Avigliana
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 383 m s.l.m. | ||
Superficie: | 23 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 436 ab./km² | ||
Frazioni: | Drubiaglio, Milanere, Mortera, Bertassi | ||
Comuni contigui: | Villar Dora, Almese, Caselette, Sant'Ambrogio di Torino, Valgioie, Buttigliera Alta, Giaveno, Reano, Trana | ||
CAP: | 10051 | ||
Pref. tel: | 011 | ||
Codice ISTAT: | 001013 | ||
Codice catasto: | A518 | ||
Nome abitanti: | aviglianesi | ||
Santo patrono: | San Giovanni Battista | ||
Giorno festivo: | 24 giugno | ||
Sito istituzionale | |||
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Avigliana (in piemontese Vijan-a) è un comune della provincia di Torino in Piemonte posto all'imbocco della val di Susa ad una ventina di km dal capoluogo in una conca naturale attorno ai laghi posta fra il monte Pirchiriano sul quale sorge la Sacra di San Michele e monte Cuneo.
Indice |
[modifica] Storia
Le prime testimonianze di presenza umana nella zona risalgono al neolitico, epoca alla quale appartengono tracce di un centro palafitticolo rinvenute alla fine del XIX secolo nelle paludi nei pressi dei laghi. All'età della pietra e del bronzo risalgono alcune asce ed numerose coppelle utilizzate dai druidi celti per cerimonie sacrificali.
Al 595 a.C. si fa risalire la formazione di un centro abitato per opera di Belloveso, un condottiero celtico. In epoca romana la cittadina risulta al confine con il fra l'ager taurinensis e il regno di Cozio quindi è la sede adatta per riscuotere la quadragesima galliarum, il dazio sulle merci provenienti dalle Gallie. Sempre nel periodo romano (312) Avigliana assiste al passaggio delle legioni di Costantino provenienti dalle Gallie ed allo scontro con quelle di Massenzio nella piana di Rivoli.
Al 574 risalgono le prime opere di fortificazione sul monte Pezzulano sul quale sorge tuttora il castello eretto per opera di Clefi, re dei Longobardi. Secondo alcune fonti lo scontro fra le truppe di Pipino il Breve, re dei Franchi e Astolfo re dei Longobardi del 750 avviene nei pressi della città.
Negli anni successivi la storia di Avigliana dipende strettamente dalle vicende dell'Abbazia della Novalesa fondata dai monaci Benedettini che costruiscono nel paese un ospedale destinato ai pellegrini provenienti dalla Francia dopo l'attraversamento le Alpi. L'arrivo dei Saraceni porta alla distruzione durante le loro incursioni cominciate nell'VIII secolo di numerose opere benedettine. Le scorribande continuano fino alla metà del X secolo quando, raggiunto il culmine con la cattura dell'abate di Cluny al Gran San Bernardo, Arduino il Glabrione riceve l'incarico di allontanare i Saraceni. Sconfitti i nemici, si deve affrontare la ricostruzione della Val di Susa e del castello di Avigliana.
Una notevole importanza per il paese la riveste la figura della marchesa Adelaide, moglie di Oddone conte di Moriana Savoia. A lei si deve la costruzione nella metà dell'XI secolo del cosiddetto Borgo Nuovo nato per unire il castello con il preesistente Borgo Vecchio posto più in basso. Nel 1136 nasce il Beato Umberto mentre nel 1139 il castello può annoverare tra i suoi ospiti Amedeo III di Savoia il quale contribuisce alla sua fortificazione. La città di Avigliana non diviene feudo in quanto considerata proprietà diretta dei conti.
Nel 1187 Enrico VI cinge d'assedio Avigliana e la conquista provocando gravi danni sia al castello che alla città ma dopo breve tempo muoiono sia Federico Barbarossa padre di Enrico VI che Umberto III contendenti al trono. Tommaso I, successore di Umberto III, approfitta della nuova politica di Enrico VI per riconciliarsi con l'impero ed ottenere i propri diritti su Avigliana per poi ricostruire il castello.
Avigliana nel 1350 viene dichiarata piazza franca da Amedeo VI detto il Conte Verde che inoltre esegue lavori di fortificazione del castello e delle sue mura, nel 1360 nasce da Amedeo VI e Bona di Borbone Amedeo VII detto il Conte Rosso che ripercorrerà le orme del padre divenendo una delle principali personalità di casa Savoia.
Il castello diviene prigione di Filippo II d'Acaja il 4 ottobre 1367 per ordine di Amedeo VI in seguito alle accuse di tradimento. Poco dopo arriva unanime la condanna a morte che viene eseguita il 21 novembre successivo facendolo annegare nelle gelide acque invernali dei laghi adiacenti. Una leggenda narra che lo spirito di Filippo II vaga ancora sulle acque dei laghi.
