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Formula 1 Anno 2004 - Wikipedia

Formula 1 Anno 2004

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Formula 1 Anno 2004

Gare 18
Campione M.Schumacher
Costruttore Ferrari
<< 2003 - 2005 >>

Statistiche

Circuiti * Fornitori * Gran Premi * Persone * Piloti * Scuderie * Stagioni * Template * Vetture

Tutti gli articoli

La stagione automobilistica di Formula 1 2004 segna il decennale della morte di uno dei suoi più grandi protagonisti di sempre, il pilota brasiliano Ayrton Senna. Reduce dai successi delle ultime stagioni, la Ferrari resta la scuderia da battere anche se diversi sono i team che aspirano a vincere il titolo mondiale: Williams e McLaren su tutte, cui potrebbe aggiungersi - secondo gli osservatori di questo sport - la sorpresa Renault.

Questa pagina si propone di seguire passo per passo le vicende del Campionato mondiale di Formula 1 2004.

Indice

[modifica] Gare Mondiali

Nelle seguenti sezioni sono riportati brevi resoconti delle gare in cui è articolato il campionato di automobilismo, con link ai circuiti nei quali esse si svolgono. In coda di pagina viene riportata - aggiornata con il succedersi dei Gran Premi disputati - la classifica piloti e quella dei costruttori


[modifica] Gran Premio d'Australia

Circuito Albert Park, Melbourne - 7 marzo 2004

La prima gara della stagione 2004 passa all'archivio come un dominio assoluto delle due Ferrari. Dopo il record della pista nelle prove libere e la pole in quelle del sabato, Michael Schumacher domina il Gran Premio australiano con autorevolezza, guadagnando, insieme al compagno di squadra Rubens Barrichello, giro dopo giro su tutti gli avversari. A cominciare dal combattivo Montoya, che paga cara la sua foga finendo chiuso nel gruppone. Nel frattempo la McLaren di Räikkönen si ferma per un guasto meccanico al 10.mo giro. La classifica finale vede quindi al 3.o posto il talento della Renault Fernando Alonso, quindi gli altri:

Questa la classifica conclusiva (ed anche la prima classifica piloti dell'anno):

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Rubens Barrichello (Ferrari)
  3. Fernando Alonso (Renault)
  4. Ralf Schumacher (Williams)
  5. Juan Pablo Montoya (Williams)
  6. Jenson Button (BAR)
  7. Jarno Trulli (Renault)
  8. David Coulthard (McLaren)

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio della Malesia

Circuito Sepang, Kuala Lumpur - 21 marzo 2004

Le Ferrari hanno superato egregiamente la prova del caldo. Dopo la pole delle prove cronometrate, Schumacher ha anche ottenuto la vittoria nel Gran Premio della Malesia, seconda prova di questa lunga stagione, e proprio nel giorno del compleanno del grande Ayrton Senna (avrebbe compiuto 44 anni). Gli altri brasiliani in gara hanno tutti fatto una prova un po' così: bene Massa che, al ritorno in Formula 1 dopo un anno da collaudatore Ferrari, con la Sauber ha ottenuto un buon 8.o posto.

Per contro Rubens Barrichello ha invece condotto una gara abbastanza anonima: partito bene, ha però ceduto nei primi giri la seconda e poi la terza posizione ai danni di Montoya e Räikkönen (tradito dal motore subito dopo il terzo pit-stop) a causa delle poche gocce di pioggia che stavano cadendo all'inizio della gara. Gocce che hanno dato un po' fastidio anche a Schumacher che si è visto Montoya recuperare in fretta lo svantaggio preso nei primi giri.

Rubens, comunque, nel corso della gara, dopo essere stato sopravvanzato anche da Button e Trulli, che hanno animato le prime fasi della gara con uno splendido duello, tenuto vivo fino al secondo cambio gomme, ha sfruttato la scelta di gomme più dura per portarsi, alla fine, al quarto posto, anche grazie al problema avuto da Räikkönen con la sua McLaren.

La gara, comunque, ha offerto una serie di emozioni, soprattutto graze a Montoya che, quando i suoi pneumatici glielo permettevano, riusciva ad avvicinarsi al campione del mondo, salvo poi dover di nuovo cedere strada al tedesco: una dimostrazione che le Bridgestone e le Ferrari non temono più il caldo e fanno dell'affidabilità un pacchetto vincente che potrebbe fare la differenza molto più delle prestazioni.

