Dottrina Brežnev
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La dottrina Brežnev (nota anche come dottrina della sovranità limitata) fu una linea di politica estera sovietica introdotta da Leonid Brežnev in un discorso tenuto davanti al quinto congresso del Partito Operaio Unificato Polacco, il 13 novembre 1968.
In quel discorso Brežnev dichiarava:
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«Quando le forze che sono ostili al socialismo cercano di portare lo sviluppo di alcuni paesi socialisti verso il capitalismo, questo non diventa solo un problema del paese coinvolto, ma un problema comune ed una preoccupazione per tutti i paesi socialisti.»
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In questa dottrina, era implicito che la leadership dell'Unione Sovietica si riservava il diritto di definire cosa fossero "socialismo" e "capitalismo". Ciò significò in pratica che a nessuna nazione era consentito lasciare il Patto di Varsavia o disturbare il monopolio del potere da parte del partito comunista della nazione stessa e del Blocco orientale. La Dottrina Brežnev venne usata per giustificare l'invasione della Cecoslovacchia che pose fine alla Primavera di Praga nel 1968 e l'invasione dell'Afghanistan (non appartenente al Patto di Varsavia) nel 1979.
La Dottrina Brežnev venne sostituita nel 1988 da quella che venne scherzosamente definita la Dottrina Sinatra.
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- (EN) Testo del discorso di Brežnev su Wikisource.