Francia medioevale
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Categoria: Storia della Francia |
Durante gli ultimi anni di dominio dell'ormai vecchio Carlomagno, i Vichinghi avanzarono lungo il perimetro settentrionale e occidentale del suo regno. Dopo la morte di Carlomagno, nell'814 i suoi eredi furono incapaci di mantenere qualsiasi tipo di unità politica e l'un tempo grandioso Impero, iniziò a sgretolarsi. Alle avanzate Vichinghe fu permesso di aumentare, le loro temute navi veleggiavano risalendo la Loira, la Senna e le altre acque interne, portando distruzione e seminando il terrore. Nell'843 gli invasori Vichinghi uccisero il Vescovo di Nantes e pochi anni dopo, diedero fuoco alla chiesa di San Martino a Tours. Incoraggiati dai loro successi, nell'845 i Vichinghi saccheggiarono Parigi.
Durante il regno di Carlo III il Semplice (898-922) i cui territori comprendevano gran parte della Francia odierna, egli fu costretto a concedere ai Vichinghi una vasta area su entrambi i lati della Senna, a valle di Parigi, che sarebbe divenuta la Normandia.
L'era Carolingia vide l'emergere graduale dei feudi, istituzioni su cui Carlomagno aveva basato l'amministrazione del suo impero e che avrebbero condizionato lo sviluppo della Francia per i secoli a venire. Ogni feudo si costituiva quando l'imperatore riconosceva ai nobili che lo avevano seguito e servito in battaglia la piena potestà amministrativa e di sfruttamento su una porzione del territorio imperiale, in cambio della loro fedeltà dimostrata. Col passare dei decenni prima, e dei secoli poi, quello che sopravvisse fu la divisione dell'impero in feudi variamente denominati (ducati, marche, contee, margraviati, eccetera) che venivano trasmessi ereditariamente dal feudatario al suo successore: è evidente che, col passare delle generazioni, il vincolo di fedeltà finiva per allentarsi naturalmente. Inoltre, spesso e volentieri ogni singolo feudatario finiva per subinfeudare a sua volta una porzione del feudo di cui era titolare. Il capitolare di Quierzy dell'877 stabilisce l'ereditarietà dei feudi maggiori o in capite, ossia quelli ricevuti direttamente dall'imperatore.
I Carolingi finirono per condividere la sorte dei predecessori Merovingi: l'ascesa (987) di Ugo Capeto, duca di Francia e conte di Parigi, mise sul trono la Dinastia Capetingi che avrebbe finito per restare sul trono per diversi secoli, considerando che le dinastie successive, Valois e Borboni, erano in qualche modo legittimamente eredi del trono dei Capetingi.
Il nuovo ordinamento feudale lasciò la dinastia Capetingia con il controllo diretto di poco più della zona della media Senna e dei territori adiacenti, mentre altri potenti signori, come i Conti di Blois, nel X e XI secolo accumulavano grossi domini attraverso il matrimonio e gli accordi privati di protezione e supporto con i nobili minori.
L'area attorno alla bassa Senna venne ceduta agli invasori scandinavi con la costituzione di un feudo, il Ducato di Normandia, nel 911. Esso divenne fonte di particolare preoccupazione per i re di Francia quando il Duca Guglielmo prese possesso del Regno d'Inghilterra nel 1066, cingendone la corona e acquisendo una sovranità pari a quella dei re di Francia (dove, malgrado tutto, continuava a restare un feudatario gerarchicamente e nominalmente subordinato al monarca).
Il peggio doveva ancora arrivare, con la successione (1154) al disputato trono inglese di Enrico II, già conte di Anjou e duca di Normandia prima del suo matrimonio (1152), con l'appena divorziata ex-regina Eleonora d'Aquitania che gli diede il controllo di gran parte del sud-ovest della Francia. Un secolo di guerre intermittenti portò la Normandia ancora una volta sotto controllo francese (1204), che fu sancito dalla vittoria francese a Bouvines (1214).
Il XIII secolo portò la corona a importanti guadagni anche a sud, dove una crociata monarchico-papale contro i Catari (detti anche Albigesi) della regione (1209), portò all'incorporazione nei domini reali della Linguadoca inferiore (1229) e superiore (1271). La presa delle Fiandre da parte di Filippo IV (1300) ebbe minor successo, finendo due anni dopo con la rotta dei propri cavalieri da parte delle forze delle città fiamminghe alla "battaglia degli speroni" vicino a Courtrai (Kortrijk).
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