Strigops habroptilus
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Kakapo | ||||||||||||||||||
![]() Strigops habroptilus |
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Stato di conservazione | ||||||||||||||||||
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||||||
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Nomenclatura binomiale | ||||||||||||||||||
Strigops habroptilus Gray, 1845 |
Il kakapo (Strigops habroptilus, Gray 1845) è una specie di pappagallo di abitudini notturne originario della Nuova Zelanda; è noto per essere il pappagallo più pesante e l'unico al mondo incapace di volare. Inoltre, è uno degli uccelli più longevi del mondo, potendo superare i 60 anni. Strigops habroptilus costituisce l'unica specie del genere Strigops e della sottofamiglia Strigopinae.
Indice |
[modifica] Aspetto fisico
Il kakapo è un pappagallo grande e massiccio: i maschi misurano fino a 60 centimetri di lunghezza e pesano 3-4 chilogrammi. Il kakapo non può volare, poiché ha ali corte e non ha lo sterno carenato. Utilizza dunque le sue ali come timone d’equilibrio, per frenare le sue cadute quando salta dagli alberi.
Diversamente dagli altri uccelli terrestri, il kakapo può accumulare grandi quantità di grasso corporeo per avere una riserva di energia. Il kakapo ha piume di color verde muschio, che si inscuriscono posteriormente, mimetizzandosi bene con la vegetazione del luogo.
Poiché le piume non hanno bisogno della resistenza e della rigidezza richieste per il volo, sono eccezionalmente morbide, da cui prende il nome habroptilus.
Il petto, la faccia e il collo sono giallastri, con grande variabilità di sfumature fra gli individui. È conosciuta anche una forma particolare di piumaggio interamente giallo.
Il kakapo ha un disco facciale ornato da piume fini, somigliante alla faccia di un gufo; così, i coloni europei lo hanno denominato il pappagallo-gufo.
Il becco è circondato da fragili e sottilissime piume, dette “basette", che vengono usate per sondare la terra mentre l’uccello cammina con la testa abbassata. Le piume caudali sono logorate dall’essere continuamente trascinate per terra. Il becco del kakapo è specializzato per la sua dieta, composta da foglie dure. Per questo motivo, il kakapo ha ventrigli molto piccoli, confrontati con quelli di altri uccelli delle stesse dimensioni.
Le zampe del kakapo sono grandi e, come in tutti i pappagalli, due punte sono rivolte in avanti e due all’indietro. Questi uccelli hanno sviluppato artigli particolarmente utili per arrampicarsi. Le narici, poste sulla sommità del becco del kakapo, lo dotano di un olfatto ben sviluppato che aiuta a orientarsi durante la notte. Una delle caratteristiche più notevoli del kakapo è il suo odore piacevole e potente, che è stato descritto variegatamente come fiori e miele, una bevanda rinfrescante o la parte interna di una antica custodia di violino. Dato che l'odorato del kakapo è ben sviluppato, questo profumo può essere un segnale chimico sullo status sociale. L'odore è però uno dei talloni d’Achille che portò questo pappagallo sull’orlo dell’estinzione.
[modifica] Etimologia del nome
Kakapo deriva dal Maori kākāpō, pappagallo notturno.
Strigops habroptilus deriva invece dal greco strix, strigos (gufo) e ops (faccia); e habros (morbido) e ptilon (piuma).
[modifica] Abitudini
Il kakapo è l’unico pappagallo notturno del mondo. Si attiva al tramonto per andare a cercare i vegetali di cui si nutre abitualmente; li mastica per sorbirne il liquido e poi elimina il materiale fibroso, abbandonandolo sulle piante.
Consuma anche rizomi e tuberi, che estrae dal terreno col becco.
Se spinto dalla fame, può arrivare a mangiare rampicanti, rovi spinosi e cortecce. Il kakapo ha una personalità molto forte, che varia da individuo a individuo.
Come molti pappagalli, esso ha una vasta gamma di richiami, utilizzati per vari scopi; oltre ai canti d'accoppiamento, usano bassi versi gutturali per indicare la loro posizione ad altri uccelli.
[modifica] Riproduzione
I kakapo sono gli unici pappagalli nel mondo che hanno un sistema di scelta del compagno tramite lek, ossia il raduno di tutti i maschi in aree riproduttive e corteggiamento delle femmine, sfoggiando colori e sacche golari e nascondendosi in buche e richiamare con versi sonori, udibili per un chilometro in notti serene, 5 se c’è vento. Le femmine guardano i maschi sfoggiarsi nel "lek". Scelgono un compagno basandosi sulla qualità della sua esposizione; non viene eseguito dai maschi nessun tipo di lotta. Tra questi uccelli non vi è alcun legame tra le coppie, che si formano solo per l'accoppiamento e che si disgregano subito dopo.
Durante il periodo dell’accoppiamento, i maschi lasciano i loro territori usuali per inserirsi in tane apposite, dove stabiliscono le proprie scelte. Questi lek possono essere fino a 7 km di distanza dal territorio usuale del kakapo e sono cerchi di circa 50 metri quadrati.
I maschi rimangono nelle tane solo durante l’accoppiamento. All'inizio della stagione d'allevamento, i maschi combatteranno per assicurare le tane.
Si confrontano presentandosi con le piume arruffate, aprono le ali, schioccano il becco, alzano gli artigli e stridono. La lotta può lasciare gli uccelli con delle lesioni. Ogni tana consiste in una serie di depressioni a forma di ciotola scavate nella terra dal maschio, fino a 10 centimetri di profondità ed abbastanza lungo per il corpo dell'uccello.
