Homo sapiens sapiens
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||
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Nomenclatura trinomiale | ||||||||||||||||
Homo sapiens sapiens Linneo, 1758 |
L'uomo (Homo sapiens sapiens) è un primate bipede, nonchè un mammifero placentato appartenente alla famiglia degli ominidi. Gli umani hanno un cervello molto sviluppato capace di ragionamento astratto, linguaggio e introspezione. Questa capacità mentale, combinata con la stazione eretta che rende liberi gli arti superiori di manipolare oggetti, ha permesso all'uomo di creare una grande varietà di utensili. Gli umani si sono originati in Africa circa 200 mila anni fa. Da allora, la loro area di espansione si è estesa a tutta la superficie delle terre emerse con una popolazione totale di circa 6,5 miliardi di individui.
Similmente alla maggiorparte dei primati, gli umani sono animali sociali. Gli umani sono inoltre particolarmente abili nel'utilizzo di sistemi di comunicazione per l'autoespressione, lo scambio di idee, l'organizzazione. Gli umani creano complesse strutture sociali composte da gruppi in cooperazione e competizione, che variano dalle piccole famiglie e associazioni fino alle grandi unioni politiche, scientifiche, economiche. L'interazione sociale tra umani ha introdotto una larghissima varietà di tradizioni, rituali, regole comportamentali, valori, norme sociali e leggi che formano la base della società umana. Gli uomini possiedono anche un marcato apprezzamento per la bellezza e l'estetica che, combinate col desiderio umano di autoespressione, hanno condotto a innovazioni culturali quali arte, letteratura e musica.
Gli uomini sono anche noti per il loro desiderio di capire e influenzare il mondo circostante, cercando di spiegare e manipolare i fenomeni naturali attraverso scienza, filosofia, mitologia e religione. Questa curiosità naturale ha portato allo sviluppo di strumenti e abilità avanzati; gli uomini sono l'unica specie nota che utilizza il fuoco, cuoce i propri cibi, si veste, ed usa numerose altre tecnologie.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Evoluzione
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Per approfondire, vedi la voce Evoluzione umana. |
Lo studio scientifico dell'evoluzione umana comprende lo sviluppo del genere Homo, ma riguarda solitamente lo studio di altri ominidi e ominini quali, ad esempio Australopithecus. Gli uomini moderni appartengono alla specie Homo sapiens, di cui l'unica sottospecie rimanente è Homo sapiens sapiens; Homo sapiens idaltu (tradotto approssimativamente come "uomo saggio maggiore"), l'altra sottospecie nota, è estinto[1]. Dal punto di vista anatomico, gli uomini moderni appaiono in testimonianze fossili risalenti a 130000 anni fa in Africa.[2][3]
I parenti più stretti ancora viventi di Homo sapiens sono le due specie di scimpanzé: il Bonobo (Pan paniscus) e lo Scimpanzé comune (Pan troglodytes). Le due specie sono ugualmente vicine (condividono lo stesso antenato comune), la differenza principale tra essi è l'organizzazione sociale: matriarcale per il Bonobo e patriarcale pe lo Scimpanzé comune.[4] La sequenziazione completa del genoma ha portato alla conclusione che "dopo 6.5 [milioni] di anni di evoluzione separata, le differenze tra bonobo/scimpanzé ed umani sono soltanto dieci volte maggiori di quelle esistenti tra due persone qualsiasi e dieci volte minori di quelle esistenti tra ratti e topi". Infatti, il 98.4% della sequenza di DNA è identica tra le due specie di scimpanzè e gli uomini.[4][5][6][7] E' stato stimato che la linea umana si sia distaccata da quella degli scimpanzé circa cinque milioni di anni fa, e da quella dei gorilla circa otto milioni di anni fa. Tuttavia, un cranio ominide rinvenuto in Ciad nel 2001, classificato come Sahelanthropus tchadensis, risale approssimativamente a sette milioni di anni fa, la qual cosa potrebbe indicare una divergenza precedente.[8]
Esistono due teorie principali sulle origini dell'uomo contemporaneo. Esse riguardano il rapporto tra gli uomini moderni e gli altri ominidi. L'ipotesi dell'origine unica, o "fuori dall'Africa", propone che gli uomini moderni si siano evoluti in Africa e che siano poi migrati all'esterno sostituendo quegli ominidi che erano in altre parti del mondo. L'ipotesi multiregionale, invece, propone che gli uomini moderni si siano evoluti, almeno in parte, da popolazioni di ominidi indipendenti.[9]
I genetisti Lynn Jorde e Henry Harpending della Università dello Utah hanno suggerito che la variazione del DNA umano è piccolissima se comparata con quella di altre specie, e che durante il Tardo Pleistocene, la popolazione umana fosse ridotta a un piccolo numero di coppie genitoriali - non superiori alle 10000 e forse intorno alle 1000 - con la conseguenza di un pool genico residuo molto ristretto. Sono state formulate varie spiegazioni per questo ipotetico collo di bottiglia, tra cui la più famosa Teoria della catastrofe di Toba.