Infatti anche la Williams ha avuto problemi di motore sulla vettura di Ralf, costretto al ritiro. Stessa cosa anche per le BAR sulla vettura di Sato, mentre il suo compagno di scuderia ha concluso con il suo primo podio in carriera: un ottimo risultato per una scuderia che promette di migliorare nel corso della stagione.

Nonostante l'affidabilità dimostrata, una mezza delusione sono risultate le Renault, che oltre a dare spettacolo nella prima parte di gara poco di più hanno fatto: da apprezzare, comunque, il gran recupero di Alonso che, partito dall'ultimo posto, ha concluso al settimo, anche grazie alla poca benzina con cui partiva.

Il Gran Premio, alla fine, ha dato alcuni responsi importanti: ancora da cercare l'affidabilità completa per Williams, McLaren e BAR, con quest'ultima che dimostra di avere un buon motore, molto probabilmente migliore del Mercedes, mentre ancora molto da imparare per la Renault, che forse ha vissuto una giornata storta, ma che dovrà lottare soprattutto con le ultime due scuderie citate per cercare di ottenere il terzo posto nella classifica costruttori.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Juan Pablo Montoya (Williams)
  3. Jenson Button (BAR)
  4. Rubens Barrichello (Ferrari)
  5. Jarno Trulli (Renault)
  6. David Coulthard (McLaren)
  7. Fernando Alonso (Renault)
  8. Felipe Massa (Sauber)

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio del Bahrein

Circuito Shakir di Manama, Bahrein), 4 aprile 2004

Il terzo Gran Premio del 2004 conferma lo strapotere Ferrari, almeno nel principio di stagione, con due macchine ai primi posti dopo una gara condotta sempre in testa. Completa il podio, per la seconda gara di seguito, il britannico Button, su una sempre più sorprendente BAR (5° il suo compagnio di scuderia Sato). Tre soli i ritirati, tutti per guasti al motore: i piloti di una McLaren in piena crisi Kimi Räikkönen (al 7° giro e con un motore fresco) e David Coulthard (al 50°), e infine Zsolt Baumgartner su Minardi (43° giro).

La gara, svolta su un circuito inedito per tutti, è stata appassionante nelle retrovie, soprattutto grazie alle caratteristiche del tracciato e agli errori dei piloti, che hanno favorito i sorpassi e i recuperi di quelli più veloci che partivano dietro (come Alonso, prima bloccato da un buon Webber, quindi tenuto a bada da un discreto Sato) o che si sono trovati attardati per errori e problemi vari (come Ralf Schumacher e lo stesso Sato, arrivati a toccarsi in un tentativo di sorpasso da parte del tedesco ai danni del giapponese).

Nella classifica costruttori, intanto, la Renault ha rimpiazzato al secondo posto la Williams, vittima di una rottura al cambio sulla vettura di Montoya, che ha animato un po' un finale scontato, con le posizioni congelate e le distanze consolidate. Il colombiano, comunque, aveva fatto ben poco per impensierire le rosse in fuga e il terzo posto gli è, alla fine, sfuggito solo per una carente affidabilità della Williams nei confronti delle scuderie emergenti.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Rubens Barrichello (Ferrari)
  3. Jenson Button (BAR)
  4. Jarno Trulli (Renault)
  5. Takuma Sato (BAR)
  6. Fernando Alonso (Renault)
  7. Ralf Schumacher (Williams)
  8. Mark Webber (Jaguar)

[modifica] Gran Premio di San Marino

Circuito Enzo e Dino Ferrari - Imola (Bologna, Italia) - 25 aprile 2004

E quattro. Quasi dieci anni dopo il mortale incidente all'indimenticato Ayrton Senna, Michael Schumacher torna a Imola e, alla guida della sua Ferrari, mette a segno un poker di vittorie con il quarto successo consecutivo su quattro gran premi finora disputati. Con il rischio - lamentano in molti - che il campionato mondiale di Formula 1 possa dirsi già concluso - sebbene si sia ancora alle prime gare - a causa dello strapotere della casa di Maranello.

