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Motta di Livenza - Wikipedia

Motta di Livenza

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Motta di Livenza
Stato: Italia
Regione: Veneto
Provincia: Treviso
Coordinate:
Latitudine: 45° 46′ 47,81′′ N
Longitudine: 12° 36′ 31,68′′ E
Mappa
Altitudine: 7 m s.l.m.
Superficie: 37 km²
Abitanti:
10.055
Densità: 261 ab./km²
Frazioni: Lorenzaga, S. Giovanni, Villanova, Malintrada 
Comuni contigui: Annone Veneto (VE), Cessalto, Chiarano, Gorgo al Monticano, Meduna di Livenza, Santo Stino di Livenza (VE)
CAP: 31045
Pref. tel: 0422
Codice ISTAT: 026049
Codice catasto: F770 
Nome abitanti: mottensi - lorenzaghesi - malintradesi 
Santo patrono: San Nicola 
Giorno festivo: 6 dicembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Motta di Livenza Comune di 10.350 abitanti della provincia di Treviso, situato 35 km a nordest di Treviso, là dove il fiume Monticano confluisce nel fiume Livenza e la provincia trevigiana tocca contemporaneamente la provincia di Pordenone e la provincia di Venezia; servita dalla linea ferroviaria che congiunge Treviso a Portogruaro, è attraversata dalla statale 53 Postumia.

Motta di Livenza è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare e della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Indice

[modifica] Storia

Motta di Livenza ha storia antica e le prime origini risalgono all'epoca romana quando fu costruita nel 148 a.C. la via Postumia che attraversava la Livenza in località San Giovanni. Là sorse un primo villaggio che ospitava i soldati a guardia del ponte e poi artigiani, tavernieri, bottegai.

Verso il 40 a.C., con la centuriazione dell'agro concordiese, sorse, in sinistra della Livenza, anche Lorenzaga, che continuerà a svilupparsi per tutto il medioevo quale ultimo baluardo occidentale del patriarcato del Friuli.

Prima del mille, sulla "motta" (rialzo del terreno) alla confluenza del Monticano nella Livenza, venne eretta una fortificazione per difendere il territorio dai ripetuti assalti degli Ungheri e, nel 1089, il territorio fu dato in feudo ai da Camino che lo tennero fino al 1291, quando lo cedettero a Venezia. Nel frattempo avevano costruito un castello (più volte rifatto e restaurato ma ancora esistente) e la località venne denominata "Castello della Motta" o, più semplicemente La Motta o Motta.

Motta è una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260.

Il periodo storico più significativo è quello vissuto da Motta con la Repubblica di Venezia, dal 1291 al 1797. Proprio perché è stata la prima città di terraferma a donarsi a Venezia, fu chiamata "figlia primogenita della Repubblica" e, per la fedeltà sempre dimostrata alla Serenissima ebbe, dopo la guerra della Lega di Cambrai del 1508-1510, l'ambito titolo di "Figlia prediletta della Repubblica".

Intanto il 9 marzo 1510, la Madonna era apparsa a Giovanni Cigana e sul luogo fu costruita in pochi anni una grande Basilica, meta, da allora di un continuo accorrere di fedeli. Nel XVI secolo Motta vive il suo periodo storico più vivace: vengono costruiti numerosi palazzi per i proprietari terrieri e la borghesia mercantile che aveva nella Livenza un porto ricco di traffici con Venezia. Oltre alla Basilica della Madonna viene rifatto il duomo di San Nicolò e, nella campagna, cominciano ad essere costruite le prime splendide ville del patriziato veneziano.


Nel Settecento inizia il declino, che continuerà per tutto l'Ottocento, prima con l'invasione dei soldati di Napoleone (1797-1815) quindi con il lungo dominio austriaco (1816-1866), infine con il passaggio al regno d'Italia (1866-1946). Subito dopo l'unione all'Italia, la sua denominazione divenne " Motta di Livenza", per distinguerla dalle altre numerose Motte d'Italia.

Nel 1917 Motta di Livenza, importante nodo strategico, si ritroverà ad essere sul fronte e subirà le pesanti conseguenze della tristemente famosa ritirata di Caporetto.

A partire dal 1943 con lo scoppio della guerra civile la zona è stata luogo di aspri scontri tra fascisti e partigiani, con rappresaglie ed episodi di violenza gratuita compiuti da entrambi le parti in causa.

Con l'avvento della Repubblica, cominciano per Motta gli anni del definitivo riscatto, improvvisamente frenato dalla grande alluvione del 5 novembre 1966 che rappresentò per la cittadinanza di Motta la prima vera sciagura dopo la fine della seconda guerra mondiale. (...)

[modifica] Urbanistica

Da sottolineare la sua singolare urbanistica, ricca di spazi verdi e di pregevoli palazzi e ville venete che ne fanno un centro sicuramente interessante anche dal punto di vista architettonico e storico.

[modifica] La Madonna dei Miracoli

Importante il suo carattere religioso, derivante dalla presenza della Basilica della Madonna dei Miracoli meta di continui pellegrinaggi che portano a Motta centinaia di migliaia di fedeli all'anno.

[modifica] Economia

La sua economia, storicamente prevalentemente agricola, negli ultimi decenni ha subito una notevole trasformazione. Motta di Livenza è diventata sede di un polo industriale tra ì più importanti del nord-est d'Italia. Vi si insediano aziende legate prevalentemente alla industria del legno e del mobile, ma anche della plastica e degli acciai. L'attività agricola rimane presente con moderne aziende fedeli alla tradizionale coltivazione della vite e attrezzate per la produzione di ottimi vini oggi commercializzati in tanti paesi europei, asiatici e delle americhe.

