Piacenza
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 61 m s.l.m. | ||
Superficie: | 118 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 806 ab./km² | ||
Frazioni: | San Bonico, Pittolo, La Verza, Mucinasso, I Vaccari, Roncaglia, Montale, Borghetto, Le Mose, Mortizza, Gerbido | ||
Comuni contigui: | Calendasco, Caorso, Caselle Landi (LO), Corno Giovine (LO), Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Podenzano, Pontenure, Rottofreno, San Rocco al Porto (LO), Santo Stefano Lodigiano (LO) | ||
CAP: | 29100 | ||
Pref. tel: | 0523 | ||
Codice ISTAT: | 033032 | ||
Codice catasto: | G535 | ||
Nome abitanti: | piacentini | ||
Santo patrono: | Sant'Antonino di Piacenza, Santa Giustina | ||
Giorno festivo: | 4 luglio | ||
Sito istituzionale | |||
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Piacenza (Piasëinsa in piacentino) è un comune di 99.150 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia.
Posta fra Emilia e Lombardia, la città e la sua provincia risentono in maniera assai notevole dell'influenza di Milano, alla cui regione economica appartengono per molti aspetti e alla quale hanno spesso legato i propri destini.
Indice |
[modifica] Geografia
Piacenza è situata nella Pianura Padana ad un'altitudine di 61 metri s.l.m. e sorge sulla riva destra del Po, dove in esso confluiscono il fiume Trebbia a ovest e il torrente Nure ad est della città. Ad una quindicina di chilometri in direzione sud, compaiono i declivi dei Colli Piacentini, prime propaggini dell'Appennino Ligure, le cui vette si possono osservare, come quelle alpine più distanti, in giornate di bel tempo particolarmente limpide.
La posizione geografica ne ha da sempre determinato le sorti strategico-militari e ne ha fatto un importante nodo autostradale e ferroviario.
[modifica] Clima
Piacenza è la città dell'Emilia-Romagna con il clima più continentale; di conseguenza gli inverni sono leggermente più rigidi delle altre città più ad est come Bologna e Ferrara e le precipitazioni risultano maggiori. Le minime invernali registrate soventemente sono inferiori anche a quelle delle città della Lombardia e non è infrequente che Piacenza detenga il record di città con le temperature più basse d'Italia.
La vicinanza della città al fiume Po ha come conseguenza che, in tutti i periodi dell'anno, il clima piacentino è caratterizzato da una forte umidità: d'inverno si manifesta con grande frequenza il fenomeno della nebbia, d'estate le condizioni meteorologiche sono spesso di afa opprimente.
In inverno non sono frequenti le nevicate mentre d'estate la temperatura è spesso elevata.
La temperatura massima media in gennaio è 3-4 gradi mentre in luglio 29-31 gradi.
La temperatura minima media in gennaio è -3 gradi mentre in luglio 16-17 gradi. Rare le giornate ventose, frequenti solo nei mesi di Aprile e Maggio
[modifica] Storia
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Per approfondire, vedi la voce Storia di Piacenza. |
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse e cultura
Piacenza è una città d'arte che dispone di un ragguardevole patrimonio artistico, frutto di una storia millenaria.
[modifica] Palazzi
Numerosi sono i palazzi nobiliari di notevole valore caratterizzati da bellissimi giardini. Piacenza risulta appunto "città di palazzi" come nessun altro centro della Val Padana. Mancando una corte fissa (il Palazzo Farnese non fu sempre sede della famiglia dal momento che dopo un certo periodo la capitale ducale fu trasferita a Parma), i nobili ebbero la possibilità di ostentare il proprio rango con lussuose opere architettoniche. Tra i vari, si ricordano
- Palazzo Mulazzani
- Palazzo Mandelli, eretto verso la metà del XVIII secolo
odierna sede della Banca d'Italia.
- Palazzo Scotti di Sarmato (noto anche come Collegio Morigi) opera di Giuseppe Marione del 1780 con fronte posteriore a loggiato aperto a "U". Stucchi, tempere e affreschi pregiati adornano lo scalone e il salone d'onore.
- Palazzo Landi fu edificato nel Medio Evo, ma la sua ricostruzione, da parte di maestri lombardi, è di fine XV secolo. Oggigiorno è sede del Tribunale.
