Stato Libero di Prussia
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Dati | |||||
Capitale | Berlino | ||||
Primi Ministri | Friedrich Ebert (1918) Otto Braun (1920-1932) Hermann Göring (1933-1945) |
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Date | 9 novembre 1918 — 25 febbraio 1947 (de jure, di fatto il 30 gennaio 1934) |
Lo Stato Libero di Prussia (in tedesco: Freistaat Preußen) fu uno stato tedesco formatosi dopo l'abolizione del Regno di Prussia nel periodo seguente la prima guerra mondiale. Fu il maggiore stato tedesco durante la Repubblica di Weimar, comprendendo circa il 60% del suo territorio. Lo Stato Libero di Prussia era l'entità politica conosciuta come Prussia, che fu completamente abolita dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] 1918: fine della prima guerra mondiale
Eccetto per le colonie, quasi tutte le perdite territoriali della Germania dopo la prima guerra mondiale colpirono la Prussia. Come specificato nel Trattato di Versailles, l'ex regno perse territori a favore del Belgio (Eupen e Malmedy), della Danimarca (lo Schleswig settentrionale), della Lituania (la Regione di Klaipėda), della Cecoslovacchia (area di Hlučínsko) e della Francia (la maggior parte della Saar). La Provincia del Reno divenne zona demilitarizzata.
Gran parte delle perdite della Prussia andarono a favore della Polonia, inclusa la Provincia di Poznan e la Prussia occidentale, come anche una sezione orientale della Provincia di Slesia. Danzica fu sottoposta all'amministrazione della Società delle Nazioni, come Città Libera di Danzica. Queste perdite territoriali separarono la Prussia orientale dal resto della nazione, ora accessibile solo con la ferrovia attraverso il Corridoio polacco o per mare.
Siccome conteneva così tanta parte dell'area e della popolazione tedesca, il governo inizialmente considerà di spezzare la Prussia in tanti staterelli trattabili più facilmente, ma infine il sentimento tradizionalista prevalse e la Prussia continuò a sopravvivere immutata, eccetto che per le perdite territoriali.
[modifica] 1932: colpo di stato prussiano
Nonostante il lungo dominio del partito di sinistra nel governo della Prussia, il Partito nazionalsocialista di Adolf Hitler guadagnò via via consensi dalla classe medio-bassa e dai lavoratori della classe più bassa, particolarmente nella Prussia orientale e nelle regioni industrializzate. Dal 1932 il NSDAP fu il maggiore partito della Prussia, eccetto che nella Slesia, dominata dal partito Cattolico. Il partito di centro-sinistra rimase comunque al potere, con all'opposizione l'estrema sinistra e l'estrema destra fascista.
Tutto questo cambiò il 20 luglio 1932 con il Preußenschlag ("colpo di stato prussiano"), quando il Cancelliere Franz von Papen si dimise dal governo prussiano con la scusa che stava perdendo il controllo dell'ordine pubblico. Dopo questa emergenza, Papen si nominò Commissario del Reich per la Prussia e prese il controllo del governo. Questo rese facile ad Adolf Hitler la presa del controllo sulla Prussia negli anni seguenti.
[modifica] 1933-1945: la Prussia sotto il governo nazista
Il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler fu nominato cancelliere della Germania, segnando la fine della Repubblica di Weimar e la formazione della Germania nazista. Quattro settimane dopo, il 27 febbraio 1933, il Reichstag fu dato alle fiamme. Il ministero degli interni prussiano Hermann Göring promulgò una legge il giorno seguente, sospendendo le libertà civili dei cittadini tedeschi. Sei giorni dopo l'indendio, le elezioni al Parlamento rafforzarono la posizione del Partito nazionalsocialista, anche se quest'ultimo non ottenne la maggioranza assoluta.
Il nuovo Reichstag fu aperto a Potsdam il 21 marzo 1933, alla presenza del Presidente Paul von Hindenburg, ormai sofferente di demenza senile. In un incontro di propaganda, Hitler annunciò il "matrimonio" della vecchia Prussia con la giovane Germania, per vincere i monarchici, i conservatori e i nazionalisti prussiani e indusrli a votare la salita al potere di Hitler. La legge passò il 23 marzo 1933, garantendo a Hitler poteri dittatoriali.