Le prove si erano concluse con la pole position di uno strepitoso Jenson Button e di un'ottima BAR-Honda; il britannico, poi, partito benissimo, aveva preso alcuni secondi di vantaggio sfruttando il difficile inizio di Schumacher. Le emozioni, infatti, si sono concentrate proprio nei primissimi metri del Gran Premio, quando Montoya porta un attacco deciso al campione del mondo, che però riesce a difendersi bene e a recuperare, giro dopo giro, il ritardo accumulato da Button. Il sorpasso, inevitabile, avviene ai box, quando il ferrarista resta in pista alcuni giri in più rispetto agli altri, realizzando anche il nuovo record sul giro in gara (quello in prova è di Button). Il resto della gara è monotono, tranne per il finale quando Alonso, sfruttando una vettura più leggera e degli pneumatici freschi, prima supera Ralf Schumacher, quindi si avvicina pericolosamente a Montoya.

Alla fine buone notizie un po' per tutti: alla Williams, per la ritrovata affidabilità dopo i problemi del GP precedente, a Räikkönen per la tenuta del motore Mercedes sulla sua McLaren, alla Renault per la grinta di Alonso e di Trulli, quest'ultimo in grado di tenere dietro Barrichello nonostante noie al motore. Va bene anche alla Ferrari e a Schumacher per le due consolidate leadership nelle due classifiche iridate.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher - Ferrari
  2. Jenson Button - BAR-Honda
  3. Juan Pablo Montoya - Williams BMW
  4. Fernando Alonso - Renault
  5. Jarno Trulli - Renault
  6. Rubens Barrichello - Ferrari
  7. Ralf Schumacher - Williams BMW

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio di Spagna

Circuito di Catalogna - 9 maggio

È uno Schumi che non sembra disposto a fermarsi ma, piuttosto, pronto a calare una propria personalissima scala reale fatta di cinque-vittorie-cinque consecutive. Con la vittoria in (relativa) scioltezza sul circuito barcellonese, messo alla corda alla partenza dal solo, coraggiosissimo Trulli, il pilota tedesco della Ferrari si conferma più che mai l'attuale numero uno assoluto dell'automobilismo di Formula 1. La forza della casa di Maranello è confermata dal secondo posto di Rubens Barrichello, mentre a completare il trionfo italiano sale sul podio anche Jarno Trulli.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher - Ferrari
  2. Rubens Barrichello - Ferrari
  3. Jarno Trulli - Renault
  4. Fernando Alonso - Renault
  5. Takuma Sato - BAR-Honda
  6. Ralf Schumacher - Williams BMW
  7. Giancarlo Fisichella - Sauber-Petronas
  8. Jenson Button - BAR-Honda

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio di Monaco

Circuito cittadino del Principato di Monaco/Montecarlo - 23 maggio

Dopo 5 gare, il monopolio di Michael Schumacher è finalmente interrotto dalla vittoria di un'altra vettura: la Renault di Jarno Trulli. Ancora una grande partenza dell' abruzzese caratterizza l'inizio del Gran Premio di Monaco del 2004. Con lui anche Alonso compie uno splendido avvio, ottenendo subito il secondo posto. I problemi, però, sono sempre all'ordine del giorno. Prima Panis non riesce a partire, costringendo a rinnovare per la seconda volta le procedure di partenza, quindi la rottura della BAR-Honda di Takuma Sato causa la tremenda collisione tra Fisichella e Coulthard che porta al primo ingresso di giornata della safety car. Il secondo ingresso, infatti, è causato da un altro pauroso incidente, questa volta causato da un azzardato doppiaggio di Alonso ai danni di Ralf Schumacher e causa indiretta dell'uscita del fratello Michael, tamponato anche lui all'uscita dal tunnel da Montoya mentre si procedeva dietro la macchina dei commissari di pista.

Chi è riuscito ad evitare tutti questi inconvenienti, alla fine, è riuscito a giungere al traguardo, e tra questi il vittorioso Trulli, che riporta un anno dopo un italiano sul podio più alto di un Gran Premio, oltre al britannico Jenson Button, che nel finale ha provato a mettere pressione all'abruzzese. Terzo un anonimo Barrichello, che, comunque, aveva problemi di guidabilità sulla sua Ferrari. Quindi gli altri superstiti, tutti doppiati.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Jarno Trulli - Renault
  2. Jenson Button - BAR-Honda
  3. Rubens Barrichello - Ferrari
  4. Juan Pablo Montoya - WilliamsF1
  5. Felipe Massa - Sauber-Petronas
  6. Cristiano da Matta - Toyota
  7. Nick Heidfeld - Jordan Ford
  8. Olivier Panis - Toyota

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio d'Europa

Circuito di Nürburgring, Germania - 30 maggio.