- Palazzo Costa
- Palazzo Somaglia
Splendidi sono i giardini privati del centro storico, racchiusi fra i palazzi ai quali donano ulteriore bellezza, quasi nascosti alla vista dei passanti. Si rendono visibili tramite raffinate cancellate in ferro battuto.
Danno particolare lustro alla città:
- il Palazzo Comunale, anche detto il Gotico, fu edificato nel 1281 per volere di Alberto Scoto, reggente guelfo della città. Avrebbe dovuto essere quadrangolare secondo il progetto, ma l'opera rimase incompiuta per lo scoppio di una grave pestilenza. A causa della depressione economica causata dalla peste il progetto fu interrotto e venne realizzato solo il lato nord. Grande esempio di architettura civile dell’epoca, ricalca lo stile dei broletti lombardi e si caratterizza per la merlatura a coda di rondine, la cornice ornata da archetti, la torretta centrale che racchiude il campanone oltre a due torrette laterali. Il lato lungo è provvisto di cinque arcate i cui archi sono a sesto acuto. E’ finemente ornato in marmo rosa nella parte inferiore ed in cotto decorato a motivi geometrici in quella superiore. Archi a pieno centro con snelle trifore caratterizzano il piano superiore. Il rosone sovrasta il lato corto, a tre arcate. Nel salone architravato, abbellito da raffigurazioni pittoriche, si tengono conferenze o eventi particolari quali le mostre.
- Palazzo Farnese, importante edificio la cui costruzione venne iniziata nel 1568 su desiderio di Ottavio Farnese (secondo duca di Parma e Piacenza) e di sua moglie, Margherita d'Austria, figlia di Carlo V di Spagna. Il progetto iniziale venne elaborato da Francesco Paciotto da Urbino e il cantiere fu affidato ai maestri murari Giovanni Bernardo Dalla Valle, Giovanni Lavezzari e Bernardo Panizzari detto il Caramosino. Il progetto venne poi modificato nel 1589, quando l'architetto Jacopo Barozzi detto Il Vignola, ne prese parte, modificandone l'alzata. Purtroppo il palazzo non venne terminato infatti i lavori subirono una lunga pausa nel 1568 per mancanza di fondi e per assenza di una direzione competente ma anche per il disinteressamento di Margherita d'Austria. Soltanto nel 1588 riaprirono i cantieri su interesse di Alessandro Farnese e dei figli Ranuccio I Farnese (1670), e Ranuccio II Farnese (1690) che si adoperarono ad ornare sale con splendide decorazioni e arredamenti preziosi. Purtroppo dal 1731, anno di decesso dell'ultimo duca della dinastia Farnese, inizia un lungo periodo di decadenza che terminò solo nel 1909 quando iniziarono le prime opere di restauro. Al giorno d'oggi ospita varie rassegne culturali ed è sede del Museo Civico.
Altri da menzionare sono
- Palazzo del Governatore , edificio del XVIII secolo, in stile neoclassico opera di Lotario Tomba. Sulla facciata presenta un orologio ai cui lati sono posti una meridiana solare e un calendario perpetuo.E' inoltre la sede della Camera del Commercio
- Palazzo dei Mercanti, di origine seicentesca, attuale sede del comune.
Il Palazzo Comunale, il Palazzo del Governatore e il Palazzo dei Mercanti si trovano nella Piazza dei Cavalli (Piasa Caväi o, più semplicemente, la Piasa per i piacentini), da sempre considerata il centro della città e della sua vita. Prende il nome dalle due statue equestri raffiguranti Ranuccio e Alessandro Farnese, realizzate da Francesco Mochi da Montevarchi tra il 1612 e il 1628.
[modifica] Chiese
- Il Duomo, edificato tra il 1122 e il 1233, è un esempio importantissimo di architettura romanica. I lavori furono iniziati nel 1122 e si conclusero nel 1233 e furono sostenuti dall'intera cittadinanza. Sulla facciata di marmo rosa e arenaria sono presenti due contrafforti e alcune gallerie cieche con sottili colonnine. I portali sono tre, sormontati da protiri e ornati da capitelli, architravi, formelle e cariatidi. L'interno è decorato da sontuosi affreschi, realizzati tra i secoli XIV e XVI, da Camillo Procaccini e da Ludovico Carracci. Quelli seicenteschi che impreziosiscono la cupola sono opera di di Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone e di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. Il presbiterio ospita una scultura in legno del 1479, un coro ligneo di Giangiacomo da Genova (1471) e statue di scuola lombarda del secolo XV. La cripta ha la forma a croce greca con 108 colonnine romaniche e raccoglie le reliquie di Santa Giustina, santa alla quale era dedicata la prima cattedrale cittadina, crollata in seguito ad un terremoto nel 1117. Il duomo fu proprio costruito sulle macerie del preesistente luogo di culto.
