Canale di Savena
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Il Canale di Savena è un canale della pianura bolognese che origina dal fiume Savena alla Chiusa di San Ruffillo (nel territorio sud orientale del Comune di Bologna), costruita in epoca alto-medievale (sembra, addirittura, prima di quella omologa sul Reno da cui origina il Canale di Reno, poi Canale Navile e, cioò all'inizio del secondo millennio D.C. e successivamente modificata più volte.
Dapprima con corso parallelo all'alveo del Savena, lambendo la base della Collina di Monte Donato, se ne distacca per entrare in città a Porta Castiglione dopo avere alimentato, un tempo, alcuni mulini (Molino Parisio, Molino di Frino, oggi inattivi). In città, completamente tombato, assume il nome di Canale Fiaccalcollo o Fiaccacollo, ha rilevante pendenza (il toponimo Fiaccalcollo sta a significate un andamento impetuoso e ripido) e un tempo alimentava il fossato esterno alla Cerchia Muraria delle 18 Porte (detta impropriamente Cerchia del Mille). Nel suo percorso sotterraneo in città, assai articolato con affluenti e defluenti, mescola in parte le sue acque con quelle del Canale di Reno e del torrente Aposa (un tratto assume il nome di Canale delle Moline). In epoca medievale alimentava una serie notevole di piccoli opifici posti lungo il suo corso cittadino. Uscito dalla città nella zona di Porta Galliera, è incanalato (fra Bologna e Minerbio) in parte nell'antico alveo del Fiume Savena (detto Savena Abbandonato), percorre la pianura bolognese con andamento da sud a nord, sostanzialmente parallelo al Canale Navile, col quale è anche collegato. Sfocia nel Reno, da destra, presso Gandazzolo, a valle della confluenza del Canale Navile. Nel tratto cittadino ha portate oscillanti fra 0,5 e 2 metri cubi al secondo, ma nella pianura le sue portate massime possono decuplicarsi in occasione delle piene. Raccoglie anche una parte degli scarichi meteorici della città di Bologna. Ha funzione essenzialmente irrigua e di bonifica.
La sua gestione ed il suo utilizzo è soggetto sia al Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Savena, sia al Consorzio della Bonifica Renana.