Ross Perot
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Henry Ross Perot (nato il 27 giugno 1930) è un industriale ed un manager statunitense. Proveniente dal Texas, egli è riuscito a diventare miliardario grazie alla sua impresa Electronic Data Systems (EDS), fondata nel 1962. Egli successivamente ha abbandonato questa compagnia per fondare la Perot Systems, basata sulla stessa etica della precedente. Henry Ross Perot ha fondato un partito politico (il Reform Party) e si è anche candidato due volte alle elezioni (nel 1992 e nel 1996) al fine di diventare Presidente degli Stati Uniti d'America, diventando così l'unico uomo politico che, in tempi recenti, è quasi riuscito a scardinare il bipolarismo americano.
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[modifica] I primi anni e la carriera
Perot è nato a Texarkana, in Texas, da Gabriel Ross Perot e da sua moglie Luly May. Il padre era un imprenditore specializzato nel settore del cotone.
Henry Ross entrò nell'Accadamenia Navale Statunitense nel 1949. Quando, nel 1953, concluse l'accademia era capoclasse e comandante di battaglione. Nel dicembre del 1954, Perot era stato nominato sotto tenente. Tuttavia, nel 1955, Perot espresse con una lettera indirizzata al padre il suo grande malumore riguardo la vita militare e, alla fine della ferma obbligatoria di quattro anni, tornò alla vita civile.
Ross si sposò con Margot Birminham, una ragazza proveniente da Greensburg in Pennsylvania, nel 1956. Da questo matrimonio nacquero ben cinque figli: Ross Jr., Nancy, Suzanne, Carolyn e Katherine. Nel 2002, Ross Peros aveva nove nipotini.
Quando lasciò la Marina nel 1957, Perot divenne venditore per la IBM; lì divenne entro breve un impiegato di punta e cercò di esporre le sue idee ai suoi supervisori, dai quali venne però ignorato. Lasciò quindi la IBM pochi anni dopo, nel 1962, per fondare la EDS a Dallas (Texas), ed iniziò a corteggiare grandi società affinché impiegassero i suoi servizi di elaborazione dati. Perot firmò lucrativi contratti con il governo americano negli anni Sessanta per computerizzare i documenti di Medicare (una sorta di assicurazione pubblica americana). La EDS venne quotata in borsa nel 1968 e il prezzo per azione in pochi giorni schizzò a 160 dollari dai 16 della collocazione. In quello stesso anno la rivista Fortune gli dedicò la copertina definendolo il texano che si è arricchito più velocemente. Nel 1984 la sua compagnia fu acquistata dalla General Motors per 2,4 miliardi di dollari.
Poco prima dell'inizio della Rivoluzione iraniana del 1979, il governo dell'Iran imprigionò due suoi impiegati per una disputa su un contratto. Perot quindi sponsorizzò e organizzò una missione per recuperare i due ostaggi che si concluse con la loro liberazione. Il team per il recupero dei due impiegati era capeggiato dal colonnello delle Forze Speciali americane in pensione Arthur D. ('Bull') Simons. Poiché il team non riuscì a liberare gli impiegati dalla prigione, decisero di attendere i tumulti dei rivoluzionari pro-Ayatollah che presero d'assalto la prigione e liberarono tutti i 10.000 reclusi, molti dei quali erano prigionieri politici. I due prigionieri poterono dunque prendere contatto coi loro liberatori, che riuscirono a farli espatriare attraverso una rischiosa fuga al confine turco. L'impresa fu raccontata nel libro Sulle ali delle aquile di Ken Follett, che divenne un bestseller.
Nel 1984, Perot acquistò una delle copie originali firmate della Magna Carta, una delle poche che lasciarono il Regno Unito. Ora tale copia è custodita all'Archivio nazionale di Washington, D.C., insieme alla Dichiarazione di indipendenza americana e la Costituzione americana.
Ross Perot investì la maggior parte del venture capital (capitale di rischio) per il progetto di computer NeXT di Steve Jobs nel 1986. Nello stesso anno, dopo aver aspramente criticato la General Motors che aveva rilevato la EDS, fu allontanato con una buonuscita di 700 milioni di dollari. Due anni dopo, nel 1988, fondò la Perot systems a Plano (Texas). Suo figlio, Ross Jr, prese il suo posto come direttore generale (CEO).
