Zafferana Etnea
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Stato: | ![]() |
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Regione: | ![]() |
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Provincia: | ![]() |
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Coordinate: |
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Altitudine: | 574 m s.l.m. | ||
Superficie: | 76 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 107 ab./km² | ||
Frazioni: | Fleri, Petrulli, Pisano Etneo; contrade: Airone, Cancelliere, Poggiofelice, Sarro | ||
Comuni contigui: | Aci Sant'Antonio, Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Maletto, Milo, Nicolosi, Pedara, Randazzo, Sant'Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande | ||
CAP: | 95019 | ||
Pref. tel: | 095 | ||
Codice ISTAT: | 087055 | ||
Codice catasto: | M139 | ||
Nome abitanti: | zafferanesi | ||
Santo patrono: | Maria SS. della Provvidenza | ||
Giorno festivo: | seconda domenica di agosto | ||
Sito istituzionale | |||
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Zafferana Etnea (Zafarana in siciliano) è un comune della provincia di Catania.
Diverse sono le ipotesi sull’origine del nome; alcuni studiosi ritengono che la parola derivi dall’arabo “Zaufanah”, che significa “giallo”, per l’abbondanza dei giunchi e delle ginestre che si trovano nei boschi del territorio; altri pensano che il nome provenga da parole arabe col significato di “contrada ricchissima d’acqua” oppure “fischio del vento”; altri ancora, infine, indicano l’etimo come derivante dalla coltivazione, anticamente molto diffusa, dello zafferano.
Indice |
[modifica] Geografia
Zafferana Etnea sorge a 600 m. s.l.m., alla pendici orientali dell’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa. Possiede uno dei comuni più vasti della provincia, estendendosi da quota 600 m. s.l.m. fino alla vetta sommitale del vulcano, includendo nel proprio territorio paesaggi di inestimabile bellezza naturalistica, dai fitti boschi alle distese di deserto lavico.
È uno dei comuni del Parco regionale dell'Etna e nel suo territorio rientrano le tre grandi valli che secondo accreditate ipotesi rappresentano la testimonianza della sequenza della genesi del vulcano: Valle del Bove, Val Calanna e Valle San Giacomo.
L’abitato è adagiato in una splendida vallata, ai piedi dei monti Pomiciaro (1715 m. slm), Zoccolaro (1739 m. slm) e Fior di Cosimo (1178 m. slm), disposto in lunghezza parallelamente alla costa jonica, sul cui mare si affaccia come una terrazza.
Collocata in una posizione gradevole per gli amanti della tranquillità e della natura, dista pochissimi chilometri dai centri maggiori (Catania 23 km, Taormina 24 km, Acireale 12 km) e si trova a metà strada tra il mare e la montagna.
Zafferana rappresenta una delle porte d’accesso al vulcano, grazie alla strada provinciale dell’Etna che la collega alla stazione turistica di Rifugio Sapienza (Nicolosi) da un lato, e a quella di Piano Provenzana (Linguaglossa) dall’altro.
[modifica] Storia
La storia di Zafferana Etnea ha origine con la fondazione del Priorato di San Giacomo, un monastero benedettino costruito nel Medioevo e di cui si hanno notizie certe a partire dal 1387 in un documento firmato dal Vescovo di Catania Simone del Pozzo. Da una bolla papale firmata da Papa Eugenio IV nel 1443 si apprende dell'esistenza di un’annessa chiesa dedicata a san Giacomo, sacramentale e parrocchiale, il che fa presumere che fosse frequentata da un primo nucleo di abitanti sorto attorno al monastero, oltre che dai numerosi pellegrini che accorrevano nel giorno della festa del santo, il 25 luglio. La vita monastica nel Priorato finì nel 1464, ma la chiesa rimase aperta al culto fino almeno al 1677, venendo poi probabilmente distrutta, insieme all’intero complesso, dal terribile terremoto del 1693. Il Priorato si trovava all’inizio della svasatura della Valle San Giacomo, a monte dell’odierno abitato.
Il primo toponimo che si riscontra nella storia di Zafferana è “Cella”, che indicava lo stesso territorio di San Giacomo, dove era ubicato il Priorato. In un documento del 1694, invece, compare per la prima volta il toponimo “Zafarana” che darà poi il nome al paese. Le terre della contrada Zafarana dipesero amministrativamente dai comuni di Trecastagni, Viagrande ed Aci Sant'Antonio fino al 1826, mentre dal punto di vista religioso la chiesa del borgo (chiesa della Madonna della Provvidenza), costruita agli inizi del '700, fu vincolata all'Arcipretura Parrocchiale "S. Nicola di Bari" di Trecastagni fino alla costituzione della parrocchia (1753).