L'evoluzione umana è caratterizzata da un certo numero di importanti tendenze fisiologiche, incluse l'espansione della cavità cerebrale e del cervello stesso, che arriva ad un volume tipico di 1,400 cm³, oltre il doppio di quello di uno scimpanzè o gorilla. Il ritmo di crescita postnatale del cervello umano differisce da quello delle altre scimmie antropomorfe (eterocronia), permettendo un lungo periodo di apprendimento sociale e l'acquisizione del linguaggio nei giovani umani. Gli antropologi fisici sostengono che la riorganizzazione della struttura del cervello sia più importante della stessa espansione cerebrale. Altri significanti cambiamenti evolutivi includono una riduzione dei denti canini, lo sviluppo della locomozione bipedale, e la discesa della laringe e dell'osso ioide che permise il linguaggio. Come siano collegate queste tendenze e quale sia il loro ruolo nell'evoluzione di una complessa organizzazione sociale e della cultura rimangono questioni ancora dibattute.[10][11]
[modifica] Civilizzazione

L'ipotesi maggiormente accettata dagli antropologi è che l' Homo sapiens originato in Africa circa 200mila anni fa, evolvendosi dall' Homo erectus, ha poi colonizzato l'Eurasia e l'Oceania (circa 40mila anni fa), e infine l'America (circa 10mila anni fa)[12] L' Homo sapiens si è inoltre imposto sulle altre specie discendenti dall' Homo erectus attraverso una più rapida riproduzione e una competizione per le risorse.
I primi esseri umani erano dei cacciatori: uno stile di vita ben aderente all'ambiente della savana. Essi generalmente vivevano in piccoli gruppi nomadi. Circa 10mila anni fa, l'avvento dell'agricoltura innescò la Rivoluzione Neolitica. L'accesso ad una stabile risorsa di cibo favorì la formazione di comunità permanenti, l'addomesticazione di animali e l'uso di utensili in metallo. L'agricoltura incoraggiò anche lo scambio e la cooperazione, gettando le basi per la formazione di una società più complessa. I villaggi si svilupparono per primi nelle regioni del Medio Oriente.
Circa 6mila anni fa si formarono in Mesopotamia e nell'antico Egitto le prime forme di Stato. Le forze militari si formarono per protezione, e i governi per l'amministrazione. Gli stati cooperavano e competivano per le risorse, in alcuni casi muovendo guerra. Due o tremila anni fa alcuni stati, come la Persia, la Cina e l'Impero Romano si svilupparono attraverso le conquiste come primi imperi di espansione.
Il tardo Medioevo vide la nascita di idee rivoluzionarie e tecnologie. In Cina, un'economia avanzata e urbanizzata promosse innovazioni come la stampa e la bussola, mentre l'Età dell'oro islamica vide i maggiori sviluppi scientifici negli imperi islamici. In Europa, la riscoperta della classicità e gli sviluppi tecnologici come la stampa sfociarono nel Rinascimento del XIV secolo. Per i successivi 500 anni le esplorazioni e le conquiste imperialistiche portarono America, Asia e Africa sotto il controllo Europeo, fino agli ultimi movimenti per l'indipendenza. La Rivoluzione Scientifica nel XVII secolo e la Rivoluzione Industriale del XVIII e XIX secolo contribuirono allo sviluppo dei trasporti, come la locomotiva e l'automobile, allo sviluppo dell'energia elettrica.
Come risultato di questi cambiamenti, gli uomini moderni vivono in un mondo sempre più globalizzato e interconnesso. Allo stesso tempo, però, aumenta l'inquinamento e la povertà.
[modifica] Habitat e popolazione
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Per approfondire, vedi la voce habitat. |
Anticamente le comunità umane erano necessariamente vicine a fonti di acqua dolce e, in base alle abitudini, ad altre risorse naturali, come terre fertili e pascoli per l'allevamento, o spazi per la caccia. Comunque, gli umani hanno una grande capacità di modificare il loro habitat in vario modo, con l'irrigazione, le costruzioni, i trasporti, i beni manifatturieri e, con lo sviluppo dei trasporti in larga scala, la vicinanza a queste risorse non è più necessaria, tanto che l'assenza di queste non è più causa di carestia.
