia il Palazzo del Comune: originamente arsenale della fortezza cittadina, negli anni del fascismo ne venne ristrutturata la facciata e costruita la torre civica. Ospita il Museo Civico (cimeli bodoniani, armi, monete, dipinti ottocenteschi di scuola locale) e la notevole Biblioteca Comunale Alliaudi (oltre 100.000 volumi, manoscritti, incunaboli, e un prezioso fondo di libri rari).
Sul lato est si trova Palazzo Vittone, dal nome dell'architetto Bernardo Antonio Vittone, allievo di Filippo Juvara, che lo progettò nel 1740. Fu commissionato dal re Carlo Emanuele III per accogliervi l'Ospizio dei Catecumeni. Dal 1816 fu poi destinato a collegio municipale, poi vescovile ed infine dal 1867 collegio civico. Oggi è sede di importanti musei ed istituzioni culturali.

Numerose sono le case medievali: tra di esse, il Palazzo dei Principi d'Acaia o Castel Nuovo, costruito nel 1318 e più tardi modificato; la quattrocentesca Casa del Senato; la Casa del Vicario, costruzione in cotto del XVI secolo.
Il Duomo, dedicato a San Donato e già ricordato nel 1044, ripreso nei secoli XV, XVI e XVIII e ancora restaurato nel XIX, si presenta in forme gotiche con tre rosoni e tre portali in facciata dei quali quello centrale sormontato da un'alta ghimberga. Nell'interno conserva acquasantiere gotiche e il coro, un pulpito e un leggio in legno, intagliato nel '600. Il campanile, del 1425, è rimasto incompiuto.

Piazza Cavour nel 1937.
Piazza Cavour nel 1937.

La chiesa di San Maurizio, già ricordata nel 1078, venne ricostruita nel 1470 e restaurata nel 1897: ha un campanile tardo romanico del 1336 e conserva affreschi del XV secolo, una Assunzione di Petrini e una Natività della Vergine di Beaumont. Attiguo alla parte posteriore della chiesa, e rivolto in direzione opposta, è il santuario della Madonna delle Grazie, che sorge in posizione panoramica.
Del 1438, e in parte conservata con il campanile coevo, è la chiesa di San Domenico, che ha resti di affreschi del XV secolo.

Una delle poche chiese barocche è quella di San Rocco, a una navata con presbiterio ellittico, eretta nel 1744 da Giuseppe Gerolamo Buniva: la sagrestia è attribuita a Bernardo Vittone. Del XIX secolo sono il Teatro Sociale (1842) e il Tempio Valdese (1855-60), edificato dopo l'editto di emancipazione di Carlo Alberto.

[modifica] Cultura

Pinerolo conobbe il momento di maggior splendore quando (dal 1295) fu capitale del dominio degli Acaia e centro di cultura, con una fiorente scuola notarile e con la presenza, per le arti figurative, di numerosi artisti come i pinerolesi Beltrami e Canavesio, oltre ad altri le cui opere sono perdute. Nel 1475, in seguito all'iniziativa del francese Jacottino de' Rubeis, divenne un prospero centro di arte tipografica.

Manifestazioni a Pinerolo:

  • Fiera Primaverile: l'ultimo lunedì di aprile;
  • Mostra Mercato dell'Antiquariato Minore: primo fine settimana di maggio, ultimo fine settimana di settembre;
  • Concorsi Ippici Nazionali ed Internazionali: maggio e settembre;
  • Maggiolibri: durante il mese di maggio;
  • Sestrierestorico: tappa pinerolese della Manifestazione di Regolarità per auto storiche, seconda quindicina di giugno;
  • Arcipelago Estate
  • Fiera Patronale
  • Rassegna dell'Artigianato del Pinerolese: fine agosto;
  • Rievocazione storica "La Maschera di Ferro": primo fine settimana di ottobre
  • Città d'arte a Porte Aperte: seconda domenica di ottobre;
  • Capodanno in Piazza

