Thomas Bernhard
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Thomas Bernhard (Heerlen, Olanda, 9 febbraio 1931 - Ohlsdorf, Gmunden, Austria, 12 febbraio 1989), scrittore austriaco, fu dapprima poeta e giornalista, in seguito narratore, romanziere e drammaturgo, certamente tra i massimi autori della letteratura contemporanea non solo di lingua tedesca.
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[modifica] Vita
[modifica] Anni dell'infanzia e della formazione
È la madre Herta Bernhard, figlia già dello scrittore Johannes Freumbichler, ad abbandonare l'Austria per raggiungere l'Olanda, dove, impiegata come donna delle pulizie, avrebbe potuto concepire il piccolo Nicolaas Thomas, frutto della relazione amorosa con il falegname carpentiere salisburghese Alois Zuckerstätter (1905-1940). Questi non conobbe mai il figlio, avendo a sua volta abbandonato la patria per la Germania durante i mesi della gravidanza dell'amante.
Dal luglio del 1932 tuttavia nuovamente a Vienna, Thomas è accolto assieme alla madre dai nonni materni, in presenza dei quali, e in particolare del nonno scrittore, trascorre l'epoca che testimonierà esser stata paradisiaca. Il soggiorno presso il nonno materno prosegue nel successivo spostamento (1935) che vede i Freumbichler muovere da Vienna a Seekirchen am Wallersee, nella provincia di Salisburgo, mentre la madre, impiegata come domestica, si trattiene a Vienna intraprendendo una relazione presto conclusa con il matrimonio (1936) con Emil Fabian, attivista dell'organizzazione clandestina del Partito Comunista Austriaco già frequentata dal fratello di lei Farald.
Emil lascia presto Vienna per Traunstein (Baviera, Germania), permettendo entro il 1938 l'arrivo di Thomas, della madre e dei nonni. Per il primo l'esperienza scolastica, iniziata anticipatamente nel 1935 per premura del nonno che lo volle introdotto alla musica e all'arte, diventa gradualmente - se già non lineare in principio - una esperienza traumatica in Germania, dove si sente discriminato perché austriaco. Per Johannes Freumbichler la permanenza nella terra del Nazismo è altrettanto soffocante e conduce ad un blocco creativo che impedisce la chiusura di una seconda opera dopo il successo del primo e unico romanzo Philomena Hellenhub, valso l'attribuzione del Premio nazionale austriaco per la Letteratura.
In questa condizione, e già in crescente conflitto con la madre, il piccolo Thomas Bernhard concepisce desideri di suicidio. Il suo temperamento è tanto irrequieto da ostacolare la madre in ogni tentativo anche violento di acquietarlo. Su proposta di un assistente scolastico ella decide alfine (1942) di consegnarlo ad un istituto di rieducazione sito in Turingia. Thomas Bernhard descriverà questi anni come gli anni di una subita educazione al rigore, al nazismo, contatto peraltro diretto dopo l'ammissione nel 1943 al Convitto Nazionalsocialista di Salisburgo. Solo il segno lasciato dal nonno gli avrebbe impedito di seguire i continui propositi di suicidio.
Thomas Bernhard ha ovviamente un rapporto diretto con il conflitto mondiale. Nel 1944 Salisburgo è bombardata. L'abbandono del convitto prosegue con un breve ritorno in Germania e quindi nuovamente a Salisburgo (1945), dove il convitto nazionalsocialista è diventato convitto cattolico. Per quanto visto e vissuto non avrà pietà quando negli anni Settanta racconterà la realtà dell'Austria e degli austriaci.
Abbandonato il ginnasio nel 1947, Bernhard inizia con sollievo un apprendistato in un negozio di generi alimentari proseguendo privatamente gli studi di musica e canto, ma si ammala di pleurite (conseguenza di un raffreddamento trascurato) e, per contagio, di tubercolosi polmonare.
[modifica] La prima fase creativa: narrativa e giornalismo
Ventenne, Bernhard, che in sanatorio conosce Hedwig Stavianicek (la compagna di 36 anni più anziana ma che l'accompagnerà fino alla propria morte) si dedica alla prima composizione di racconti e articoli giornalistici per il Demokratisches Volksblatt e il Salzburger Volksblatt di Salisburgo. Sotto la copertura degli pseudonimi Thomas Fabian e Niklas van Herleen appaiono nel 1950 i primi racconti. Per quanto concerne il contenuto della produzione letteraria, il racconto del 1956 Der Schweinehüter segna l'abbandono definitivo del primo idillismo, inaugurando in certo modo una nuova stagione artistica dell'autore.
