Ganimede (mitologia)
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Ganimede (in greco Γανυμήδης, Ganymedes) è una figura della mitologia greca, era figlio di Troo.
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[modifica] Mitologia
Nell'Iliade di Omero, Diomede racconta che Zeus, affascinato dalla bellezza del ragazzo, lo rapì, offrendo una coppia di cavalli divini al padre al suo posto.
La leggenda fu menzionta per la prima volta da Teognide, poeta del VI secolo a.C., anche se la tradizione potrebbe essere più antica.
Il tema mitico di Ganimede è costituito dalla sua bellezza e di cui si invaghirono forse Minosse ,Tantalo, o Aurora oppure Zeus come si racconta in una versione posteriore della leggenda. Infatti Zeus si sarebbe innamorato di lui e per sottrarlo alla vita terrena si camuffò da aquila. Sotto tale aspetto si avventò su Ganimede mentre questi stava pascolando un gregge sul monte Ida, lo rapì per portarlo sull'Olimpo, dove ne fece il suo amante omosessuale. Per questo motivo nelle opere d'arte antiche Ganimede è spesso raffigurato accanto a un'aquila, abbracciato ad essa, o in volo su di essa.
Nell'Olimpo Ganimede divenne il coppiere degli dei, sostituendo Ebe, e in varie opere d'arte è quindi raffigurato con la coppa in mano.
[modifica] Filosofia
Nella tradizione neoplatonica Ganimede rappresenta misticamente il rapimento dell'anima a Dio, e in questo senso è stato usato, anche in opere d'arte funebri e anche in epoca neoclassica, sia nell'arte figurativa sia in letteratura. Si veda, per un esempio, il Ganymed di Goethe (1774).
[modifica] Astronomia
Per il rapporto esistente fra Giove e Ganimede, il maggiore satellite del pianeta Giove è stato battezzato appunto Ganimede da Galileo Galilei, che lo scoprì nel 1609.
[modifica] Altro
Nel linguaggio corrente il nome di Ganimede è passato a indicare:
- un bellimbusto, un damerino;
- un amante omosessuale.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Bibliografia
- James Saslow, Ganymede in the Renaissance, Yale university press, New Haven & London 1986.
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) The Androphile Project, The myth of Zeus and Ganymede.
- (EN) Peter R. Griffith, Visual arts: Gaymede.
- (IT) (DE) "Ganymed" (testo, in tedesco e italiano).
[modifica] Opere d'arte su Ganimede
Pittore di Berlino, Ganimede gioca con il cerchio, tenendo in mano un gallo, dono di corteggiamento di Zeus. Cratere attico a figure rosse, ca. 500-490 a.C. (Parigi, museo del Louvre). |
Busto di Ganimede. Opera romana d'epoca imperiale (sec. II d.C.). (Parigi, Museo del Louvre). |
Ganimede e l'aquila. Frammento di statua romana di epoca imperiale (Roma, Museo delle Terme). |
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Illustrazione gli Emblemata di Andrea Alciati del 1534. Ganimede rappresenta allegoricamente l'anima che si "rallegra" in Dio. |
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Nicolas Beatrizet (1515-1565), Ratto di Ganimede (incisione tratta dall'omonimo disegno di Michelangelo Buonarroti). |
Lelio Orsi (sec. XVI), Ratto di Ganimede. (Museo estense, Modena). |
Damiano Mazza, Ratto di Ganimede, sec. XVI. (National Gallery, Londra). |
Rembrandt Harmenszoon Van Rijn (1606-1669), Ratto di Ganimede, (1635). (Gemäldegalerie, Dresda). |
Cherubino Alberti, Copia rovesciata da originale di Polidoro da Caravaggio, Giove bacia Ganimede (sec. XVII). La borsa di denaro in mano al giovane allude alla prostituzione, in spregio al mito pagano. |
Christian Wilhelm Allers (1857-1915), Giove rapisce Ganimede. |