Maser (TV)
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 147 m s.l.m. | ||
Superficie: | 26 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 186 ab./km² | ||
Frazioni: | Coste, Crespignaga, Madonna della Salute | ||
Comuni contigui: | Altivole, Asolo, Caerano di San Marco, Cornuda, Monfumo | ||
CAP: | 31010 | ||
Pref. tel: | 0423 | ||
Codice ISTAT: | 026039 | ||
Codice catasto: | F009 | ||
Nome abitanti: | maserini | ||
Sito istituzionale | |||
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Maser è un comune di 4824 abitanti della provincia di Treviso.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Gli Ezzelini
Maser è una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260.
[modifica] La villa Barbaro
La Villa fu costruita da Andrea Palladio tra il 1550 e il 1560 per Daniele Barbaro, Patriarca di Aquileia, e suo fratello Marcantonio Ambasciatore della Repubblica di Venezia, trasformando il vecchio palazzo medievale di Maser di proprietà della famiglia, in una splendida abitazione di campagna consona allo studio delle arti e alla contemplazione intellettuale. Ad occuparsi delle decorazioni, furono chiamati Paolo Veronese che nel ciclo di affreschi del piano nobile realizzò uno dei suoi capolavori, e Alessandro Vittoria, brillante allievo del Sansovino che curò le rifiniture a stucco di tutta la Villa.
Per via femminile, la Villa passò dai Barbaro ai Trevisan, da questi ai Basadonna, quindi ai Manin del ramo di Ludovico Manin ultimo Doge della Repubblica di Venezia. Questi ultimi la vendettero nel 1838 a Gian Battista Colferai che l'aveva in affitto già da qualche anno, ma le sue eredi, per non spendere sostanze in un bene indiviso con le sorelle, la lasciarono andare completamente in rovina. Fu l'industriale friulano Sante Giacomelli che la acquistò nel 1850, la restaurò e rinnovò, avvalendosi dell'opera di artisti come lo Zanotti e Moretto Larese. Durante la Grande Guerra nella Villa aveva sede il comando del Generale Squillaci. Batterie dell'esercito sparavano dalle colline oltre il Piave, ma la Villa rimase miracolosamente indenne.
Nel 1934 fu acquisita da Giuseppe Volpi, conte di Misurata, il quale la affidò alle cure della figlia Marina, che se ne innamorò, vi si stabilì, e continuò negli anni l'opera di restauro. La Villa è attualmente abitata dalla figlia di lei e dalla sua famiglia. Nel 1996 è stata dichiarata dall' UNESCO patrimonio dell'umanità.
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti