Maserada sul Piave
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 34 m s.l.m. | ||
Superficie: | 28,93 km² | ||
Abitanti: |
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Densità : | 311 ab./km² | ||
Frazioni: | Candelù, Varago | ||
Comuni contigui: | Breda di Piave, Carbonera, Cimadolmo, Ormelle, Ponte di Piave, Spresiano | ||
CAP: | 31052 | ||
Pref. tel: | 0422 | ||
Codice ISTAT: | 026040 | ||
Codice catasto: | F012 | ||
Nome abitanti: | maseradesi | ||
Santo patrono: | San Giorgio | ||
Giorno festivo: | 23 aprile | ||
Sito istituzionale | |||
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Maserada sul Piave è un comune di 9.000 abitanti della provincia di Treviso, situato 12 km a NE del capoluogo.
Le principali attività economiche sono l'industria tessile, quella alimentare e l'estrazione di ghiaia nei pressi del greto del fiume Piave.
[modifica] Origini
I villaggi stabilmente abitati, da cui si sviluppò Maserada, dovettero esistere fin dai primi secoli dopo Cristo, nel tratto di pianura alluvionale compresa tra la via Postumia ed il fiume Piave.
La sua storia ed il suo territorio sono segnati dalle vicende legate a questo corso d’acqua ed all' antica via Postumia, tracciata dal console Spurio Postumio Albino nel 148 d.C. In epoca tardo-imperiale, nel luogo in cui questa via incontra il Piave, dovettero sorgere dei villaggi dove milizie e viandanti trovavano ristoro alle fatiche delle lunghe marce, prima di attraversare il fiume. La parte più fertile della campagna era coltivata dalla servitù di qualche valoroso soldato premiato con la concessione di un podere. Spesso il passaggio degli eserciti portava saccheggi e distruzione.
Nel 1995, durante l’escavazione delle fondamenta per la costruzione di una abitazione civile nel centro di Maserada, sono stati rinvenuti monili di pasta vitrea, appartenuti ad una fanciulla, di cui si sono recuperati i denti e parte del cranio. Essi dimostrano, assieme a cocci di anfore ed embrici, la presenza di piccole comunità anche in epoca longobarda, nei secoli VI e VII d.C.
Dopo il Mille, trascorso un lungo periodo di abbandono delle attività agricole, i terreni aridi e incolti, tormentati dalle piene del fiume, furono interessati da intense opere di bonifica ad opera dei monaci e di gente indigena.
Alla località si attribuisce il nome di “Macerataâ€, o “Maceriataâ€, da cui Maserada, per l’aspetto del territorio tormentato dalle inondazioni che lasciavano ovunque ciottoli. La bonifica dei terreni accumulava inoltre questi materiali al limite dei terreni coltivati, lungo i fossi: in un caso e nell’altro molte macerie caratterizzavano l’ambiente.
Nell’anno 1231 Papa Gregorio IX enumerava il Vicus de Maceriata tra le cappelle di cui veniva dotata l’Abbazia di Sant’Eustachio di Nervesa. Era un villaggio di capanne rustiche e casupole di sassi col tetto di canne, ma dotato di una propria chiesa dedicata a San Giorgio, cavaliere e martire cristiano di origine orientale.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Riciclaggio dei rifiuti
Con un recupero di oltre il 75% dei rifiuti prodotti, nel 2006 il comune di Maserada si è classificato primo assoluto nella XII edizione di Comuni Ricicloni, classifica pubblicata annualmente da Legambiente.
Il dossier completo di Comuni Ricicloni 2006 è disponibile sul sito di Ecosportello.