Carpignano Salentino
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 76 m s.l.m. | ||
Superficie: | 48 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 80 ab./km² | ||
Frazioni: | Serrano | ||
Comuni contigui: | Calimera, Cannole, Castrignano de' Greci, Martano, Melendugno, Otranto | ||
CAP: | 73020 | ||
Pref. tel: | 0836 | ||
Codice ISTAT: | 075015 | ||
Codice catasto: | B822 | ||
Nome abitanti: | carpignanesi | ||
Santo patrono: | S. Antonio e la Madonna "Della Grotta" | ||
Giorno festivo: | 2-3 luglio | ||
Sito istituzionale | |||
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Carpignano Salentino (3.843 abitanti, compresa la frazione di Serrano) è un comune del Salento in provincia di Lecce.
Dista circa 10 km dalla costa adriatica della penisola salentina (la località più vicina è Sant'Andrea, afferente al comune di Melendugno, mentre Otranto è a circa 15 km). Malgrado l'estensione dell'abitato sia ridotta, il feudo originario è fra i più vasti della provincia (comprende la località di Santa Marina, diverse "masserie" locali, e una vasta zona nominata "Pasulu"). Ogni anno, in coincidenza del primo fine settimana di settembre, si tiene la "Festa te lu mieru" (Festa del vino), una delle sagre più famose e frequentate dell'estate salentina.
Indice |
[modifica] Arte e cultura
Il comune ospita una piccola chiesa parrocchiale ed un santuario (finito di costruire nel 1575). Nel cuore del paese è situata una cripta bizantina risalente al X secolo d. C., che ospita degli affreschi. Gli affreschi più antichi -firmati e datati- sono del 959 e sono stati eseguiti dal pittore Teofilatto. Si tratta di un Cristo in trono, Pantocratore, con accanto la scena dell'annunciazione della madonna. Un secondo gruppo risale al 1020 ed è stato eseguito dal Pittore Eustazio. Molti altri affreschi ella cripta, risalenti fondamentalmente a prima della metà dell'XI secolo. La cripta è dedicata a Santa Cristina (la decominazione con l'aggiunta di S. Marina è un errore che si continua a trasmettere).
Poco distante dal santuario, è presente un menhir di età rupestre (il comune ne ospita un altro). Di recente sono stati effettuati degli scavi che hanno messo in luce la provenienza messapica del comune. Un'altra opera architettonica molto diffusa nella penisola salentina è la colombaia (palumbaru), ampia struttura cilindrica dotata di cellette interne che ospitavano dei volatili (soprattutto colombe). Nel paese ce ne sono due, una delle quali, vicina al santuario (zona cacorzu) è la più grande del Salento, risalente al 1400. Come ogni altro centro del Salento, allestisce ogni anno una "sagra popolare" fra le più note (la "festa te lu mieru", festa del vino), i primi venerdì, sabato e domenica di settembre. Originariamente la festa, ormai alla sua trentesima edizione, era una presentazione reciproca e popolare dei vini novelli. La sua fama è soprattutto legata alla distribuzione gratuita di vino, evento che attira appassionati e curiosi da tutta la provincia e oltre. Ma risale probabilmente a prima del mille la "sagra del maiale", legata alla fiera che si celebra il I novembre di ogni anno.
[modifica] Racconti popolari
Una tradizione molto diffusa nei piccoli comuni sono dei racconti popolari sulla storia del luogo, tramandati oralmente e spesso legati indissolubilmente alla tradizione cattolica della zona. La più celebre storia popolare di Carpignano è quella del vecchio cieco di Cacorzu (Lu vecchiu cicatu te sutta a Cacorzu), zona attualmente fuori dall'abitato comunale. Nel XVI secolo un vecchio cieco si rifugia in una grotta della zona, si addormenta e sogna la Madonna che gli chiede di edificare un tempio per lei. Guarito miracolosamente, l'uomo avverte il parroco e si scopre, il giorno seguente, un'immagine bizantina della Madonna con Bambino nella stessa grotta. La storia, tramandata nei secoli, è anche raccontata in una canzone cantata durante la tradizionale processione per la "Madonna della Grotta" (2 luglio, anniversario dell'evento narrato nel racconto). L'avvenimento del ritrovamento di un'immagine bizantina nel 1568 è storicamente sicuro, essendo suffragato da documenti ufficiali scritti. Il cosiddetto "cieco" in realtà si chiamava Frangisco Vincenti e nei registri parrocchiali si trova anche il suo atto di morte. Un'altra storia è nota soprattutto fuori da Carpignano, ed è rievocata nei comuni limitrofi per "prendere in giro" i carpignanesi: durante la processione del Corpus Domini, cominciò a piovere. Gli abitanti , per impedire che l'ostensorio, che conteneva l'ostia consacrata, si bagnasse, lo misero sutto una pila di pietra e andarono poi a riprenderlo al termine della pioggia. A Serrano, frazione, si narra che, durante la processione con la statua di San Giorgio, arrivò una pioggia improvvisa. I fedeli abbandonarono la statua per andare a raccoglie "marruchi", ossia una varietà di lumache. I Carpignanesi sono così chiamati "giudei" e i Serranesi "marrucari". È tradizione diffusa nei comuni salentini, quella di avere un soprannome per gli abitanti: a Martano sono definiti pacci, pazzi; gli abitanti di Cannole sono porci, e così via).
[modifica] Carpignano e la Grecìa Salentina
Carpignano Salentino fa parte, dal 2003, del Consorzio dei Comuni della Grecìa Salentina, area di influenza greca del salento caratterizzata dalla presenza di una lingua ellenofona. Il comune, tuttavia, non ha mai parlato il griko (il dialetto che caratterizza la Grecìa) nella sua storia recente, come invece è accaduto per i nove comuni originari della Grecìa Salentina.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
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