Roger Schutz
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Roger Louis Schutz , detto frère Roger, (Svizzera, 12 maggio 1915 – Taizé (Saône-et-Loire), 16 agosto 2005) è stato un religioso svizzero. È il fondatore della comunità monastica ecumenica ed internazionale di Taizé.
Indice |
[modifica] Cenni biografici
Figlio di un pastore protestante svizzero, nel 1940, a venticinque anni, viaggiando in bicicletta si trasferì in Francia, paese di sua madre. Per diversi anni aveva sofferto di tubercolosi polmonare. La lunga malattia aveva maturato in lui il richiamo a creare una comunità i cui valori fondamentali fossero la semplicità e la benevolenza del cuore, nella fedeltà al Vangelo.
Quando cominciò la Seconda Guerra mondiale si sentì chiamato a imitare sua nonna, la quale durante la prima guerra mondiale aveva aiutato in tutte le forme le persone provate dal conflitto. Cercò quindi un posto dove stabilirsi. Voleva stabilirsi nei pressi di Cluny, storicamente sede di una importante esperienza monastica. Nel piccolo villaggio di Taizé, in Borgogna, rimase colpito dalle suppliche di una anziana abitante di del paesino: questa gli chiedeva di fermarsi su quella collina. Inoltre, Taizé era vicinissimo alla linea di demarcazione che divideva in due la Francia: era ben collocato per accogliere i rifugiati che fuggivano la guerra.
Grazie a un modico prestito, Roger poté comprare una casa abbandonata da anni con degli edifici adiacenti. Propose ad una sorella, Geneviève, di venire ad aiutarlo nel servizio dell'accoglienza. Le disponibilità economiche erano poche. Non avendo acqua corrente, andavano ad attingere al pozzo del villaggio. Il cibo era modesto; mangiavano specialmente minestre a base di farina di granoturco comperata a poco prezzo al vicino mulino.
Cominciò quindi ad accogliere e ad aiutare i profughi della guerra, soprattutto ebrei.
Molto discreto, anche in considerazione della diversa fede di molti ospiti, Roger pregava da solo: andava a cantare lontano dalla casa, nel bosco. Affinché i rifugiati, ebrei o agnostici, non si trovassero a disagio, Geneviève spiegava a tutti che era meglio per chi lo desiderava pregare da solo nella propria stanza.
I genitori di Roger, sapendo che il figlio e la figlia erano in pericolo, chiesero a un amico di famiglia, ufficiale francese in pensione, di vegliare su loro. Questi lo fece coscienziosamente.
Nell'autunno 1942 tale ufficiale avvertì Roger che erano stati scoperti dalla Gestapo e che dovevano andarsene subito da Taizé. Roger vi poté ritornare nel 1944, ma non più solo: si erano nel frattempo uniti a lui alcuni fratelli, e avevano iniziato insieme una vita comune che continuarono a Taizé.
Nel 1945 un giovane della regione di Taizé creò un'associazione che si faceva carico di ragazzi rimasti orfani per la guerra. Propose alla comunità di frére Roger di accoglierne un certo numero a Taizé. La comunità, costituita di soli uomini, intese che non poteva occuparsi di ragazzi. Fu allora che frère Roger chiese a sua sorella Geneviève di ritornare a Taizé per prendersene cura e per fare loro da madre. Di domenica, poi, i fratelli accoglievano anche dei prigionieri di guerra tedeschi internati in un campo vicino a Taizé. Poco alla volta qualche altro giovane venne ad unirsi ai primi fratelli, e il giorno di Pasqua 1949 si impegnarono al celibato, alla vita comune e alla semplicità di vita.
[modifica] Riconoscimenti
Durante la sua vita frére Roger ricevette vari riconoscimenti a livello internazionale:
- Nel 1974 riceve a Londra il premio Templeton e il premio della pace tedesco.
- Nel 1988 riceve il premio UNESCO per l'educazione alla pace.
- Nel 1989 riceve il premio europeo Charlemagne.
- Nel 1992 il premio Europeo Robert Schuman.
