Spazio tangente
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Lo spazio tangente di una varietà è un ente che consente la generalizzazione del concetto di piano tangente ad una superficie e l'estensione della definizione di vettore dagli spazi affini ad una qualunque [[varietà (geometria)|varietà]d].
Intuitivamente, il concetto di spazio tangente si presenta in geometria differenziale come lo spazio formato da tutte le possibili direzioni della rette che passano attraverso un punto di una varietà differenziabile. La dimensione dello spazio tangente è uguale a quella della varietà considerata.
La definizione di spazio tangente può essere generalizzata anche a strutture come le varietà algebriche, dove la dimensione dello spazio tangente è almeno pari a quella della varietà. I punti in cui le due dimensioni coincidono sono detti non singolari, gli altri singolari. Ad esempio, una curva intrecciata possiede più di una tangente nei suoi nodi.
Gli spazi tangenti di una varietà possono essere "incollati" insieme per formare il fibrato tangente, una nuova varietà di dimensione doppia rispetto alla varietà originale.
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[modifica] Definizione
Esistono numerose definizioni equivalenti per lo spazio tangente di una varietà, che partono da quelle più intuitive e vicine al concetto di piano tangente, per arrivare a quelle più eleganti ed astratte, che presentano maggiore generalità.
[modifica] Definizione tramite direzioni delle curve
Siano V una varietà di classe Ck (ovvero le cui carte sono di classe Ck), p un punto della varietà e una carta definita in un aperto U che contiene p.
Consideriamo due curve
,
tali che e
siano derivabili in 0. Le curve γ1 e γ2 sono dette tangenti in 0 se concidono e coincidono anche le loro derivate attraverso la carta φ:
La tangenza tra curve è una relazione di equivalenza; le classi di equivalenza sono chiamate vettori tangenti della varietà V nel punto p e vengono scritte come γ'(0). L'insieme di tutti i vettori tangenti non dipende dalla carta φ ed è chiamato spazio tangente a V nel punto p.
Ciascun vettore tangente rappresenta la direzione di una curva passante per p, e nel caso del piano tangente ad una superficie può essere identificato con una retta tangente.
[modifica] Definizione tramite derivazioni
Sia V una varietà . L'insieme delle funzioni infinitamente differenziabili su V è definito da
,
e possiede la struttura di algebra associativa reale, con somma e prodotto di funzioni definiti come segue:
.
Scelto un punto p in V, una derivazione in p è una funzione lineare
tale che per ogni g,h in vale la relazione (analoga della regola di Leibniz)
.
L'insieme delle derivazioni è uno spazio vettoriale chiamato spazio tangente; questa definizione estende la precedente in quanto data una curva γ di vettore tangente γ'(0), questa individua la derivazione
.
[modifica] Definizione tramite spazio cotangente
Sia V una varietà e p un punto di V. Le funzioni in
che si annullano in p costituiscono un ideale dell'anello
.
I e I2 sono spazi vettoriali, e il loro quoziente I / I2 è detto spazio cotangente di V in p; il duale di questo spazio è definito come spazio tangente di V.
Questa definizione più astratta può facilmente essere estesa a strutture quali le varietà algebriche, e si può mettere facilmente in relazione con la precedente definizione: infatti, data una derivazione D e una funzione g in I2, dalla regola del prodotto si ricava facilmente[1] D(g) = 0. Segue allora che D genera in maniera naturale una funzione lineare da I / I2 in .
Viceversa, data una funzione lineare
possiamo definire la derivazione
.
[modifica] Derivata di una mappa
Una mappa differenziabile tra varietà induce una trasformazione lineare tra i corrispondenti spazi tangenti:
dove la prima definizione è valida per spazi tangenti definiti tramite direzione delle curve, la seconda per spazi tangenti definiti tramite derivazioni.
La mappa dfp (scritta anche come df, Dfp, f * , f'(p)) è detta derivata totale o differenziale di f in p, e rappresenta la miglior approssimazione lineare di f nei dintorni di p. Nelle coordinate locali determinate da una carta, la derivata di f si può rappresentare con il suo jacobiano. Se , la definizione data coincide con quella usuale di differenziale.
Vale inoltre il seguente teorema, che è un'estensione del teorema della funzione inversa tra varietà: se è un diffeomorfismo locale di varietà nel punto p di V, allora il differenziale dfp è un isomorfismo tra i corrispondenti spazi tangenti. Viceversa, se dfp è un isomorfismo, esiste un intorno aperto di p che viene mappato diffeomorficamente da f su W.
[modifica] Applicazioni degli spazi tangenti
L'introduzione degli spazi tangenti consente di definire molte altre strutture sulla varietà; ad esempio è possibile definire campi vettoriali, che rappresentano l'astrazione dei campi di velocità di particelle in movimento sulla varietà. Tramite i campi vettoriali è possibile associare un vettore ad ogni punto della varietà, permettendo ad esempio la definizione di equazioni differenziali sulla varietà, le cui soluzioni sono curve differenziabili la cui derivata è punto per punto uguale al vettore facente parte del campo vettoriale.
[modifica] Vettori tangenti come derivate direzionali
Dato un vettore v in , la derivata direzionale di una mappa f è:
La mappa sopra definita è una derivazione; inoltre, si può dimostrare che ogni derivazione di può essere messa in questa forma, per cui esiste una corrispondenza biunivoca tra derivazioni e vettori, intesi come vettori tangenti in un punto.
È possibile estendere questa corrispondenza anche ad una varietà qualsiasi: se v è un vettore tangente ad una varietà V nel suo punto p, possiamo definire la derivata direzionale nella direzione data da v come
,
dove e v = γ'(0) è la direzione della curva γ.
[modifica] Note
- ↑ Dimostrazione: poiché g è in I2, g = g1g2 con g1(p) = g2(p) = 0 e dalla regola del prodotto si ricava D(g) = D(g1g2) = D(g1)g2(p) + g1(p)D(g2) = 0 + 0 = 0.