Il re è tornato sul podio più alto. Nella settima gara del mondiale, Michael Schumacher è tornato alla vittoria, seguito dal fido Rubens Barrichello, completando una doppietta Ferrari dedicata al recentemente scomparso Umberto Agnelli. Nessuna festa, infatti, sul podio, con il solo Jenson Button terzo al traguardo a stappare la bottiglia di champagne.

La gara vede partire subito davanti a tutti il ferrarista campione del mondo, attaccato subito da Trulli e Sato (che si è poi ritirato per la rottura del motore Honda), che però non parte con perfettamente e costringe l'abruzzese a cedere alcune posizioni. L'azzardata manovra del pilota nipponico consente a Kimi Räikkönen e Fernando Alonso di balzare ai due posti immediatamente successivi dietro la lepre Schumacher, che grazie anche alla grande partenza del finlandese che fà da tappo al resto del gruppo, riesce a guadagnare quasi due secondi al giro.

Dopo i primi cambi, il tedesco è di nuovo in testa e vi resterà fino alla fine, nonostante la buona prova di Barrichello, partito più pesante, come anche Coulthard, che ha poi rotto il motore al pari del compagno di squadra Räikkönen, e di Giancarlo Fisichella, sesto alla fine con la Sauber.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Rubens Barrichello (Ferrari)
  3. Jenson Button (BAR-Honda)
  4. Jarno Trulli (Renault)
  5. Fernando Alonso (Renault)
  6. Giancarlo Fisichella (Sauber)
  7. Mark Webber (Jaguar)
  8. Juan Pablo Montoya (Williams)

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio del Canada

Circuito di Montreal (Canada) - 13 giugno

Gara molto tattica con grande attesa per le soste di rifornimento, ma che comunque ha riservato sorprese ed emozioni. Subito al via Jarno Trulli viene fermato nel suo attacco ai piloti in prima fila dalla rottura della trasmissione, che sarà anche la causa del ritiro, al 44.mo giro, del compagno Alonso: doppio ritiro per la Renault come non era mai accaduto finora in questa stagione. Alla prima curva, poi, Klien tocca Coulthard e il compagno Webber: gara finita per l'australiano.

Nel frattempo provano ad andare via, con scarso successo, Ralf Schumacher e Jenson Button, ma i più carichi Alonso e Michael tengono bene il ritmo. Quest'ultimo, spesso, riesce a farsi vedere anche dietro agli specchietti di Montoya, senza però riuscire ad attaccarlo. La manovra di sorpasso, unica nella gara, riesce al compagno del Ferrarista, Barrichello, che sorpassa, dopo una decina di giri di studio, la prima guida McLaren, Kimi Räikkönen.

Il resto della gara è un'attesa dei pit stop, con i due della Ferrari che, grazie ad una tattica da due soste, riescono a recuperare terreno. Purtroppo la lotta per la vittoria tra Barrichello e Schumi non solo impedisce al brasiliano di vincere, ma anche di trovarsi terzo al traguardo, anche se parte di questo risultato è da ascrivere alle difficoltà in frenata che ha trovato il pilota di San Paolo.

Le ultime emozioni, infine, le regalano la rottura del motore sulla BAR di Sato, un terribile incidente accorso al giovane Felipe Massa, per fortuna senza conseguenze e i timidi tentativi di sorpasso di Montoya ai danni di Button.

L'ordine d'arrivo finale, però, viene scritto dai giudici di gara, che trovano le Williams e le Toyota irregolari nelle prese d'aria dei freni:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Rubens Barrichello (Ferrari)
  3. Jenson Button (BAR-Honda)
  4. Giancarlo Fisichella (Sauber)
  5. Kimi Räikkönen (McLaren)
  6. David Coulthard (McLaren)
  7. Timo Glock (Jordan)
  8. Nick Heidfeld (Jordan)

(vedi classifiche aggiornate)

[modifica] Collegamenti esterni


[modifica] Gran Premio degli Stati Uniti

Circuito di Indianapolis (USA) - 20 giugno

Grande paura al 10.mo giro per un tremendo incidente accorso a Ralf Schumacher, il pilota della Williams, che resta incastrato tra le lamiere della sua vettura, dopo che questa ha sbattuto contro i muri di protezione all'inizio del curvone finale, quando uno dei suoi pneumatici ha forato. L'apprensione è durata un paio di giri, giusto il tempo di vedere Ralf in grado di muoversi e agitare le braccia.