[modifica] La seconda fase creativa: poemi e romanzi
E' infatti per la prosa lunga, romanzi e poemi, la nuova attenzione di Bernhard, benché appaiano in questi anni poesie liriche singole e raccolte. Subita per breve tempo l'influenza del rapporto di conoscenza con il compositore Gerhard Lampersberg e della moglie Maja, decide infine di interrompere il rapporto e compie alcuni viaggi all'estero.
Nel 1963 appare il romanzo Gelo (Frost), che gli vale il Premio Julius Campe l'anno successivo quando esce il lavoro più stimato dal suo stesso autore: Amras (1964), ambientato nell'omonima cittadina austriaca. Del 1967 è il secondo romanzo Perturbamento (Verstörung), mentre nuove pubblicazioni di poesia accompagnano la produzione narrativa.
L'apparizione di Una festa per Boris (Ein Fest für Boris, 1970), prima opera teatrale di Bernhard, inaugura ancora una svolta nel percorso artistico dell'autore ormai al centro di aspre o entusiastiche critiche nel dibattito culturale nazionale.
[modifica] L'ultima produzione: il teatro
[...]
A causa di una grave malattia trascorse gli anni fra il 1949 ed il 1951 all'ospedale privato Grafenhof presso St.Veit im Pongau. Studiò poi come attore al Mozarteum di Salisburgo (1955-1957). Dopo gli studì cominciò a lavorare come autore indipendente.
Bernhard morì nella sua casa di Ohlsdorf, vicino Gmunden, nel nord dell'Austria, dove si trasferì nel 1965. Questa casa è attualmente un museo, di cui una delle maggiori attrattive è la presenza di oltre cento paia di scarpe di Bernhard. Alla fine della sua vita, Bernhard proibì la pubblicazione di tutto il materiale rimasto inedito. La sua morte venne annunciata solo dopo il funerale.
[modifica] Lavoro
Spesso criticato nel suo paese come Nestbeschmutzer (il cui significato italiano è simile ad "esterofilo") per la sua visione critica dell'Austria, Bernhard è comunque considerato da molti un genio.
La sua produzione è molto influenzata dalla sensazione di solitudine (provata soprattutto nell'infanzia e nell'adolescenza) e dal suo male incurabile, che gli fece vedere la morte come ultima essenza dell'esistenza. I suoi lavori sono generalmente lunghi monologhi sulla situazione del mondo e come esso influisce sulle situazioni concrete. Questo è vero sia per i suoi romanzi sia per le opere teatrali, dove lo spettatore è considerato come l'altra parte di un dialogo.
I suoi protagonisti (spesso giovani studenti) denunciano il desolato spettacolo della "stupidità della popolazione" austriaca; lo stato (spesso chiamato "Cattolico-Nazional-Socialista"), viene descritto come una nazione al collasso economico, sociale ed artistico e per questo motivo Bernhard è più apprezzato all'estero che in patria. Le tematiche dei suoi lavori non si limitano però a questo, dato che le sue opere riflettono anche sull'isolamento e l'auto-decomposizione delle persone che cercano la perfezione. La Perfezione, per Bernhard, è impossibile da trovare, poiché essa significa stagnazione o addirittura morte.
"Es ist alles lächerlich, wenn man an den Tod denkt" (Ogni cosa è ridicola, se paragonata alla morte) fu il suo commento quando ricevette un premio nazionale austriaco (premio comunque minore) nel 1968, commento che causò uno scandalo pubblico e che non fece altro che aumentare la sua fama. Il suo romanzo Holzfällen (1984), inoltre, non poté essere pubblicato per diversi anni a causa di una diffamazione verso una persona che si proclamò suo amico. Molte delle sue opere, su tutte Heldenplatz (1988), furono criticate dai circoli conservatori, che lo accusarono di sminuire la reputazione dell'Austria. Heldenplatz fu inoltre messo in scena dal controverso regista del Burgtheater Claus Peymann.
[modifica] Opere
I cinque scritti autobiografici sono indicati in neretto.