Nell'aprile 1933 il Commissario del Reich e Primo Ministro di Prussia Franz von Papen era in visita presso la Città del Vaticano. I nazisti approfittarono della sua assenza e nominarono Hermann Göring Primo Ministro della Prussia. Con questo atto, Hitler fu in grado di avere pieni poteri in Germania, in quanto ora dispondeva dell'intero apparato del governo prussiano, inclusa la polizia. Dal 1934 quasi tutti i ministeri prussiani furono uniti a quelli tedeschi; Hitler si nominò Governatore della Prussia, anche se questa funzione veniva esercitata da Göring.
Nello stato centralizzato creato dai nazisti con la "Legge sulla Ricostruzione del Reich" ("Gesetz über den Neuaufbau des Reiches") del 30 gennaio 1934 e con la "Legge dei Governatori del Reich" ("Reichsstatthaltergesetz") del 30 gennaio 1935, gli stati furono dissolti. I governi degli stati federali erano ora controllati dai governatori del Reich nominati dal Cancelliere.
Le terre prussiane trasferite alla Polonia dopo il Trattato di Versailles furono riannesse durante la seconda guerra mondiale. Comunque, anche se queste terre non furono riassegnate alla Prussia, furono unite a un separato Gau del Großdeutsches Reich.
[modifica] 1945-1947: la fine della Prussia
Con la fine del governo nazionalsocialista nel 1945, giunse la divisione della Germania nelle zone di occupazione e il trasferimento delle terre ad est della Linea Oder-Neisse alla Polonia (con la parte settentrionale della Prussia orientale, inclusa Königsberg, oggi Kaliningrad, assegnata all'Unione Sovietica). Circa dieci milioni di tedeschi fuggirono o furono espulsi da queste zone, conformemente al piano di esodo dei tedeschi dall'Europa orientale. Nella legge n°46 del 25 febbraio 1947, gli Alleati proclamarono formalmente la dissoluzione di ciò che era rimasto dello stato prussiano.
Nonostante il suo autoritario predecessore, la Prussia era una promettente democrazia in Germania. L'abolizione dell'aristocrazia trasformò la Prussia in una regione fortemente dominata dalla sinistra, con la "Berlino Rossa" al centro dell'area industriale della Ruhr. Durante questo periodo, governò una coalizione di centro-sinistra, principalmente sotto il Partito socialdemocratico tedesco guidato da Otto Braun. Durante il governo, Braun riformò profondamente lo stato, insieme al Ministro degli Interni Carl Severing, che fu anche modello per la Repubblica Federale Tedesca. Ad esempio, un Primo Ministro non poteva rimanere in carica se un altro potenziale candidato godeva della maggioranza dei consensi. Questo concetto, conosciuto come sfiducia costruttiva, fu ripreso dalla legge della RFT. Molti storici ritengono che il governo prussiano del periodo raggiunse molti più successi di quello della Germania unita.
Come in altri stati tedeschi, sia attuali che del tempo della Repubblica di Weimar, il potere esecutivo era gestito da un Ministro-Presidente e le leggi erano discusse dal Landtag eletto dal popolo.
[modifica] Suddivisioni della Prussia
[modifica] Effetti della prima guerra mondiale
- Est: la regione di Klaipėda della Prussia orientale fu ceduta alla Lituania. La parte restante della Provincia della Slesia che non fu ceduta alla Polonia o alla Cecoslovacchia, fu divisa nelle province dell'Alta Slesia e della Bassa Slesia nel 1919, anche se poi dal 1938 al 1941 furono riunite.
- Nord: nella provincia di Schleswig-Holstein gli Alleati organizzarono due plebisciti nello Schleswig settentrionale e centrale il 10 febbraio e il 14 marzo 1920. Lo Schleswig del Nord votò al 75% la riunificazione con la Danimarca, e divenne partanto l'attuale Contea dello Jutland meridionale. Nello Schleswig centrale invece, gli abitanti votarono all'80% per restare con la Germania; nella parte meridionale della provincia non si tenne alcun plebiscito.
