Francesco Rutelli
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Francesco Rutelli (Roma, 14 giugno 1954) è un politico italiano. Attualmente ricopre le cariche di Ministro per i beni e le attività culturali e di Vicepresidente del Consiglio nel governo Prodi II. È inoltre presidente nazionale e leader della Margherita.
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[modifica] Biografia
Figlio di un architetto e nipote dello scultore Mario Rutelli, autore di famose opere a Roma, studia presso il Liceo Classico Massimo, gestito dai gesuiti, finendo tuttavia il Liceo nello statale Socrate[1], dove consegue la maturità classica. Si iscrive alla Facoltà di Architettura dell'Università La Sapienza, senza però portare a termine gli studi.
[modifica] L'attività politica nel Partito Radicale
Rutelli si avvicina alla politica iscrivendosi al Partito Radicale. Particolare è la decisione di aderire al partito di Marco Pannella: il giovane Rutelli infatti, dopo un'iniziale vicinanza al mondo cattolico, testimoniata dalla partecipazione ai "concorsi veritas"[2], le prove di cultura promosse dal Vaticano, decise di appoggiare i radicali dopo la morte della madre, con cui aveva un forte legame, e dopo alcuni scontri con i gesuiti che gestivano il liceo Massimo e non permettevano l'apertura della scuola anche alle ragazze.
Nel 1979, a 25 anni, è segretario regionale del Lazio del partito, e un anno dopo viene eletto alla segreteria nazionale. Nel 1983 viene eletto alla Camera dei Deputati ed è capofila delle battaglie per i diritti civili proposte dai radicali. In questo periodo finisce in carcere per aver fumato una canna durante una manifestazione, come esempio di disobbedienza civile[3].
Durante gli anni ottanta, il Partito Radicale diventa Partito Radicale Transnazionale, dunque non presenta più liste autonome alle elezioni e si trasforma in "un'associazione di cittadini, parlamentari e membri di governo di differenti nazionalità". In questo quadro gli aderenti al movimento radicale, pur sentendo sempre la comunanza culturale laico-progressista, si iscrivono ad altri partiti: Francesco Rutelli, insieme ad altri amici, entra così nel Partito Socialista Democratico Italiano[citazione necessaria].
[modifica] Dallo scioglimento del Partito Radicale alla nomina a Ministro
Nel 1989 il Partito Radicale si scioglie ufficialmente ed il giovane Rutelli partecipa alla nascita di un nuova formazione ecologista di centrosinistra: i Verdi Arcobaleno, poi confluiti (con le Liste Verdi) nella Federazione dei Verdi, della quale diventa coordinatore nazionale nel 1992 e capogruppo alla Camera.
L'anno seguente Carlo Azeglio Ciampi lo volle nel suo governo come ministro dell'Ambiente: Rutelli accettò, ma si dimise dopo solo un giorno, assieme agli altri ministri dei Verdi e del PDS, per protestare contro il Parlamento che aveva negato l'autorizzazione a procedere penalmente contro Bettino Craxi, già presidente del Consiglio dei ministri: famoso l'augurio che fece al leader socialista di "mangiare il rancio a San Vittore". Lo stesso Rutelli, nel 2000, ha ammesso che questa frase fosse troppo forte e dura.
[modifica] Sindaco di Roma
Nel dicembre del 1993 una coalizione di centrosinistra lo propose come sindaco di Roma: Francesco Rutelli batté al ballottaggio Gianfranco Fini, allora leader del Movimento Sociale Italiano (poi Alleanza Nazionale) diventando, così, primo cittadino della capitale. Fu riconfermato in questa carica anche nel 1997, battendo il candidato del Polo delle Libertà Pierluigi Borghini.
Durante il suo secondo mandato da sindaco ha gestito l'organizzazione del Giubileo del 2000. Sotto i mandati di Francesco Rutelli a Roma è iniziata la costruzione di due opere che verranno poi inaugurate dal successivo sindaco Walter Veltroni: l'Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano e la nuova copertura dell'Ara Pacis dell'architetto Richard Meier.