[modifica] Attività politica
Durante lo stesso anno in cui Perot ha organizzato la missione di salvataggio nell'Iran, il governatore del Texas chiese la sua assistenza riguardo il problema della droga, ed in particolare dello spaccio illegale di stupefacenti. Perot diede il suo consenso a presiedere il comitato "La guerra del Texas contro le droghe": in questa veste egli propose cinque leggi severissime per rendere più difficile il commercio delle droghe. Tutte e cinque le proposte sono state approvate dal consiglio di legislatura e sono diventate leggi.
Nel 1982, è stato nuovamente chiamato in causa dal nuovo governatore del Texas al fine di migliorare la qualità del servizio scolastico pubblico nello stato. In quel caso, la più famosa proposta di Perot che diventò legge si può sintetizzare con questa massima: "Se non sei promosso, non giochi". La sua intenzione era quella di impedire che i meriti sportivi potessero giustificare da soli la laurea o il diploma, anzi da quel momento in poi se si voleva far parte della squadra scolastica di basket o di ogni altro sport bisognava avere dei buoni voti in tutte le materie.
Dalla fine degli anni Ottanta fino all'inizio degli anni Novanta Ross Perot ha cominciato a rivolgere la sua attenzione verso quelli che definiva i fallimenti del governo americano. In una orazione pubblica, egli disse che gli Stati Uniti "si erano sviluppati in maniera arrogante e compiaciuta dopo la Seconda guerra mondiale" e non erano più la nazione più grande del mondo. Invece di esaminare che cosa doveva venire, l'America era "il riflesso del nostro passato mentre il resto del mondo si stava evolvendo verso il futuro".
Al termine di una lunga vacanza in Europa, in cui visitò anche l'Italia, Perot confrontò alcune città del vecchio continente con quelle americane, ed al termine della riflessione il suo commento fu questo: "Andate a Roma, andate a Parigi, andate a Londra. Queste sono città secolari. Stanno prosperando. Sono pulite. Funzionano. Le nostre città più antiche sono nuovissime, al loro confronto. Andate di nuovo a New York, guidate attraverso il centro di Washington, andate a Detroit, andate a Filadelfia. Che cosa abbiamo noi di sbagliato?".
In Florida nel 1990, Jack Gargan, consulente finanziario in pensione, pagò di tasca sua alcune inserzioni sui giornali dal titolo "I'm mad as hell and I'm not going to take it anymore" (sono furibondo e non lo sopporto più) dove denunciava il Congresso degli Stati Uniti per essersi autoconcesso un aumento di stipendio mentre quello della la gente normale restava stagnante. Lo stesso Gargan più tardi fondò il "Throw the Rascals Out" (caccia i furfanti), che Ross Perot ha supportato.
Nonostante un'ideologia politica nettamente conservatrice, Ross Perot non fu affatto un sostenitore del Presidente George Bush senior ed anzi si oppose vigorosamente al coinvolgimento statunitense alla Guerra del Golfo del 1990 - 1991. Invitò pubblicamente i senatori a votare contro la risoluzione che di fatto dichiarava guerra all'Iraq di Saddam Hussein ed ha cominciato a pensare ad una sua candidatura alla presidenza degli U.S.A..
[modifica] La candidatura nelle presidenziali del 1992
Il 20 febbraio del 1992, egli annunciò alla trasmissione televisiva della CNN Larry King Live la sua intenzione a candidarsi alle elezioni presidenziali americane e di presentarsi come terzo candidato indipendente (rispetto a democratici e repubblicani) in tutti i 50 stati.
Con le sue idee quali il bilanciamento del budget americano tra le uscite e le entrate finanziarie e la sua idea di utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione (es. Internet) per rendere più accessibile ai cittadini i vari processi democratici (tra cui la possibilità di votare per le elezioni via Internet) e per renderli più partecipi sulle decisioni della politica, Perot divenne ben presto un candidato credibile ed in grado di battagliare persino coi candidati dei maggiori partiti. Scoraggiato dal rinvigorito Partito Repubblicano e da Bill Clinton e Al Gore dopo la convention democratica, e sostenendo che attivi repubblicani stavano tentando di far finire il matrimonio della figlia, Perot annunciò il suo ritiro dalla campagna presidenziale alla fine dell'estate del 1992. Ciononostante a settembre ruscì a qualificarsi per tutti i ballottaggi dei 50 stati americani. A fronte di ciò, l'1 ottobre dello stesso anno decise di ritornare in gara. Fece campagna elettorale in 16 stati spendendo secondo stime circa 65,4 milioni dei suoi dollari. Il compagno con cui intraprese questo viaggio era l'ammiraglio in pensione James Stockdale.