- Ovest: la parte meridionale della Provincia del Reno fu posta sotto amministrazione francese, così come la Saar fu posta sotto l'autorità della Società delle Nazioni. Le regioni di Eupen e Malmedy ad ovest della Provincia del Reno furono cedute al Belgio.
[modifica] Cambiamenti prima della seconda guerra mondiale
Nel 1920, con la Grande Legge di Berlino, si creò la nuova provincia di Berlino, separando la capitale dalla Provincia del Brandeburgo. Questa nuova provincia accrebbe le dimensioni della città di 13 volte, e i suoi confini sono ancora mantenuti dall'attuale stato federale di Berlino.
La parte restante delle province di Poznan e della Prussia occidentale furono combinate a formare la provincia di Poznan-Prussia occidentale nel 1922.
Dopo il "Reichsstatthaltergesetz" del 1935, tutti gli stati e le province furono de facto sciolti, permettendo ai nazisti la riorganizzazione della Germania in nuove suddivisioni (Gaue). Nonostante questo, alcuni cambiamenti vennero ancora apportati alle province prussiane dopo il 1935: ad esempio, la Grande Legge di Amburgo del 1937 trasferì alcuni territori dello Schleswig-Holstein alla Libera Città di Amburgo, mentre la città di Lubecca fu annessa allo Schleswig-Holstein.
[modifica] Dopo la seconda guerra mondiale
Con la nascita delle zone di occupazione alleate della Germania nel 1945 e con l'abolizione dello stato prussiano nel 1946, le province della Prussia furono trasformate in nuovi territori:
- Ceduti all'URSS: la parte settentrionale della Prussia orientale. Oggi l'Oblast' di Kaliningrad è un'exclave russa tra Lituania e Polonia.
- Ceduti alla Polonia: ogni territorio a est della Linea Oder-Neisse: quasi tutta la Slesia, la Provincia della Pomerania, la regione del Neumark nella Provincia del Brandeburgo, tutta la Prussia occidentale e la parte non ceduta alla Russia della Prussia orientale.
- Territori sottoposti ad amministrazione sovietica: gli stati seguenti furono formati (dopo essere stati uniti con altri stati tedeschi), poi furono aboliti nel 1952 e ricreati dopo la riunificazione tedesca del 1990:
- Brandenburgo: a partire dalla Provincia del Brandeburgo
- Sassonia-Anhalt: dal cuore della Provincia della Sassonia, mentre la parte restante divenne parte della Turingia
- Meclenburgo-Pomerania Occidentale: a partire dalla Provincia di Pomerania
- Territori posti sotto amministrazione Alleata: la parte restante della Prussia fu unita ad altri stati teeschi per diventare la Germania Ovest:
- Schleswig-Holstein: dalla provincia di Schleswig-Holstein, sotto amministrazione inglese
- Bassa Sassonia: dalla provincia di Hannover, sotto amministrazione inglese
- Nord Reno-Westfalia: dalla provincia di Westfalia e dalla parte settentrionale della Provincia del Reno, sotto amministrazione inglese
- Renania-Palatinato: dalla parte meridionale della Provincia del Reno, sotto amministrazione francese
- Assia: dalla provincia di Assia-Nassau, sotto amministrazione americana
- Württemberg-Hohenzollern: dalla Provincia di Hohenzollern, sotto amministrazione francese. Questo stato fu poi unito alla Repubblica di Baden e al Württemberg-Baden per formare il Baden-Württemberg.
- Berlino fu divisa in Berlino Est (sotto amministrazione sovietica) e Berlino Ovest (suddivisa nei settori inglese, francese e americano). Questa parte occidentale della città era completamente circondata dalla Germania Est, e fu infine separata dalla parte orientale della città dal Muro di Berlino. Le due metà della città furono riunite nel 1990 con la riunificazione tedesca per formare lo stato di Berlino, interamente contenuto nel Brandeburgo. Nel 1996 fu respinta l'ipotesi di unire la regione di Berlino con il Brandeburgo.