Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna
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Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna si trova appena fuori dal cerchio delle mura della città, vicino allo stadio Renato Dall'Ara, ai piedi del Colle della Guardia dove si trova il santuario della Madonna di San Luca. Il Cimitero comunale fu istituito nel 1801 riutilizzando le preesistenti strutture della Certosa di San Girolamo di Casara, fondata a metà del ‘300 e soppressa nel 1797 da Napoleone. La forte passione della nobiltà e della borghesia per la costruzione dei sepolcri familiari trasformò la Certosa in un vero e proprio “museo all’aria aperta”, tappa del grand tour italiano: la visitarono Byron, Dickens, Mommsen, Stendhal. In particolare il Chiostro Terzo (o della Cappella) è un ciclo notevole di ispirazione neoclassica e simbologia illuministica; uniche forse nel mondo sono le tombe dipinte a tempera e quelle realizzate in stucco e scagliola. Nella Chiesa sono da segnalare il trittico della Passione di Cristo, opera di Bartolomeo Cesi (1556-1629) e il coro ligneo intarsiato ripristinato da Biagio De’ Marchi nel 1538 dopo l’incendio provocato dai Lanzichenecchi di Carlo V. In evidenza sono i dipinti dedicati ad episodi della vita di Cristo, delle dimensioni di circa 450x350 cm, i quali furono commissionati nella metà del ‘600 ai due Sirani, Giovan Andrea ed Elisabetta, a Francesco Gessi, Giovanni Maria Galli da Bibbiena, Lorenzo Pasinelli, Domenico Maria Canuti e al napoletano Nunzio Rossi. Altre opere di Antonio e Bartolomeo Vivarini, Ludovico e Agostino Carracci, oltre che del Guercino, furono trasferite in epoca napoleonica alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. All’interno del cimitero si può ammire un vastissimo repertorio di opere scultoree. Tra gli artisti presenti si segnalano Giacomo De Maria, Lorenzo Bartolini, Giovanni e Massimiliano Putti, Alessandro Franceschi, Pietro Tenerani, Cincinnato Baruzzi, Carlo Chelli, Giovanni Duprè, Vincenzo Vela, Giovan Battista Lombardi, Augusto Rivalta, Diego Sarti, Tullo Golfarelli, Leonardo Bistolfi, Giorgio Kienerk, Silverio Montaguti, Giuseppe Romagnoli, Pasquale Rizzoli, Ercole Drei, Giacomo Manzù, Luciano Minguzzi, Bruno Saetti e molti altri. Tra gli artisti che hanno realizzato le tombe dipinte si segnalano Pietro Fancelli, Flaminio Minozzi, Antonio Basoli e Pelagio Palagi. Un ruolo decisivo nel fascino che distingue la Certosa di Bologna dagli altri cimiteri monumentali europei deriva dalla complessa articolazione degli spazi. Dall’originario nucleo conventuale si diramano logge, sale e porticati che ricreano scorci e ambienti che rimandano alla città dei ‘vivi’. I ritrovamenti della necropoli etrusca scoperta durante gli scavi per l’ampliamento del cimitero alla fine dell’800 sono ora custoditi nel Museo Civico Archeologico della città. Nel cimitero di Bologna sono sepolti molti personaggi importanti per la storia cittadina e italiana, fra i quali lo statista Marco Minghetti, i pittori Giorgio Morandi e Bruno Saetti, il poeta Giosuè Carducci e lo scrittore Riccardo Bacchelli, il compositore Ottorino Respighi, l’ufficiale polacco Giuseppe Grabinski, gli industriali Alfieri Maserati, Edoardo Weber e Nicola Zanichelli.