Incisioni rupestri della Valcamonica
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Bene appartenente al Patrimonio dell'Umanità UNESCO | |
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Arte Rupestre della Val Camonica | |
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Dati | |
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Anno inserimento: | 1979 |
Tipologia: | Naturali |
Criterio: | C (iii) (vi) (*) |
In pericolo: | Nessuna indicazione |
Scheda: | Scheda UNESCO |
Patrimoni in Italia |
Le incisioni rupestri della Valcamonica si estendono su di un area molto vasta (che vede la presenza di massi posti nei comuni di Pisogne, Darfo Boario Terme, Breno, Capo di Ponte, Esine, Ossimo, Borno, Ceto, Cimbergo, Paspardo, Sonico, Piancogno, Cerveno, Sellero, Paisco Loveno, Malonno e Berzo Demo) e costituiscono la collezione più ampia di arte rupestre in Europa.
Sono circa 200.000 le incisioni sinora censite: una testimonianza straordinaria della civiltà camuna che si estende temporalmente dal Neolitico sino alla conquista romana della Valcamonica.
Lo studio su base scientifica delle rocce arenarie incise risale al 1908, anno in cui apparve sulla rivista mensile del Touring Club Italiano un saggio riguardante i massi di Cemmo. Da allora la esplorazione, la catalogazione e lo studio dei graffiti andò progressivamente estendendosi.
Indice |
[modifica] Un Patrimonio dell'Umanità
Come importante riconoscimento di tale sforzo, l'Unesco ha inserito, sin dal 1979, le incisioni rupestri della Valcamonica tra i siti considerati Patrimonio dell'Umanità.
Leggiamo le motivazioni che hanno portato l'Advisory Body dell'Unesco a raccomandare tale riconoscimento: [1]
- Il sito preistorico della Valcamonica, ancora non completamente espolorato, si estende su un’area lunga 70 chilometri. Le figure, incise su circa 2440 rocce, sono più di 40.000. Queste incisioni rupestri, di cui esistono esempi in Spagna, nell'Assia, in Svezia ed in Gran Bretagna hanno carattere simbolico ed evocano scene di navigazione, di danza, di guerra, di aratura, di magia, ecc.
- ICOMOS raccomanda l'iscrizione di questo sito nella lista del Patrimonio Mondiale in base ai criteri III e VI.
- III) Le incisioni rupestri della Valcamonica si dispiegano sull'arco di tempo di 8 millenni che ha preceduto la nostra presente era. Non c'è bisogno di insistere sulla natura rilevante e preziosa di tale testimonianza che risale ad un passato così antico.
- VI) Le incisioni rupestri della Valcamonica costituiscono una straordinaria documentazione per immagini dei costumi e della mentalità preistorica. La decifrazione sistematica, la classificazione tipologica e lo studio cronologico di questi petroglifi ha portato un considerevole contributo nei campi della preistoria, della sociologia e dell’etnologia.
Oggi la valorizzazione di tale patrimonio passa attraverso una serie nutrita di strutture preposte ad attività di studio e di valorizzazione turistica; vanno citati:
- Capo di Ponte, Località Naquane, Parco Nazionale delle incisioni rupestri (è il sito più notevole della valle, con percorsi di visita ricchi di cartelli esplicativi);
- Capo di Ponte, Centro Camuno di Studi Preistorici;
- Cerveno, Cooperativa Archeologica Le Orme dell'Uomo;
- Capo di Ponte, Museo didattico di arte e vita preistorica, Archeodromo ;
- Capo di Ponte, Località Pian delle Greppie, Massi di Cemmo;
- Ceto, Cimbergo e Paspardo, Riserva regionale delle incisioni rupestri;
- Sellero, Riserva delle incisioni rupestri;
- Ossimo e Borno, Statue stele dell'altopiano di Ossimo – Borno;
- Darfo Boario Terme, Riserva di Luine e Corni Freschi.
