Fiat B.R.20
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Fiat B.R.20 Cicogna | |
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![]() Fiat B.R.20 |
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Descrizione | |
Ruolo | bombardiere medio |
Equipaggio | 5 |
Primo volo | 10 febbraio 1936 |
Entrata in servizio | autunno 1936 |
Costruttore | Fiat |
Esemplari costruiti | 600 circa (tutte le versioni) |
Dimensioni | |
Lunghezza | 16,10 m |
Apertura alare | 21,56 m |
Altezza | 4,30 m |
Superficie alare | 74,0 m² |
Pesi | |
A vuoto | 6.400 kg |
Massimo al decollo | 9.900kg |
Propulsione | |
Motore | 2 Fiat A.80 RC.41 radiali 18 cilindri |
Potenza | 1.000 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 432 km/h @ 5.000 m |
Autonomia | 3.000 km |
Tangenza | 9.000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 1 Breda-SAFAT 12,7 mm (torretta dorsale M-I) 1 Breda-SAFAT 7,7 mm (postazione ventrale) 1 Breda-SAFAT 7,7 mm (postazione anteriore) |
Bombe | e spezzoni fino a 1.600 kg |
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Progetto:Aviazione |
Il Fiat B.R.20 Cicogna era un bombardiere bimotore Italiano sviluppato nella seconda metà degli '30. Prestò servizio nella Regia Aeronautica durante la guerra civile spagnola e nella prima fase della seconda guerra mondiale. I B.R.20 vennero impiegati anche dall’aviazione dell’esercito giapponese, e dall’aeronautica spagnola.
Indice |
[modifica] Il progetto
Progettato dall'ingegner Celestino Rosatelli, padre dei celebri caccia biplani della Fiat, dal Fiat C.R.1 al C.R.42, era un monoplano ad ala bassa con struttura interamente metallica e rivestimento misto (duralluminio e tela). Presentava una stiva bombe in cui gli ordigni erano ospitati orizzontalmente, a differenza dei bombardieri italiani degli '30 in cui erano stivate verticalmente, soluzione che dava pregiudizio per la precisione del lancio.
Queste caratteristiche fanno in genere considerare il B.R.20, che compì il suo primo volo nel febbraio del 1936 ai comandi di Enrico Rolandi, come primo bombardiere moderno della Regia Aeronautica. Anche perché l’ S.M.79 Sparviero, che aveva compiuto il suo primo volo l’anno prima, era stato progettato come aereo passeggeri/da competizione. Comunque il B.R.20 aveva le gambe anteriori del carrello, retrattili nelle gondole motori, che lasciavano gli pneumatici parzialmente scoperti e ruotino di coda fisso; proprio come l’S.M.79.
Oltre alla stiva bombe, altra soluzione che lo differenziava dalla produzione di velivoli medio/pesanti italiani degli '30, in gran parte trimotori, era l’adozione della formula bimotore. Questa sistemazione, la più diffusa all’estero per i velivoli di questa classe, consentiva una più agevole sistemazione del puntatore e dei sistemi di puntamento.
Tuttavia, pur essendo nel complesso un buon apparecchio, simile per prestazioni al tedesco Dornier Do 17, il B.R.20 fu sempre penalizzato dal cattivo rendimento dei motori, i Fiat A80 RC41. Pur sviluppando 1.000 CV di potenza, questi motori diedero sempre problemi agli specialisti. Nell’impiego operativo verrà quindi messo in ombra da due trimotori: il CANT Z.1007bis Alcione, che nonostante la sua struttura lignea si rivelò il miglior bombardiere della Regia Aeronautica prodotto in grande serie, e l’ S.M.79 Sparviero. Nell’ambito sportivo, d’altronde, il Savoia-Marchetti aveva già sconfitto il B.R.20 una volta, alla corsa aerea Istres-Damasco-Parigi del 1937. All’arrivo gli Sparviero avevano conquistato l’intero podio, mentre i due Cicogna si dovettero contentare di 5° e 6° posto.