Un altro assedio affligge il castello nel 1536 per opera del maresciallo francese Montmorency e le sue mura poco possono contro le cannonate. L'intera guarnigione costituita da 500 fanti viene uccisa mentre il suo comandante cerca di trattare la resa, egli stesso verrà impiccato poco dopo.
Ancora un attacco dei francesi il 17 agosto 1630 al quale si oppone una guarnigione di 500 uomini comandata dal colonnello Emanuelli, la città è però già stata messa in ginocchio dalla peste e l'esercito piemontese è impegnato nella difesa di Torino e Savigliano ed arriva la resa il 27 agosto.
Nel 1659, dopo esser sempre stata considerata diretta dipendenza dei conti, Avigliana diventa un feudo assegnato a Carlo Emanuele Provana di Beinette, intanto la guerra contro i francesi continua con qualche breve tregua e il 28 maggio 1690 il generale Catinat bombarda il castello lasciando quanto è ancora visibile oggi.
Nel 1702 il feudo cambia assegnatario passando nelle mani dei Carron di San Tommaso e continuano razzie e distruzioni: i francesi nel 1706 che si stanno preparando all'assedio di Torino e le truppe del principe Eugenio il 19 settembre 1707 all'inseguimento dei francesi in fuga.
Altre visite importanti sono il 25 ottobre 1773 quella della regina Maria Teresa di Savoia in viaggio verso la Francia per sposare il conte d'Artois, futuro Carlo X e nel 1859 quella delle truppe inviate da Napoleone III in aiuto dei Piemontesi contro l'Austria.
[modifica] Luoghi di interesse
Avigliana conserva ancora numerose testimonianze medievali, in particolare il borgo posto intorno a piazza Conte Rosso presenta ancora alcuni edifici del XIII secolo, nel centro della piazza vi è un pozzo del 1300 in buone condizioni di conservazione, poco distante si trovano la coeva Torre dell'Orologio che ospitò il primo orologio pubblico del Piemonte ed il secondo italiano. Nella chiesa di San Giovanni, sempre nei pressi della piazza, sono presenti numerose opere del Defendente Ferrari. Altra chiesa interessante è quella di San Pietro di architettura romanico gotica. Sul paese dominano le rovine del castello distrutto nel XVII secolo al quale si può accedere con un breve percorso dalla piazza Conte Rosso.
Tra le attrattive di origine naturale sono da segnalare i due piccoli laghi di origine morenica chiamati lago Piccolo e lago Grande. La zona paludosa attorno ai laghi è andata a costituire il parco naturale dei Laghi di Avigliana fin dal 1980 ed ospita numerose specie di uccelli tra cui aironi cenerini, germani reali, gallinelle d'acqua.
[modifica] Il Palio di Avigliana
Storia del Palio di Avigliana L'invenzione del Palio dei Borghi aviglianesi trova pretesto fra verità e leggenda. La storia racconta che nel 1389 Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo Visconti della nobile e notissima famiglia milanese, passa per Avigliana. L'imponente corteo, al suo seguito, l'accompagna in Francia a conoscere il suo sposo, Luigi di Turenna fratello del re di Francia, che ella aveva sposato per procura due anni prima. Alla testa del corteo c'è Amedeo VII di Savoia, detto il Conte Rosso, e il principe di Acaja.
La leggenda aggiunge che in quell'occasione si svolge una grande festa, durata più giorni, cui partecipano tutti i nobili della zona e che si conclude con un torneo di giochi e corsa dei cavalli finale. E se è vero che la città, un tempo, era suddivisa in Borghi che, pressappoco, portavano i nomi attuali e avevano le stesse caratteristiche, si deve precisare che è il lavoro, svolto dalle varie associazioni e dai semplici cittadini che in tutti questi anni si sono occupate di palio, ad aver costruito questa mega-festa che ogni edizione che passa cresce e si arricchisce sempre di più.
Nel 2001, dopo diciannove edizioni, "Il Palio dei borghi di Avigliana", giunto al ventesimo anno, ha visto la partecipazione di nuovi concorrenti: oltre agli otto borghi storici hanno gareggiato per il drappo anche le castellanie, ossia tutti quei paesi che si sono trovati uniti alla cittadina di Avigliana per effetto della riforma dei territori operata da Amedeo IV (l'istituzione del bailivato nel 1235) e, successivamente, da Pietro II.
Nel 1235 Amedeo IV istituisce il bailivato su tutte le terre sabaude situate al di qua delle Alpi e da esso fa dipendere le relative castellanie; in particolare il bailivato della val di Susa riunisce le castellanie di Susa, di Avigliana e di Rivoli, dalle quali dipendono a loro volta tutti quei paesi e quei borghi legati ad esse con vincoli feudali. Al momento di divenire castellani, i signori, che nei primi tempi vengono scelti esclusivamente tra i Savoiardi, hanno l'obbligo di giurare sui Vangeli di fronte ai consules di rispettare le libertà comunali e le franchigie. Il castellano svolge infatti un ruolo importante all'interno del proprio territorio, e di tutto il suo operato deve rendere conto al relativo balivo: deve tutelare gli interessi del Conte e gestirne i beni, amministrare la giustizia (assistito in questo da un luogotenente scelto dal sindaco della comunità), e occuparsi di tutta l'amministrazione del territorio, dalle questioni di igiene a quelle legate al commercio. Al castellano rispondono direttamente tutti i feudatari dei paesi suoi sottoposti, che possono essere convocati d'urgenza per scendere in guerra sotto il vessillo della propria castellania.
Con l'istituzione del bailivato la castellania di Avigliana comprende i paesi di Sant'Ambrogio, Chiusa San Michele, Caprie, Condove, Frassinere, San Mauro di Almese, Villar di Almese, Rubiana, Caselette, Giaveno, Coazze, Valgioie, Villarbasse, Sangano e Reano (Buttigliera è probabilmente una frazione di Avigliana e non un centro se stante). Numerose dipendenze, dunque, che sottolineano la prosperità raggiunta dal comune in quel tempo. Tra il XIII e il XIV secolo, sotto i Savoia, Avigliana gode infatti di un periodo particolarmente felice: l'economia è fiorente perché la Via Francigena, che la attraversa, è l'unica rimasta (quella sulla riva sinistra della Dora è infatti ormai impraticabile a causa delle frequenti alluvioni) ed è continuamente frequentata da mercanti provenienti dalla Francia; gode del diritto di franchigia, risultando così esonerata dalle pesanti tassazioni applicate altrove; si ingrandisce con la nascita di Borgo Vecchio, dove oltre agli artigiani e ai commercianti hanno le loro dimore anche il vescovo e la stessa corte dei Savoia, ed infine, nella seconda metà del Trecento, vede l'arrivo di numerosi artisti e letterati, nonché la nascita della scuola di pittura che ospiterà, duecento anni dopo, la scuola del Defendente Ferrari.
I BORGHI GAREGGIANTI DEL PALIO DI AVIGLIANA
Borgo Sant'Agostino Colori del borgo: viola, bianco e verde. Vittorie: nel 1992 e nel 1997 . Il borgo deve il suo nome al convento degli agostiniani in cui è stato sacerdote anche il Beato Cherubino, protettore di Avigliana, ossia alla costruzione che attualmente è adibita ad ospedale. All’interno del convento era presente in origine anche un Lazzaretto e a sua testimonianza ci sono, tra i figuranti del borgo, anche alcuni lebbrosi, che si accompagnano a frati agostiniani, artigiani, contadini, segnalatori del vento, guardie delle torri e rappresentazioni delle stagioni.
Borgo Bertassi Colori del borgo: nero, bianco, marrone e verde. Vittorie: nel 1986, nel 1987 e nel 1988. Il borgo, dominato dalla Sacra di San Michele e dal Convento di San Francesco (oggi convento di clausura dei Certosini), si trova al confine con Sant’Ambrogio ed è prevalentemente agricolo. I suoi figuranti rappresentano contadini, boscaioli, briganti, frati francescani e streghe.
Borgo Drubiaglio Colori del borgo: giallo e verde. Vittorie: nel 1998. Il borgo, che si estende vicino alla Dora comprendendo le frazioni di Grangia e Malano, è l’insediamento più antico del comune, sul luogo sono infatti stati rinvenuti alcuni reperti romani che ne attestano l’esistenza già in epoca imperiale. Nonostante la presenza di una stazione per l’esezione delle tasse, il borgo è sempre stato prevalentemente agricolo, pertanto i suoi figuranti rappresentano contadini ed allevatori.
Borgo Nuovo Colori del borgo: bianco, rosso e blu. Vittorie: nel 1999 e nel 2001. Il borgo, che si trova nella parte alta della città, quella che comprende la piazza Conte Rosso e le vie del centro storico, orginariamente era abitato da tutti quei mercanti e quei nobili che avevano abbandonato il borgo Vecchio, ormai troppo affollato; i suoi figuranti rappresentano dunque prevalentemente le classi alte della società, ma tra le sue fila si trovano anche dei mendicanti.
