Piero Fassino
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Parlamento Italiano Camera dei deputati |
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On. Piero Fassino | |
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Luogo di nascita | Avigliana, provincia di Torino |
Data di nascita | 7 ottobre 1949 |
Titolo di studio | Laurea in scienze politiche |
Professione | Dirigente di partito |
Partito | ![]() |
Legislatura | XII Legislatura XIII Legislatura XIV Legislatura XV Legislatura |
Gruppo | Progressisti (1994) Sinistra Democratica - L'Ulivo (1996) Democratici di Sinistra - L'Ulivo (2001) L'Ulivo (2006) |
Coalizione | L'Unione |
Circoscrizione | Piemonte I |
Incarichi parlamentari | |
Componente - III Commissione (Affari Esteri) |
Piero Fassino (Avigliana, 7 ottobre 1949) è un politico italiano.
Dal 16 novembre 2001 è segretario nazionale dei Democratici di Sinistra. È sposato con Anna Maria Serafini, deputata del suo stesso partito dal 1996 al 2001, e senatrice dal 2006
Indice |
[modifica] Biografia
Appartiene ad una famiglia di tradizione socialista (il nonno materno fu uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano, quello paterno venne ucciso dai fascisti, mentre il padre, Eugenio Fassino (1923- 1966), si impegnò nella resistenza[1].
Fassino ha studiato all'Istituto Sociale, la Scuola dei padri Gesuiti di Torino. Si è laureato in Scienze politiche presso l'Università di Torino nel 1998[2].
Nel luglio del 2003 è uscito il suo libro Per passione edito da Rizzoli. Quest'opera è principalmente un diario dove si ritrovano la sua vita e gli intrecci storico-politici degli ultimi trent'anni.
[modifica] La carriera dalla FGCI al PDS
Si iscrisse alla Federazione giovanile comunista torinese dal 1968, diventandone segretario tre anni dopo. Nel 1975 fu eletto consigliere comunale del capoluogo piemontese (seggio che manterrà per dieci anni), mentre dal 1985 al 1990 fu consigliere provinciale.
All'interno del partito Fassino ricoprì la carica di segretario della federazione torinese dal 1983 al 1987. E, sempre dal 1983, fu eletto nella Direzione nazionale del PCI.
Dal 1987 al 1991 è membro della Segreteria nazionale del PCI, prima come coordinatore della Segreteria e poi come responsabile dell'organizzazione, dove ha vissuto la delicata fase di trasformazione del PCI in Partito Democratico della Sinistra (PDS, cui aderì fin dal momento della sua fondazione).
Dal 1991 al 1996 è segretario internazionale del neonato partito.
[modifica] L'impegno da deputato e membro del Governo
Dal 1994 è eletto parlamentare alla Camera dei Deputati. Rieletto nel 1996, fu sottosegretario agli esteri durante il governo Prodi I ed assunse nell'ottobre del 1998 la carica di Ministro del commercio estero nel governo D'Alema. Lascerà questo incarico nell'aprile del 2000 per assumere quello di Ministro di grazia e giustizia nell'esecutivo presieduto da Giuliano Amato, in carica dal 25 aprile 2000 al 13 maggio 2001.
Indicato dal suo partito quale vice del candidato premier per l'Ulivo Francesco Rutelli, è rieletto deputato alle elezioni politiche del 13 maggio 2001.
Al termine delle elezioni politiche del 2006, riceve un nuovo mandato parlamentare alla Camera: non entra a far parte del Governo Prodi II perché, di comune accordo con il partito, decide di occuparsi in prima persona dei DS e della costruzione del futuro Partito Democratico.
Nel 2007 si è ricandidato alla segreteria del partito con la mozione «Per il partito democratico» in vista del congresso che si terrà tra il 19 e il 21 aprile. Alla sua mozione si contrappongono quelle presentate dal ministro Mussi e da Gavino Angius.
[modifica] Posizioni politiche
Nel 2003 si è schierato contro la legge 40 [3] sulla procreazione assistita, votata dalla maggioranza di centrodestra e da parte del centrosinistra. In seguito ha sostenuto il referendum abrogativo di parte di quella legge che si è tenuto nel giugno 2005[4].
Nel dicembre 2006, mentre l'Italia si interrogava sul caso di Piergiorgio Welby, Fassino si è schierato apertamente contro la possibilità dell'eutanasia, differenziando tuttavia la sua posizione nei confronti dell'accanimento terapeutico.
Nella stessa occasione si è dichiarato contrario alla possibilità di adozione di minori da parte di coppie omosessuali.[5]
Ha suscitato polemiche la sua posizione secondo cui, a un'eventuale conferenza di pace sull'Afghanistan, sarebbe opportuno invitare anche i Talebani, in quanto "la pace si fa con il nemico"[6].
[modifica] Questioni giudiziarie
Sempre nel 2003, viene accusato da Igor Marini di aver ricevuto tangenti nell'ambito dell'affare Telekom Serbia insieme Romano Prodi, Lamberto Dini e altri. Secondo Marini, ex attore, sedicente conte e consulente finanziario, e, al momento dell'audizione, facchino presso i mercati generali di Brescia, Fassino era soprannominato cicogna. L'inchiesta della procura della Repubblica di Torino ha portato in carcere Marini e ha escluso la presenza di tangenti a favore dei politici accusati. A seguito di questa vicenda, Fassino affermò:
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«Il burattinaio di Igor Marini è a palazzo Chigi e dovrà rispondere anche lui. »
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(Piero Fassino)
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A causa di questa frase fu querelato da Silvio Berlusconi per calunnia con la richiesta di risarcimento per 15 milioni di euro. Fassino rinunciò all'immunità parlamentare per affrontare il procedimento per calunnia, da cui fu prosciolto il 30 gennaio 2004, e sfidò l'allora presidente del consiglio, Berlusconi, a fare lo stesso e ad affrontare i suoi processi[7].
Il 2 gennaio 2006 il quotidiano Il Giornale ha pubblicato stralci di una telefonata (pervenuti in seguito a una violazione del segreto d'ufficio) fra Fassino e Giovanni Consorte, manager della Unipol e all'epoca coinvolto nello scandalo di Bancopoli. Tale pubblicazione ha dato luogo ad un largo seguito di polemiche. Il partito dei Ds si è diviso tra chi gridava al complotto e tra chi chiedeva chiarezza, mentre il centrodestra ha rimarcato la fine della superiorità morale del partito della Quercia, colpevole di aver dato «copertura politica» alla scalata di Unipol nei confronti della Banca Nazionale del Lavoro. Un'indagine della magistratura ha escluso che il segretario DS abbia delle responsabilità penali riguardo la vicenda.
[modifica] Note
- ↑ ANPI - Eugenio Fassino
- ↑ la Padania, 22 luglio 2003
- ↑ Repubblica, 5 dicembre 2003
- ↑ dsonline.it, 9 Settembre 2004
- ↑ Repubblica, 14 dicembre 2006
- ↑ l'Unità, 17 marzo 2007
- ↑ Repubblica, 30 gennaio 2004
[modifica] Altri progetti
Wikiquote contiene citazioni di o su Piero Fassino
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito della campagna elettorale di Piero Fassino - Elezioni politiche 2006
- Sito della mozione Fassino per il IV Congresso Nazionale dei Ds
Predecessore: Walter Veltroni |
Segretario del PDS/DS (2001-) |
Successore: ---- |