La tecnologia ha permesso agli uomini di colonizzare tutti i continenti e di adattarsi ad ogni tipo di clima. Negli ultimi decenni, l'uomo ha anche esplorato l'Antartide, parte dei fondali oceanici e lo spazio, anche se l'adattamento a lungo termine a questi ambienti non è ancora possibile. Con una popolazione di oltre 6 miliardi, gli umani sono i più numerosi tra i mammiferi. La maggior parte (61%) vive in Asia. La restante parte vive maggiormente in America (14%), Africa (13%) e in Europa (12%), con lo 0.5% in Oceania.
L'abitazione in sistemi ecologici chiusi in ambienti poco vivibili, come l'Antartide o lo spazio, è costoso, spesso limitato nel tempo e ristretto solo ad operazioni scientifiche, militari o industriali. La vita nello spazio è stata veramente sporadica: tra il 1969 e il 1972 due uomini esplorarono la Luna. E fino al 2007, nessun'altro corpo celeste è stato mai calpestato da un essere umano, nonostante sia stato continuamente presente nello spazio grazie alla Stazione Spaziale Internazionale.
Dal 1800 al 2000 la popolazione umana è cresciuta da uno a sei miliardi di individui. Nel 2004 circa 2,5 miliardi su 6,3 miliardi di persone (39,7%) vivevano in aree urbane, e ci si aspetta che questa percentuale aumenterà nel corso del XXI secolo. I problemi legati alla vita in città includono varie forme di inquinamento e crimine,[13] specialmente nei quartieri più poveri e degradati. I benefici legati alla vita urbana includono l'aumento dell'alfabetizzazione e della conoscenza.
Gli uomini, tuttavia, hanno compromesso negativamente l'ambiente naturale. Si è ipotizzato che nel passato la caccia senza limiti da parte dell'uomo ha contribuito all'estinzione di alcune specie; poichè gli uomini non sono generalmente prede, essi sono stati collocati all'ultimo posto della catena alimentare.[14] Recentemente, con lo sviluppo dell'inquinamento, gli uomini sono considerati i maggiori responsabili del cambiamento globale del clima.[15] Si pensa che di questo passo l'uomo causerà l'estinzione di metà delle specie viventi entro il secolo.[16][17]
[modifica] Biologia
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Per approfondire, vedi la voce scheletro (anatomia umana). |
[modifica] Fisiologia e genetica
Il corpo umano presenta diverse caratteristiche che variano in maniera continua da individuo a individuo. Le dimensioni del corpo, ad esempio, sono in gran parte determinate dai geni, ma sono anche influenzate in maniera significativa da fattori ambientali come la dieta e l'esercizio fisico. L'altezza media di un essere umano adulto varia da 1,5 a 1,8 metri, cambiando significativamente da posto a posto. [18][19] Gli umani sono capaci di un completo movimento bipede, lasciando così le braccia libere di manipolare oggetti attraverso le mani, caratterizzate dal pollice opponibile. Poichè la fisiologia umana non si è del tutto adattata al bipedismo, la regione pelvica e la colonna vertebrale tendono a logorarsi con l'età, creando difficoltà locomotorie nella vecchiaia.
Inoltre, gli esseri umani, fatta eccezione per testa, gambe e zona pubica, appaiono relativamente privi di pelo se comparati ad altri primati. In realtà, un uomo medio possiede un numero maggiore di peli rispetto ad un normale scimpanzè. La maggiore differenza è che i peli degli uomini sono più corti, più sottili e più chiari di quelli di un generico scimpanzè, e ciò li rende difficili da distinguere.[20]

La tonalità dei peli e della pelle umane è determinata dalla presenza di pigmenti chiamati melanine. Le tonalità possono variare da un marrone molto scuro a un rosa molto chiaro, mentre il colore dei capelli varia dal biondo al castano, dal rosso al più comune nero.[21] Molti ricercatori ritengono che il colore scuro della pelle sia un adattamento evolutosi come protezione dai raggi ultravioletti del sole, essendone la melanina un efficace bloccante.[22] La colorazione della pelle degli uomini contemporanei è distribuita geograficamente, ed è generalmente correlata con il livello di radiazione ultravioletta, che aumenta avvicinandosi all'equatore. La pelle umana ha anche la capacità di abbronzarsi, ossia di aumentare la quantità di melanina, diventando più scura e maggiormente protetta dai raggi UV.[23][24]
Il tempo necessario al riposo è compreso fra le sei e le otto ore al giorno per un adulto e da nove a dieci per un bambino; le persone più anziane di solito dormono da sei a sette ore al giorno. Nella società moderna, però, si sperimentano casi di carenza di riposo; questa mancanza può portare effetti negativi. Una restrizione delle ore per un adulto da otto a quattro porta cambiamenti nella fisiologia e nello stato mentale, inclusi fatica, aggressività, e spossatezza.
