Associazione Calcio Paternò 2004
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Paternò | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Segni distintivi | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Uniformi di gara
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Dati societari | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Confederazione: | ![]() |
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Nazione: | ![]() |
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Federazione: | ![]() |
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Città: | Paternò | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Fondazione: | 1908 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Rifondazione: | 2004 | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Presidente: | Nello Galati | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Stadio | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Falcone-Borsellino (6.000 posti) |
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Contatti | |||||||||||||||||||||||||||||||||
Associazione Calcio Paternò 2004 Srl Via ________, _ |
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www.paternocalcio.com |
L'A. C. Paternò 2004 è la squadra calcistica di Paternò (Provincia di Catania). L'attuale società è nata nel 2004, in sostituzione dell'A.S. Paternò Calcio.
Campo di Gioco: Stadio "Falcone-Borsellino" (6.000 posti)
Colori Sociali: Rosso e azzurro.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Le origini
Non è stata verificata la data del 1908, ma generalmente s’intende questo l’anno in cui si mossero i primi calci nella cittadina etnea. Nel primo dopoguerra, una società di nome Ibla Paternò iniziò un'intensa attività di amichevoli con le squadre limitrofe, tra cui la Catanese. C’è qualche documento della stagione 1938-39, quando con l'Ibla partecipava al campionato di Prima Divisione.
Solo nel secondo dopoguerra però si organizzò il movimento calcistico paternese con la nascita di diverse associazioni come la Pro Italia, la Pro Paternò, la Fiamma Paternò e la Polisportiva Paternò. Nella prima metà degli anni cinquanta le squadre paternesi disputarono i campionati dilettanti, ma fu la Polisportiva Paternò ad ottenere i risultati migliori. Grazie ad una dirigenza molto qualificata guidata da Giuseppe Gennaro, la squadra ebbe una rapida ascesa, che culminò nella promozione in Serie D nel campionato 1961-62.
[modifica] Gli anni '60
Vinto il Campionato di Promozione, i rossazzurri affrontarono la IV serie in maniera molto dignitosa. Purtroppo questa squadra non ebbe mai tanta fortuna e per ben 3 volte si fece soffiare la vittoria del campionato giungendo seconda. La società allestì una buona formazione nel campionato 1963-64, portando alle falde dell’Etna un giovane palermitano molto promettente come Gaetano Troja, futuro centravanti del Brescia e del Palermo in Serie A. Nonostante Troja mise a segno molti gol, non si andò oltre un buon quarto posto.
Nella stagione 1964-65 riprovò la scalata alla Serie C. Nelle fila rossazzurre giocavano grandi giocatori come Mario Corti, ex mezzala del Catania in A, ma nonostante i 7 punti di vantaggio sul Savoia di Torre Annunziata dopo 14 giornate, all’interno dello spogliatoio subentrò un dualismo che destinò il Paternò ad un amaro secondo posto. Infatti i giocatori si schierarono da una parte con l’allenatore Aldo Riva e dall’altra con il giocatore Corti, il quale non fu sostenuto dalla società e per lui ci fu il ben servito, situazione che fece tracollare quel campionato.
L’anno successivo, nel 1965-66, il Paternò ebbe forse la più forte formazione di tutti i tempi, con Marcello Trevisan in porta (andrà in A col Napoli), difesa con Codraro a destra e Ferrante a sinistra, centrali Palazzo e Ortolani. Il centrocampo vedeva due ali velocissime come Schettino a destra e Tedesco a sinistra, con Alberti e Sartori mediani, mentre in avanti De Pierro e Busetta erano gli implacabili cecchini. Il Paternò condusse un campionato di testa con la Massiminiana al secondo posto ad un punto. A due giornate dalla fine, i rossazzurri persero immeritatamente a Scafati, mentre la Massiminiana vinse contro i Cantieri Navali Palermo: la squadra catanese conseguì così il definitivo e beffardo sorpasso che si confermò anche nell’ultima giornata. I beniamini paternesi non furono aiutati dalla fortuna, anche se i ragazzi di Maluta portarono in campo il miglior calcio.
Due campionati di transizione e poi nella stagione 1968-69 con il nuovo presidente Buscemi, i rossazzurri disputarono un altro torneo di vertice. Questa volta il testa a testa fu contro i rivali di sempre dell’Acqua Pozzillo Acireale. Durante la penultima giornata, il Paternò doveva affrontare fuori casa il Siracusa, che con il suo orgoglio di nobile decaduta vinse condannando i paternesi alla débacle. Così l'Acireale s'involò solitario al comando battendo in casa il Terranova, vincendo poi l’ultima gara in trasferta a Mazara.