Borgo Paglierino Colori del borgo: blu, nero e grigio. Vittorie: nel 1989, nel 1995, nel 1996 e nel 2002. Sulle pendici del colle Pezzulano, verso le rive del Lago Grande, si trova il borgo Paglierino (originariamente detto Ferronia), che deve il nome ai tetti delle sue umili abitazioni, realizzati con la paglia. I suoi abitanti erano infatti principalmente poveri contadini e pescatori, ma il borgo aveva anche una fonte di ricchezza e di prestigio: la Zecca. A ricordare la sua composizione originaria, tra i figuranti si trovano contadini, lavandaie, pescatori, il maestro della Zecca e i lavoranti.
Borgo Pertusera Colori del borgo: giallo, bianco, azzurro e blu. Vittorie: nel 1990 e nel 1991. Non si sa di preciso a che cosa il borgo debba il suo nome: sicuramente deriva da “pertus” (buco), ma non si sa se con esso si facesse riferimento alla casa con la torre bucherellata sorta nel XIX secolo vicino alla ferrovia o alla zona paludosa vicina alla Dora, piena di fossi e sorgenti. Pur comprendendo una zona piuttosto vasta, il borgo era abitato da poche famiglie, perché il terreno era prevalentemente paludoso. I suoi figuranti rappresentano cavalieri, scudieri, tessitori, vivandiere, maestri dolciari, erboristi e guardie del ponte.
Borgo San Pietro Colori del borgo: rosso, rosa e bianco. Vittorie: nel 1993 e nel 1994. Il borgo, conosciuto anche come San Pietro di Folonia, deve il suo nome alla chiesa che si trova al suo interno. I suoi abitanti, i follones, erano prevalentemente tessitori e tintori, e in occasione del Palio li ritroviamo insieme a paggi, a boscaioli, all’ebreo, alla battona e alle suggestive masche (streghe) di Montecuneo.
Borgo Vecchio Colori del borgo: marrone e bianco. Vittorie: nel 1985 (il primo Palio ufficialmente aggiudicato) e nel 2000. Probabilmente primo nucleo abitativo del comune di Avigliana, il borgo si estende sulle pendici del colle Pezzulano, dominato dalle rovine del castello, e racchiude alcuni monumenti tra i più significativi dell’epoca medievale della cittadina, come la bella Chiesa di Santa Maria e la Porta Ferrata. Originariamente abitato da mercanti, artigiani e ricchi borghesi, il borgo ha sempre amato ostentare la propria ricchezza e ancora oggi gli abiti dei suoi figuranti (mercanti, borghesi, artigiani, cambiavalute e il taverniere) sono particolarmente sfarzosi. Il borgo Vecchio è l’unico ad avere tra le sue fila un gruppo di sbandieratori, ogni anno più abili.
[modifica] Economia
Avigliana ha avuto una posizione centrale nell'economia locale fin dai tempi remoti. Non a caso si narra che il nome stesso, Avigliana, derivi da un termine piemontese che significa ape (da cui anche lo stemma che, seppur modificato nel corso dei secoli, ha sempre mantenuto la simbologia del piccolo insetto) ad indicare l'operosità dei suoi abitanti. In epoca romana la sua posizione sulla via delle Gallie la favorì nei commerci, questa vocazione commerciale continuò con fasi alterne nei secoli con i contributi dati dall'agricoltura e dalla pesca nelle acque dei laghi. Il XIX secolo vide sorgere l'industria quando nel 1872 fu costruito il Dinamitificio Nobel che fra vari incidenti e i bombardamenti della seconda guerra mondiale continuò la produzione di esplosivi e polvere da sparo fino agli anni '60. Dopo la fine della guerra la fabbrica venne parzialmente riconvertita nella produzione di vernici.
Attualmente sul territorio sono presenti alcune attività industriali in particolare nel campo della produzione di imbarcazioni per la nautica da diporto. Altra voce importante dell'economia è costituita dal turismo attirato dal borgo medioevale e dalla presenza dei bacini lacustri utilizzati come meta per le gite fuori porta.
[modifica] Personalità legate ad Avigliana
- Piero Fassino, uomo politico italiano.
- Norberto Rosa, intellettuale, scrittore e poeta aviglianese.
- Amedeo VII di Savoia detto il Conte Rosso, regnante e uomo politico.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
- Comune di Avigliana - Sito Ufficiale
- Parco naturale dei Laghi di Avigliana - Pagine ufficiali dell'Ente di Gestione
- Comitato NO TAV Spinta dal Bass di Avigliana
- Spazio Sociale Takuma di Avigliana
- Associazione Sbandieratori e Musici di Avigliana
- Associazione Amici di Avigliana
- Associazione Amici di Avigliana
- Pro Loco Avigliana
- Avigliana Baseball
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