La gara, comunque, selettiva come poche, è iniziata sin da subito con un problema sulla monoposto di Montoya: a causa delle non abbastanza rapide operazioni di sgombero da parte del team, il pilota colombiano si è visto esposta la bandiera nera ad appena 15 giri dalla conclusione.

Subito dopo il via, poi, mentre Michael Schumacher proteggeva il compagno Barrichello partito in pole position dagli attacchi di Sato, nelle retrovie un incredibile incidente costringeva all'ingresso la safety-car, alla cui uscita avviene il sorpasso chiave di tutto il gran premio: Schumacher, dietro il brasiliano, ne prende la scia e conquista la prima posizione. Le due Ferrari, a quel punto, iniziano a prendere il via, per poi ritrovare il loro vantaggio annullato a causa dell'urto di Ralf (preceduto dallo scoppio di uno pneumatico sulla Renault di Alonso).

A quel punto, mentre Barrichello, sfruttava il maggior carico di benzina fatto sulla sua vettura per recuperare posizioni arrivando al primo posto, nelle retrovie uno scatenato Sato iniziava a dare spettacolo, offrendo ripetuti sorpassi ai danni dei piloti che lo precedevano: tra le sue illustri vittime Olivier Panis e Jarno Trulli, fino a quel momento terzo in classifica. Alcuni giri prima, infine, Rubens, in uscita dai box, si ritrova subito dietro al suo capitano, ma lo attacca nel tratto lento, offrendo per un paio di giri uno splendido spettacolo rosso ai tifosi giunti al prestigioso circuito di Indianapolis.

Alla fine gli incidenti hanno ridotto a sole otto vetture quelle giunte al traguardo e a nove quelle comunque classificate (il nostro Fisichella, sempre per un problema alle gomme, è stato costretto al ritiro a otto giri dal termine).

Questo l'ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Rubens Barrichello (Ferrari)
  3. Takuma Sato (BAR-Honda)
  4. Jarno Trulli (Renault)
  5. Olivier Panis (Toyota)
  6. Kimi Räikkönen (McLaren Mercedes)
  7. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  8. Zsolt Baumgartner (Minardi)

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio di Francia

Circuito di Magny Cours - 4 luglio

L'impresa di Michael Schumacher e della Ferrari rimanda a quanto il pilota e la scuderia fecero nel 1998 sul circuito di Budapest per il Gran Premio d'Ungheria di quell'anno: furono, infatti, i primi a vincere una gara fermandosi per tre volte ai box. Questa volta, sul circuito francese, anche grazie al breve tempo che si perde nella corsia box, il tedesco e la Ferrari sono stati i primi a vincere una gara fermandosi per ben quattro volte al pit stop, ovvero una volta in più degli avversari, ottenendo alla fine comunque la vittoria con un vantaggio abbastanza consistente sugli avversari.

L'avversario più importante, comunque, è stato lo spagnolo della Renault, Fernando Alonso, unico tra tutti a riuscire a tenere il ritmo di gara del campione del mondo, almeno fino a quando la sua vettura non è stata costretta, per scelta tecnica, ad imbarcare una grande quantità di benzina.

Nel frattempo, nelle retrovie, faceva una gran gara Rubens Barrichello che, partito da centro classifica per problemi durante le prove libere, è stato l'unico ad effettuare sorpassi in pista: con gli ultimi due, ai danni di Button e Trulli (quest'ultimo addirittura all'ultima curva) il brasiliano è riuscito a conquistare il terzo posto finale.

Da notare il naufragio Williams, che sostituiva Ralf Schumacher con il collaudatore Marc Gené, e i primi segnali di ripresa della McLaren, che finalmente vede entrambe le sue vetture al traguardo senza problemi.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Fernando Alonso (Renault)
  3. Rubens Barrichello (Ferrari)
  4. Jarno Trulli (Renault)
  5. Jenson Button (BAR-Honda)
  6. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  7. Kimi Räikkönen (McLaren Mercedes)
  8. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio di Gran Bretagna

Circuito di Silverstone - 11 luglio

Con ancora negli occhi la gara francese, ci si aspetta che il Gran Premio di Gran Bretagna riservi molte sorprese. E le prime già le da la griglia di partenza, con il finlandese Kimi Räikkönen che scatta, dopo un anno, davanti a tutti.