[modifica] Gli anni '70
Negli anni settanta il Paternò allestì delle formazioni con dei giovani promettenti, ma non ci fu la capacità economica per poter affrontare campionati di vertice, per cui bisognò spesso accontentarsi dei piazzamenti di metà classifica. Nella stagione 1976-77 arrivò la sfortunata retrocessione, ma il riscatto fu immediato ed i rossazzurri si trovarono nuovamente in D anche grazie alle prodezze di Giovanni Cardella, dei fratelli Salvatore e Luigi Fazio e di Orazio Laudani. Vennero poi altri campionati in chiaroscuro, questa volta con atleti locali che danno bella mostra di sé, ma gli exploit furono pochi.
[modifica] Gli anni '80
Negli anni ottanta, il Paternò disputò l’Interregionale con alterne fortune, anzi quasi mai con compagini competitive, così nel torneo 1985-86 arrivò la retrocessione in Promozione. Nel 1988-89 i rossazzurri sotto la presidenza Mirenna, allestirono una formazione all’altezza della situazione, ma lo strapotere di Juventina Gela ed Acireale, li estromise dai giochi finali.
L’anno successivo sancì l’inizio della fine. La società non stava bene economicamente e mandò così in campo la formazione juniores: arrivò la retrocessione in Promozione e il fallimento della gloriosa Polisportiva Paternò.
[modifica] Gli anni '90
Il calcio rinasce l’anno dopo in Promozione grazie al contributo di un giovane imprenditore locale, Enrico Caponnetto ed il suocero Agostino Garraffo. I rossazzurri approdano nella stagione 1993-94 in Eccellenza ed è subito derby con il Catania '46, appena radiato. 0-0 al Cibali e 2-1 per il Paternò tra le mura amiche, ma con i catanesi non c’è nessuna rivalità, anzi molto rispetto reciproco. Dopo un buon girone d’andata, avviene l’ennesima spaccatura nello spogliatoio e le ambizioni di vittoria vengono immediatamente frenate.
Qualche anno dopo Caponnetto lascia la mano alla cordata di imprenditori capeggiata da Consolato Papino e Salvatore Puglisi. Si cerca di fare bene ma non tutto va per il meglio e per il Paternò c’è ancora solo l’Eccellenza. Nel 1997-98, la squadra è sull’orlo del baratro, quando un gruppo di imprenditori catanesi nel settore degli autotrasporti rileva la squadra, conducendola alla salvezza. I fratelli Marcello, Franco e Maurizio Lo Bue programmano una stagione di vertice ma nel 1998-99, c’è un problema con al guida tecnica e ci si deve accontentare del secondo posto con i relativi spareggi, poi persi con due pareggi a favore dell’Orlandina.
Marcello Lo Bue vuole far sul serio ed ingaggia un tecnico di categoria come Giovanni Campanella, il quale centra al primo colpo la promozione in serie D, anche perché può disporre nelle proprie fila di giocatori del calibro di Giuseppe Pagana, Vincenzo Del Vecchio, Viola, Bosco, Scalia, Scuderi e del giovane portiere D’Antone, realizzando 76 punti e 80 gol (un record).
[modifica] Dall'Eccellenza alla Serie C1
Il torneo di serie D 2000-01 comincia con auspici di salvezza, ma la compagine del nuovo allenatore Pasquale Marino dimostra sul campo di avere le carte in regola per osare in classifica. Viene ingaggiato il più forte giocatore paternese del dopoguerra, cioè il bomber Franco “Cicciogol” Pannitteri, il quale nonostante i 35 anni mette a segno 28 gol. Al bomber si aggiungono Pagana, Marchese, Di Dio, Del Giudice e Del Vecchio, ma a dicembre con gli acquisti di Italiano, Sorce e Fimiani si raggiunge la definitiva formazione. L’inizio del torneo vede uno sprint della Vibonese, alla fine del girone di andata i punti di svantaggio sono 3, ma erano stati anche 8. A questo punto c’è la rimonta del Paternò, si centrano 8 vittorie consecutive, il sorpasso giunge quando i rossazzurri espugnano Sciacca, ma il trionfo si concretizza con le vittorie di Milazzo e soprattutto nello scontro diretto con la Vibonese, finito 1-0 rete di Saro Italiano. Per i paternesi è la fine di un incubo e l’inizio di un sogno (i punti sono 80 le reti 79), materializzatosi sul campo il 6 maggio in occasione di Paternò-Locri 4-1, dove ha inizio la festa rossazzurra. Il Paternò approda in Serie C2 per la prima volta nella storia.
Nel suo primo campionato di serie C2 il Paternò si classifica terzo dietro il Martina e l'Igea Virus, giocando i play-off contro il Giugliano. Le due gare contro il Giugliano sono state forse le due vere finali di questi playoff, i campani insieme ai rossazzurri meritavano di approdare in una categoria superiore. All'andata il Paternò uscì sconfitto per 2-0, ma grazie ad una splendida gara di ritorno al Falcone-Borsellino i rossazzurri di Pasquale Marino riuscirono a ribaltare il risultato vincendo per 2-0 (reti di Del Vecchio e Rocco Napoli) e qualificandosi per la finale grazie ad una migliore posizione in classifica.
