Solaris (film 1972)
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![]() Natalya Bondarchuk e Donatas Banionis. |
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Titolo originale: | Солярис (Solyaris) |
Paese: | Unione Sovietica |
Anno: | 1972 |
Durata: | 165 minuti |
Colore: | Colore |
Audio: | Sonoro |
Genere: | Fantascienza |
Regia: | Andrej Tarkovskij |
Soggetto: | Stanislaw Lem da un suo romanzo |
Sceneggiatura: | Andrej Tarkovskij e Fridrikh Gorenshtein |
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Fotografia: | Vadim Yusov |
Montaggio: | Lyudmila Feiginova e Nina Marcus |
Effetti speciali: | V. Sevostjanov, A. Klimenko |
Musiche: | Eduard Artemyev |
Scenografia: | Mikhail Romadin |
Si invita a seguire lo schema del Progetto Film |
Solaris (Солярис) è un film di fantascienza sovietico del 1972 per la regia di Andrej Tarkovskij. È tratto dall'omonimo romanzo del 1961 dell'autore polacco Stanislaw Lem.
Indice |
[modifica] Trama
Lo psicologo Kris Kelvin viene inviato in una stazione spaziale orbitante attorno al pianeta Solaris: la sua missione è indagare su una serie di strani fenomeni. Sembra, infatti, che gli astronauti siano tormentati dalla loro coscienza, o meglio dai ricordi che si materializzano. Tali ricordi sono apparentemente innocui, ma in realtà turbano profondamente tutti i membri della stazione.
Lo scienziato comincia ad indagare, e si rende subito conto di quanto sta accadendo anche grazie all'incontro con Hari, una delle materializzazioni, la quale comincia ad assumere una coscienza umana, legandosi sempre più allo psicologo.
L'oceano pensante, presente su Solaris, trascina tutti i personaggi al confronto con il proprio vissuto, rendendo reali paure e angosce del passato.
[modifica] Commento
Questo film enigmatico vuole essere principalmente un'opera introspettiva più che un film di fantascienza. Poetiche sono le immagini che guidano attraverso il percorso interiore di Kris, il quale è costretto sempre più al confronto con i suoi ricordi. In questo senso, il film è una metafora dell'uomo e della propria coscienza in rapporto con il mondo e con le singole esperienze personali.
[modifica] Note di produzione
Le musiche non originali del film sono di Johann Sebastian Bach, e precisamente Ich ruf' zu dir, Herr Jesu Christ (BWV 639).
Il film, girato negli studi della casa cinematografica Mosfilm (tranne gli esterni girati ad Osaka in Giappone), fu distribuito in Unione Sovietica il 20 marzo 1972, mentre il 30 gennaio 2001 venne distribuita in Russia la versione in DVD del film.
[modifica] Versione italiana
Nella versione distribuita nei cinema italiani nel 1974 erano stati tagliati i primi 40 minuti del film, un lungo prologo ambientato sulla Terra, e numerosissimi altri momenti. Tutto questo fu deciso dalla casa di distribuzione italiana per fini di cassetta e senza consultare il regista, reclamizzando il film come "La risposta sovietica a 2001: Odissea nello spazio". "Riadattato" dalla scrittrice Dacia Maraini, si è fatto uso di un doppiaggio dialettale e contadino, come nei film di Pasolini. Secondo la concezione dello scrittore e regista italiano, si intendeva ridurre la distanza intellettuale tra l'opera e lo spettatore. Visionato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1973, il regista sovietico - che parlava perfettamente l'Italiano - indignato per tale scempio, ha pregato inutilmente la cancellazione del suo nome nei titoli. In contropartita sono accreditati degli interpreti assenti nella versione italiana.
Nel 2002 è uscito in italia un DVD che ripropone il film nella sua interezza, restaurato e rimasterizzato.
[modifica] Curiosità
- Nel 2002 il regista Steven Soderbergh ha girato Solaris tratto dallo stesso romanzo.