- 1957 In terra e all'Inferno (Auf der Erde und in der Hölle);
- 1958 In hora mortis (In Hora Mortis);
- 1958 Sotto il coltello della luna (Unter dem Eisen des Mondes);
- 1959 Le rose del deserto (Die Rosen der Einöde);
- 1962 I folli. Gli sfollati (Die Irren. Die Häftlinge);
- 1963 Gelo (Frost);
- 1964 Amras (Amras);
- 1966 Viktor Halbnarr - Una fiaba invernale (Viktor Halbnarr – Ein Wintermärchen);
- 1967 Perturbamento (Verstörung);
- 1967 Prosa (Prosa);
- 1968 Ungenach (Ungenach);
- 1969 Una partita a carte. Un'eredità (Watten. Ein Nachlaß);
- 1969 Eventi (Ereignisse);
- 1969 Al confine del bosco (An der Baumgrenze);
- 1970 La fornace (Das Kalkwerk);
- 1970 Una festa per Boris (Ein Fest für Boris): prima rappresentazione allo Schauspielhaus di Amburgo; regia di Claus Peymann; con Judith Holzmeister;
- 1970 Andare (Gehen);
- 1971 Midland in Stilfs;
- 1971 L'italiano (Der Italiener), racconto; base dell'omonimo film di Ferry Radax, nel 1972;
- 1972 L'ignorante e il pazzo (Der Ignorant und der Wahnsinnige): prima rappresentazione sabato 29 luglio al Festival di Salisburgo; regia di Claus Peymann, scenografia di Karl-Ernst Herrmann, costumi di Moidele Bickel; con Bruno Ganz, Ulrich Wildgruber, Otto Sander, Angela Schmid, Maria Singer;
- 1974 Kulterer (Der Kulterer): trasposizione cinematografica con Helmut Qualtinger, Werner Schneyder;
- 1974 La società dei cacciatori (Die Jagdgesellschaft): prima rappresentazione al Burgtheater di Vienna; regia di Claus Peymann, scenografia di Herrmann; con Judith Holzmeister, Joachim Bißmeier, Werner Hinz;
- 1974 La forza dell'abitudine (Die Macht der Gewohnheit): prima rappresentazione al Salzburger Festspiel; regia di Dieter Dorn, scenografie di Wilfried Minks; con Bernhard Minetti, Anita Lochner;
- 1975 L'origine. Un accenno (Die Ursache. Eine Andeutung);
- 1975 Correzione (Korrektur);
- 1975 Il presidente (Der Präsident);
- 1976 Il loden. Racconti (Der Wetterfleck. Erzählungen);
- 1976 La cantina. Una via di scampo (Der Keller. Eine Entziehung);
- 1976 Le celebrità (Die Berühmten);
- 1977 Minetti. Ritratto di un artista da vecchio (Minetti. Ein Portrait des Künstlers als alter Mann): prima rappresentazione al Württembergischer Staatstheater di Stoccarda; regia di Claus Peymann, scenografia di Herrmann; con Bernhard Minetti nel ruolo del protagonista;
- 1978 Il respiro. Una decisione (Der Atem. Eine Entscheidung);
- 1978 L'imitatore di voci (Der Stimmenimitator);
- 1978 Sì (Ja);
- 1978 Immanuel Kant (Immanuel Kant);
- 1979 Il riformatore del mondo (Der Weltverbesserer): prima rappresentazione allo Schauspielhaus di Bochum; regia di Claus Peymann, scenografia Herrmann; con Bernhard Minetti, Edith Heerdegen);
- 1979 Prima della pensione. Una commedia dell'anima tedesca (Vor dem Ruhestand. Eine Komödie von deutscher Seele);
- 1979 I racconti (Die Erzählungen);
- 1980 I mangia-a-poco (Die Billigesser);
- 1981 Il freddo. Una segregazione (Die Kälte. Eine Isolation);
- 1981 Ave Vergil (Ave Vergil);
- 1981 Su tutte le cime la pace (Über allen Gipfeln ist Ruh): prima rappresentazione allo Schauspielhaus di Bochum; regia di Alfred Kirchner; con Traugott Buhre;
- 1981 Alla meta (Am Ziel): prima rappresentazione al Salzburger Festspiel; regia di Claus Peymann, scenografia di Herrmann; con Marianne Hoppe;
- 1982 Un bambino (Ein Kind);
- 1982 Cemento (Beton);
- 1982 Il nipote di Wittgenstein (Wittgensteins Neffe);
- 1983 Il soccombente (Der Untergeher);