- La chiesa di San Francesco si trova in Piazza Cavalli all'incrocio con Via XX Settembre. È realizzata in stile gotico lombardo del XII secolo (1278-1373). Sulla facciata sono visibili due contrafforti, un rosone, una cuspide e alcune guglie, mentre archi rampanti sono presenti sui lati; su quello destro è ancora esistente parte dei chiostri di cui rimane un porticato. Al suo interno, ornato di affreschi del XV e XVI secolo, venne proclamata l'annessione della città al Regno del Piemonte nel 1848.
- La basilica di Sant'Antonino, patrono della città, è un altro esempio di romanico ed è caratterizzata da una grossa torre ottagonale. Fu voluta da san Vittore, il primo vescovo dela città, intorno al 350 e fu ultimata nel 375; conserva le reliquie di Antonino, martire cristiano ucciso presso Travo, in Val Trebbia. Fu sottoposta a varie opere di ristrutturazione in seguito ai danneggiamenti delle popolazioni barbariche calate nel Nord Italia. A lato vi è un chiostro edificato nel tardo Quattrocento. Tra i dipinti e gli affreschi, sono da menzionare quelli di Camillo Gervasetti del 1622. Nel 1183 ospitò i delegati della Lega Lombarda e l'imperatore Federico Barbarossa che vi si riunirono per firmare i preliminari della pace di Costanza.
- La basilica di San Savino, dedicata al secondo vescovo cittadino dopo san Vittore le cui spoglie sono raccolte nella cripta, fu consacrata nel 1107. Fu edificata nel 903, ma subì alcune distruzioni dopo l'invasione degli Ungari, per cui venne ricostruita. Il prospetto ed il portico sono infatti risalenti ai secoli XVII-XVIII. Nel presbiterio si trova un mosaico policromo del XII secolo, mentre un altro della stessa epoca è presente nella cripta. Lo stile romanico lombardo caratterizza gli interni ornati da raffinati capitelli antropomorfi. Sopra l'altare è collocato un crocefisso ligneo del XII secolo, il sui autore è ignoto.
- San Giovanni in Canale è un tempio fondato nel 1220 dai Domenicani. Tre campate ampliarono a metà del secolo XVI gli interni gotici di questo complesso; nella stessa epoca venne anche ampliato il coro. Tra i vari monumenti sepolcrali che vi si conservano vi è una tomba dipinta, unica a Piacenza, ed il grande sarcofago della famiglia Scotti.
- La rinascimentale Santa Maria di Campagna si trova in Piazzale delle Crociate, così chiamato perché in questo luogo papa Urbano II bandì la prima crociata nel 1095. Fu edificata tra il il 1522 e il 1528 per poter conservare più degnamente una Madonna lignea policroma, detta "della Campagnola" venerata come miracolosa. La pianta aveva inizialmente forma greca, ma in seguito assunse una forma a croce latina rovesciata in seguito all'allungamento del presbiterio. La chiesa è facilmente riconoscibile grazie all'imponente tiburio ottagonale e alla lanterna. Splendidi gli affreschi opera del Il Pordenone (Giovanni Antonio Sacchi) che abbelliscono la cupola e due cappelle poste sul lato sinistro. Altre opere sono di Galeazzo, Antonio, Giulio e Bernardino Campi, Camillo Procaccini, Guercino, Malosso, De Longe, Bibiena, Stern e Avanzini. La chiesa rappresenta forse il maggior capolavoro raggiunto dall'architetto piacentino Alessio Tramello
- San Sisto è un'altra opera rinascimentale che vanta un prezioso coro ligneo del 1514. I lavori INIZIARONO INTORNO IL XIV secolo dove antecedentemente si trovava un tempio edificato nell'874 per volere dell'imperatrice Angilberga ed è la prima opera religiosa dell'architetto Alessio Tramello nella sua maturità. Ospita la copia del capolavoro di Raffaello Sanzio "Madonna Sistina", l'originale del Raffaello, eseguito per la chiesa piacentina, venne venduto dai benedettini nel 1754 ad Augusto III re di Polonia ed Elettore di Sassonia. Ancora oggi la "Madonna Sistina", con i suoi angioletti, è l' ambasciatrice più conosciuta della pinacoteca di Dresda "Alte Meister" ove rappresenta il pezzo piu' pregiato. La basilica di San Sisto, per secoli il principale monastero benedettino della città prima che le soppressioni decretassero l'allontanamento definitivo dei religiosi, sta tornando ad appropriarsi di capitoli importanti della sua storia, trascurati in passato a causa delle traversie, prima napoleoniche e poi post-unitarie, dalle quali il monumentale complesso ne è uscito separato in due. La quasi totalità del monastero risulta oggi occupata dai militari del Secondo Reggimento Genio Pontieri e gli spazi in uso a San Sisto, trasformata in parrocchia, comprendono la chiesa e una piccola parte dell'edificio un tempo dimora dei benedettini. In quest'ala si stanno concentrando i restauri. Ingresso gratuito.
