Zeri (MS)
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Immagine:Zeri-Stemma.png | |||
Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 708 m s.l.m. | ||
Superficie: | 73 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 19 ab./km² | ||
Frazioni: | Patigno, Coloretta, Valditermine, Bergugliara, Adelano, Rossano, Noce, Castello, Ferdana, Villaggio Aracci, La Dolce, Antara, Villaggio Passo del Rastrello | ||
Comuni contigui: | Albareto (PR), Mulazzo, Pontremoli, Rocchetta di Vara (SP), Sesta Godano (SP), Zignago (SP) | ||
CAP: | 54029 | ||
Pref. tel: | 0187 | ||
Codice ISTAT: | 045017 | ||
Codice catasto: | M169 | ||
Sito istituzionale | |||
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« Fra il Magra ed il Verde pel giogo apuano, Dal rapido Zeri all'irto Rossano Un volgo concorde repente si desta All'armi gridando con un suon di tempesta, Che assorda le valli, che abbrivida i cor»
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(da un'ode composta del poeta Lorenzo Costa in onore degli zeraschi che si ribellavano all'annessione al Ducato di Parma)
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Zeri è un comune di 1.382 abitanti della provincia di Massa-Carrara.
Indice |
[modifica] Storia
Il territorio di Zeri fu un antichissimo crocevia appenninico i cui primi insediamenti abitativi risalgono probabilmente ai popoli liguri. Già nell’età del bronzo queste zone dovevano essere abitate visto che nel 1938, durante la costruzione della strada Rossano–Arzelato, furono ritrovate tre urne ricoperte da una lastra di pietra al cui interno si trovavano ossa combuste appartenenti a soggetti diversi. La pratica dell’incenerimento indica l’arrivo di una cultura diversa in un territorio che utilizzava il rito inumatorio. Questa tomba rappresenta al momento una testimonianza culturale unica in questa area appenninica. Il ritrovamento di una Statua stele (1948) e di ceramiche risalenti all’età del ferro stanno inoltre ad indicare, assieme alla presenza di alcuni toponimi, che Zeri fu sin dai tempi antichi un nodo viario di grande importanza. Lungo una rete di tratturi e passi montani sul crinale che divide la valle della Magra da quella della Vara si svilupparono le comunicazioni sin dall'antichità e questa parte dell'Appennino rappresentò sicuramente un importante sito di transito e di collegamento tra le colonie romane di Luni e di Velleia. La "Via Regia" o "Salaria" di cui ancor oggi esistono le tracce, lungo la direttrice Monte Gottero (1.639 m.) - Monte Cornoviglio (1.162 m.), rimase via di rilevante interesse almeno fino al secolo XVIII.
La storia di Zeri fu comunque sempre legata alle vicende della città di Pontremoli e della Lunigiana. Un Diploma di Federico I del 1164 (fonte non certa) avrebbe concesso alla famiglia dei Malaspina i privilegi su Zeri ("Cerri cum tota curia"), ma subito dopo il territorio passò a Pontremoli e ad esso legò i propri destini: la città fu prima infeudata alla famiglia Genovese dei Fieschi, cui seguì il dominio di Castruccio Castracani, dei Rossi, degli Scaligeri, degli Sforza, dei Visconti.
Durante la signoria dei Fieschi i "villani" furono ammessi nel consiglio generale del comune pontremolese. Nel più antico "Liber consiliorum" conservato, del 1495, vengono citati "Antonius Bollerii de Ziro, Parassacchus Pellicis de Ziro, Joannes Paulus Sclavi de Rossano, Antonius Simonis Bertolini de Codulo, Michael Janelotii de Arzelata". Sino al periodo delle riforme leopoldine il comune di Pontremoli aveva suddiviso il contado in quattro quartieri: del Piano, della Magra, del Verde e di Zeri e Rossano. Di quest'ultimo facevano parte anche San Cristoforo, Oppilo, Careola, Arzelato, Torano, Cavezzana Gordana, Campoli e Navelunga.