- 1983 L'apparenza inganna (Der Schein trügt): prima rappresentazione allo Schauspielhaus di Bochum; regia di Claus Peymann, scene di Erich Wonder; con Bernhard Minetti;
- 1984 A colpi d'ascia. Una irritazione (Holzfällen. Eine Erregung);
- 1984 Il teatrante (Der Theatermacher): prima rappresentazione al Salzburger Festspiel 1985; regia di Claus Peymann, scene di Herrmann; con Traugott Buhre, Hugo Lindinger, Kirsten Dene, Martin Schwab, Josefin Platt; più tardi riproposto nei medesimi ruoli e nella medesima veste allo Schauspielhaus di Bochum e al Burgtheater (1986); dopo la morte di Lindigers, con Sepp Bierbichler nel ruolo dell'oste;
- 1984 Ritter, Dene, Voss (Ritter, Dene, Voss): prima rappresentazione al Salzburger Festspiel, 1986; regia di Claus Peymann, scene di Herrmann; con Ilse Ritter, Kirsten Dene, Gert Voss; riproposto più tardi all'Akademietheater, 1986, e dal Berliner Ensemble, 2004;
- 1985 Antichi maestri (Alte Meister);
- 1986 Estinzione. Uno sfacelo (Auslöschung. Ein Zerfall);
- 1986 Semplicemente complicato (Einfach kompliziert). Prima rappresentazione al Schillertheater di Berlino; con Bernhard Minetti. Più tardi riproposto all'Akademietheater;
- 1987 Elisabetta II (Elisabeth II): prima rappresentazione al Schillertheater; con Kurt Meisel;
- 1988 Piazza degli eroi (Heldenplatz): prima rappresentazione al Burgtheater; regia di Claus Peymann, scene di Herrmann Beil; con Wolfgang Gasser, Kirsten Dene, Elisabeth Rath, Marianne Hoppe;
- 1988 Il pranzo tedesco. Dramolette (Der deutsche Mittagstisch. Dramolette);
- 1989 In alto. Tentativo di salvezza, Pazzia (In der Höhe. Rettungsversuch, Unsinn): scritto nel 1959, apparso nel 1989; frammento del romanzo incompleto Schwarzach St. Veit;
- 1990 Claus Peymann si compra dei pantaloni e viene con me a mangiare. Tre dramolette (Claus Peymann kauft sich eine Hose und geht mit mir essen. Drei Dramolette);
- 1991 Eventi (Ereignisse);
- 1994 Thomas Bernhard – Karl Ignaz Hennetmair. Lettere 1965-1974 (Thomas Bernhard – Karl Ignaz Hennetmair. Ein Briefwechsel 1965-1974);
Nota: L'ultimo scritto da Bernhard poco prima della morte è dedicato alla Tramvia di Gmunden (Straßenbahn Gmunden): una feroce lettera al Salzkammergut-Zeitung contro la soppressione della linea tramviaria di Gmunden, che con i suoi 2,3 Km è la più breve del mondo.
[modifica] Riconoscimenti
- 1963 Borsa di Studio Julius Campe ('Julius-Campe-Stipendium', assengato anche a Gisela Elsner e Hubert Fichte);
- 1965 Premio Letterario della Libera Città Anseatica di Brema ('Literaturpreis der Freien Hansestadt Bremen') per "Frost";
- 1967 ... ('Literarische Ehrengabe des Kulturkreises im Bundesverband der deutschen Industrie')
- 1968 Premio Nazionale Austriaco per la Letteratura ('Österreichischer Staatspreis für Literatur')
- 1968 Premio Anton Wildgans ('Anton-Wildgans-Preis')
- 1970 Premio Georg Büchner ('Georg-Büchner-Preis')
- 1972 Premio Franz Theodor Csokor ('Franz-Theodor-Csokor-Preis')
- 1972 Premio Grillparzer ('Grillparzer-Preis')
- 1972 Premio Adolf Grimme ('Adolf-Grimme-Preis')
- 1974 ... ('Hannoverscher Dramatikerpreis')
- 1974 Premio Séguier ('Prix Séguier')
- 1976 Premio Letterario della Camera di Commercio Austriaca ('Literaturpreis der Österreichischen Bundeswirtschaftskammer')
- 1983 Premio Letterario Internazionale Mondello
- 1988 Premio Médicis ('Prix Médicis') per "Alte Meister".
- 1988 Premio Antonio Feltrinelli ('Antonio-Feltrinelli-Preis' - rifiutato)
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