Centro-sinistra
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La locuzione Centro-sinistra comparve per la prima volta nella politica dell'Italia pre-unitaria nel 1850, in seguito all'operazione del "connubio" operata da Camillo Benso Conte di Cavour nel Parlamento del Regno di Sardegna, che di lì a pochi anni (nel 1861) sarebbe diventato il Parlamento del Regno d'Italia.
L'operazione del "connubio" consisteva nel favorire un'alleanza politica fra la parte più progressista della Destra, il cosiddetto centrodestra, di cui Cavour stesso era leader, e l'ala più moderata della Sinistra, appunto il centrosinistra, con a capo Urbano Rattazzi. È una manovra politica che crea i fondamenti del trasformismo.
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[modifica] Centrosinistra e centro-sinistra
- Il termine centrosinistra rappresenta partiti o organizzazioni politiche unitarie che si espandono dal centro dello schieramento politico fino alla sinistra moderata (per es. L'Ulivo, Spd, New Labour) oppure semplicemente partiti "riformisti di centro" (per es. La Margherita). Partiti di centrosinistra sono in genere partiti socialdemocratici, liberal-riformisti e verdi, dove sono in genere presenti correnti più moderate e centriste e correnti più riformatrici.
- Il centro-sinistra, cioè l'accostamento del termine centro al termine sinistra rappresenta invece una coalizione plurale di partiti e forze politiche di centro e di sinistra, stretti e tenuti insieme da un'alleanza politico-elettorale. Per es. la coalizione del centro-sinistra italiano è L'Unione.
[modifica] Dal 1960 alla fine della Prima Repubblica
Con il termine centro-sinistra viene denominata anche la coalizione politica sorta in Italia nei primi anni sessanta dall'unione — peraltro solo formale — di partiti situati al centro del cosiddetto arco costituzionale e partiti della sinistra del dopoguerra, uniti da un programma teso alla realizzazione di riforme che privilegiassero principalmente le classi sociali medio-basse. Un primo centrosinistra nacque quando Amintore Fanfani formò un esecutivo centrista (DC-PSDI), con l'appoggio esterno del PSI. I repubblicani stettero invece in una posizione di astensione, mentre i liberali si opposero fortemente a questo nuovo corso politico, uscendo dalla maggioranza. Il PLI stette poi all'opposizione fino agli anni '70, quando entrarono nella coalizione "pentapartito" (DC, PSI, PSDI, PRI, PLI). Ufficialmente però, il "centro-sinistra organico" nacque nel 1963, cioè quando Aldo Moro, divenuto Presidente del Consiglio, chiamò alla collaborazione governativa il PSI di Pietro Nenni, oltre che gli storici alleati socialdemocratici e repubblicani, scartando definitivamente l'alleanza con i liberali.
Nonostante le proteste del PLI, e nonostante la tragica morte dello stesso Moro, avvenuta nel 1978, la formula politica del centro-sinistra è andata avanti fino agli anni '70, anno in cui la detta coalizione aprì la porta agli alleati moderati del PLI (da sempre vicini alla destra-dc), dando così vita al pentapartito: una sorta di centro-sinistra riformatore, aperto alle istanze dei moderati. Tra le riforme effettuate dal centro-sinistra vanno ricordate quelle riguardanti la scuola media unica, la nazionalizzazione dell'energia elettrica e l'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno.
[modifica] Dal 1995 ad oggi
Un altro centrosinistra è sorto, di fatto, in Italia a partire dal 1995: ne fanno parte i partiti di centro e di sinistra che si riconoscono nel progetto dell'Ulivo guidato da Romano Prodi e che vince le elezioni politiche del 1996. Il governo Prodi cadde nel 1998 a causa dell'uscita dalla maggioranza di Governo di Rifondazione Comunista, rappresentata in quegli anni dal segretario Fausto Bertinotti. Tuttavia, grazie anche all'apporto di alcuni parlamentari provenienti dal centro-destra, fu trovata una nuova maggioranza che permise al centro-sinistra di continuare a governare l'Italia fino al 2001, con i successivi governi D'Alema e Amato.
