Sant'Alfio (CT)
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Sant'Alfio | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Sicilia | ||
Provincia: | Catania | ||
Coordinate: |
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Altitudine: | 531 m s.l.m. | ||
Superficie: | 23 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 72 ab./km² | ||
Frazioni: | |||
Comuni contigui: | Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Piedimonte Etneo, Randazzo, Zafferana Etnea | ||
CAP: | 95010 | ||
Pref. tel: | 095 | ||
Codice ISTAT: | 087046 | ||
Codice catasto: | I216 | ||
Nome abitanti: | santalfiesi (santaffioti in siciliano) | ||
Sito istituzionale | |||
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Sant'Alfio è un comune di 1.645 abitanti della provincia di Catania.
Nel '600 Sant'Alfio rappresentò una delle sette "torri" della Contea di Mascali. Solo nel 1923 divenne comune autonomo, staccandosi da Giarre, di cui era stato frazione dal 1815. In questo frangente fu aiutato dalle vicine Milo e Fornazzo, che all'epoca erano a loro volta piccole frazioni del paese. Tuttavia anche queste ottennero la loro indipendenda da Sant' Alfio negli anni immediatamente successivi.
Nei secoli il paese si sviluppò sempre grazie alla coltivazione tenace della vite, da cui si derivava un vino pregiato, scuro e alcolico, che raggiungeva le tavole dei cavalieri di Malta e quelle dei generali inglesi. Divenuto nell'Ottocento produttore ed esportatore di vino tra i più importanti dell'area etnea, Sant'Alfio si vide investito da un eccezionale benessere economico che ne incrementò velocemente dimensioni e popolazione. Nel corso del nuovo secolo giunse però una crisi, che negli anni Venti fu causa di un violento crollo dei prezzi del vino, dovuto anche alla depressione abbattutasi sui mercati finanziari. Ciò nonostante da quache anno la produzione vinicola si sta rivalutando grazie all'indipendenza di alcuni produttori locali. Ancor oggi, dunque, il vino è il prodotto più caratteristico, a cui si è aggiunta l'attività di promozione turistica della zona dell'Etna e del suo parco.
L'origine del nome è legato alla tradizione religiosa. Tre fratelli, Alfio, Filadelfo e Cirino, furono, nel 253 d.C., deportati in Sicilia per essere qui martirizzati. Durante il loro viaggio verso Lentini, attraversando il luogo dove oggi sorge Sant'Alfio avvenne il cosiddetto "miracolo della trave": un improvviso vento si scatenò violento al loro passaggio, scagliando via la trave che portavano sulle spalle.
Il paese di Sant’Alfio dedica la prima domenica di maggio al festeggiamento dei suoi Santi Patroni: Alfio, Filadelfo e Cirino con intense cerimonie religiose. Queste hanno inizio sin dall'ultima Domenica di Aprile, denominata dai paesani la Domenica dell' "entrata", a sottointedere l'entrata nel cuore dei festeggiamenti. A dare ufficialmente il via alle celebrazioni è uno spettacolo pirotecnico che con 100 spari alle ore 12:00 in punto annuncia l'evento alla cittadina. A partire da questo giorno le sere dei due Giovedì e i due Venerdì che precedono la festa vera e propria, si accende davanti alle case un piccolo falò chiamato "dera" con il quale viene ricordato nel paese il passaggio dei tre Santi Martiri. La dera ricorda appunto la notte in cui i tre fratelli attraversarono Sant'Alfio per recarsi a Lentini dove avrebbero subito le torture. In quel frangente i paesani uscirono dalle case accendendo delle torce per illuminare loro il passaggio. Da qui la tradizione che dura tutt'ora. Il Sabato antecedente le celebrazioni avviene la cosiddetta "sbarrata", ovvero l'esposizione sull'altare della Chiesa Madre delle statue dei patroni, le cui reliquie compiono la Domenica un "giro" dell'abitato, ossia una processione tra le vie del paese. Alle ore 15,00 iniziano i preparativi per scendere i simulacri dei Santi sul fercolo (Vara). Alle ore 16,00 la "Vara" si affaccia dalla porta centrale della chiesa dove è attesa da un suono festoso di campane da una sparatoria di bombe e da un coro spontaneo di fedeli che eseguirà l’inno dei Tre Santi, denominato "a Cantata". I festeggiamenti si concludono infine la Domenica successiva, chiamata l' "ottava", nel corso della quale i simulacri dei tre Santi vengono esposti nuovamente sull'altare della Chiesa Madre.
Indice |
[modifica] Il paese
Il centro storico del paese, segnato da vie anguste su cui si ergono i palazzi più importanti, mantiene pressocchè inalterate le sue caratteristiche iniziali. Particolare è la facciata della Chiesa Madre, allestita interamente in pietra lavica. Inoltre la piazza Duomo è attorniata da diversi palazzi patrizi, tra i quali quello del Municipio, sito in Via Vittorio Emanuele II. Da qui si giunge in Via Monsignor Nicotra, che salendo diventa prima Via Contarino e successivamente Via delle Scuole. Su quest'ultima si apre infine Via Armando Diaz, dove è ubicata la chiesa del Calvario. Continuando a salire è facile raggiungere il quartiere di Nucifori, il cui aspetto particolare è la copertura dell'asse viario con delle lastre prodotte in pietra lavica. Inoltre nel quartiere si trova una un'altra piccola chiesa, denominata appunto Chiesa di Nucifori. Da Nucifori, proseguendo in direzione di Via Fossa Politi, è possibile imbattersi in varie edicole votive, e raggiungere infine il Castagno dei Cento Cavalli. Nei pressi dell'albero è ormai tutta campagna, la cui coltivazione prevalente è quella della vite.
[modifica] Gli appuntamenti
- FEBBRAIO: Giorno 3 nella Chiesa del Calvario la festa di San Biagio con distribuzione durante le messe, dei "cuddureddi sammrasi", piccoli pani benedetti.
- LA PASQUA: Passione e morte di Cristo vengono rivissute con una Via Crucis dalla Chiesa Madre a quella del Calvario, da dove la statua del Cristo morto viene accompagnata alla matrice.
- SETTEMBRE: La prima Domenica del mese si festeggia nel quartiere di Nucifori la Madonna del Tindari.
Inoltre a fine mese viene allestita una rassegna gastronomica, con la quale vengono promossi i prodotti tipici del luogo.
- 3 NOVEMBRE: Una processione raggiunge in località Magazzeni, la piccola Chiesa-santuario costuita nel 1958 dove, trent'anni prima, una colata lavica che minacciava il paese si arrestò all'arrivo delle reliquie dei Santi patroni.
- IL NATALE: Nelle serate che precedono il 25 Dicembre vengono celebrate le "novene", messe solenni le cui celebrazioni sono affidate ogni giorno ad una diversa categoria sociale di abitanti del paese, come ad esempio la categoria dei muratori, quella delle Signore (le donne sposate), quella delle Signorine (le nubili) e infine quella dei "picciotti", i giovani ragazzi santalfiesi.
[modifica] Da vedere
- Il Castagno dei Cento Cavalli: albero di castagno plurimillenario, (la sua età si aggira tra i 3600 ed i 4000 anni), ubicato nel Parco dell'Etna in contrada Carpineto. Molto studiato e visitato negli ultimi secoli, la sua storia si fonde con una leggenda secondo cui la regina Giovanna I d'Angiò col suo seguito di cento cavalieri si riparò da un improvviso temporale proprio sotto la chioma imponente del castagno.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Salvatore Fichera dal 27/05/2003
Centralino del comune: 095 968017
Email del comune: sindaco@comune.sant-alfio.ct.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
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