Unione Sportiva Avellino
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Divise Ufficiali |
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Anno di fondazione | 1912 | ||||||||
Città | Avellino (AV) | ||||||||
Presidente | Marco Pugliese | ||||||||
Presidente Onorario | Adriano Lombardi | ||||||||
Stadio | Stadio Partenio di Avellino, 38000 posti | ||||||||
Scudetti | 0 | ||||||||
Titoli Europei | 0 | ||||||||
Coppa Italia | 0 | ||||||||
Colori sociali | ![]() |
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Sito ufficiale | usavellino.it |
Unione Sportiva Avellino - Società calcistica di Avellino (provincia di Avellino)
Anno di fondazione: 1912.
Campo di Gioco: Stadio "Partenio" di Avellino (38.000 posti).
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Le origini
L'Unione Sportiva Avellino viene fondata nel dicembre del 1912. I colori sociali sono il bianco e il verde, tipici dell'Irpinia. Nella prima metà del secolo l'Avellino disputa campionati regionali di IV divisione. Negli anni sessanta gli irpini salgono alla ribalta nazionale nel famoso spareggio per la serie B vinto poi perso a tavolino, per presunti illeciti, contro il Catania, all'arena di Milano.
[modifica] La prima promozione in serie B
Dopo anni bui tra la serie C e serie D , nella stagione 1972/1973, dopo un entusiasmante testa a testa con il Lecce, l'Avellino viene promosso in serie B. Antonio Sibilia è il presidente e Tony Gianmarinaro allenatore.
[modifica] Lo storico approdo in serie A
Dopo 5 anni nella serie cadetta nella stagione 1977/1978 gli irpini fanno il grande salto in serie A, con Paolo Carosi allenatore, vincendo all'ultima giornata a Marassi contro la Sampdoria per 1-0 rete di Mario Piga.
[modifica] Gli anni in massima serie
Negli anni della A si alternano momenti di entusiasmo a soffertissime salvezze. L'Avellino resta in serie A per ben 10 stagioni con l'ottavo posto del 1987 come migliore risultato di sempre.
Nel periodo tra 1978 e 1988 l'Avellino si toglie notevoli soddisfazioni battendo squadre del calibro di Internazionale, Juventus e Milan, e diventando la "squadra simpatia" del calcio italiano. Nell'estate del 1986, si aggiudica il Torneo Estivo, organizzato dalla Lega Calcio tra le 12 squadre di serie A non partecipanti alle semifinali di Coppa Italia.
Il momento più difficile forse si ha nella stagione 1980/1981 con l'Avellino penalizzato di 5 punti per il calcio scommesse e fortemente colpito psicologicamente dal terremoto del novembre 1980. Gli irpini riescono poi a salvarsi all'ultima giornata con il 2-2 casalingo contro la Roma.
Durante questi anni passano per Avellino tanti futuri campioni come l'irpino Fernando De Napoli, Stefano Tacconi, Luciano Favero, Beniamino Vignola, Geronimo Barbadillo, Ramon Diaz, Adriano Lombardi, Salvatore Di Somma, Juary, José Dirceu, Angelo Colombo, Walter Schachner,Fabrizio Ravanelli, Franco Colomba (allenatore dei lupi nella stagione 2005/2006), Paolo Beruatto e allenatori come Vinicio, Eugenio Bersellini e Rino Marchesi.
[modifica] La doppia retrocessione
Il sogno irpino finisce nella stagione 1987/1988. I lupi arrivano penultimi a -1 dalla salvezza e retrocedono in B insieme all'Empoli. Ai fallimenti sportivi succedono le disastrose vicissitudini societarie. Arriva così retrocessione in serie C1 (ultimo posto in serie B) con allenatore Francesco Graziani nel 1992.
[modifica] Gli anni bui della C
Dopo 2 anni negativi in serie C1, nel 1995 Antonio Sibilia torna presidente e sembra tornare la luce con la promozione in serie B ai play off contro il Gualdo. Ma è solo un'illusione. A nulla servono le 19 reti di Pasquale Luiso nel 1995/1996. Gli irpini giungono terz'ultimi e tornano in serie C1. Vi restano per 7 stagioni in cui più volte la società rischia il fallimento.
[]===Risalite e cadute=== Nel 2003 con la proprietà di Pasquale Casillo, il re del grano, vincono il campionato e tornano nei cadetti. I protagonisti di questo campionato vinto sono il capitano Simone Puleo, il portiere Domenico Cecere, Raffaele Biancolino, Gigi Molino, e l'allenatore Salvatore Vullo.