Uno dei motivi per cui Ross Perot ebbe tanto successo in queste consultazioni elettorali fu il fatto che gli venne concessa la possibilità di partecipare ai dibattiti tra i candidati presidenziali democratici e repubblicani, cosa in genere non eseguita con gli altri terzi candidati dell'età moderna. Secondo la Commissione bipartisan sui dibattiti presidenziali, grazie a questi "confronti all'americana" Perot schizzò dal 5% al 16% delle preferenze degli elettori: anche se le sue risposte alle specifiche domande del moderatore erano generali e vaghe, lo spirito, il folklore e l’incisività del suo intervento erano così impressionanti che persino molti democratici e repubblicani si trovarono concordi nell'affermare che Perot avesse vinto per lo meno il primo dibattito (quello appunto in cui i temi si affrontano in maniera generale, senza andare nello specifico).
Una delle domande che molti politologi si chiesero è: "Può un indipendente come Perot, per giunta senza alcuna preparazione politica, governare uno stato potente ed immeso come gli Stati Uniti d'America?".
A questa perplessità, Perot rispose così:
- "Noi possiamo governare? . . . Io amo questa eventualità. Il 'noi' è riferito a me e a te. Puoi scommettere il tuo cappello sul fatto che noi possiamo governare perché noi saremo sempre insieme a te nel tentativo di risolvere i tuoi problemi. Insieme, noi studieremo le mosse da fare dato che tu non sopporti gli ingorghi, il vagabondaggio, l'assenteismo, il non adempimento dei problemi. E credimi, tutti quelli che mi conoscono affermano che io non ho una grande tolleranza verso la fannullagine e l'incompetitività. Insieme possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo".
Perot inoltre si dichiarò favorevole ad un cambiamento radicale delle tradizioni norme civili e sociali americane: in particolare, egli chiese una profonda revisione della costituzione, soprattutto per quando riguarda gli aspetti economici.
Riguardo le obiezioni mossegli contro quest'ultimo punto, egli era solito dire:
- "Tenete bene in mente che la nostra costituzione è stata scritta ben prima della rivoluzione industriale. I nostri padri fondatori non conoscevano l'elettricità, il treno, il telefono, la radio, la televisione, l'automobile, l'aeroplano, il razzo, le armi nucleari, il satellite, e l'esplorazione dello spazio. Loro erano culturalmente molto preparati, ma vissero prima delle scoperte delle cose che ho appena elencato. Sarebbe molto interessante sapere che tipo di carta costituzionale avrebbero scritto se fossero vissuti nei nostri tempi. Una cosa è certa: avere una costituzione congelata ed immodificabile non giova a nessuno".
Perot denunciò il Congresso degli Stati Uniti per la sua inettitudine a risolvere i problemi inenerenti le città, Washington compresa, ma anche perché, a suo modo di vedere, esso era intollerante rispetto alla democrazia. Proprio a Washington Perot, usando una metafora culinaria, disse questo:
- "È diventata una città mangiata con grandi morsi, sbucciata in maniera irrispettosa, non nutrita, che riesce ancora a comunicare in posizione dominante con i media, che crea immagini, parla, fa uscire candele romano, ma che non compie nulla di concreto. Noi abbiamo bisogno di fatti, non di parole, per migliorare questa città".
Perot chiamò la sua campagna elettorale del 1992 "Uniti noi sosterremo l'America". Non essendo un politico di professione, e non avendo compiuto nessuno studio attinente alla politica, Perot rispetto ai candidati democratici e repubblicani (rispettivamente Bill Clinton e George Bush senior) non era in grado di eseguire progetti politici seri, anche se chiese a gran voce la riduzione del deficit. Pur essendo un candidato "anti-tasse", egli affermò la necessità di aumentare la tassa sulla benzina.