Come in gran parte dei velivoli militari italiani l’armamento difensivo dei B.R.20 era insufficiente, e ne limitava le possibilità operative. A peggiorare la situazione era una certa complessità, che conduceva inevitabilmente ad inaffidabilità nell’impiego operativo, delle torrette:
- Torretta dorsale semi-retrattile Fiat MI, con una mitragliatrice Breda-SAFAT da 12,7 mm. La torretta MI, che aveva sostituito la DR con due pezzi da 7,7 mm montata nel prototipo e nei primi 20 esemplari di serie, era caratterizzata da funzionamento a volte difettoso.
- Postazione ventrale retrattile "a mandibola", con una mitragliatrice da 7,7 mm. L’apertura a comando idraulico era di difficile impiego.
- Torretta anteriore Breda R, ad azionamento manuale, con mitragliatrice da 7,7 mm. Sostituita a partire dalla versione B.R.20M da una più semplice e funzionale torretta brandeggiabile Fiat H.
La prima versione di serie (designazione B.R.20) rimase in produzione fino alla fine del 1939 e ne vennero costruiti 233 esemplari.
[modifica] Impiego nella Regia Aeronautica
Già nell’autunno 1936, pochi mesi dopo il primo volo, venivano equipaggiati i primi reparti, apartire dal 13° Stormo Bombardamento Terrestre di Lonate Pozzolo.
Il battesimo del fuoco avvenne a partire dall’estate 1937 durante la guerra civile spagnola. I B.R.20 dell’Aviazione Legionaria italiana vennero utilizzati con successo in azioni di bombardamento diurne e notturne.
All’entrata in guerra dell’Italia, erano disponibili 219 esemplari, di cui solo 132 di pronto impiego[1], e dall’inizio dell’anno avevano iniziato ad arrivare alle squadriglie la nuova versione, designata B.R.20M.Inizialmente vennero impiegati nella campagna contro la Francia e 80 nuovi B.R.20M vennero assegnati al Corpo Aereo Italiano, reparto della Regia Aeronautica stanziato in Belgio come supporto alla Luftwaffe durante la Battaglia d'Inghilterra. Il reparto italiano effettuò con scarso successo, incursioni sui porti di Harwich, Ramsgate e le industrie di Ipswich, tra l’ottobre ed il dicembre 1940, e venne ritirato poco dopo.
I B.R.20 vennero successivamente impiegati in tutti i teatri di guerra del mediterraneo. Con il passare del tempo, i B.R.20 venivano via via assegnati a missioni di ricognizione a lungo raggio. In particolare nel settore dei Balcani contro le formazioni partigiane.
All’armistizio solo 81 B.R.20 erano ancora in servizio di prima linea. Successivamente vennero impiegati solo come addestratori per gli equipaggi destinati ai bombardieri e trasporto, ed alla fine della guerra erano ormai pochi i velivoli ancora in condizioni di volo.
[modifica] Altri operatori
- Giappone: 85 esemplari. Questi aerei, designati come Tipo I, vennero impiegati durante la Seconda guerra cino-giapponese dall’aviazione dell’esercito. Con basi sulla costa cinese effettuavano azioni di bombardamento sulle città dell’entroterra ancora in mano cinese. Furono via via rimpiazzati dai Mitsubishi Ki-21 a partire dall’estate 1938.
- Spagna: I 9 B.R.20 impiegati dalla Aviazione legionaria italiana sopravvissuti al conflitto, vennero rilevati nel 1939 dall’aeronautica spagnola.
- Venezuela: 1 esemplare.
- Ungheria: 2 esemplari.
- Croazia: Nel gennaio 1944 le due squadriglie di bombardamento della Croat Luwftwaffen Legion[2], formazione mista croato-tedesca inquadrata nella Luftwaffe, ricevettero 3 B.R.20 (assieme a 3 CANT Z.1007bis) per utilizzarli come addestratori degli equipaggi al bombardamento.