- San Sepolcro, è un altro importante tempio realizzato da Alessio Tramello tra il XV e il XVI secolo. La verticalità della facciata è accentuata dalla presenza di contrafforti, mentre un portale barocco contribuisce ad arricchirla. il nome forse deriva da un pellegrino piacentino che, tornato dalla visita del Santo Sepolcro a Gerusalemme, nel 938 fece edificare un luogo di culto che poi andò distrutto. In epoca napoleonica fu riadattata come ospedale militare e solo nel 1903 fu nuovamente riconsacrata alla preghiera.
- Del XVI secolo è la chiesa di Sant'Agostino; sconsacrata, ora ospita varie mostre. La facciata granitica è in stile neoclassico, realizzata da Camillo Morigi. È l'unica chiesa della città i cui interni, ampi ed armoniosi, presentano cinque navate. Frammenti di affreschi del Malosso sono visibili sulle pareti del transetto.
- La Chiesa delle Benedettine fu opera di Domenico Valmagini. Un convento è annesso all'edificio.
- Chiesa di San Lorenzo del XIV secolo. Al suo interno si potevano ammirare gli affreschi del Ciclo di S.Caterina, oggi conservati nel Museo Civico.
- In stile romanico è la Chiesa di San Donnino, la cui facciata fu rifatta nel 1889 da Camillo Guidotti.
- Sempre Camillo Guidotti restaurò tra il 1924 e il 1925 la Chiesa di Sant'Anna, originaria del XII secolo e ricostruita nel 1334.
[modifica] Teatri, musei e università
Fino al 1798 esisteva il Teatro della Cittadella che venne distrutto da un incendio e fu successivamente sostituito con il Teatro Municipale, inaugurato nel 1804. Progettato dall'architetto Lotario Tomba, ha una facciata ispirata a quella del Teatro della Scala di Milano. Alessandro Sanquirico, scenografo presso il teatro milanese, fu appunto il decoratore degli interni. I lavori di ristrutturazione degli ultimi decenni hanno, fra l'altro, trasformato l'ex Sala degli Scenografi (posizionata al di sopra della Sala Grande) in un piccolo teatro di 320 posti.
La dimora dei Farnese oggi ospita i Musei Civici di Palazzo Farnese, divisi in sezioni dedicate al Medio Evo, al Rinascimento, ai Fasti Farnesiani, ai Vetri e alle Ceramiche, oltre alla Pinacoteca, all'Armeria, al Museo delle Carrozze, al Museo Archologico e al Museo del Risorgimento.
Il Museo di Storia Naturale ha sede presso Palazzo Scotti ed è suddiviso nelle sezioni Botanica, Zoologia e Scienze della Terra. Importanti sono l'erbario ottocentesco e la collezione ornitologica.
In città è presente anche la Galleria d'Arte Moderna "Ricci Oddi", una delle principali d'Italia. Raccoglie più di settecento opere dall'Ottocento ai giorni nostri.