La sua partenza è eccezionale, aiutata soprattutto dalle gomme Michelin, e riesce a guadagnare ben 3 secondi e mezzo al primo giro, per poi arrivare ad un massimo di 4,5 circa. Dopo poco meno di otto giri, però, Rubens Barrichello, scattato per secondo, inizia a recuperare terreno, ma la sua rincorsa viene fermata dal pit stop. Quando poi anche Jenson Button, che in partenza aveva resistito splendidamente ad un attacco di Michael Schumacher, va ai box per il rifornimento e il cambio gomme, la strada per il tedesco della Ferrari si fa nettamente in discesa: il campione del mondo, infatti, con una serie di giri veloci (intorno al minuto e 18 secondi) ed aiutato anche dal traffico incontrato da Räikkönen al rientro, prende la testa della corsa, per non mollarla più, nemmeno dopo l'ingresso della safety car.

La macchina di sicurezza è stata, infatti, costretta ad entrare in pista a causa di un pauroso incidente incorso a Jarno Trulli, probabilmente per un incidente meccanico. Per fortuna il pilota abruzzese è uscito indenne dall'abitacolo, unica struttura a rimanere intera dopo il terribile volo.

Dal punto di vista spettacolare, comunque, a parte questo incidente, si sono visti pochi sorpassi: uno di Räikkönen ai danni di Sato e un paio di Montoya all'inizio della gara, con vetture abbastanza scariche, e di Alonso, quando ancora la poca benzina a bordo sopperiva alla mancanza di velocità di punta accusata dalla sua Renault. Bella gara anche quella di Fisichella che su una Sauber rinnovata nell'aerodinamica e nel motore (giunta finalmente la nuova evoluzione del propulsore Ferrari, da tempo in uso sulle rosse ufficiali) è riuscito ad ottenere un ottimo sesto posto alle spalle del colombiano Montoya.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Kimi Räikkönen (McLaren Mercedes)
  3. Rubens Barrichello (Ferrari)
  4. Jenson Button (BAR-Honda)
  5. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)
  6. Giancarlo Fisichella (Sauber-Petronas)
  7. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  8. Mark Webber (Jaguar Cosworth)

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio di Germania

Circuito di Hockenheim - 25 luglio

È stata una gara spettacolare con moltissimi sorpassi, molti purtroppo persi dalla regia tedesca proprio a causa dell'intensità delle lotte presenti in pista. Mentre Michael Schumacher andava via al resto del gruppo (l'unico che sembrava essere in grado di tenere testa al campione del mondo era Kimi Räikkönen, appiedato al 13.mo giro a causa della rottura dell'alettone posteriore proprio sul rettilineo d'arrivo e fortunatamente uscito illeso dal terribile incidente), dietro gli altri piloti si davano battaglia fin dal primo giro. Tanto che al primo attacco, Rubens Barrichello tocca David Coulthard e perde l'alettone anteriore ed è così costretto a tornare ai box e ricominciare ultimo. Il suo recupero (all'inizio dell'ultimo giro era nono) viene vanificato da problemi agli pneumatici e concluderà 12.mo e, per la prima volta in questa stagione, senza punti.

La lotta per il podio, quindi, scomparso Räikkönen, è per il secondo posto e vede grandi protagonisti Jenson Button, che partiva 13.mo, penalizzato per il cambio del motore, e Fernando Alonso: una prima sfida si era consumata a favore dello spagnolo alla fine del secondo pit stop, molto ritardato per l'inglese, che, sfruttando le sue gomme più fresche, ha cercato di superare il più leggero avversario su una Renault più lenta come velocità di punta. Questa prima battaglia ha in parte ricordato le grandi sfide del passato, con i piloti che, ruota a ruota, cercano di superarsi uno con l'altro: sfida fatta di frenate al limite e di ruote messe quasi oltre il bordo del circuito.

Dopo questa prima difesa, il duello si ripete alla fine del Gran Premio, dopo il terzo e ultimo cambio gomme: ancora una volta Button e la BAR escono incollati agli scarichi della Renault di Alonso e solo grazie ad un piccolo inconveniente sulla vettura dello spagnolo e alla sua abilità nel costringere l'avversario su una traiettoria più esterna, il britannico riesce a superare il diretto avversario, probabilmente in futuro suo sfidante per la conquista del titolo mondiale.

