Lavello
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 313 m s.l.m. | ||
Superficie: | 132 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 99 ab./km² | ||
Frazioni: | Gaudiano | ||
Comuni contigui: | Ascoli Satriano (FG), Canosa di Puglia (BA), Cerignola (FG), Melfi, Minervino Murge (BA), Montemilone, Rapolla, Venosa | ||
CAP: | 85024 | ||
Pref. tel: | 0972 | ||
Codice ISTAT: | 076043 | ||
Codice catasto: | E493 | ||
Nome abitanti: | lavellesi | ||
Santo patrono: | San Mauro | ||
Giorno festivo: | 2 maggio | ||
Sito istituzionale | |||
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Lavello è un comune di 13.658 abitanti in provincia di Potenza.
Indice |
[modifica] Territorio
Centro agricolo e industriale della media valle del fiume Ofanto. Il nucleo originario è sorto su un dosso dalle pareti ripide , inciso da alti rami del torrente Crapelotto (affluente di destra dell'Ofanto). In seguito il centro si è molto ampliato, con struttura a scacchiera, sull'asse della statale appulo-lucana.
[modifica] Cenni storici
Centro abitato sin dall' età del ferro, l'antica Labellum, sede vescovile del secolo XI, assunse notevole importanza quando Federico II restaurò ed ampliò la rocca longobarda in cui morì, nel 1254, Corrado IV.
Fedele a Manfredi partecipò attivamente alla rivolta ghibellina del 1268. Assegnato da Carlo I d'Angiò a Galard d'Ivry e poi a Riccardo di Bisaccia ed a Simone di Belvedere, fu feudo di Roberto di Suriaco, di Nicola Montorio, degli Orsini del Balzo e di Angelo Tartaglia.
Ritornata agli Orsini la Contea di Lavello fu incamerata da Ferdinando il Cattolico e venduto nel 1507 ai Del Tufo, che ne ottennero il titolo di marchese. Passò poi ai Pignatelli e infine si Caracciolo di Tortorella. Fu sede vescovile fino al 1818.
[modifica] Cenni artistici
Il castello, ora sede del municipio, è una costruzione di epoca sveva trasformata nel secolo XVII, con facciata animata nella parte sinistra da una torre semicircolare, nell'angolo di destra da un corpo aggettante coronato da loggia. L'edificio accoglie anche un antiquarium in cui si conservano reperti dell' età del ferro, provenienti dalla zona, ceramiche indigene e italo-greche e varie iscrizioni in lingua latina ed ebraica.
La Chiesa di Sant'Anna fu rifatta nel secolo XVIII su una fabbrica trecentesca e possiede un' Annunciazione tardo-cinquecentesca dipinta dai napoletani Antonio Stabile e Costantino Stabile. Nel territorio vi sono i resti di una costruzione termale romana e di un sepolcreto paleocristiano; nel 1963 furono rinvenuti materiali databili all' Eneolitico.
[modifica] Economia
E' uno dei principali centri agricolo-commerciali della provincia. La fertilità del territorio consente la produzione di cereali, uva, olive, ortaggi e barbabietole. Vi sono olivicultori, frantoi oleari, molini, lavorazione delle barbabietole, impianti vinicoli (vino aglianico e spumante del Vulture). Allevamenti di bovini e ovini con produzione di latte, carne e lana. Vi sono anche botteghe di ceramica e di lavorazione del legno.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti