Colpo di Stato
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Un colpo di Stato (con i sinonimi, utilizzati a livello internazionale, di coup d'état, golpe o putsch) consiste nella presa del potere politico in una nazione con mezzi non democratici o comunque illegali, da parte di alcuni individui. Lo scopo è di unificare nelle mani delle forze golpiste i poteri di uno Stato, per meglio realizzare l'interesse dei golpisti o per impedire la realizzazione di altrui interessi.
Il colpo di Stato avviene solitamente in modo violento, con la conquista attraverso l'uso o la minaccia dell'utilizzo delle armi dei centri di potere di uno Stato: la sede del governo e delle sue rappresentanze territoriali, il parlamento, le sedi dei principali organi di giustizia, dei mezzi di informazione e dei centri di potere militare ed economico. In tal modo i golpisti vogliono da un lato impedire ad eventuali oppositori di reagire militarmente e dall'altro occupano gli organismi che possono assicurare loro il controllo di ogni forma di potere. Così il colpo di Stato prevede sempre la sostituzione del governo in carica con un nuovo governo, scelto dai golpisti, che puntano anzitutto a porre sotto il proprio controllo il potere esecutivo.
Non è invece necessario stravolgere la struttura degli altri poteri, il potere legislativo, il potere giudiziario, i mezzi di informazione, i partiti politici e i sindacati. Essi possono continuare ad esistere, sia pur sottoposti a forti limitazioni, al fine di togliere agli oppositori ogni residuale strumento di potere e di resistenza al colpo di Stato, oppure possono essere sottoposti a un controllo rigoroso e allo scioglimento coatto. Il parlamento può quindi essere sciolto o i suoi membri possono essere sostituiti da individui scelti dai golpisti o ancora può essere eletto dal popolo obbligato a scegliere tra persone gradite all'esecutivo. Allo stesso modo sono possibili diversi sistemi di controllo del potere giudiziario: i giudici possono essere sostituiti o si possono affidare alcune materie ai tribunali speciali sotto il diretto controllo dell'esecutivo, oppure ancora l'esecutivo può ricorrere all'emanazione di leggi o nominare responsabili di uffici giudiziari che di fatto neutralizzino ogni libertà di azione dei giudici non asserviti al nuovo esecutivo.
I mezzi di comunicazione e di espressione possono a loro volta essere soggetti a differenti forme di controllo, che vanno dalla chiusura dei mezzi di informazione di opposizione a forme di censura e a forme di boicottaggio. I singoli individui vengono arrestati o uccisi in base al loro grado di pericolosità per i golpisti e per il colpo di Stato. Vengono inoltre vietate le attività associative degli oppositori (talvolta tutte le attività associative che non siano sotto il controllo dei golpisti).
In alcuni casi il colpo di Stato non comporta l'uso della violenza. La minaccia di golpe può indurre il potere esecutivo e il potere legislativo a prendere provvedimenti che soddisfano le richieste dei potenziali golpisti, magari violando le regole costituzionali o le leggi. Anche la nomina o la sostituzione di un governo può essere realizzata in violazione delle norme costituzionali o delle consuetudini di un paese, producendo gli stessi effetti del colpo di Stato.
Indice |
[modifica] Colpi di Stato
Elenco di alcuni colpi di Stato (non esaustivo, in ordine cronologico):
- Putsch di Kapp (Germania, 1920, fallito)
- Putsch di Monaco (Germania, 1923, fallito)
- Piano Solo (Italia, 1964, non attuato)
- Golpe dei colonnelli (Grecia, 1967)
- Golpe Borghese (Italia, 1970, interrotto)
- Golpe cileno (1973)
- Golpe bianco di Edgardo Sogno (Italia, 1974, non attuato)
- Colpo di Stato in Spagna (1981, fallito)
- Colpo di Stato in Thailandia (2006)
[modifica] Bibliografia
- Curzio Malaparte, "Tecnica del colpo di Stato", 1948 (prima edizione in francese del 1931)
- Edward Luttwak, "Strategia del colpo di Stato", Rizzoli, 1983 (la prima edizione italiana dovrebbe essere del 1967), pp. 184, ISBN 8817534374
[modifica] Cinema
Film sull'argomento:
- Colpo di Stato (1966)
- Colpo di Stato (1969)
- Colpo di Stato (1988)
- Vogliamo i colonnelli (1973)