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Alfa Romeo Montreal |
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Alfa Romeo Montreal
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Premio Auto dell'anno nel
[[]]
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Costruttore
Alfa Romeo
Descrizione generale |
Tipo |
Coupé |
Inizio produzione |
1970 |
Sostituisce la: |
[[]] |
Fine produzione |
1977 |
Sostituita da: |
[[]] |
Stelle EuroNCAP: |
[[Immagine:{{{stelle}}}-Sterne Crashtest.jpg|100px| ]] |
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Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi
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Lunghezza |
4.220 mm |
Larghezza |
1.672 mm |
Altezza |
1.205 mm |
Passo |
{{{passo}}} mm |
Peso |
1.270 kg |
Altro
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Altre versioni |
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Progetto |
[[]] |
Design |
Marcello Gandini |
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per Bertone |
Altre antenate |
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Altre eredi |
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Della stessa famiglia |
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Concorrenti |
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Esemplari prodotti |
3.917 |
Note |
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Vista posteriore
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Nel 1967, Centenario della Federazione Canadese, tutte le nazioni del mondo parteciparono all'Esposizione Universale di Montreal presentando quanto di meglio avevano realizzato in vari campi della scienza e della tecnica. Come unica casa automobilistica al mondo ad essere invitata l'Alfa Romeo intendeva esprimere "la massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili" grazie all'Alfa Romeo Montreal.
Il prototipo esposto all'Expo era stato disegnato dalla Carrozzeria Bertone su una meccanica di derivazione Giulia. A seguito dell'interesse suscitato dalla vettura, qualche anno più tardi l'Alfa Romeo decise di metterla in produzione. Per tener fede all'idea originale della presentazione, la carrozzeria della vettura, seppur con qualche modifica, venne dotata di un motore all'altezza: l'otto cilindri a V a carter secco della Tipo 33 sport prototipo che aveva già collezionato molte vittorie.
Così nel 1970 venne presentata al Salone dell'automobile di Ginevra la versione definitiva. Esteticamente la vettura è proporzionalmente più alta e con il cofano più ingombrante per accogliere l'otto cilindri. Il motore dal canto suo, pur derivando da quello da corsa Tipo 33, ha alcune importanti differenze per adeguarlo anche al traffico urbano. La cilindrata definitiva è 2593cc, l'albero motore ha la disposizione delle manovelle a 90 gradi anziché a 180, è diversa la fasatura ed è diversa l'iniezione meccanica, ora SPICA derivata dalle vetture a quattro cilindri esportate in America anziché Lucas. La visione d'insieme della vettura dà più l'idea di una velocissima e confortevole gran turismo anziché di una derivata dalle corse strettamente sportiva. Infatti l'assetto è confortevole come anche la posizione di guida e moltissime vetture sono dotate di vetri elettrici e aria condizionata.
Le prestazioni, come si può immaginare, sono di prim'ordine: 200 cavalli a 6500 giri, 24kgm di coppia a 4750 giri, oltre 220 km/h di velocità massima e 28 secondi per percorrere il chilometro con partenza da fermo. Altre particolarità meccaniche che la rendono davvero una supercar sono i quattro dischi autoventilanti, il differenziale autobloccante al 40% con coppa per il faffreddamento dell'olio e il cambio a 5 marce ZF invertito, con la prima all'indietro.
Ovviamente è un'automobile destinata ad una clientela di un certo rango ed anche il prezzo di listino lo dimostra.
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