Antisemitismo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Parte di una serie di articoli sulla Discriminazione |
|||
Forme maggiori |
|||
Forme specifiche
|
|||
Manifestazioni |
|||
Movimenti |
|||
Questioni |
|||
Politiche |
|||
Leggi |
|||
Altre forme |
|||
Argomenti correlati |
Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei.
Il termine venne coniato nel diciannovesimo secolo in Germania, da parte del nazionalista Wilhelm Marr, come eufemismo di Judenhass («odio degli ebrei»): per etimologia si dovrebbe riferire a tutti i popoli Semiti (cioè quelli che parlano lingue appartenenti al gruppo semitico, inclusi l'arabo, l'ebraico, l'aramaico e l'amarico), ma in pratica è sempre stato riferito ai soli ebrei.
Storicamente si possono individuare un antisemitismo di carattere religioso (antigiudaismo), espresso nel paganesimo, nel cristianesimo e nell'Islam, e un antisemitismo di carattere politico e razziale.
Le critiche al sionismo o più in generale alla politica israeliana vengono a volte erroneamente etichettate antisemitismo anche quando sia assente ogni intenzione razzista, a volte, invece, vengono utilizzate per mascherare l'antisemitismo.
Indice |
[modifica] In Europa
La storia delle persecuzioni anti-ebraiche in Europa è lunga e triste, e i pregiudizi e i miti relativi agli ebrei sono sempre stati molteplici, talvolta alimentati da scritti come i Protocolli dei Savi di Sion. Gli ebrei sono stati accusati di corporativismo, di elitarismo religioso, per il fatto di non consentire la conversione, ma di ereditare il diritto a partecipare al culto ebraico, di refrattarietà alle altre culture e di essere attaccati al denaro. Da notare che paradossalmente agli ebrei si rinfacciava di essere ciò che la maggioranza imponeva loro, cioè di separarsi dagli altri quando erano costretti per legge a vivere in quartieri separati, di essere usurai quando l'unica attività concessa era il prestito ad interesse, di non favorire le conversioni quando queste erano duramente sanzionate dalla legge.
Sono avvenute persecuzioni anche nella Spagna del XV secolo, dove i cristiani provenienti dal giudaismo erano visti con sospetto: le persecuzioni ai marranos, gli ebrei che si convertivano solo esteriormente al cristianesimo, erano originate da motivi religiosi poiché i cristiani si sentivano traditi e ingannati dal fenomeno delle false conversioni volte ad ottenere vantaggi di ordine politico-economico, vantaggi che venivano revocati nel momento in cui si scopriva il comportamento giudaizzante del falso convertito.
In tempi più recenti, fra le tante azioni attribuibili agli ebrei c'è anche quella di aver preparato teoricamente la Rivoluzione Russa; di origine ebraica era infatti Karl Marx, il principale teorico del socialismo, di origine ebraica era Rosa Luxemburg, fondatrice del Partito Comunista Tedesco, così come Lenin (i nonni materni erano ebrei), principale fautore della Rivoluzione russa.
Soltanto alla fine del XVIII secolo gli ebrei del mondo occidentale hanno riottenuto finalmente parità di diritti a norma di legge (negli Stati Uniti nel 1787, in Francia nel 1791 e in seguito nei paesi conquistati da Napoleone e in parte in Austria nel 1781), mentre in Russia si è dovuto attendere il 1878 e in altri paesi dell'Europa Orientale anche dopo.
[modifica] Il nazismo e la Shoah
![]() |
Per approfondire, vedi le voci Olocausto e Soluzione finale della questione ebraica. |
Tra i peggiori episodi di antisemitismo della storia il primo posto spetta sicuramente alla Shoah, lo sterminio perpetrato dai nazisti negli anni quaranta: nei campi di concentramento nazisti sono morti circa sei milioni di ebrei su una popolazione totale di circa dodici milioni di ebrei europei.
[modifica] Nel mondo islamico e in Medio Oriente
Mentre in Europa l'antisemitismo sembrerebbe decisamente calato rispetto al passato, nel mondo arabo e islamico, per conseguenza del conflitto mediorientale, le reazioni antisemite sono notevolmente aumentate.
Nel mondo islamico gli ebrei, infatti, non avevano subìto persecuzioni ed eccidi gravi come quelli avvenuti durante i secoli sul suolo europeo, ma la loro condizione (al pari di quella dei cristiani) era normalmente quella di cittadini privi di alcuni diritti (i cosiddetti dhimmī), una condizione riservata anche ai cristiani e a tutti coloro che erano accreditati di far riferimento a un libro divinamente ispirato ("popolo del Libro" o Ahl al-Kitāb), tra cui Zoroastriani e Sabei, mentre per i politeisti la scelta era limitata alla conversione o alla morte.
