Yazidismo
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Gli Yazidi o Yezidi (curdo: Êzidî) sono curdi praticanti una religione mediorientale, nota come yazidismo, avente origini molto antiche. Gli yazidi (circa 500.000 persone secondo alcune stime) vivono soprattutto nei dintorni della città di Mosul, in Iraq. Vi sono poi piccole comunità sparse per Siria, Turchia, Iran, Georgia e Armenia, a cui si aggiungono alcuni rifugiati in Europa.
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[modifica] Storia
Nella regione corrispondente all'attuale Iraq, gli yazidi, che pur possono vantare una storia di 4.000 anni, furono perseguitati per secoli dai musulmani, che li accusavano di adorare il diavolo.
Durante il regime di Ṣaddām Ḥusayn, gli yazidi vennero classificati come "arabi", in modo tale da falsare gli equilibri etnici nella regione. Con la caduta di Saddām nel 2003, i curdi richiedono che gli yazidi siano riconosciuti come facenti parte del popolo curdo a tutti gli effetti.
Le stime sul numero di yazidi nel mondo variano tra i 100.000 e gli 800.000. Quest'ultima stima è riportata sul sito ufficiale website; stando alla stessa fonte, i rifugiati in Germania sarebbero 30.000.
Feleknas Uca, membro tedesco del Parlamento Europeo è stato l'unico parlamentare di origine yazidi sino al 2005 (anno in cui si sono tenute le prime elezioni libere in Iraq).
[modifica] Religione
Gli yazidi adorano il dio Malak Ṭāʾūs, un angelo dalle sembianze di un pavone caduto in disgrazia. Il culto di Malak Ṭāʾūs sembra contenere elementi propri di mitraismo, mazdeismo, manicheismo, Islam, Cristianesimo e Giudaismo. Con tutta probabilità, esso deriverebbe dall'antico culto pre-islamico proprio del popolo curdo. Intorno al 1162, Shaykh ʿAdī b. Muṣṭafā riformò la religione (ciò fa pensare dunque che il culto originario fosse in qualche misura diverso dall'attuale). I vari clan possono inoltre presentare alcune differenze nell'interpretazione dei testi sacri.
Gli yazidi chiamano loro stessi Dasin. Secondo un'errata etimologia popolare, il termine "yazidi" deriverebbe dal nome del califfo omayyadde Yazīd I (680-683); più probabilmente, esso proviene dal medio-persiano (lingua pahlavi) yazd, cioè "angelo", forse in riferimento a Malak Ṭāʾūs.
Gli yazidi credono in un dio primordiale, la cui azione fu però limitata alla creazione dell'universo. Entità divine attive sono invece Malak Ṭāʾūs e Shaykh ʿAdī. Malak Ṭāʾūs sarebbe un angelo dalle sembianze di un pavone (Malak vuol dire appunto "angelo" e Ṭāʾūs significa "pavone") che, dopo essere decaduto, si pentì e decise di ricreare il mondo che era stato distrutto. Riempì perciò alcune giare con le sue lacrime e se ne servì per estinguere il fuoco dell'Inferno. Alcuni clan venerano come un santo Shaykh ʿAdī, considerato una sorta di servo di Malak Ṭāʾūs. Altre 6 divinità minori sono talvolta onorate.
Le sacre scritture dello yazidismo sono il Libro della Rivelazione e il Libro Nero. Quest'ultimo contiene alcuni precetti quali il divieto di mangiare lattuga o fagioli bianchi e il divieto di vestirsi di blu scuro.
Gli yazidi sono piuttosto diffidenti verso le persone di altro credo: per esempio, la preghiera (da effettuare due volte al giorno sempre in direzione del sole) non può essere recitata in presenza di persone estranee al culto di Malak Ṭāʾūs. Il mercoledì è il giorno sacro, sebbene sia il sabato ad essere considerato giorno di riposo. A dicembre vi è poi una festività di tre giorni.
Il rituale principale è il pellegrinaggio annuale, della durata di sei giorni, verso la tomba di Shaykh ʿAdī a Lalish (a nord di Mossul). Durante la celebrazione, i fedeli si immergono nelle acque di un fiume, lavano le statue raffiguranti Malak Ṭāʾūs e accendono centinaia di lampade sulle tombe di Shaykh ʿAdī e degli altri santi. Nel corso della cerimonia viene anche sacrificato un bue, ragione per cui lo yazidismo è talvolta associato al mitraismo.
La società yazidi presenta una struttura gerarchica che vede ai vertici un capo secolare, detto Amīr, e un capo religioso, detto Shaykh.
[modifica] Usi e costumi
Gli yazidi sono per lo più monogami, anche se, in alcuni rari casi, ai capi è concesso avere più di una moglie. I bambini vengono battezzati alla nascita; la circoncisione è una pratica diffusa ma non obbligatoria. Subito dopo la morte i defunti sono deposti con le mani giunte in tombe di forma conica.
Gli yazidi, ritenendosi gli unici veri discendenti di Adamo, non accettano né i matrimoni interreligiosi (neppure con i curdi di religione musulmana) né le conversioni. La pena più grave per un fedele è l'espulsione dalla comunità, poiché l'espulso va incontro alla perdita dell'anima.
Quale figura di demiurgo, Malak Ṭāʾūs è spesso ritenuto dai musulmani uno shayṭān, cioè un "diavolo" che devìa i veri credenti. Nell'Islam, infatti, si ritiene che Iblīs o Shayṭān corrompa l'uomo, portandolo ad affiancare altre divinità ad Allāh, unico vero Dio della religione musulmana. Proprio a causa di tale interpretazione, gli yazidi sono stati spesso perseguitati con l'accusa di adorare il diavolo.
[modifica] Stereotipi e invenzioni
[modifica] Collegamenti esterni
- Yeziden Colloquium, scientific page in Germany
- Dengê Êdîzian, page of Yezidi in Germany
- Yezidi Web in Waybackmachine
- "Followers of Obscure Sect Accused of Devil Worship", January 4, 2002, Associated Press
- E.S. Drower: Peacock Angel
- Images of Yezidi, Melek Taus, and discussion of Yezidi/Hindu roots
- Alternate Religion About.com og Yazidi
- Michael Yon interviews the Yazidi in Yezdinar, Iraq
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