Importanti sono anche la Biblioteca Comunale Passerini-Landi e soprattuto il Collegio Alberoni. Quest'ultimo, un vasto complesso architettonico, è dotato di una Pinacoteca, un Osservatorio Astronomico, un Museo di Scienze Naturali, una biblioteca e la chiesa di San Lazzaro.
In città si trovano una sede dell' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con cinque facoltà (Agraria, Giurisprudenza, Economia e Commercio, Scienze della Formazione, Sociologia), una sede del Politecnico di Milano (Architettura e Ingegneria) e il Conservatorio di Musica "Giuseppe Nicolini".
[modifica] Economia
La fiera di Piacenza è una delle più antiche della regione Emilia-Romagna. Il nuovo complesso espositivo posto alle porte della città è gestito attualmente da Piacenza Expo. Grazie al profondo radicamento della borghesia agricola nel tessuto cittadino a Piacenza venne fondata Federconsorzi, nel 1892. Andrà poi in crisi dopo un secolo di vita.
Piacenza ha affidato il suo futuro alla logistica. Grazie alla sua posizione baricentrica tra le grandi capitali industriali del nord e alla presenza di autostrade e linee ferroviarie di rilevanza nazionale (cfr. la sezione seguente Trasporti), l'amministrazione cittadina ha stimolato l'insediamento di numerosi centri logistici presso la frazione Le Mose, nella zona est della città. Ikea ha qui uno dei centri di smistamento più grandi d'Europa. Particolarmente vivaci i settori della meccanica avanzata (Mandelli e Jobs) e materiale petrolifero (valvole, tubi, giunti speciali, etc).
L'industria legata alle forniture petrolifere nasce a Piacenza grazie ai primi ritrovamenti della fine dell'Ottocento sulle colline di Veleja Romana (frazione del comune di Lugagnano Val d'Arda) del petrolio e soprattutto con la scoperta dei giacimenti di Cortemaggiore negli anni cinquanta.
[modifica] Trasporti
La posizione della città fra Torino, Bologna e Genova e la vicinanza di Milano fanno di Piacenza un importante nodo ferroviario ed autostradale. È posta lungo le linee ferroviarie Milano-Roma, Torino-Bologna e Genova-Bologna. La stazione ferroviaria è interessata da un forte flusso pendolaristico diretto a Milano, prevalentemente, e Parma, i cui viaggiatori provengono non solo dalla città ma anche dalle medie e basse valli della Trebbia, del Nure e da parte di quella del Tidone (che già si avvale della stazione di Castel San Giovanni)
Vi si intersecano inoltre le autostrade A1 (Milano-Napoli) e A21 (Torino-Piacenza-Brescia). Le uscite autostradali cittadine e i relativi caselli sono quattro: due lungo l'A1 (Piacenza Nord presso Guardamiglio -LO- e Piacenza Sud) e due lungo l'A21 (Piacenza Ovest e Piacenza Est).
I trasporti pubblici in città e provincia sono gestiti dall'azienda Tempi (Trasporti e Mobilità Piacentini).
Per il trasporto aereo, gli scali più vicini sono l'aeroporto di Parma e i tre aeroporti lombardi: aeroporto di Milano-Malpensa, aeroporto di Milano-Linate e l'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio presso Bergamo.
[modifica] Sport
È sede della squadra calcistica Piacenza Calcio (attualmente in serie B) e della squadra di pallavolo di Serie A1 Copra Volley Piacenza. Sono presenti inoltre diverse squadre di rugby tra cui: "Termoraggi Piacenza Rugby" e "Lyons Rugby". Nel baseball è rappresentata dal "Piacenza Baseball" e dai "Red Devils Piacenza", dal basket dall'Unione Cestistica Piacentina, mentre nella pallanuoto dalla Rarinantes Everest.
[modifica] Curiosità
[modifica] La città delle tre "C"
Piacenza è da alcuni conosciuta come “la città delle tre C”. Tale soprannome, probabilmente introdotto da visitatori esterni, non sembra essere molto noto agli abitanti della città e della provincia. Chiese, caserme e conventi sarebbero infatti, a detta di qualcuno, una caratteristica del luogo (o chiese, caserme e "casini" secondo i detrattori). È effettivamente famosa per essere la città con più chiese (un centinaio secondo alcuni, sebbene alcune siano scomparse in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale), dopo Roma, retaggio di una consistente e secolare tradizione cristiana. Numerosissimi, per le dimensioni della città, sono pure i conventi di suore e di frati: più di 15 complessi, quasi tutti dismessi o modificati nella loro destinazione d'uso. Vista la posizione geografica, è sempre stata sede di numerose caserme nel corso della sua storia (in città si trova tuttora l'arsenale militare) che, secondo un'opinione discutibile, avrebbero spinto folte schiere di prostitute ad esercitare la professione a Piacenza (da cui i dileggi sulla presenza dei "casini").
