Anticlericalismo
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L'anticlericalismo è un movimento sociale e politico che si oppone al clericalismo, ossia all'influenza degli ecclesiastici nella vita dello Stato e nel costume.
Questa forma di pensiero si colloca sia nell'ambito del liberalismo, sia delle sinistre radicali.
L'anticlericalismo esplicito o velato da quella che Torquato Accetto chiamava la «dissimulazione onesta» è pressoché inevitabile ovunque il clero, in particolare nei suoi vertici cardinalizi e vescovili, pretenda di sovrintendere anche alla vita e all'organizzazione politico-civile dello stato. In Europa l'anticlericalismo è stato presente lungo parte della storia cristiana ed ha avuto tra le sue fila figure di cristiani come Erasmo, Kant, Paolo Sarpi, Gottfried Arnold e Thomas Woolston che considerava quale vero unico autentico miracolo di Gesù la cacciata dei mercanti dal Tempio. L'anticlericalismo italiano (le cui radici si trovano in Marsilio da Padova, Guicciardini, Machiavelli, Niccolò Franco, Platina e Giordano Bruno), giungerà ad avere i suoi martiri primo-settecenteschi in Pietro Giannone e Alberto Radicati. Vanno poi ricordati gli illuministi francesi che, in particolare Voltaire e Diderot si opposero a ogni foma di superstizione e di clericalismo.
Elementi anticlericali, secondo alcuni, sono presenti nella prima fase della Riforma luterana che abolisce gli ordini regolari, non riconosce né il sacramento dell'ordine, né l'obbligo del celibato ecclesiastico, proclamando il sacerdozio universale di ogni cristiano che ha la sua guida nella sola Sacra Scrittura, la lettura di quest'ultima fu, per alcuni storici come Gigliola Fragnito in La Bibbia al rogo: la censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura (1471-1605) (1997), proibita ai cattolici. La Controriforma inaugurata dal Concilio di Trento è stata anche una deliberata reazione a tali istanze antigerarchiche presenti, sia pure con grandi diversità e con differenti gradi di intensità, nel mondo protestante e per paesi come l'Italia, la Spagna, il Portogallo, l'Austria, la Baviera, la Polonia, la Croazia, l'America Latina un'istanza di rinnovata clericalizzazione non solo della vita religiosa ma anche nella vita socio-politica, in particolare attraverso il controllo della formazione scolastica e del costume femminile.
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[modifica] Anticlericalismo per stato
[modifica] Italia
[modifica] Durante il Risorgimento
In Italia l'anticlericalismo ebbe la massima espressione nella lotta al potere temporale del papa. La formazione dello stato nazionale del 1861 fu preceduta e accompagnata dal tentativo di una riforma religiosa che, nei propositi di alcuni esponenti delle classi dirigenti piemontesi, avrebbe dovuto sradicare dal cuore del popolo la fede cattolica, sostituendola con una specie di religione di stato. Si iniziò all'epoca del Regno di Sardegna, con la legge del 25 agosto 1848 che espelleva tutti i gesuiti stranieri, sopprimeva l'ordine e ne incamerava tutti i collegi, convertendoli ad uso militare.
È del 29 maggio 1855 la più famosa legge che abolisce tutti gli ordini religiosi privi (secondo lo legge) di utilità sociale (agostiniani, carmelitani, certosini, cistercensi, cappuccini, domenicani, benedettini e altri) e ne espropria tutti i conventi (335 case), sfrattando 3733 uomini e 1756 donne.
Nel tentativo di colmare i gravi disavanzi causati dalla terza guerra d'indipendenza, nel 1866 il Regno d'Italia estese l'esproprio dei beni ecclesiastici a tutto il territorio nazionale e, con la legge del 19 giugno 1873 anche a Roma, la nuova capitale.
La presa di Roma, che avvenne il 20 settembre 1870, pose fine al potere temporale del papa quando i bersaglieri del generale Raffaele Cadorna irruppero attraverso la Breccia di Porta Pia, ponendo fine allo Stato Pontificio. Tra i politici di maggior spicco in questa fase storica emerge la figura di Camillo Benso Conte di Cavour, un uomo ben noto per le sue idee ostili alla Chiesa. Giuseppe Garibaldi definì la Chiesa cattolica una «setta contagiosa e perversa»[1]. Per lungo tempo il Papa, rifugiatosi in Vaticano, impose ai cattolici di non partecipare alla vita pubblica del Regno d'Italia con un pronunciamento conosciuto come non expedit.
[modifica] Durante il fascismo
I rapporti tra il Vaticano ed il Regno si normalizzarono per volontà del dittatore fascista Benito Mussolini, che cercò un'intesa con la Chiesa al fine di accrescere il proprio potere, ancora instabile: i Patti Lateranensi vennero siglati nel 1929.