Oltre allo stesso Prodi, i leader più importanti dell'attuale centro-sinistra sono Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Piero Fassino, Giuliano Amato.
Nel 2005, dopo gli anni di opposizione alla maggioranza di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi, la coalizione costituisce un'alleanza più estesa, denominata "L'Unione", aperta anche a Rifondazione Comunista guidata da Fausto Bertinotti ed all'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, con il rinnovato intento di coinvolgere la società civile, che debutta con le elezioni regionali del 2005, che vince trionfalmente con un risultato di 12 regioni a 2 nei confronti del centrodestra e che preannunciano la successiva vittoria, seppur più limitata, alle elezioni politiche del 2006.
Nel centrosinistra verso la fine del 2005, ha preso anche corpo il progetto politico di Enrico Boselli, che in prospettiva delle elezioni politiche del 2006, stringe un accordo con i Radicali Italiani per la formazione di una unica lista chiamata la Rosa nel Pugno, con la partecipazione di Emma Bonino e Marco Pannella, i quali, nonostante le aperture nei loro confronti di Silvio Berlusconi, sono decisi a favorire l'alternanza al governo del Paese. Progetto politico che vuole portare in Italia la formazione di una forza politica laica, socialista, liberale e radicale.
Nel frattempo però, anche nell'area riformista, si evolve sempre più il progetto dei DS e di DL-La Margherita ed altri partiti minori, di dar vita ad un unico soggetto politico a vocazione maggioritaria che incarni tutto il riformismo della storia politica italiana, da quello socialista-socialdemocratico a quello cattolico-popolare e liberaldemocratico. L'unificazione del riformismo italiano dovrebbe prendere corpo in un grande e plurale Partito democratico italiano, che si presenti come la naturale prosecuzione dell'esperienza della Federazione dell'Ulivo, che fin dal 2001 ha apparentato DS, DL e SDI. Mentre però lo Sdi ha abbandonato agli inizi del 2004 il progetto in vista di una all'alleanza radical-socialista, la Fed. ha continuato il suo cammino, inglobando il piccolo Movimento Repubblicani Europei (movimento laico-progressista) ed altri piccoli partiti e movimenti politici che (per es. nelle elezioni politiche del 2001) hanno presentato candidati nelle liste uliviste, oltre che naturalmente innumerevoli comitati politico-culturli per il Partito democratico e per L'Ulivo.
[modifica] Il centro-sinistra in Europa
In Europa, fino a metà anni '90 il centro dello schieramento politico era rappresentato dal Partito Popolare Europeo, mentre i principali soggetti politici della sinistra erano la Confederazione dei partiti socialisti della comunità europea (poi Partito del Socialismo Europeo) e la Sinistra eurocomunista europea (poi Partito della Sinistra Europea). In seguito ad un involuzione in senso conservatrice del PPE, favorito dalla leadership di Kohl che ha accolto tra le fila popolari anche i conservatori, i partiti più cristiano-sociali d'Europa si sono uniti con altri partiti politici liberal-riformisti e lib.-lab. (aderenti alla socialdemocrazia liberale), fondando il Partito Democratico Europeo. Questo, soggetto politico autenticamente riformista e centrista, ha stretto solidi rapporti con la nuova sinistra moderta europea (PSE) e con i centristi liberaldemocratici del ELDR, costituendo con questi ultimi gruppi parlamentari unici (Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa). Lo schieramento del centro-sinistra europeo è dunque basato su un rapporto privilegiato dei tre principali gruppi parlamentari riformatori: PSE (sinistra moderata) ed ALDE (centro riformatore). Quest'ultimo è un gruppo formato da parlamentari aderenti a PDE, ELDR, ovvero quei partiti che si riconoscono nei valori espressi da un riformismo di centro che fonda la migliore tradizione liberaldemocratica, con una moderna socialdemocrazia liberale e frange di cristianesimo democratico-progressista.