[modifica] La maschera di Ferro

Una delle maggiori manifestazioni della città è la rievocazione storica della Maschera di Ferro. La leggenda vuole infatti che il misterioso personaggio storico risiedette nella cittadella di Pinerolo; sul colle di San Maurizio c'è un piccolo monumento dedicato proprio a questa leggenda.
Il mistero di questa maschera (che in realtà non era di ferro, ma un semplice panno di velluto nero che copriva il volto fino al naso, con rinforzi in metallo al bordo) resiste da quasi trecento anni: sono state avanzate ben quarantotto ipotesi di identificazione (e forse anche qualcuna di più). In realtà si sa che nel 1681, quando governatore della fortezza era un certo Benigno di Saint-Mars, erano rinchiusi nella cittadella cinque prigioneri: il conte Enrico Antonio Mattioli, un certo Eustachio Dauger, un monaco, un certo Dubrueil, un certo La Rivière. Di questi cinque prigionieri, tre restano a Pinerolo, due lasciano il carcere per iniziare il viaggio che si concluderà alla Bastiglia di Parigi, dove la Maschera di Ferro passerà gli ultimi anni di vita. I due sono La Rivière e Dauger: il primo muore ad Exilles il 5 gennaio 1687, e pertanto Eustachio Dauger potrebbe essere la Maschera di Ferro. Ma chi è Eustachio Dauger per meritare tanta attenzione da parte del potere costituito di allora? Questa domanda ci riporta al punto di partenza. Infatti è assai improbabile che il potente regista di questa “commedia” carceraria (perché molto potente doveva essere, se è riuscito ad ottenere delle misure così complesse per la carcerazione della Maschera di Ferro) si sia dato tutto quel daffare per impedire che il misterioso recluso rivelasse la propria identità scoprendosi il volto anche solo dinnanzi alle guardie incaricate della sua custodia, e nello stesso tempo sia stato così sprovveduto da lasciare che il suo nome autentico venisse riportato pari pari sui registri del carcere. Naturalmente non è escluso che lo zelante Saint-Mars abbia affibbiato al suo custodito il nome di persona esistente o già esistita, magari un altro recluso conosciuto durante una sua precedente permanenza in servizio presso una delle tante fortezze distribuite sul territorio di Francia. È stato accertato che parecchi mesi prima della traduzione della Maschera di Ferro al Forte di Exilles, il governatore della fortezza di Pinerolo si recò presso il Forte di Exilles allo scopo di verificarne de visu l’idoneità ad ospitare il misterioso personaggio. Insoddisfatto di ciò che aveva visto, il Saint-Mars dispose la realizzazione di lavori in muratura piuttosto cospicui, volti soprattutto a garantire la “massima sicurezza” nella sorveglianza della Maschera di Ferro. Non ci si prende un tal disturbo per un Eustachio Dauger qualsiasi. L’unica conclusione che se ne può trarre quindi, tenuto conto di come proseguirà la storia del misterioso recluso dopo la detenzione in Pinerolo, è che il mistero della Maschera di Ferro sia destinato a rimanere tale per sempre.

[modifica] Musei

  • Museo storico dell'Arma di Cavalleria: nei locali dell'ex Scuola di Applicazione di Cavalleria si possono ammirare la raccolta di cimeli, l'importante biblioteca e l'archivio storico.
  • Museo d'arte Preistorica: reperti archeologici, arte rupestre internazionale e sezione didattica.
  • Museo Etnografico: cultura popolare, tradizioni, costumi, lavoro, ambienti della pianura e delle valli del Pinerolese.
  • Civico Museo Didattico di Scienze Naturali: geologia, flora, fauna, collezione micologica, mineralogia pinerolese e delle valli limitrofe.
  • Collezione Civica d'Arte di Palazzo Vittone: maestri della pittura e della scultura dell'Ottocento, del Nocevento e contemporanei.
  • Museo della Diocesi: testimonianze storiche ed artistiche della vita religiosa in oltre 250 anni dalla fondazione della diocesi.
  • Museo Storico del Mutuo Soccorso: è la sede sociale della Società Generale fra gli Operai di Pinerolo.

[modifica] Personalità legate a Pinerolo

[modifica] Economia

Intorno a Pinerolo gravita l'economia delle valli valdesi (versante destro della valle del Chisone, Germanasca e del Pellice) e della pianura che si estende fra gli sbocchi di queste valli e il corso del Po.
È sede di alcune industrie (nei settori meccanico, cartario, chimico, dell'abbigliamento) che assorbono manodopera anche dai centri vicini.
Inoltre è il centro del commercio della zona montana circostante.
L'agricoltura e l'allevamento del bestiame sono condotte con tecniche avanzate.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Trasporti

La città di Pinerolo è collegata al capoluogo di provincia Torino da un'autostrada, la A 55, da una linea ferroviaria (per la maggior parte del tragitto a binario unico) e da due strade principali: la SR 23 del Colle del Sestriere, e la SR 589 dei laghi di Avigliana.
Sono presenti due stazioni ferroviarie: Pinerolo, stazione di testa da cui partono i treni diretti a Torino (Porta Nuova, Porta Susa e Lingotto), Milano Centrale, Chivasso e Torre Pellice (questi ultimi partono dal nuovo binario distaccato, il binario 5, costruito in occasione delle recenti Olimpiadi invernali di Torino 2006).
Sempre in occasione delle Olimpiadi è stata costruita la stazione ferroviaria di Pinerolo Olimpica, seconda stazione cittadina e stazione di transito per i treni diretti a Torino e Chivasso; la stazione si trova a pochi passi dal Palazzetto del Ghiaccio, che ha ospitato le gare di curling.

[modifica] Città gemellate

[modifica] Bibliografia

[modifica] Collegamenti esterni

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