Zeri ebbe sempre una identità dipendente forte e fiera, con confini ben definiti che la portarono spesso a controversie territoriali. Nel 1502 ci furono controversie con gli abitanti di Torpiana di Zignago, che si protrasse per molti anni, scaturendo nel 1574 in un conflitto armato. Un’altra controversia fu quella sorta a partire dal 1526 tra Rossano (oggi frazione del Comune di Zeri) e Suvero (oggi frazione del comune di Rocchetta di Vara) per l'utilizzo del Bosco di Gambatacca. Questa contesa durò secoli, caratterizzata da scontri armati e da accordi momentanei che si risolse solo nel 1783 quando si stabilirono i confini definitivi. Zeri si ribellò nuovamente, questa volta contro Pontremoli, dopo la Battaglia di Pavia, perché rifiutava di concorrere alle spese di mantenimento delle truppe spagnole venute in Lunigiana. Dopo un periodo di dominazione Spagnola, Pontremoli assieme a Zeri fu ceduta alla Repubblica di Genova nel 1647, che tre anni dopo la rivendette al Granduca di Toscana. Il dominio fiorentino durerà sino alla fine del '700 e costituirà un periodo di grande sviluppo economico e mercantile grazie alle agevolazioni fiscali concesse dal Granduca ad alcune famiglie pontremolesi.
Nel 1777 fu sciolto il consiglio generale del comune di Pontremoli e furono istituiti i comuni di Caprio e di Zeri. Il 25 maggio 1789 la popolazione insorse contro un esercito Napoleonico di circa 300 soldati, affrontò il nemico e lo respinse fino a Borgotaro. Dopo il Congresso di Vienna Pontremoli e Zeri tornarono sotto il Granducato di Toscana per poi essere annesse nel 1848 al Ducato di Parma. Proprio alla vigilia di questa cessione i pontremolesi e gli zeraschi, che erano contrari, ripresero le armi strappate ai francesi più di cinquant'anni prima. L'agitazione e le diverse manifestazioni non produssero però i risultati sperati e di lì a poco, il 7 gennaio 1848, venne stipularono l'atto di cessione dei distretti di Pontremoli e Bagnone che costituirono la Provincia della Lunigiana Parmense. Con il 1859 e con la fine della Seconda guerra di indipendenza anche Zeri, come gli altri comuni lunigianesi, votò l'annessione al Piemonte. Il 28 dicembre del 1859 un decreto del governo delle province dell'Emilia, decretò la creazione della nuova provincia di Massa Carrara.
Anche durante la Resistenza Zeri ebbe un ruolo molto importante. Il Maggiore britannico, Gordon Lett scelse infatti Rossano di Zeri come base per formare il Battaglione Internazionale. Con il luglio del 1944 il Battaglione Internazionale entrò a far parte della I Divisione Liguria, il cui comando trovò sede ad Adelano, un punto di riferimento importante per il movimento partigiano dello spezzino e della Val di Magra. Momenti drammatici che colpirono le valli di Zeri furono quelli legati all’occupazione Nazista in Italia con i rastrellamenti tedeschi avvenuti il 3 agosto del 1944 e il 20 gennaio del 1945. In questi rastrellamenti caddero molti abitanti, furono razziati i raccolti e il bestiame, molti paesi vennero dati alle fiamme e fu distrutto l'antico archivio comunale.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Informazioni utili
Nel comune di Zeri si trova la stazione sciistica di Zum Zeri-Passo dei due Santi che comprende 5 piste, uno Snow Park e 3 impianti di risalita.
[modifica] Curiosità
Nel luglio del 1786 il Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo, visitò la Lunigiana arrivando anche a Zeri. La relazione di questo viaggio è stata pubblicata nel 1970 dall'editore Olschki di Firenze col titolo Relazioni sul Governo della Toscana.
[modifica] Amministrazione
- Sindaco: Egidio Enrico Pedrini, dal 06/2004.
- Comune: Centralino 0187 44.71.27
- Classificazione climatica: zona F, 3136 GR/G
[modifica] Collegamenti esterni
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