[modifica] Dopo la seconda guerra mondiale
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, l'anticlericalismo fu presente, seppur in forma mite e non costante, nel Partito Comunista Italiano e nel Partito Socialista e, a partire dagli anni settanta, nelle attività del Partito Radicale, in contrapposizione alla Democrazia Cristiana.
Nel 1984 il presidente del Consiglio socialista Bettino Craxi attuò una revisione dei Patti Lateranensi, rimuovendo la prerogativa di «Religione di Stato» in precedenza accordata alla Chiesa cattolica. Contestualmente, vennero stabilite per legge alcune partite favorevoli alle religioni convenzionate, fra cui la Chiesa cattolica: prima tra tutte la possibilità offerta ai contribuenti di destinare alle confessioni religiose l'otto per mille del gettito IRPEF e, non meno importante, il mantenimento dell'insegnamento (non più obbligatorio) della religione cattolica nelle scuole pubbliche. Il contribuente non si può sottrarre alla tassazione, ma può optare per lo stato, e le confessioni religiose che hanno siglato l'intesa con lo stato italiano percepiscono anche la quota del reddito (il sistema varia a seconda del tipo di accordo) dei contribuenti che non ha espresso alcuna scelta. Oggi è contestato, da taluni, l'esprimersi della Chiesa cattolica, si ricorda la presa di posizione del Cardinal Camillo Ruini nel referendum sulla procreazione assistita del 2005. Dalla parte della Chiesa invece si rivendica un diritto alla parola e un dovere morale nella guida del cristiano su questioni etiche.
[modifica] Francia
L'anticlericalismo è un tema di particolare rilevanza nel contesto storico della Terza Repubblica e nelle divergenze che ne derivarono con la Chiesa cattolica. In breve, prima del 1905, la Chiesa godeva di un trattamento preferenziale da parte dello stato francese (insieme alle minoranze ebraiche, luterane e calviniste). Nel corso dell' 800, sacerdoti insegnavano nelle scuole pubbliche tutte le materie, religione compresa. E inoltre la Chiesa fu implicata in attacchi antisemiti come nell' Affare Dreyfus.
Di conseguenza molti appartenenti alla sinistra, chiesero la separazione tra Chiesa e Stato e l'imposizione di una reale laicità. Si noti che la divisione tra "clericali" e "anticlericali" non aderisce esattamente alle categorie di "credenti" e "non credenti" poiché alcuni cattolici pensavano che la Chiesa non dovesse intervenire nella vita politica mentre non credenti come Charles Maurras favorivano il potere temporale della Chiesa perché ritenevano fosse essenziale per la coesione del Paese e per i loro obiettivi politici (vedi anche reazionario).
In definitiva, la separazione del 1905 tra Stato e Chiesa innescò aspre polemiche e forti controversie, ma la maggioranza delle scuole cattoliche e delle fondazioni educative venne chiusa e molti ordini religiosi furono sciolti.
[modifica] Messico
In seguito alla rivoluzione del 1860, il presidente Benito Juárez, appoggiato dal governo statunitense, varò un decreto per la nazionalizzazione delle proprietà ecclesiastiche, separando Chiesa e Stato e sopprimendo gli ordini religiosi.
La nuova Costituzione Messicana, varata nel 1917, si spinse ancora oltre in tema di provvedimenti anticlericali. L'articolo 3 prevedeva un sistema educativo secolarizzato; l'articolo 5 poneva gli ordini monastici fuori dalla legge; l'articolo 24 proibiva i servizi religiosi fuori dai confini fisici delle chiese; l'articolo 27 limitava il diritto delle organizzazioni religiose al mantenimento di proprietà mentre l'articolo 130 escludeva il clero dei diritti politici fondamentali creando così una situazione di privazione di diritti.
Una serie di opposizioni e atti di resistenza contro queste norme sfociarono poi nel triennio 1926-1929 in episodi di conflitto armato, la cosiddetta Cristiada.
[modifica] Portogallo
Una prima ondata di anticlericalismo si verificò nel 1834 sotto il governo di Dom Pedro, quando si assistette ad una chiusura generalizzata di monasteri e conventi. Parallelamente, alcune delle più note scuole religiose del Portogallo furono obbligate a cessare l'attività.
La caduta della monarchia a seguito della Rivoluzione Repubblicana del 1910 causò un'ulteriore ondata di anticlericalismo. La maggior parte delle proprietà ecclesiastiche vennero poste sotto il controllo statale e alla Chiesa non fu più consentito ricevere beni in eredità. Il saio, la tonaca, la stola e ogni tipo di abito religioso venne proibito. L'insegnamento della religione fu interrotto e le imposte a favore della Chiesa vennero abrogate.
[modifica] Spagna
In seguito alla prima guerra carlista del 1836, il nuovo regime chiuse i maggiori conventi e monasteri della Spagna. In questo contesto, il radicale Alejandro Lerroux si caratterizzava per un'oratoria violenta e incendiaria.