La finale Foggia-Paternò, tutti si aspettavano uno Zaccheria stracolmo di rossoneri, una bolgia che aveva l'obbligo di sostenere i "satanelli" alla conquista della C1, ma per loro sfortuna sono incappati in una squadra, ben messa in campo come il Paternò, che ad un certo punto ha avuto anche l'occasione di chiudere le ostilità, chiudendo la partita sullo 0-0. Il pareggio rimediato a Foggia, aveva in un certo senso spalancato le porte del Paternò, ma il ritorno al "Falcone-Borsellino" è stata una gara vibrante, ben giocata dalle due squadre e soprattutto tante azioni da gol a suggellare un match ricco di colpi di scena. Lo 0-0 dello "Zaccheria" è stato confermato anche a Paternò, per cui ci sono voluti i supplementari per decidere chi avrebbe dovuto accedere in C1, e qui la migliore posizione in classifica dei rossazzurri spalancava le porte della Serie C1 alla squadra di Pasquale Marino. I rossazzurri coronano il grande sogno di approdare in serie C1, e chi lo avrebbe mai detto che dopo un anno di praticantato la matricola etnea sarebbe arrivata in un campionato esaltante come la C1.
Una festa eccezionale per i tifosi paternesi, ma anche un plauso degno di nota per una società ed una squadra che meritano dei palcoscenici sempre più ampi. Una favola che si realizza, per una matricola che gioca un calcio eccezionale, insieme ad un pubblico attaccatissimo ai propri beniamini. La festa scatta al triplice fischio, qualche minuto prima c'è chi ha esultato per il successo del Catania approdato in Serie B, ma il rossazzurro vincente continua pure a Paternò, dove la C1 è un sogno. La festa del "Quattro Canti" è favolosa, tutti gridano, cantano, ballano e scherzano in nome del Paternò, la città orgogliosa di questi magnifici eroi.
Nel primo anno di C1, la squadra è competitiva ma una serie di problemi la inducono a disputare i play-out contro L'Aquila che purtroppo perde. Il Paternò però ha infatti un asso nella manica e seguendo una procedura regolamentare nuova, ottiene dalla Camera di Conciliazione del CONI ed Arbitrato sportivo, la riammissione in C1.
Il successivo anno di C1 non è dei migliori, incombe sulla squadra una pesante situazione societaria, mister Maurizio Pellegrino fa quello che può, ma è crisi profonda. La società non è in grado di lavorare bene, l'amministrazione non ne vuol sentire e la squadra retrocede in Serie C2 dopo aver perso i playout contro la Vis Pesaro.
[modifica] Crollo e rinascita
Nell'estate 2004, i rossazzurri non si iscrivono al campionato di C2. Ne deriva una situazione traumatica che viene risolta dall'intervento degli stessi tifosi, che in collaborazione con un nuovo imprenditore Pietro Orlando e l'amministrazione comunale, con molta dignità riparte dalla Promozione, rilevando il titolo dello Sporting Tremestieri. Vinto il campionato di Promozione, si arriva in Eccellenza ed anche qui è un trionfo, con il Paternò che ritorna in serie D, con l'obiettivo di ritornare quanto prima tra i professionisti. Dopo la cessione della società, Orlando si mette da parte e subentra un nuovo gruppo imprenditoriale. Questo è formato da alcuni imprenditori paternesi, i quali con molta buona volontà intendono riportare il calcio che conta nella città etnea.
[modifica] Collegamenti esterni
Girone A |
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Alessandria | Borgomanero | Canavese | Canelli | Casale | Casteggio Broni | Castellettese | Giaveno | Imperia |
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Girone B |
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Alghero | Arzachena | Atletico Calcio Cagliari | Calangianus | Colognese | Como | Fanfulla | Merate | Olginatese |
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Girone C |
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Belluno | Bolzano | Eurocalcio Cassola | Itala San Marco | Jesolo | Mezzocorona | Montebelluna | Montecchio Maggiore |
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Girone D |
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Carpi | Castel San Pietro | Castellana | Castellarano | Cervia | Chioggia Sottomarina | Darfo Boario | Este | Fidenza |
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Girone E |
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Aglianese | Armando Picchi | Arrone | Cascina | Cecina | Esperia Viareggio | Figline | Fo.Ce. Vara | Forcoli |
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Girone F |
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Avezzano | Cagliese | Cattolica | Centobuchi | Fano | Grottammare | Maceratese | Morro d'Oro | Penne | Pergolese |
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Girone G |
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Albalonga | Anziolavinio | Astrea | Bojano | Campobasso | Civitavecchia | Ferentino | Guidonia | Isola Liri |
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Girone H |
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Barletta | Bitonto | Brindisi | Ebolitana | Francavilla | Grottaglie | Ischia | Lavello | Leonessa Altamura | Matera |
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Girone I |
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Acicatena | Adrano | Angri | Campobello | Castrovillari | Comiso | Cosenza | Giarre | Licata |
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Calcio - Albo d'oro del Campionato di Serie D |
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