La situazione è precipitata dopo la seconda guerra mondiale, quando il mondo arabo è stato attraversato da un grande moto di ostilità anti-ebraica relativo al conflitto arabo-israeliano ed alla creazione dello stato di Israele. In particolare, a seguito della nascita di Israele, e soprattutto in coincidenza delle guerre del 1948 e 1967, circa un milione di ebrei sono stati costretti ad emigrare (in gran parte verso Israele) e a lasciare i paesi arabi nei quali avevano costituito da secoli importanti comunità, come reazione all'espulsione di un numero analogo di Arabi palestinesi da parte di Israele. Questo esodo ha ridotto ai minimi termini la consistenza numerica degli ebrei che ancora oggi vivono nelle principali capitali dei Paesi a maggioranza musulmana, da Teheran a Damasco.
Recentemente la dirigenza della Repubblica dell'Iran ha ripetutamente denunciato la politica del governo di Israele, affermando, tra l'altro, che la Shoah sarebbe stata esagerata nella sua immane portata con intento mistificatorio da parte dei vincitori del secondo conflitto mondiale e che il ricordo di tale tragedia sarebbe utilizzato a fini strumentali da quello che viene definito il "regime" di Israele al fine di giustificare il proprio operato.
[modifica] Antigiudaismo teologico
In ambito cristiano il termine antigiudaismo indica sentimenti di commiserazione, deprecazione, disprezzo nei confronti degli ebrei, ritenuti collettivamente responsabili della morte di Gesù o almeno del mancato riconoscimento come Messia, sentimenti presenti in tutta la storia cristiana.
A differenza dell'antisemitismo, l'antigiudaismo è solo una posizione teologica; non è un odio razzista (nessuno condanna i romani nostri contemporanei per l'ingiusta distruzione di Cartagine) e neppure potrebbe esserlo, sia perché il cristianesimo ha sempre condannato ogni forma di odio, sia per il fatto che i primi cristiani erano pressoché tutti ebrei.
Nonostante ciò alcuni accusano i padri della Chiesa di aver causato indirettamente degli atti antisemiti (a causa di alcune dichiarazioni, in cui definiscono questo popolo "assassini... nemici di Dio, avvocati dei diavolo, demoni" (San Gregorio di Nissa); "serpenti la cui immagine è Giuda e la cui preghiera è un raglio d'asino" (San Girolamo); "banditi perfidi, distruttori, dissoluti, simili ai maiali... Per il loro deicidio non c'è possibilità di perdono, dispersi in schiavitù per sempre... Dio odia gli ebrei e li ha sempre odiati" (San Giovanni Crisostomo)).
Alcuni poi (tra questi Marco Aurelio Rivelli) accusano la Chiesa, e in particolare il pontefice Pio XII, di silenzio o addirittura di complicità durante il nazismo, quando Hitler deportò (soprattutto) gli Ebrei nei campi di sterminio. Altri accusano la Chiesa di avere aiutato Ante Pavelic, un dittatore croato che in cinque anni massacrò circa un milione di persone tra cui molti ebrei. Il dibattito tuttavia è ben lungi dall'essere chiuso e la questione è ancora molto controversa.
È certo comunque che durante il Concilio Vaticano II, con la dichiarazione Nostra Aetate la Chiesa cattolica ha drasticamente ridotto o eliminato ogni accenno all'antigiudaismo, proprio allo scopo di evitare l'equivoco tra antigiudaismo teologico ed antisemitismo. Già dal 1959, infatti, la liturgia cattolica del Venerdì Santo, nella quale era presente il termine latino Oremus et pro perfidis Judaeis (dove perfidi indica la mancanza di fede: la radice è per + fides) era stata modificata da papa Giovanni XXIII; tre anni dopo il termine fu eliminato dall'intero messale.
Analoghe modifiche teologiche sono state effettuate nel mondo protestante, negli anni '60. Resta invece fortemente antigiudaica la liturgia cristiana ortodossa.
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
- Campo di sterminio
- Fascismo
- Germania nazista
- Ghetto
- Negazionismo
- Notte dei cristalli
- Sionismo
- Pogrom
- Protocolli dei Savi di Sion
- Razzismo
- Storia d'Europa