Detta della grande gara di Button e Alonso, per contro ci sono l'anonima gara delle Williams, che non riescono mai ad essere competitive, e quella stranamente senza molta grinta di Sato.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Jenson Button (BAR-Honda)
  3. Fernando Alonso (Renault)
  4. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  5. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)
  6. Mark Webber (Jaguar Cosworth)
  7. Antonio Pizzonia (Williams BMW)
  8. Takuma Sato (BAR Honda)

(vedi classifiche aggiornate)


[modifica] Gran Premio d'Ungheria

Circuito Hungaroring, Budapest - 15 agosto

La gara inizia con un attimo di suspence per una breve indecisione di Barrichello sulla linea di partenza, che però parte subito regolarmente, con ogni probabililtà grazie al sistema di partenza manuale.

Nessun motivo di grande interesse nella gara, se non i record che giro dopo giro le Ferrari mettono a segno sulla pista ungherese.

La McLaren di Kimi Räikkönen si ferma al 13° giro per un problema all'impiano elettrico.

Sfortunata la gara per Jarno Trulli, che al 44° giro ha visto cedere il motore della sua Renault, poco dopo aver effettuato la terza sosta ai box.

Con la vittoria odierna - la dodicesima nella stagione - di Michael Schumacher ed il secondo posto ottenuto da Rubens Barrichello, la Ferrari si è aggiudicata anticipatamente il titolo costruttori 2004, inoltre il titolo piloti è matematicamente in casa Ferrari, dal momento che l'unico che può teoricamente, con le gare rimaste, sopravanzare il tedesco è il compagno di squadra.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Rubens Barrichello (Ferrari)
  3. Fernando Alonso (Renault)
  4. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)
  5. Jenson Button (BAR-Honda)
  6. Takuma Sato (BAR Honda)
  7. Antonio Pizzonia (Williams BMW)
  8. Giancarlo Fisichella (Sauber-Petronas)
  9. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  10. Mark Webber (Jaguar Cosworth)



[modifica] Gran Premio del Belgio

Circuito di Spa-Francorchamps, 29 agosto

La griglia di partenza vedeva in pole Jarno Trulli e, sempre in prima fila, Michael Schumacher, in seconda fila Fernando Alonso e David Coulthard. Al via, lo scatto fulmineo delle due Renault, seguite da Coulthard, permetteva alle tre vetture di lasciare indietro il ferrarista. Alcuni incidenti durante il primo giro richiedevano l'impiego della safety car; alla ripartenza il più veloce riscaldamento delle gomme Michelin rispetto alle Bridgestone condiziona il rendimento della Ferrari, che viene sorpassata da Räikkönen e Montoya. All'altro pilota, Barrichello, va ancora peggio: viene tamponato da Mark Webber e deve rientrare due volte ai box durante i quattro giri con la safety car. Proprio Barrichello sarà autore di una rimonta clamorosa.

Altri incidenti provocano ancora l'intervento della safety car, quando Button e Baumgartner hanno un incidente e ancora per l'urto tra Coulthard e Klien.

Con i punti guadagnati grazie al secondo posto, Michael Schumacher si è matematicamente assicurato il suo settimo titolo mondiale piloti, il quinto consecutivo.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Kimi Räikkönen (McLaren Mercedes)
  2. Michael Schumacher (Ferrari)
  3. Rubens Barrichello (Ferrari)
  4. Felipe Massa (Sauber-Petronas)
  5. Giancarlo Fisichella (Sauber-Petronas)
  6. Christian Klien (Jaguar Cosworth)
  7. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  8. Olivier Panis (Toyota)
  9. Jarno Trulli (Renault)
  10. Ricardo Zonta (Toyota)

[modifica] Collegamenti esterni


[modifica] Gran Premio d'Italia

Circuito di Monza, 12 settembre

Ordine d'arrivo finale:

  1. Rubens Barrichello (Ferrari)
  2. Michael Schumacher (Ferrari)
  3. Jenson Button (BAR-Honda)
  4. Takuma Sato (BAR Honda)
  5. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)
  6. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  7. Antonio Pizzonia (Williams BMW)
  8. Giancarlo Fisichella (Sauber-Petronas)

[modifica] Gran Premio della Cina

Shanghai, 26 settembre

Rubens Barrichello, "secondo" pilota Ferrari, parte in pole position e rimane in testa dall'inizio alla fine della gara, dominando su tutti e dimostrando di poter tenere testa a Kimi Räikkönen che lo ha tallonato per la gran parte della gara, prima di essere a sua volta scavalcato in occasione dell'ultimo pit stop da Jenson Button.