Inoltre, egli chiese di ridurre i fondi destinati alla previdenza sociale della sanità e dell'istruzione e si oppose fortemente al NAFTA, il trattato economico inteso a rimuovere i dazi doganali e ogni altra barriera al libero scambio tra i paesi membri e a facilitare gli investimenti internazionali in quell'area. Esso fu sottoscritto da Canada, Messico e Stati Uniti il 17 dicembre del 1992 ed entrò in vigore il giorno di capodanno del 1994.
Nelle elezioni presidenziali del 1992, egli ricevette il 19% dei consensi popolari (ma nessun voto dei grandi elettori): fu il più grosso successo di un terzo candidato dai tempi di Theodore Roosevelt, repubblicano indipendente candidatosi nel 1912. Molti analisti pensano che Perot, sostenuto da ambienti conservatori che in genere votano repubblicano, abbia favorito la sconfitta di Bush e di conseguenza la vittoria di Clinton, anche se i primi exit-polls non confermarono tale ipotesi.
Addirittura in due stati Perot arrivò secondo in termini di voti, superando così un candidato tradizionale: nel Maine, infatti, Perot ricevette il 30,44% dei voti mentre Bush si fermò al 30,39% (Clinton vinse con il 38,77%); inoltre in Utah Perot ottenne 27,34% dei suffraggi mentre Clinton si dovette accontentare del 24,65% (Bush vinse in Utah con il 43,36%). Dopo questo grande e per certi versi inaspettato successo popolare (dovuto anche al carisma del suo vice, ovvero l'ammiraglio James Stockdale), Perot decise di candidarsi anche alle elezioni presidenziali del 1996.
[modifica] Il Reform Party e le Presidenziali del 1996
Perot cercò di mantere vivo il suo movimento durante la metà degli anni Novanta. Egli provò a tenersi in contatto con gli elettori parlando del debito pubblico imperante. Inoltre egli tentò il boicottaggio del NAFTA, e addirittura discusse con il vicepresidente Al Gore su questa sua idea durante la trasmissione televisiva Larry King Live. Fin dal 1993 Perot patrocinò e presiedette congressi in cui parteciparano numerosi politici di alto livello. Perot infine sostenne il Contratto con l'America realizzato dai repubblicani ed invitò i suoi elettori a votare per il partito dell'elefante durante le elezioni di medio termine svoltesi nello stesso anno.
Nel 1995, egli fondò il Reform Party (o Partito della Riforma) ed annunciò di voler candidarsi con esso alle elezioni presidenziali del 1996. In queste consultazioni egli ebbe appena l'8,4% dei voti popolari, ma fu comunque un grosso risultato confrontato ai risultati ottenuti normalmente dai terzi partiti indipendenti in America. Inoltre bisogna aggiungere che egli spese molti meno soldi rispetto alle presidenziali del 1992 e che permise a sponsor privati di finanziare la sua campagna elettorale, diversamente da quanto successo quattro anni prima.
Molta gente crede che questo declino sia dovuto alla sua esclusione dai dibattiti presidenziali, basati sulla preferenza che i moderatori accordavano al candidato del Partito Democratico e a quello del Partito Repubblicano (come documentato ampliamente nel libro Dibattiti Aperti di George Farah), ma l'esclusione era spiegata dal fatto che egli non aveva, nei sondaggi nazionali, il quorum del 15% dei voti, a differenza del 1992. Per poter partecipare al dibattito, infatti, bisogna essere accreditati di almeno il 15% dei voti nei sondaggi.
Il candidato come vicepresidente del Reform Party era l'economista ultraliberista Pat Choate.
[modifica] Attività recenti
Verso la fine degli anni Novanta molti militanti del Reform Party accusarono Perot di non permettere al movimento di diventare un vero e proprio partito di massa genuino e popolare: Perot infatti pretendeva obbedenza cieca dal partito ed inoltre, per molto tempo, non permise la nascita di correnti interne (soprattutto se contrarie al suo modo di pensare) e costrinse molti dirigenti a rinunciare ai loro posti di comando per elargirli ai sostenitori della sua campagna elettorale del 1996.
La situazione non migliorò quando Jesse Ventura, uno dei "colonnelli" del Reform Party, venne eletto governatore del Minnesota nel 1998 ed anzi si acutì perché Perot non sostenne l'operato di Ventura e decise di sfiduciarlo, almeno dal punto di vista personale. Il comitato centrale del partito fu in questo modo stritolato dai litigi interni tra i sostenitori di Perot e quelli di Ventura e Jack Gargan.