[modifica] Le fasi archeologiche
La Val Camonica (il nome deriva dalla popolazione dei Camuni, o Camunni), è una valle lombarda delle Alpi centrali situata a nord del lago di Iseo. È la "capitale" dell'arte rupestre alpina. Con oltre 200mila figure incise conserva la più alta concentrazione di petroglifi e si presenta come il punto di riferimento scientifico per la ricerca nel campo dell'archeologia rupestre. La grande quantità di figure, come al Monte Bego, è dovuta al particolare supporto roccioso, un'arenaria permiana (o Verrucano Lombardo) a grana molto fine e cemento siliceo fortemente levigata dai ghiacciai.
Le più antiche figure (sebbene molto limitate di numero) risalgono alla fine del Paleolitico (animali di grandi di grandi dimensioni, cervi, alci).
Il primo sostanzioso ciclo dell'arte rupestre camuna ha inizio con la fase finale del Neolitico (metà del IV millennio a.C.), con la raffigurazione schematica di campi coltivati (cosiddette "mappe" o incisioni topografiche), in corrispondenza con l'introduzione di pratiche agricole più evolute e con l'invenzione dell'aratro. Nella successiva età del Rame (III millennio a.C.) segue la realizzazione di statue-stele e di composizioni monumentali (figure umane, pugnali, asce, scene di aratura a traino bovino, cervi e bovini allineati), di probabile significato e funzione rituale, collegate alla raffigurazione iconografica di divinità solari o alla venerazione memorialistica di antenati importanti.
Con l'età del Bronzo Antico e Medio (figure di armi, asce, pugnali) ha termine il primo grande ciclo dell'arte rupestre camuna.
Il secondo grande ciclo ha inizio con l'età del Bronzo Medio-Recente (metà II millennio a.C.) , con la raffigurazione di figure umane schematiche (cosiddetti oranti). L'età del Ferro (80% di tutte le figure, I millennio a.C.) vede una notevole "esplosione" figurativa, con l'incremento del numero delle figure, delle rocce e dei soggetti incisi: guerrieri (corredati di spade, lance, asce, scudi, elmi...), duellanti, cavalieri, cacciatori, pugili, cervi, cani, oche, uccelli acquatici, granai e dispense, "rose camune"...
L'arrivo dei romani (16 a.C.) segna la fine del ciclo istoriativo camuno, proseguito in epoche successive (particolarmente nel medioevo) solo in maniera sporadica.
[modifica] Una riserva di immagini preistoriche
Le incisioni sulla roccia arenaria sono ottenute tracciando i contorni con uno strumento appuntito oppure con la tecnica della "picchiettatura" che consiste nel comporre la figura con i segni di una serie di colpi ottenuti con un percussore litico.
Le figure del Neolitico hanno caratteristiche statiche ed essenziali: i segni hanno la funzione di richiamare oggetti di uso quotidiano, oppure animali e figure umane.
Con l'età del Ferro le si raffigurano situazioni in movimento e le scene assumono carattere narrativo. Suggestivi esempi di arte rupestre derivano dalle scene di caccia o di combattimento, esaltazione di coraggio e virilità, e dalle raffigurazione di probabili cerimonie rituali.
Di particolare efficacia espressiva – giusto per limitarci ad uno dei tanti esempi possibili- è il così detto Sacerdote piumato che corre posto sulla roccia 35 del Parco di Naquane
Tra i graffiti rupestri più ricorrenti in Valcamonica, va ricordata la cosiddetta rosa camuna, che è stata adottata come simbolo ufficiale della regione Lombardia.
[modifica] Note
- ↑ Advisory body elevation - documento UNESCO (file pdf)
[modifica] Voci correlate
- Camuni
- Valcamonica
- Incisioni rupestri
- Dipartimento Valcamonica e Lombardia del CCSP
[modifica] Collegamenti esterni
- Centro Camuno Studi Preistorici
- L'arte rupestre della Valcamonica, introduzione e immagini - Le Orme dell'Uomo
- Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro Camuno di Studi Preistorici
- EuroPreArt, database europeo di Arte Preistorica, 50 schede sulla Valcamonica
- Le incisioni rupestri in Valcamonica
- I Parchi Nazionali delle incisioni rupestri della Valcamonica
- Laboratori didattici sull'arte rupestre della Valcamonica (medie inferiori)
- Laboratori didattici sull'arte rupestre della Valcamonica (elementari)