Catherine Lalumière, segretario generale del Consiglio d'Europa, alla consegna del premio Schuman pronunciò queste parole:
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«Sì, voi siete un grande europeo, un europeo molto grande. Prima di tutto perché il vostro esempio e la vostra azione si irradiano in tutta Europa attraverso i giovani che passano a Taizé, ma voi siete europeo anche perché portate tra i nostri popoli quello di cui hanno più bisogno, un messaggio di pace, di amore e di riconciliazione. (...) Oggi, alla fine del XX secolo] l'Europa ha ancora bisogno di riconciliazione, dello spirito di riconciliazione (...). Frère Roger, l'Europa ha bisogno di voi, delle vostre idee, della vostra forza. In questa occasione l'Europa cerca di dirvi tutto questo. L'Europa istituzionale, quella delle organizzazioni internazionali, del Consiglio d'Europa, quella degli stati, quella degli uomini di stato, quella degli uomini politici, l'Europa degli affari, l'Europa degli eserciti, l'Europa dei potenti, ma anche l'Europa dei popoli, quella della gente modesta, quella dei poveri, che sono numerosi, tutte queste Europe hanno bisogno di uomini come voi che non hanno niente se non il loro cuore e la loro fede. La forza delle idee, questa esiste. Con voi, Frère Roger, noi l'abbiamo incontrata. Grazie.»
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[modifica] La morte
Il 16 agosto 2005, durante la preghiera pubblica serale, venne ucciso a coltellate da una donna squilibrata. Circa 12.000 persone hanno partecipato al funerale del fondatore celebrati il 23 agosto 2005 dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unione dei Cristiani nella chiesa della Riconciliazione a Taizé.
Il suo successore alla guida della comunità è frère Alois. Lo stesso frére Roger lo aveva indicato per questo servizio.
[modifica] Il percorso ecumenico di Frère Roger
La comunità di Taizé con una lettera datata 6 settembre 2006 rispose ufficialmente alle voci di una presunta conversione al cattolicesimo di Frère Roger apparse in un articolo sul giornale Le Monde. Il quotidiano francese, per avvalorare questa tesi, diede credito alle affermazioni di un gruppo cattolico tradizionalista storicamente critico verso l'ecumenismo, e citò il vescovo di Autun mons. Séguy che immediatamente rispose chiarendo il suo pensiero in merito:
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«Non ho detto che Frère Roger avrebbe abiurato il protestantesimo, bensì che ha dimostrato di aderire pienamente alla fede cattolica.»
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La lettera chiarisce anzitutto l'infondatezza di tale notizia, e poi continua descrivendo il cammino ecumenico che frére Roger ha compiuto assieme alla chiesa cattolica senza mai abiurare la propria origine protestante.
Tale cammino di riconciliazione interiore delle ferite storiche fra le chiese era stato più volte spiegato chiaramente da frére Roger anche in presenza di Papa Giovanni Paolo II durante l'incontro europeo dei giovani a Roma nel 1980:
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«Ho trovato la mia vera identità di cristiano riconciliando in me stesso la fede della mie origini con il mistero della fede cattolica, senza rompere la comunione con nessuno.»
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Per questa sua profonda ricerca di comunione frère Roger ottenne da alcuni vescovi di poter ricevere l'Eucarestia.
La lettera si conclude con una frase semplice ma molto chiara:
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«Coloro che vogliono ad ogni costo che le confessioni cristiane trovino ciascuna la propria identità contrapponendosi fra loro, non possono certamente cogliere il cammino di frère Roger. Egli era un uomo di comunione e forse è proprio per questo che per certe persone è difficile da capire.»
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[modifica] Bibliografia
- Quel fuoco non si spegne mai, Elledici 1990
- Le Fonti di Taizé, Elledici 1998
- In te la pace del cuore – Meditazioni per ogni giorno dell'anno, Elledici 1999
- Dio non puo che amare, Elledici 2003
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
- il sito della Comunità di Taizé
- Biografia dal sito ufficiale
- Funerali di Frere Roger - Photogalleries
- "Surpris par la Joie", un sito sulla fede nata da Taizé.
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