Circa un secolo dopo, durante la guerra civile spagnola del 1930, molti appartenenti all'armata Repubblicana erano volontari anarchici e comunisti fortemente anticlericali e provenienti da varie parti del mondo. Nel corso dei loro assalti, parecchi edifici di culto e monasteri vennero bruciati e saccheggiati. Al termine del conflitto, il conteggio delle vittime religiose consegnò un risultato alquanto elevato: la stima totale parla di 6000 religiosi trucidati, tra cui 259 clarisse, 226 francescani, 155 agostiniani, 132 domenicani e 114 gesuiti.
La Chiesa cattolica, in particolare sotto il papato di Giovanni Paolo II, ha riconosciuto e consacrato molti martiri della guerra civile spagnola.
[modifica] Germania nazista
La propaganda nazista fu coerentemente anticlericale. Ad esempio Himmler, ministro della propaganda nazista, riprende alcuni motivi cari all'anticlericalismo: la depravazione e perversione del clero, la supposta svalorizzazione della donna, la corruzione della grandezza di Roma:
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«Sono assolutamente convinto che tutto il clero e il cristianesimo cercano soltanto di stabilire un'associazione erotica maschile e a mantenere questo bolscevismo che esiste da duemila anni. Conosco molto bene la storia del cristianesimo a Roma, e ciò mi permette di giustificare la mia opinione. Sono convinto che gli imperatori romani, che hanno sterminato i primi cristiani, hanno agito esattamente come noi con i comunisti. A quell'epoca i cristiani erano la peggior feccia delle grandi città, i peggiori ebrei, i peggiori bolscevichi che vi possiate immaginare.
Il bolscevismo di quell'epoca ha avuto il coraggio di crescere sul cadavere di Roma. Il clero di quella Chiesa cristiana che, più tardi, ha sottomesso la Chiesa ariana dopo lotte infinite, cerca, dal IV o V secolo, di ottenere il celibato dei preti. [...]dimostreremo che la Chiesa, sia a livello dei dirigenti che a quello dei preti, costituisce nella maggior parte un'associazione erotica di uomini che terrorizza l'umanità da 1.800 anni, che esige che questa umanità le fornisca una grandissima quantità di vittime e che, nel passato, si è dimostrata sadica e perversa. Posso soltanto citare i processi alle streghe e agli eretici.» |
(Testo del discorso segreto tenuto da Heinrich Himmler il 17-18 febbraio 1937 ai generali delle SS in relazione ai "pericoli razziali e biologici dell'omosessualità[2])
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[modifica] Stati comunisti
Molti governi comunisti, che praticavano l'ateismo di Stato, sono stati violentemente anticlericali, abolendo le festività religiose, imponendo il solo insegnamento dell'ateismo nelle scuole, chiudendo chiese, monasteri, scuole ed istituti religiosi. In Russia si ritiene che migliaia di monaci e sacerdoti siano stati condannati a morte o ai lavori forzati nei gulag durante il regime di Stalin. Anche in Cina l'anticlericalismo ha comportato la soppressione (spesso anche fisica) del clero di varie religioni, compreso anche il monachesimo buddista del Tibet.
[modifica] Oggi
Il potere temporale dei papi ha cessato di esistere, ad esclusione ovviamente del diritto a legiferare e governare nei limiti territoriali dello Stato del Vaticano. L'anticlericalismo rimane presente in varie forme nel dibattito politico e culturale ed in alcuni giornali satirici come il settimanale parigino Le Canard enchaîné.
Oggi l'anticlericalismo in Italia si esplica nelle tensioni della attualità politica; l'etica e la morale sono ancora terreno vivo e fertile dello scontro tra parti, tra Stato e Chiesa, tra comunità scientifiche. Tra le questioni dibattute sono sicuramente al vertice la libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, la procreazione medicalmente assistita sia eterologa omologa, l'eutanasia e la terapia del dolore, i pacs.
L'anticlericalismo contemporaneo spesso focalizza l'attenzione sugli aspetti più arretrati dell'Islam quali, ad esempio, la condizione di subalternità della donna. In questo senso, si potrebbe ritenere come anticlericale la recente legge varata in Francia che vieta l'uso del velo e dei simboli religiosi all'interno delle aule scolastiche.
[modifica] Note
- ↑ «Il 28 aprile 1861 ad esempio, egli [Giuseppe Garibaldi] scriveva alla Società operaia napoletana, che sarebbe stato un sacrilegio continuare nella religione dei preti di Roma. "Essi sono i più fieri e terribili nemici dell'Italia. Dunque fuori dalla nostra terra quella setta contagiosa e perversa"». Ernesto Rossi in Pagine anticlericali. Massari Editore
- ↑ [1] Testo del discorso segreto tenuto da Heinrich Himmler il 17-18 febbraio 1937 ai generali delle SS in relazione ai "pericoli razziali e biologici dell'omosessualità"
[modifica] Voci correlate
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