Lucio Dalla
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Lucio Dalla | ||
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Nazionalità | Italia | |
Genere | Pop | |
Periodo attività | 1966 - in attività | |
Album pubblicati | 35 | |
Sito ufficiale | luciodalla.it | |
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Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943) è un cantautore italiano.
Sul piano musicale è uno dei più importanti cantautori italiani, considerando la continuità della sua carriera che sfiora i 40 anni di attività artistica. Originale e intenso paroliere (attività iniziata in una fase relativamente tarda) gode però di una minore considerazione rispetto a maestri della parola come Guccini e Gaber; e meno complesso e ricco di richiami metaforici di Battiato, De Gregori e De André.
Valido clarinettista e saxofonista, è anche un discreto tastierista.
Indice |
[modifica] Biografia
La sua carriera attraversa quattro periodi: le origini (tra il 1964 e il 1972 con il gruppo musicale "Gli Idoli"), il periodo Roversi (tra il 1973 e il 1976), la maturità artistica (tra il 1977 e il 1993) e la fase involutiva degli ultimi anni.
[modifica] Gli inizi
Nato a Bologna, il padre è direttore del "Tiro a volo" di questa città (anni dopo Dalla infatti canterà in "Come è profondo il mare": "Babbo, che eri un gran cacciatore di quaglie e di fagiani..."): muore però nel 1950 stroncato da un tumore, e la mamma, la signora Iole Melotti (Dalla metterà nel 1990 una sua foto nella copertina del suo LP "Cambio"), sarta in casa, inserisce il bimbo per il periodo scolastico in un collegio di Treviso, dove trascorrerà le elementari e dove inizierà ad esibirsi nelle recite tra scolari; inizia in quel periodo a imparare a suonare la fisarmonica.
Tornato adolescente a Bologna, si appassiona al jazz: la mamma per il suo tredicesimo compleanno gli regala un clarinetto, che il giovane Lucio impara a suonare in fretta, iniziando ad esibirsi in alcuni gruppi dilettantistici della città, mettendosi subito in evidenza.
In questo periodo conosce Gianfranco Baldazzi, che diventerà in seguito suo collaboratore.
La mamma è di origini pugliesi, ogni anno va in vacanza con Lucio a Manfredonia, e da lì nasce l'amore di Dalla per il mare, che lo porterà anni dopo a comprare una casa alle isole Tremiti.
Il percorso scolastico non è lineare: inizia ragioneria, ma passa poi al liceo classico e infine al liceo linguistico: la musica lo distoglie dagli studi.
Inizia a suonare come clarinettista in un gruppo jazz bolognese, la "Reno Jazz Gang", di cui fa parte anche il regista Pupi Avati; si fa così notare da un'orchestra di professionisti romani, la "Second Roman New Orleans Jazz Band", composta da Maurizio Maiorana, Mario Cantini, Peppino De Luca, Roberto Podio e Piero Saraceni; con essi ha, nel 1961, la prima esperienza in sala d'incisione, suonando il clarino nel brano strumentale "Telstar" (dedicato all'omonima nave spaziale americana e pubblicato dalla RCA su 45 giri).
Il pianista Mario Cantini diventerà in seguito direttore editoriale della RCA, per cui in seguito Dalla inciderà.
Alla fine del 1962 entra invece nei Flippers di cui fanno parte anche il futuro critico musicale Fabrizio Zampa, il futuro tastierista del "Maurizio Costanzo Show" Franco Bracardi e il futuro cabarettista Massimo Catalano, e con essi (oltre ad incidere vari dischi) collabora ad alcune incisioni dei 45 giri del cantautore Edoardo Vianello (come "Arrivano i mostri" e la notissima "I Watussi"), che i Flippers accompagnano anche nelle tournée.
Come ha raccontato lo stesso Dalla al settimanale de "La Stampa", "Torinosette", proprio con i Flippers firmò il primo contratto della sua vita: era il 1962 (poco prima di inziare la collaborazione con Vianello), e firmò per una serie di serate da effettuarsi nella sala "Le Roi Lutrario" di Torino, dove avrà dei problemi con i padroni del locale che non approvano la sua abitudine di esibirsi.....a piedi nudi, senza calze.
Ciò spiega, forse, il suo attaccamento a Torino, città in cui nel corso degli anni ha ambientato spesso canzoni (da "Un'auto targata TO" a "Mela da scarto" fino a, se vogliamo, "Intervista con l'Avvocato", dialogo con uno dei torinesi più noti al mondo, l'Avvocato Gianni Agnelli).