Il 21 settembre 1826 un decreto di Francesco I, dispose che i quartieri Zafarana Etnea, Sarro, Rocca d'Api, Bongiardo e Pisano formassero, distaccandosi dai comuni di Trecastagni, Viagrande ed Aci SS. Antonio e Filippo, un nuovo comune col nome di Zafarana Etnea, poi Zafferana Etnea. A questo nuovo Comune si unirono in seguito le altre frazioni di Fleri (1851) e Petrulli (1951), mentre la frazione Bongiardo passò, nel 1934, al neo-costituito comune di Santa Venerina.
[modifica] Arte e monumenti
[modifica] Chiesa Madre "S. Maria della Provvidenza"
Svettante su di un'ampia e scenografica scalinata in pietra lavica, in netto contrasto con la bianca facciata, la Chiesa Madre, intitolata alla Patrona, è il monumento più importante della città.

La sua costruzione, iniziata nel 1731 per volere di don Francesco Gagliano, decano della Basilica Collegiata di Catania, si protrasse per lungo tempo, più volte ripresa a causa dei numerosi eventi sismici che la resero inagibile. Nei secoli la sua struttura fu rimaneggiata e ampliata. La chiesa originaria, infatti, era molto più piccola, disposta perpendicolarmente a quella attuale; il 20 febbraio 1818 un terribile terremoto distrusse l'edificio causando ventinove vittime tra i fedeli presenti alle sacre funzioni. I lavori di ricostruzione, cominciati nel 1832 e conclusi nel 1837, valsero alla chiesa la possibilità di essere dichiarata "Chiesa Matrice" dall'allora vescovo di Catania, mons. Orlando. Nel 1882 un nuovo intervento di ampliamento portò all'allungamento delle navate.
L'ultimo intervento di recupero e di restauro risale al 1998, quando la chiesa venne riaperta al culto dopo quattordici anni, essendo stata resa inagibile dal terremoto del 1984, che causò il crollo della volta della navata centrale e innumerevoli altri danni strutturali.
L'esterno è caratterizzato da un'importante facciata in pietra bianca di Siracusa, realizzata dal 1897 al 1928 in stile barocco su progetto dell'architetto Sciuto Patti. Il prospetto è formato da un corpo centrale lievemente arretrato rispetto ai due campanili gemelli. Sopra il portale maggiore, sormontato da un Cristo Pantocratore, al centro di un trittico si trova una statua della Madonna della Provvidenza di pregevole fattura. L'interno, sobrio ed elegante, conserva interessanti opere artistiche, quali la grande pala d'altare di "S. Giuseppe col Bambino" (opera giovanile del pittore zafferanese Giuseppe Sciuti), il quadro della Madonna della Provvidenza (G. Rapisarda, 1838), il Crocifisso ligneo ottocentesco e la statua del compatrono Sant'Antonio Abate (prima metà XIX secolo).
[modifica] Clima
Zafferana rappresenta un'importante stazione climatica, essendo luogo adatto per la villeggiatura quando il clima, nelle grandi città, diventa irresistibilmente caldo. La presenza della montagna, con i suoi boschi rigogliosi, consente infatti di far fronte alle temperature particolarmente elevate dei mesi estivi.
Il clima, mite nei mesi autunnali e primaverili, diviene abbastanza rigido in inverno, causando gelate e talora qualche nevicata, ma favorendo gli amanti degli sport invernali ad alta quota.
La temperatura media è di alcuni gradi più bassa rispetto a quella della città di Catania e, in generale, delle città della provincia poste in riva al mare.
[modifica] Economia
Le produzioni principali sono il miele, la frutta di stagione, il vino dell'Etna, l'olio extravergine d'oliva, il formaggio e i funghi freschi e conservati.
[modifica] Turismo
Dal centro del paese si diparte la via Cassone che si arrampica lungo le pendici dell'Etna. Lungo questa strada, oltre a case di abitazione e villette, sono ubicati alcuni alberghi, pensioni e ristoranti che accolgono un buon numero di turisti che, soprattutto in estate, affollano la zona per via delle temperature più moderate e per l'ossigenazione dell'aria data dalle pinete che sorgono nella zona. Da qualche tempo Zafferana è frequentata anche in autunno, soprattutto da raccoglitori di funghi, alla ricerca delle pregiate specie micologiche che crescono nei castagneti e lecceti del suo territorio.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Filadelfo Patané dal 14/06/2004
Centralino del comune: 095 7081975
Email del comune: sindaco@zafferana-etnea.it
[modifica] Evoluzione demografica
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