Quella umana è una specie eucariota. Ogni cellula diploide contiene 23 coppie di cromosomi, ricevuti da entrambi i genitori. Di questi, 22 paia sono autosomi, e un paio sono cromosomi sessuali. Secondo le stime gli umani hanno circa 20 o 25 mila geni. Così come per gli altri mammiferi, le femmine hanno i cromosomi sessuali uguali (XX) e i maschi hanno cromosomi sessuali differenti (XY). Il cromosoma X è pù largo e porta più geni del cromosoma Y: ciò significa che eventuali malattie del cromosoma X si manifestano più facilmente negli uomini.
[modifica] Ciclo di vita
Il ciclo di vita umano è simile a quello degli altri mammiferi placentati. Una cellula uovo è fecondata all'interno del corpo della femmina da uno spermatozoo attraverso un atto sessuale, o attraverso la recente tecnologia della fertilizzazione in vitro utilizzata in alcuni casi. La cellula uovo fecondata, chiamata zigote, si riproduce moltiplicandosi all'interno dell'utero femminile, diventando un embrione, che in circa nove mesi di gestazione diventa un feto. Dopo questo periodo, il feto completamente sviluppato viene espulso dal corpo della femmina e comincia la sua vita indipendente. A questo punto la legge riconosce e tutela il bambino come una persona e un cittadino.

[modifica] Particolarità dell'uomo moderno rispetto agli altri ominidi
Struttura generale ossea e muscolare debole.
Pelle con peli cortissimi, forse è un adattamento per pescare nei fiumi fangosi dell'Africa.
Abitudini alimentari meno carnivore e più onnivore in confronto all'Homo neanderthalensis.
Capacità di emettere i suoni articolati e fluenti caratteristici del linguaggio umano.
Palato basso e arco dentario retratto e ugola arretrata, sono caratteristiche anatomiche che facilitano la produzione dei suoni del linguaggio parlato.
Mandibola debole con mento e naso prominenti, sono la conseguenza della retrazione dell'arco dentario.
Struttura delle ossa facciali molto debole, priva delle arcate sopraccigliari, col cranio più soggetto a rompersi: sono la conseguenza della trasformazione dell'apparato boccale da organo prevalentemente masticatorio alla funzione fonatoria.
Fronte prominente, per i lobi frontali del cervello molto sviluppati associati al linguaggio.
Tendenza alla brachicefalia del cranio, conseguente all'accorciamento dell'arco dentario per facilitare il linguaggio.
Mammelle molto sviluppate, per facilitare l'allattamento dei neonati dalla testa tondeggiante.
Richiami sessuali basati sulle rotondità della donna.
Sessualità basata sul rapporto di coppia.
Ossa del bacino strette, per conseguenza gravidanze difficoltose.
Gravidanza che dura solo 9 mesi, rispetto agli 11 mesi normali nei grandi primati.
Nascita di neonati molto immaturi, il cui sviluppo neonatale dura molti mesi.
Lo sviluppo psicomotorio nell'infanzia è molto ritardato, e le cure parentali sono prolungate per molti anni.
La pubertà giunge molto tardi. Segue una serie di anni di transizione prima dell'età adulta detta adolescenza, nella quale vengono appresi i modelli culturali.
Personalità fortemente influenzata dall'apprendimento dei comportamenti culturali.
Linguaggio parlato molto complesso, capace di comunicare le informazioni molto articolate alla base dello sviluppo culturale delle società umane.
Comportamento di scambio commerciale, che nella preistoria consistette nel baratto di oggetti artistici o di altri comportamenti ludici.
Comportamenti quasi in disaccordo con l'evoluzione darwiniana: autosacrificio per ideali astratti, cure rivolte verso individui non imparentati e verso animali di altre specie (domestici), lavoro e risorse spese per produzioni artistiche, mutilazioni ed astinenze connesse a motivi religiosi, ecc.
Vecchiaia: mentre nessun altro animale può vivere molti anni da vecchio, nella specie umana gli anziani possono vivere anche metà della loro vita in tarda età, svolgendo un ruolo essenziale nella trasmissione dei comportamenti culturali.
Istituzioni astratte della società degli uomini, che non hanno alcun riscontro nelle altre specie animali: il matrimonio, la proprietà, il governo, la religione, l'arte, ecc.
[modifica] Note
- ↑ Human evolution: the fossil evidence in 3D, by Philip L. Walker and Edward H. Hagen, Dept of Anthropology, University of California, Santa Barbara, retrieved April 5, 2005
- ↑ Human Ancestors Hall: Homo Sapiens - URL retrieved October 13, 2006
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