Tuber (genere)
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Classificazione scientifica | ||||||||||||||
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Specie | ||||||||||||||
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Tuber F.H. Wigg., Primitiae Florae Holsaticae (1780).
Al genere Tuber appartengono funghi ipogei, comunemente chiamati tartufi, appartenenti alla famiglia Tuberaceae, classe degli Ascomiceti. I tartufi crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi, in particolare querce con i quali stabiliscono un rapporto simbiotico (micorriza).
Indice |
[modifica] Caratteristiche
Le specie di questo genere presentano il carpoforo globoso, con la superficie esterna (peridio) liscia o verrucosa, l'interno (gleba) marmorizzato, spore brune, sub-globose o ellissoidali, reticolate o spinose.
[modifica] Storia
[modifica] Il mondo antico
Le prime notizie certe sul tartufo compaiono nella Naturalis Historia, di Plinio il Vecchio. Nel I secolo d.C., grazie al filosofo greco Plutarco di Cheronea, si tramandò l'idea che il prezioso fungo nascesse dall'azione combinata dell'acqua, del calore e dei fulmini. Da qui trassero ispirazione vari poeti; uno di questi, Giovenale, spiegò l'origine del prezioso fungo come frutto di un fulmine scagliato da Giove in prossimità di una quercia (albero ritenuto sacro al padre degli dèi). Poiché Giove era anche famoso per la sua prodigiosa attività sessuale, al tartufo da sempre si sono attribuite qualità afrodisiache.
[modifica] Il Medioevo e il Rinascimento
Il tartufo rimase sempre un cibo altamente apprezzato, soprattutto nelle mense di nobili ed alti prelati. Per alcuni "scienziati" dell'epoca, il suo aroma era una sorta di "quinta essenza" che provocava sull'essere umano un effetto estatico.
[modifica] Il tartufo piemontese di Alba e di Asti
Nel Settecento il tartufo piemontese era considerato presso tutte le corti europee un alimento tra i più ghiotti. Tra i grandi estimatori di questo "frutto della terra" non va dimenticato il musicista Gioacchino Rossini, che lo definì "il Mozart dei funghi". In particolare il tartufo bianco di Asti e Alba, quello che si raccoglie nei territori del Monferrato e delle Langhe, è sempre stato considerato in assoluto il più pregiato: ma solo nel '900 questo Tartufo Bianco ha acquistato fama mondiale, grazie alla geniale opera di promozione svolta da Giacomo Morra, albergatore e ristoratore di Alba, giustamente "incoronato" Re dei Tartufi già nel 1933 dal Times di Londra.
[modifica] Produzione e uso
I tartufi sono abbastanza rari, ed essendo commestibili e particolarmente apprezzati in gastronomia, arrivano a costare cifre molto elevate (per alcune varietà, anche oltre 3.000 Euro al kg).
[modifica] Specie di Tuber
Queste le principali specie:
- Tartufo bianco pregiato, Tuber magnatum Pico
- Tartufo nero pregiato, Tuber melanosporum Vittad.
- Tartufo nero invernale, Tuber brumale Vittad.
- Tartufo bianchetto o Marzolino, Tuber borchii Vittad. = Tuber albidum Pico
- Tartufo uncinato, Tuber uncinatum Chatin
- Tartufo nero estivo, Scorzone, Tuber aestivum Vittad.
- Tartufo nero, Tuber macrosporum Vittad.
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
- Università dei cani da tartufo
- Truffel
- Fiera del Tartufo Bianco di Alba sito ufficiale
- Mostra Mercato del Tartufo a Gubbio su Associazione Eugubini nel Mondo
- Mostra del Tartufo Bianco di San Miniato su La città del tartufo
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