Canale di Panamá
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Il Canale di Panamá è un canale artificiale che attraversa l'istmo di Panamá.
Il canale, lungo 81,1 km (compresi i prolungamenti in mare), unisce l'Oceano Atlantico a quello Pacifico.
Ha una profondità minima pari a 12 m, e la larghezza varia tra i 240 e i 300 m nel lago Gatun, mentre è di 90-150 m nel tratto di terraferma. È costituito da un sistema di chiuse, con 6 conche, che permette alle navi di superare un dislivello di 10 m, evitando in tal modo la circumnavigazione dell'America meridionale. Il tempo di percorrenza è di circa 8 ore.
L'imboccatura in corrispodenza del Mare delle Antille si trova nella baia di Limon, attraversa il lago di Gatun e il serbatoio di Miraflores, terminando nel Golfo di Panamá.
Il canale è attraversato da migliaia di navi all'anno per un tonnellaggio di decine di milioni di tonnellate in entrambi i sensi, Il pedaggio dovuto per la navigazione è la principale fonte dell'economia dello stato di Panamá.
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[modifica] Geografia
A partire dal versante atlantico, il canale vero e proprio viene imboccato dopo un tratto di circa 7 km di mare aperto. Gli 11 km che seguono si snodano in direzione sud sud-ovest fino a raggiungere le chiuse di Gatún, che innalzano le imbarcazioni di 26 m sopra il livello del mare, fino al lago artificiale di Gatún, formato dalla costruzione di una diga sul fiume Chagresito. Dopo aver attraversato il lago, il canale prosegue verso sud sud-est sino all'imboccatura del taglio di Gaillard (o anche taglio di Culebra), un tratto di terraferma di 13 km al termine del quale si trovano le chiuse di Pedro Miguel. Queste, permettendo un abbassamento di circa 9 m, conducono al lago Miraflores, collegato all'oceano Pacifico da altre due chiuse (chiuse di Miraflores). Un nuovo tratto di terraferma conduce a Balboa, sul golfo di Panamá, da cui è possibile raggiungere il mare aperto.
[modifica] Storia
Il progetto originario del canale risale al XIX secolo; nel 1879 fu caldeggiato dal Congresso Internazionale di Parigi ed ebbe tra i suoi promotori Ferdinand de Lesseps, già costruttore del Canale di Suez.
Nel 1881 Lesseps fondò una società per raccogliere fondi e iniziò i lavori secondo un progetto molto complesso che non prevedeva l'impiego di chiuse; il suo tentativo fallì per gli ostacoli di natura tecnica e finanziaria. Nel 1885 fu sostituito da Gustave Eiffel e la società fallì nel 1889. Nel 1901 gli Stati Uniti ottennero dal governo Colombiano (che comprendeva anche l'attuale Panama) l'autorizzazione per costruire e gestire il Canale per 100 anni. Nel 1903 però il governo della Colombia, in un sussulto di orgoglio nazionale, decise di non ratificare l'accordo. Gli Usa allora non esitarono ad organizzare una sommossa a Panama e a minacciare l'intervento dell'esercito se fosse avvenuta la reazione del governo legittimo. Panama così, come già Cuba, divenne una Repubblica indipendente ma sotto la tutela degli Stati Uniti che ottennero l'affitto perpetuo della Zona del Canale e l'autorizzazione ad iniziare i lavori.
I lavori iniziarono nel 1907, intrapresi dal genio militare statunitense, e si conclusero il 3 agosto 1914, seguendo i progetti del colonnello Gothal, inventore del sistema di chiuse, su cui il canale si basa.
L'inaugurazione ufficiale fu però rinviata al 1920, a causa dell'insorgere della prima guerra mondiale.
La sua condizione giuridica era regolata da tre accordi:
- il Trattato Hay-Pauncefote (1901)
- il Trattato Hay-Bunau Varilla (1903)
- un trattato del 1977 che prevedeva il termine dell'affitto entro l'anno 2000.
Nell'aprile 2006 si è concluso lo studio per un ampliamento del canale durato cinque anni. L'ampliamento verrà eseguito in quanto il referendum popolare ha dato, con il 75,25% dei 'si' (anche se solo il 43,3% degli aventi diritto ha votato) l'approvazione del progetto. I lavori inizieranno nel 2007 e dovrebbero essere terminati per il 2014.
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