La gioia è subito cancellata dall'umiliante retrocessione appena un anno dopo con Zdenek Zeman in panchina nell'anno della B a 24 squadre. Unica nota lieta della stagione le 15 reti del bielorusso Vitali Kutuzov.
Nell'estate 2004 cambia ancora proprietà. La società è rilevata dai fratelli Pugliese, con in panchina Antonello Cuccureddu, sostituito poi da Francesco Oddo, che guida la squadra alla promozione in B grazie alla memorabile e meritata vittoria del 19 giugno 2005 per 2-1 contro il favoritissimo Napoli nella finale dei play-off grazie alle reti del Pitone Raffaele Biancolino e del terzino bomber Vincenzo Moretti.
Nel 2005-06 l'Avellino, piazzatosi al quart'ultimo posto in B, è nuovamente retrocesso in C1 dopo la disputa del play-out con l'AlbinoLeffe. La partita di andata, giocata a Perugia il 3 giugno 2006 per la squalifica del campo dei campani, è terminata con la vittoria per 2-0 dell'AlbinoLeffe, mentre il ritorno, disputatosi a Bergamo il 7 giugno 2006, ha visto l'inutile vittoria dell'Avellino per 3-2.
[modifica] Partite memorabili
(promozione in serie B)
- 28 gennaio 1979 Avellino-Milan1-0 (vittoria contro il Milan di Rivera alla fine campione d'Italia)
- 12 settembre 1983 Avellino-Milan 4-0 (prima goleada in A)
(prima goleada in trasferta)
- 8 ottobre 1995 Avellino-Salernitana 1-0 (derby)
- 14 marzo 2004 Avellino-Salernitana 2-1 (derby deciso nei minuti di recupero)
- 5 novembre 2006 Avellino-Salernitana 4-0 (goleada nel derby)
[modifica] I capitani dell'Avellino
Adriano Lombardi (1976-1982), Salvatore Di Somma (1982-1985), Franco Colomba (1985-1988), Antonio Marasco (1993-1996),Simone Puleo (2002-2005).
[modifica] I più grandi cannonieri
Salvatore Fresta (1992/1995 serie C1) 31 reti, Ramon Angel Diaz (1983/1987 serie A) 22 reti, Pasquale Luiso (1995/1996serie B) 19 reti, Antonio Musiello(1975/1976 serie B) 18 reti, Gigi Molino (2002/2003 serie C1) 18 reti, Tomas Danilevičius (2005/2006 serie B) 17 reti.
[modifica] I "bidoni"
Nella storia dell'Avellino ci sono stati molti giocatori arrivati per fare la differenza, ma rivelatisi poi veri e propri "bidoni". Quello che più ha fatto la differenza però è il greco Nikos Anastopoulos. Arrivato in Irpinia da capitano della nazionale greca e da vice "scarpa d'oro", venne accolto dalla stampa nazionale come un eroe capace di far fare il salto di qualità alla squadra bianco-verde.
Se ne andò in maniera anonima con un imbarazzante score. 17 presenze in campionato, nessun gol e una strana espulsione nell'ultima gara contro l'Inter. A fine stagione l'Avellino retrocesse in B e lui tornò mestamente in patria. Ancora oggi è ricordato come il più grande "bidone" del calcio italiano.
[modifica] Rosa 2006-2007
Portieri:
Domenico Cecere
Raffaele Gragnaniello
Damiano Milan.
Difensori:
Raffaele Ametrano
Michele Bacis
Alessio D'Andrea
Stefano De Angelis
Nicola Diliso
Vincenzo Moretti
Simone Puleo
Ciro Oreste Sirignano
Gabriele Ulivi.
Centrocampisti:
Domenico Di Cecco
Stefano Garzon
Andrea Luciani
Diego Matarazzo
Ludovic Moresi
Filippo Porcari
Vincenzo Riccio
Gonzales Kiese Rivaldo.
Attaccanti:
Marco Ascenzi
Raffaele Biancolino
Felice Evacuo
Gaetano Grieco
Marco Tufano.
Allenatore: Giuseppe Galderisi
[modifica] Ex celebri dell'Avellino
Salvatore Di Somma
Stefano Tacconi
Fabrizio Ravanelli
Fernando De Napoli
Angelo Alessio
Walter Schachner
Vitali Kutuzov
Tomas Danilevicius
Juary
José Dirceu
Ramón Díaz
Geronimo Barbadillo
[modifica] Collegamenti esterni
Serie C1 - Girone A 2006-2007 | ||
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Calcio - Albo d'oro del Campionato di Serie C1 | ||
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Serie C1 - Girone B 2006-2007 |