In rapporto alla popolazione, è anche la città col maggior numero di banche e gli abitanti dell’intera provincia in diverse occasioni si sono visti al primo posto della classifica tra gli italiani con i più cospicui depositi bancari. A tal proposito, qualcuno ha ridefinito "le tre C piacentine" come chiese, caserme e conti correnti.
Insieme alla provincia, Piacenza ha un ricco patrimonio di castelli e palazzi nobiliari.
[modifica] Personaggi celebri
La città e la provincia, teatri naturali amati da grandi uomini (Ernest Hemingway su tutti), hanno dato alla luce numerose persone illustri e di grande spessore. Tra i più importanti nativi del capoluogo, di ieri e di oggi, si ricordano San Gerardo di Piacenza, piacentini erano i genitori dell'umanista Lorenzo Valla che nacque a Roma, il papa Gregorio X, il beato Giovanni Battista Scalabrini (fondatore dell'ordine degli Scalabriniani), il cardinale e primo ministro di Spagna Giulio Alberoni, il letterato Pietro Giordani, i pittori Gustavo Foppiani, Armodio, Carlo Berté, lo scrittore e politico Melchiorre Gioia, lo stilista Giorgio Armani, i calciatori Filippo e Simone Inzaghi, il sociologo Francesco Alberoni, il fotografo Oliviero Toscani nato a Milano ha dichiarato origini piacentine, il regista televisivo Beppe Recchia, il modello Manuel Casella, la showgirl Barbara Chiappini e i cantanti Fiordaliso, Gianni Pettenati e Mariangela. Piacenza ha ospitato diversi membri della famiglia Guadagnini, famosi liutai, tra i quali Lorenzo Guadagnini (1685 - 1746) che spesso si firmò Placentinus e Giovanni Battista Guadagnini (1711 - 1786), il più importante rappresentante della famiglia. È nato a Piacenza anche il regista Enzo Latronico.
Numerosi sono anche i cittadini celebri della provincia, tra di essi si ricordano: San Corrado Confalonieri, i cardinali Ersilio Tonini ed Agostino Casaroli, il regista Marco Bellocchio, il pattinatore Ippolito Sanfratello (vincitore della medaglia d'oro alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006), l'attrice Isabella Ferrari e la showgirl Mia Molinari. Secondo alcuni studiosi, il navigatore Cristoforo Colombo sarebbe originario di Bettola, paese dal quale proviene il politico Pier Luigi Bersani, attuale ministro per lo Sviluppo Economico. In ambito musicale, si ricorda il compositore Alfonso Fratus De Balestrini.
[modifica] Quartieri storici e zone caratteristiche
- Viale Pubblico Passeggio(Facsal) è la passeggiata nel verde del centro storico. Ombreggiato da platani secolari e in posizione di rilievo sulle mura cittadine rinascimentali, il viale si presta ad una passeggiata o a un po' di relax sulle numerose panchine di cui è disseminato. Rimane il luogo di ritrovo sia per i giovani che per gli anziani della città
- Via Taverna (la Strä Lvä o Strä Alvä) con la vicina Via Campagna era una delle zone più popolari del centro storico. Tuttora sono considerate residenza di chi è piacentino da mille generazioni (i cosiddetti piasintëin dal sass) e luogo della "piacentinità" per antonomasia. Era detta Strada Levata poiché si trova in una posizione più alta rispetto ad altre vie limitrofe come Via Campagna
- Via XX Settembre (la Strä Drita), nota per i suoi balconi in ferro battuto, collega le importanti Piazza Duomo e Piazza Cavalli. È attualmente la via dello shopping per eccellenza, insieme al Corso Vittorio Emanuele (San Raimond o, più recentemente, al Curs). In alcuni periodi storici era chiamata anche la Strä di Urévas (la Strada degli Orefici) perché vi si trovavano diverse botteghe di oreficeria
- La muntä di rat è la caratteristica scalinata che collega Via Mazzini alla più bassa Via San Bartolomeo (San Burtlamé). Secondo la tradizione popolare, era detta "montata dei topi" perché questi roditori l'avrebbero percorsa al fine di lasciare le zone cittadine più basse e adiacenti al Po durante le alluvioni e le piene del fiume. In realtà è più probabile che l'etimologia sia riconducibile a "montata ratta", espressione che stava ad indicare una ripida salita
- Porta Galera un tempo era un altro quartiere popolare del centro storico. I piacentini chiamavano così le parti terminali di Via Scalabrini e Via Roma, con relative adiacenzae, comprese nella parrocchia di Sant'Anna. Oggi la zona è popolata da numerosi stranieri, specialmente da comunità arabe e sudamericane
- Sant'Agnese quartiere al limitare del centro storico che porta il nome della patrona dei barcaioli, essendo ubicato poco lontano dalla riva del Po.