Nelle elezioni presidenziali del 2000 Perot si rifiutò di candidarsi personalmente come leader del Reform Party preferendo non sostenere né boicottare la coppia scelta dal comitato del partito, che era composta da Pat Buchanan (teorico di estrema destra) e John Hagelin (il candidato vice-presidente). Perot era infatti infelice della sitauzione del partito, che a suo dire si stava disintegrando, e preferì rimanere calmo durante la campagna elettorale delle elezioni presidenziali.
Nonostante la sua netta opposizione al NAFTA, Perot rimase sostanzialmente in silenzio riguardo l'espansione dei visti di cittadinanza che il governo americano elargiva ai lavoratori stranieri (in particolare operai) che emigravano verso gli States. Successivamente, Perot appoggiò il candidato repubblicano George W. Bush e lo votò come presidente, terminando così ogni suo rapporto con il Reform Party, che ormai non esisteva più in molti stati. I simpatizzanti del Reform Party, rimasi molto sorpresi da questa crisi, si divisero sul da farsi: alcuni passarono nel Partito Repubblicano, altri rimasero indipendenti (come il multimiliardario Donald Trump), altri ancora rimasero dentro il partito e sostennero Ralph Nader come candidato presidente durante le elezioni presidenziali del 2004.
Da questo momento in poi, Perot ha preferito non occuparsi più in alcum modo di politica. Ogni volta che un giornalista gli proponeva un'intervista, egli concedeva domande solo sul suo passato industriale e non su quello politico, preferendo il "no comment" anche su candidati, uomoni politici, programmi e campagne elettorali. È comunque certo che egli sostenne George Bush junior durante le consultazioni politiche del 2004.
Tornò sulla scena politica nel 2005, ovvero quando il governatore del Texas Jeb Bush chiese il suo aiuto per migliorare il sistema scolastico dello stato. Henry Ross Perot sostenne la necessità di adottare libri elettronici (i famosi E-book) in modo tale da comprimere il peso degli zaini. Perot, che non tenne conto del costo eccessivo e poco accessibile per le classi meno abbienti dei libri elettronici, scrisse un'editoriale al fine di promuovere questo suo intervento legislativo. Nel suo ultimo intervento Perot si è definito dispiaciuto a causo dello stato d'avanzamento dell'economia e della società americana sostenendo che i problemi che lo convisero a candidarsi nel 1992 non sono ancora stati risolti.
[modifica] Frasi famose
- "Se non puoi sopportare un piccolo sacrificio né un viaggio attraverso il deserto con poca acqua, non riusciremo mai a rimettere in piedi questo paese."
- "Qualcosa nella natura umana ci induce a rilasciarci nel momento della realizzazione più grande. Quando si ha successo, si ha anche bisogno di moltissima autodisciplina per non perdere il senso di equilibrio, di umilità e impegno."
- "L'attivista non è colui che dice che il fiume è sporco. Il vero attivista è colui che pulisce il fiume."
- "Se qualcuno santo come me non ha intenzione di pulire il granaio, chi lo farà?"
- "In un'azienda tradizionale, se entra un serpente lo uccidono. Se entra un serpente in una mia azienda, io ingaggio subito un consulente per i serpenti e per un anno parlo solo dei problemi economico-finanziari dei serpenti."
- "Gli inventori posso essere controllati, ma la gente deve essere condotta e guidata."
- "Posso finire? Posso finire?...Posso finire?"
- "Se vuoi dar vita ad un'azienda di successo, ti devi circondare di gente che ama vincere. Se non li trovi, allora devi cercare persone che odiano perdere."
[modifica] Perot nella cultura popolare
Perot è rimasto nel corso degli anni una figura colorita, il cui carattere in qualche modo eccentrico è stato apprezzato, criticato, approvato e deriso. Pittori, disegnatori di fumetti, attori comici ed imitatori hanno spesso messo in risalto, a mò di caricatura, la luce delle sue grandi orecchie, la stridula pronuncia della parola "Texas" e la fissazione per i diagrammi a torta, col quale egli era solito illustrare tutti i suoi piani.
Sesame Street, il programma televisivo americano rivolto all'educazione dei bambini esegue, attraverso il personaggio - pupazzo "H. Ross Perot", una parodia del magnate statunitense.