[modifica] Varianti
Fiat B.R.20bis | |
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Descrizione | |
Ruolo | bombardiere medio |
Equipaggio | 5 |
Primo volo | 1943 |
Costruttore | Fiat |
Esemplari costruiti | 15 |
Dimensioni | |
Lunghezza | 16,10 m |
Apertura alare | 21,56 m |
Altezza | 4,30 m |
Superficie alare | 74,0 m² |
Pesi | |
A vuoto | 6.400 kg |
Massimo al decollo | 11.500kg |
Propulsione | |
Motore | 2 radiali Fiat A.82 RC.42 |
Potenza | 1.250 CV |
Prestazioni | |
Velocità massima | 460 km/h |
Autonomia | ND |
Tangenza | 9.200 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 1 mitragliatrice 12,7 mm (torretta dorsale Breda tipo V) 1 mitragliatrice 7,7 mm (postazione ventrale) 1 mitragliatrice 7,7 mm (postazione anteriore) 1 mitragliatrice 7,7 mm (ciascuna delle due postazioni laterali) |
La lista di aerei militari presenti su Wikipedia | |
Progetto:Aviazione |
- B.R.20A: due varianti civili, realizzate nel 1937, per partecipare alla corsa aerea Istres-Damasco-Parigi. Privi di equipaggiamento militare, caratterizzato dal muso arrotondato e con maggiore autonomia, si classificarono al 6° e 7° posto alla prima tappa.
- B.R.20L San Francesco: variante civile realizzata in un esemplare nel 1939. Caratterizzata da una migliore aerodinamica, muso allungato e serbatoi ausiliari, venne impiegata da Maner Lualdi per un volo senza scalo Roma – Addis Abeba, il 6 marzo 1939. La trasvolata avvenne alla media di 404 km/h.
- B.R.20M: variante del B.R.20 originale, messa in produzione all’inizio del 1940. Era caratterizzata da un prua ridisegnata più lunga di qualche decina di cm, con diversa vetratura ed una nuova torretta brandeggiabile (Fiat H) per l'arma prodiera, più semplice e funzionale. Prodotti 264 esemplari prodotti fino alla primavera del 1942.
- B.R.20C: prototipo con cannoncino da 37 mm nel muso. Con questo nome è talvolta indicata anche una variante sperimentale, dotata di un carrello triciclo, realizzata dalla Agusta.
- B.R.20bis: evoluzione del progetto del B.R.20. 15 esemplari costruiti tra il marzo ed il luglio 1943. Era caratterizzato da un nuovo muso completamente vetrato, nuovi impennaggi di coda “a punta”, ruotino di coda retrattile, armamento difensivo migliorato e nuovi motori.
[modifica] Relitti
Il relitto di un B.R.20, abbattuto il 13 giugno 1940, da un Dewoitine D.520 francese al ritorno di un'azione sulla Francia, è situato in mare davanti alla costa ligure all’altezza del comune Santo Stefano al Mare (IM).
[modifica] Note
- ↑ linea di volo della Regia Aeronautica al 10 giugno 1940, considerando i soli velivoli in Italia. Altra fonte indica 172 B.R.20 disponibili, di cui 125 in pronto impiego.
- ↑ Lo Stato indipendente di Croazia aveva una propria aeronautica militare, Zrakoplovstvo NDH, che operava nella madrepatria.I piloti volontari che combattevano sul fronte russo erano inquadrati nella Luftwaffe all’interno della Croat Luwftwaffen Legion. I loro aerei avevano i contrassegni della Luftwaffe con l’aggiunta del simbolo degli Ustascia, scudo a scacchi bianco-rossi sormontato da una U, in fusoliera.
[modifica] Voci correlate
- I progetti dell’Ing. Celestino Rosatelli:
- Bombardieri: Fiat B.R.1, B.R.2, B.R.3, B.R.4, B.R.G, B.R.20
[modifica] Collegamenti esterni
- www.preservedaxisaircraft.com Sezioni dedicata ai velivoli Fiat della seconda guerra mondiale e ai loro relitti ancora esistenti
- http://www.finn.it/regia/index.htm L'Aviazione Legionaria, raccolta fotografica
- http://www.finn.it/regia/index.htm Velivoli italiani della seconda guerra mondiale (tra cui B.R.20), raccolta fotografica
- www.aerei-italiani.net Fiat B.R.20