[modifica] Le frazioni

[modifica] Lorenzaga

Per approfondire, vedi la voce Lorenzaga.

Tra le frazioni di Motta di Livenza, Lorenzaga è la più estesa, circa un terzo del territorio comunale, e la più popolosa con circa 1300 abitanti nel 2003. Nel primo dopoguerra aveva circa 2200 abitanti. Storicamente fece parte del territorio friulano dove ebbe un ruolo importante nel periodo medievale. È citata in un documento longobardo del 762, quando già vi si trovava una chiesa, una delle prime della diocesi di Concordia-Pordenone. Si legò a Motta solo alla fine del XV secolo. Oggi conserva tracce del suo passato importante come La Castella del XIII secolo e la chiesa del XV.

Lorenzaga mantiene inoltre le caratteristiche di centro rurale nel quale si producono ottimi vini.
Tra i rossi si distiguono il Merlot, il Cabernet Franc e il Raboso e tra i bianchi il Verduzzo, lo Chardonnay e il Manzoni 6.3.13, incrocio realizzato dall'illustre enologo Luigi Manzoni, le cui spoglie sono conservate nel locale cimitero. Dal 1969 a Lorenzaga, nei primi due fine settimana di luglio, in occasione della tradizionale festa paesana, si tiene una Mostra-Concorso dei vini alla quale partecipano produttori di una ampia zona tra Veneto e Friuli. Curata in collaborazione con la Mostra Nazionale Vini di Pramaggiore, assegna una medaglia d'oro ai prodotti migliori. Negli anni la mostra è stata testimone della crescita del livello qualitativo dei prodotti di queste terre e oggi si trovano alla Mostra di Lorenzaga prodotti di grande qualità.

[modifica] Villanova

Le origini della località risalgono alla fine del medioevo e nel 1237 si insediò, su un terreno donato dal vescovo di Ceneda, Alberto da Camino, un monastero di Canonici regolari Agostiniani di Venezia. I Canonici bonificarono la campagna, che diedero da lavorare ad agricoltori della zona e costruirono una chiesa che ressero fino al 1818, quando passò alla diocesi di Ceneda. Durante la permanenza dei monaci, arrivarono a Venezia diversi patrizi veneziani, che acquistarono delle terre e vi costruirono delle ville, fra le quali di particolare valore sono Villa Morosina, Villa Rietti - Rota, Villa Momenti - Comellato e, più tarda, Villa Ancillotto. Di particolare interesse la chiesa parrocchiale, con sul soffitto del presbiterio un delicato tondo affrescato attribuito al Tiepolo. Villanova è un'area a spiccata vocazione vitivinicola (vini DOC Piave), con aziende moderne e tecnologicamente ben attrezzate, i cui vini sono esportati in tutta Italia e all'estero. Attorno al 16 luglio, festa della Madonna del Carmine, qui si tiene una frequentata sagra paesana, con una suggestiva processione sull'argine della Livenza, col simulacro della Madonna, accompagnata dai paesani, da molti emigranti e da fedeli che giungono anche dai paesi vicini.

[modifica] San Giovanni

Il primo nucleo di questa frazione mottense è fatto risalire al 148 a.C. vale a dire alla costruzione della via Postumia che attraversava la Livenza proprio in questa zona e qui fu predicato per la prima volta il Vangelo di Cristo, probabilmente nel corso del III secolo. Dopo l'editto di Costantino del 313 fu costruita la prima chiesa, dedicata a S.Giovanni Battista (da cui il nome della località) e quell'antica pieve fu origine di tutte le altre dei dintorni. La chiesa paleocristiana fu però distrutta da Attila, quindi riedificata e nuovamente distrutta nel X secolo al passaggio degli Ungheri. Nuovamente costruita e conservata fino a oggi, mostra chiaramente la sua origine romanica e i segni delle precedenti costruzioni, compreso l'antichissimo altare che si trova sotto il presbiterio. Sulla facciata conserva un'edicola funeraria romana, testimone della sua storia bimillenaria ed accanto c'è il cimitero dei mottensi. Attorno alla festa di S.Giovanni, 24 giugno, qui si tiene una frequentatissima sagra paesana, mentre nel corso dell'anno rivive con partecipazione comunitaria le più significative manifestazioni della tradizione.

[modifica] Malintrada

A metà della strada tra Motta di Livenza e Chiarano, la Malintrada storica, posta tra la Guizza (bosco, in lingua longobarda) e le arre paludose (Malintrada bassa) è stata in passato scarsamente abitata e le case più antiche (che hanno sostituito i precedenti "casoni") risalgono al XVIII secolo. Negli ultimi tempi ha invece conosciuto un moderno e piacevole sviluppo urbanistico, con una bella zona residenziale attorno alla chiesa, punto d'incontro fra il vecchio nucleo di Redigole e quello sorto, verso Chiarano, attorno al capitello della Madonna . E'curioso notare che la maggior parte degli abitanti della più giovane frazione mottense, sono di origine vicentina,ginti qui tra la prima e la seconda guerre mondiale ,nello scorso secolo .La zona è caratterizzata da una importante attività vitivinicola, con vini di altissimo pregio (vini DOC Piave), prodotti da numerose aziende tecnologicamente ben attrezzate. I vini di Malintrada, specie i rossi, sono noti e apprezzati ben fuori del territorio regionale e anche all'estero. Attorno al 1° maggio qui si svolge una grande sagra paesana, con cerimonie religiose molto partecipate, una mostra dei vini ed altre interessanti manifestazioni,come quelle ippiche e di Mountain bike

[modifica] Personalità

Motta di Livenza ha dato i natali a diverse personalità dell'arte e della scienza fra cui:

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Collegamenti esterni


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