L'altro pilota della Ferrari, Michael Schumacher, già laureatosi Campione del Mondo, vede sfumare anche in gara la possibilità di una strepitosa rimonta nella quale certamente sperava: partito dai box è finito in testacoda, ha avuto un contatto con Klien all'undicesimo giro, e poco dopo ha anche bucato. Solo dodicesimo al traguardo.

Un Gran Premio veloce, che ha visto il debutto della nuova pista cinese, difficile ma avvincente con le possibilità di sorpasso. Bello lo sprint in partenza di Alonso, interessante la gara di Giancarlo Fisichella.

Gara piatta solo per la Renault, la cui scelta di sostituire Jarno Trulli con Jacques Villeneuve non ha pagato, aumenta infatti il distacco nella Classifica Costruttori dalla BAR Honda, che nel precedente Gran Premio aveva già sorpassato la casa francese.

Ordine d'arrivo finale:

  1. Rubens Barrichello (Ferrari)
  2. Jenson Button (BAR-Honda)
  3. Kimi Räikkönen (McLaren Mercedes)
  4. Fernando Alonso (Renault)
  5. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)
  6. Takuma Sato (BAR Honda)
  7. Giancarlo Fisichella (Sauber-Petronas)
  8. Felipe Massa (Sauber Petronas)
  9. David Coulthard (McLaren Mercedes)
  10. Mark Webber (Jaguar Cosworth)
  11. Jacques Villeneuve (Renault)
  12. Michael Schumacher (Ferrari)

[modifica] Gran Premio del Giappone

10 ottobre, circuito di Suzuka

Ordine d'arrivo finale:

  1. Michael Schumacher (Ferrari)
  2. Ralf Schumacher (Williams BMW)
  3. Jenson Button (BAR-Honda)
  4. Takuma Sato (Bar Honda)
  5. Fernando Alonso (Renault)
  6. Kimi Räikkönen (McLaren Mercedes)
  7. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)
  8. Giancarlo Fisichella (Sauber-Petronas)

[modifica] Gran Premio del Brasile

Circuito Carlos Pace - Interlagos (San Paolo del Brasile - 24 ottobre)

Ordine d'arrivo finale:

  1. Juan Pablo Montoya (Williams BMW)
  2. Kimi Räikkönen (McLaren Mercedes)
  3. Rubens Barrichello (Ferrari)
  4. Fernando Alonso (Renault)
  5. Ralf Schumacher (Williams BMW)
  6. Takuma Sato (BAR-Honda)
  7. Michael Schumacher (Ferrari)
  8. Felipe Massa (Sauber-Petronas)

[modifica] Classifiche

[modifica] Classifica piloti

  1. Michael Schumacher 148 pt.
  2. Rubens Barrichello 114 pt.
  3. Jenson Button 85 pt.
  4. Fernando Alonso 59 pt.
  5. Juan Pablo Montoya 58 pt.
  6. Jarno Trulli 46 pt.
  7. Kimi Räikkönen 45 pt.
  8. Takuma Sato 34 pt.
  9. David Coulthard 24 pt.
  10. Ralf Schumacher 24 pt.
  11. Giancarlo Fisichella 22 pt.
  12. Felipe Massa 12 pt.
  13. Mark Webber 7 pt.
  14. Olivier Panis 6 pt.
  15. Antonio Pizzonia 6 pt.
  16. Christian Klien 3 pt.
  17. Cristiano da Matta 3 pt.
  18. Nick Heidfeld 3 pt.
  19. Timo Glock 2 pt.
  20. Zsolt Baumgartner 1 pt.

[modifica] Classifica finale costruttori

  1. Ferrari 262 pt.
  2. BAR-Honda 119 pt.
  3. Renault 100 pt.
  4. Williams-BMW 88 pt.
  5. McLaren-Mercedes 69 pt.
  6. Sauber-Petronas 34 pt.
  7. Jaguar-Cosworth 10 pt.
  8. Toyota 9 pt.
  9. Jordan-Ford 5 pt.
  10. Minardi 1 pt.
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