Bhajan
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Per Bhajan si intende un particolare tipo di canto devozionale della tradizione Induista; spesso, ma non necessariamente, di origini antiche.
Il canto devozionale rappresenta presso tutte le Religioni uno strumento della disciplina spirituale, in grado di connettere mente e cuore; questo spiega la ragione per cui i bhajans sono profondamente radicati nella tradizione dell'India, una terra che da sempre è orientata verso la spiritualità e la ricerca del Divino. I bhajan sono canti, alle volte semplici, altre estremamente complessi (il sistema ritmico-melodico orientale è estremamente più articolato di quello occidentale), comunque espressi in un linguaggio pieno di devozione (Bhakti) e sentimento di amore verso Dio, in un autentico atteggiamento di completa resa o abbandono.
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[modifica] Caratteristiche
La grande diffusione della pratica dei bhajans si basa sul fatto che essi sono considerati una perfetta combinazione di tre elementi:
- Sentimento (Bhava);
- Melodia (Raga);
- Ritmo (Tala).
Questi tre aspetti rappresentano il coinvolgimento e l'armonizzazione, attraverso il canto dei bhajans, delle tre qualità dell'uomo, o Guna: Sattva, Rajas e Tamas.
Le basi dei bhajan si fondano sugli inni del Sama Veda, la terza delle Scritture Vediche. Si distinguono dalle Sloka sanscrite in virtù del loro scorrevole flusso ritmico, della familiare interpretazione, e del profondo interesse che la gente ha da sempre mostrato verso questi canti.
Vengono eseguiti da gruppi di devoti, con un cantante principale. Il solista intona una riga del bhajan, il coro la ripete subito dopo; questo in termini simbolici rappresenta Dio che guida l'umanità, ed essa che risponde immediatamente al Suo richiamo. La semplice melodia, la ripetizione delle parole (i nomi dei vari aspetti di Dio a cui il canto è indirizzato) inducono ad uno spontaneo senso di coinvolgimento e familiarità.
Un'altra forma di canto devozionale indiano è il kirtan o canzone della tradizione Heridas, in cui il testo (di norma molto breve) viene ripetuto all'unisono da tutto il coro, per un numero indeterminato di volte, ad intensità sempre crescente.
I testi consistono principalmente nella ripetizione dei tanti nomi di Dio (Namasmarana), nella descrizione della Sua gloria e delle Sue infinite forme, ma trovano spazio anche aneddoti o episodi tratti dalla mitologia induista, nonché prediche di famosi santi e mistici. Questi testi possono talora risultare molto complessi, specie quando sono di tipo discorsivo, mentre nella maggioranza dei casi sono strutturati in modo abbastanza semplice; infatti anche un semplice Mantra, cantato ripetutamente su diverse scale melodiche, può divenire il testo di un bhajan o un kirtan di durata anche molto lunga.
Il sankirtanam (il canto dei Nomi di Dio) è considerato - insieme al seva (servizio altruistico devozionale) - il metodo più semplice, veloce ed efficace per ottenere la liberazione (Moksha) durante il Kali Yuga, l'era attuale.
[modifica] Storia e Origini: i grandi esponenti
Un tuffo nel passato rivela, che i bhajan, come genere, hanno la capacità di aprire il cuore dell'uomo. Nella tradizione bhajan diversi cantanti nel corso dei secoli sono stati addestrati, tra cui Nirguni, Gorakhanathi, Vallabhapanthi, Ashtachhap, Madhura-bhakti.
Il Medioevo vede devoti e santi come Tulsidas, Surdas, Meera, Kabir e altri, comporre Bhajans. Attualmente compositori come Pt.V.D. Paluskas e Pt. V.N. Bhathande hanno cercato di mescolare Raga Sangeet (la Musica classica indiana - sempre stata esclusivo dominio di una elìte) con i bhajan, consentendo, in questo modo, ad un sempre maggior numero di persone l'accesso alla tradizione Raga.
Verso la metà del ventesimo secolo, Sathya Sai Baba di Puttaparthi ha vivificato in India la tradizione Bhajan ed, attraverso l'Organizzazione ed i Centri Sathya Sai, a livello mondiale. I devoti di tutto il mondo eseguono Bhajans ogni giovedì, sabato o domenica, riferendosi a Dio con vari nomi: Rama, Kṛṣṇa, Allah, Gesù, Buddha, Mahavira, Zoroastro, Yahweh, senza fare distinzioni tra le varie fedi e i rispettivi fedeli, proclamando l'unità di tutte le Religioni e l'unicità di Dio al di là delle differenze formali ed esteriori.
[modifica] La popolarità tra la gente
La gente comune indulge nei canti bhajan senza essere consapevole che questi hanno la capacità di rimouovere lo stress. I mandalis Bhajan presenti nei villaggi indiani dall'inizio della era Bhakti hanno dimostrato che, nel momento della partecipazione collettiva, tali canti riducono (se non annullano) le differenze sociali, relegandole nello sfondo della mente. Il partecipare a tali canti induce allo svago e di conseguenza ad un tipo di rilassamento mentale.
[modifica] Collegamenti esterni
- Consiglio Centrale Satya Sai d'Italia, sezione Canti Devozionali
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