Nel 1999 fu eletto deputato al Parlamento europeo nelle file del movimento politico i Democratici (riformisti filoeuropeisti) in seguito alla fusione del movimento dei sindaci, fondato con Massimo Cacciari ed Enzo Bianco.
[modifica] Leader dell'Ulivo e della Margherita
Nel 2001 fu proposto dalla coalizione di centro-sinistra, L'Ulivo, quale candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La coalizione guidata da Francesco Rutelli perse la competizione elettorale contro Silvio Berlusconi e la Casa delle Libertà che aveva ritrovato l'unità con l'accordo con la Lega Nord.
Nel 2002 contribuì a condurre I Democratici, il PPI e Rinnovamento Italiano a fondersi nel nuovo partito centrista della Margherita, di cui è diventato il presidente federale.
In questa veste fu favorevole al progetto della Federazione dei Riformisti (composta dai DS, dalla Margherita, dallo SDI e dal Movimento Repubblicani Europei) ed accolse la proposta di Romano Prodi di presentare alle elezioni europee del 2004 la lista unitaria Uniti nell'Ulivo.
[modifica] Gli incarichi nel Governo Prodi e nel futuro Partito Democratico
Nel maggio del 2005, dopo il buon risultato della Margherita alle elezioni regionali, portò il partito, pur continuando a sostenere il progetto della Federazione dei Riformisti, verso un primo veto alla presentazione della lista unitaria per le politiche del 2006, ma - dopo il successo di partecipazione delle elezioni primarie dell'Unione, si è fatto promotore del rilancio di una lista comune con i DS, finalizzata al raggiungimento di quello che Rutelli considera un sogno politico: la costituzione di un grande Partito Democratico.
Al termine delle elezioni politiche del 2006 riceve un nuovo mandato parlamentare alla Camera. Il 17 maggio 2006 viene nominato Vicepresidente del Consiglio, carica che ricopre anche Massimo D'Alema nello stesso governo, e Ministro dei Beni Culturali del Governo Prodi II.
[modifica] Posizioni politiche
A settembre 2006, nell'ambito del dibattito sull'eutanasia riproposto dal Presidente Napolitano, ha dichiarato la sua contrarietà alla "dolce morte" finché c'è speranza per il malato, ribadendo anche la necessità di evitare l'accanimento terapeutico [1].
[modifica] Note familiari
È sposato con la giornalista Barbara Palombelli dal 1982 (matrimonio civile).
Dalla loro unione è nato Giorgio. Hanno inoltre un figlio adottivo, Francisco, e due figlie in affido, Monica e Serena.
Nel 1995 fu celebrato il matrimonio religioso dal cardinale Achille Silvestrini[4].
[modifica] Curiosità
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
Predecessore: | Sindaco di Roma | Successore: | |
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Franco Carraro | 1993 - 2001 | Walter Veltroni |
MPE italiano | Gruppo | Lista di elezione | Partito italiano | Area | Preferenze |
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1999 - 2004 | ELDR | I Democratici | I Democratici | - | - |
Predecessore: | Ministro per i Beni e le Attività Culturali | Successore: | ![]() |
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Rocco Buttiglione | 17 maggio 2006 | in carica | I |
[modifica] Note
- ↑ FRANCESCO RUTELLI - La vita & le opere. Oikos. URL consultato il 2007-03-15 .
- ↑ Liff.it - SFOGLIANDO LA MARGHERITA. Liff.it. URL consultato il 2007-03-12 .
- ↑ LE SETTE VITE DI RUTELLI DALL'ANTIMILITARISMO A BAVA BECCARIS. Il Secolo d'Italia. URL consultato il 2007-03-15 .
- ↑ Rossella sorprende tutti: Palombelli al Tg5. ilTempo.it. URL consultato il 2007-03-15 .