[modifica] Cena Bianca
In occasione del solstizio d'estate, il 21 giugno 2006, circa 250 persone hanno partecipato alla prima "Cena Bianca" d'Italia. I partecipanti, ritrovatisi attorno alla basilica di Sant'Antonino e tutti vestiti di bianco, portavano un mazzo di fiori e una candela ciascuno, dello stesso colore. L'evento si ispira al "diner blanc" che si tiene ogni anno, lo stesso giorno, a Parigi nei pressi della cattedrale di Notre Dame.
[modifica] Festività e celebrazioni
Il 4 luglio si festeggia il patrono della città Sant'Antonino. In questa occasione si incontrano l'autorità politica rappresentata dal sindaco, e quella religiosa rappresentata dal vescovo cattolico, con il tradizionale dono del cero. Si tiene anche una fiera costituita da un'imponente numero di bancherelle che occupano il Viale del Pubblico Passeggio dalle prime luci dell’alba sino a notte.
Il 22 maggio è celebrata la festa di Santa Rita da Cascia. L'importante evento per i piacentini devoti alla "Santa della Rosa", è caratterizzato da una Messa nella "Chiesa dei Cappuccini" (sul cui sagrato vengono distribuite ai fedeli rose benedette e gagliardetti raffiguranti la Santa in preghiera) e da una lunga processione di auto per la benedizione, che inizia al mattino e termina la sera tardi, mandando completamente in tilt il traffico urbano.
[modifica] Stemma, gonfalone, onorificenze
[modifica] Stemma
Lo stemma di Piacenza rappresenta uno scudo colorato a sinistra di rosso e a destra di bianco.
La parte rossa in cui è raffigurato un quadrato bianco o argenteo costituisce anche lo stemma della Provincia di Piacenza. Questa metà rimanda alle insegne della Legione Tebana, ai tempi di Diocleziano, con la quale era arruolato il martire cristiano e patrono Antonino. Nella tradizionale iconografia, infatti, il santo protettore è ritratto mentre regge il vessillo militare. La placca quadrata probabilmente rappresenta il tipico accampamento romano, il castrum.
Nella parte bianca viene raffigurata la lupa capitolina, emblema di Roma. Ciò simboleggia lo stato di "civitas romana" (e il conseguente dono delle insegne con la lupa) di cui la città, prima colonia fondata dai romani insieme a Cremona nel 218 a.C., fu omaggiata.
[modifica] Onorificenze conferite alla Città
La città di Piacenza è :
- Tra le 27 Città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i motti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918.
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«Prima fra le città italiane, il 10 maggio 1848, con plebiscito pressoché unanime, votava la sua annessione al Piemonte, meritando dal Re Carlo Alberto l'appellativo di Primogenita.»
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- Tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare nel 1996 (dall'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro), per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale.
[modifica] Città gemellate
Piacenza è gemellata con le seguenti città d’Europa:
[modifica] Galleria fotografica
[modifica] Altri progetti
[modifica] Collegamenti esterni
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[modifica] Informazioni
[modifica] Economia
[modifica] Arte e cultura
- Piacenza Musei
- Musei di Palazzo Farnese
- Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi
- Teatri Comunali Piacenza
- Basilica Cattedrale di Piacenza
- Un itinerario piacentino