Le tane vengono spesso scavate vicino alle rocce o ai tronchi d'albero, per aiutare a insonorizzarle. Tutte le tane sono collegate tra di loro tramite cunicoli e strade, lunghi talvolta anche 30 metri, e interamente scavati dai maschi.
La femmina apre il rito sessuale con una specie di danza. Il maschio allora effettua un'altra danza in cui oscillerà da lato a lato e farà i rumori scattanti con il suo becco. Andrà di nuovo vicino alla femmina, apre le sue ali e cammina all'indietro verso lei. Dopo l’accoppiamento, la femmina ritorna nel suo territorio, insieme alle uova fatte. Il maschio resta nella tana nella speranza di attrarre un'altra femmina. Le uova sono in genere 8-10, rarissimamente 11.
La femmina costruisce poi un nido per terra, sotto la copertura delle piante o in cavità quali i tronchi vuoti di un albero. Cova poi fedelmente le uova, ma è costretta a lasciare il nido ogni notte alla ricerca di cibo. In questo lasso di tempo, le uova si espongono alla mercé dei predatori e del freddo. Le uova di kakapo vengono covate solitamente 30 giorni; i pulcini appena nati sono grigi e lanuginosi, e sono vulnerabili a freddo e predatori quasi quanto le uova. I predatori, inoltre, sono gli stessi sia per le uova, per i pulcini e per i kakapo adulti. I pulcini lasciano il nido a circa 10-12 settimane d'età. Poiché potranno essere indipendenti solo più tardi, talvolta le madri alimentano sporadicamente i pulcini fino a 6 mesi d’età.
Poiché il kakapo è abbastanza longevo, gode di un'adolescenza prima di diventare adulto. I maschi non cominciano a crescere fino a circa 5 anni. Le femmine non cercano i maschi più giovani di 9 -10 anni. Anche se questo è un periodo di ritardo, per la riproduzione, abbastanza lungo il kakapo può vivere per più di 60 anni, avendo così tutto il tempo a disposizione per la continuità della specie.
Il kakapo non ha cucciolate ogni anno, cosa insolita tra gli uccelli. L'allevamento viene fatto soltanto durante gli anni in cui l’albero della frutta pesante, il Rimu, fornisce un’abbondante fruttificazione. L'albero di Rimu fa questo soltanto ogni 4-5 anni, in modo che, in una foresta rimu-dominante quale l’Isola di Codfish, la popolazione di kakapo resti bassa.
[modifica] Habitat
Il kakapo viveva in un'ampia varietà di habitat, quali la montagna, il bosco, la foresta, la steppa e la zona costiera. Attualmente, si trova solo in alcuni parchi specializzati per reintegrarlo in natura e in alcuni giardini zoologici.
[modifica] Conservazione
Con la colonizzazione europea e l'introduzione di predatori mammiferi, il kakapo è stato quasi sterminato. Gli sforzi per la conservazione sono cominciati nel 1890, ma non sono molto riusciti fino all'esecuzione del "Piano di rilancio del kakapo", negli anni 80, che salvò moltissimi kakapo trasferendoli su due isole libere da predatori, l’Isola di Chalky e l’Isola di Codfish, dove sono ora controllati molto attentamente Gli antenati del kakapo migrarono dall’Africa alle piccole e numerosissime isole della Nuova Zelanda milioni di anni fa. Si suppone che, quando arrivarono, fossero simili alle attuali Are.
Col tempo, sono diventato più grandi, più pesanti ed hanno perso la capacità di volare. Gli unici mammiferi che vi erano allora nella Nuova Zelanda erano tre specie di piccoli pipistrelli; sembra che gli uccelli si siano adattati per riempire le nicchie che i mammiferi lasciano occupando altre parti del mondo.
Prima dell'arrivo degli esseri umani, il kakapo prolificava sfrenatamente; si pensa che ci siano stati, al culmine della popolazione, più di 3 milioni di individui.
La sopravvivenza del kakapo era dovuta al fatto che il piumaggio gli permetteva di nascondersi bene tra la vegetazione rigogliosa; tuttavia, con l’avvento dei coloni inglesi, e quindi l’importazione di ratti, ermellini, puzzole e gatti, la specie fu quasi sterminata.
Un comportamento che non aiuta i kakapo è la loro reazione ad un predatore o ad una minaccia. Quando il kakapo è minacciato, semplicemente si blocca, sperando di mimetizzarsi con la vegetazione alla quale tanto assomiglia.
Ciò era una buona strategia, primitivamente, contro il loro predatore principale, l'aquila di Haast (estinta nel 1500). Tuttavia, non li protegge dai loro nuovi predatori mammiferi, che contano su un odorato eccellente.
Attualmente, visto che ne restano circa 86 kakapo, la specie è stata dichiarata protetta dal governo Neozelandese e tutti gli esemplari sono stati trasportati su tre isole prive di predatori, dove sono seguiti e monitorati.
[modifica] Altri progetti
Commons contiene file multimediali su Strigops habroptilus
Wikispecies contiene informazioni su Strigops habroptilus
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) http://www.arkive.org/species/GES/birds/Strigops_habroptilus/
- (EN) http://www.kakaporecovery.org.nz/
- (EN) http://www.kakapo.net/en/
- (EN) http://www.kcc.org.nz/birds/kakapo.asp
- (EN) http://www.doc.govt.nz/Conservation/001~Plants-and-Animals/001~Native-Animals/Kakapo.asp
- (EN) http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/4485295.stm