Proprio nel periodo con i "Flippers", verso la fine delle serate, è solito esibirsi in estemporanei vocalizzi in stile "scat" (stile nel quale si cimentava durante gli anni 50 e 60 lo stesso Celentano): è possibile ascoltare l'abilità di Dalla in un LP dei Flippers, intitolato "At Full Tilt", nella canzone "Hey you", in cui appunto Dalla canta in scat.
Coltiva lo studio dello stile vocale di James Brown, esponente del proto-funk e del rhythm and blues, con un uso della voce volutamente disarmonico e aspro e la tendenza jazzistica di decorare le linee melodiche vocali con impreviste variazioni ai limiti delle allora logiche musicali.
Alla RCA, casa discografica per cui i "Flippers" incidono, Gino Paoli ha modo di ascoltarlo e di convincerlo di tentare la carriera come solista.
[modifica] La carriera da solista
Il primo disco da solista è del 1964, il 45 giri con "Lei" e "Ma questa sera", e viene pubblicato dalla ARC, casa discografica distribuita dalla RCA, per cui Dalla inciderà i primi 45 giri e il primo LP.
Il suo esordio al Cantagiro 1965, in cui presenta "L'ora di piangere", scritta insieme a Paoli, è deludente: sia durante le serate itineranti che (specialmente) durante gli spostamenti della carovana viene fatto segno di lanci di ortaggi e derrate alimentari largamente scadute, a causa sia della sua proposta musicale atipica per l'epoca che del suo look trasgressivo.
Forma un suo gruppo di accompagnamento con musicisti bolognesi, "Gli Idoli", con i quali incide il primo album, intitolato 1999, uscito l'anno successivo, che alterna brani poco significativi, come LSD e Le cose che vuoi, a bei brani come l'incalzante title-track e Tutto il male del mondo, la più elaborata musicalmente. Entrambe riappariranno in seguito, negli album Canzoni e Ciao (la seconda con testo cambiato diventerà Amici). I brani più noti sono, però, "Quand'ero soldato" e "Paff....bum!", presentata qualche mese prima al festival di Sanremo in coppia con gli Yardbirds.
Sempre nel 1966 Dalla e gli Idoli registrano un 45 giri con lo pseudonimo "The Group": il 45 giri, contenente sul lato a "See saw" e sul retro "Coll jerk", riscuote un buon successo, nonostante la mancanza di promozione e di apparizioni televisive (visto e considerato la scelta dello pseudonimo).
A Sanremo torna anche l'anno dopo, con "Bisogna saper perdere", eseguita in coppia con i Rokes di Shel Shapiro.
Successivamente Dalla attraversa un itinerario comune a parecchi autori beat prima maniera, pubblicando brani meno ambiziosi e significativi, tra cui si distinguono comunque alcuni pezzi di grande spessore musicale come Lucio dove vai e soprattutto Il cielo.
Nel 1969 ha un discreto successo con la canzone "Fumetto", che viene scelta dalla Rai come sigla del programma di cartoni animati della Tivù dei ragazzi "Gli eroi di cartone".
All'inizio del nuovo decennio incide l'album Terra di Gaibola (Gaibola nonostante il nome apparentemente esotico è un sobborgo di Bologna) con almeno 4 canzoni considerate tra le migliori della sua produzione (Il fiume e la città, Orfeo bianco, Non sono matto o la capra Elisabetta, scritta ancora con Gino Paoli e Africa) più una reinterpretazione di Occhi di ragazza scritta originariamente per Morandi e qualche pezzo meno famoso come Dolce Susanna scritta per un giovanissimo Ron, Il mio fiore nero e la sperimentale KO. Completano il disco la già citata "Fumetto" e "Sylvie", pubblicata qualche mese prima su 45 giri. La fase embrionale di Dalla si conclude con una transizione verso una oleografica "canzone popolare" che produce 4 marzo 1943, bel pezzo sanremese, con il testo scritto da Paola Pallottino e altre belle canzoni contenute nel disco "Storie di casa mia": Itaca (dialogo metaforico di un marinaio di Ulisse al suo capitano, dove ai cori Dalla fa cantare gli impiegati della RCA, la sua casa discografica di allora), Un uomo come me, "La casa in riva al mare" (bella storia di un carcerato), "Il gigante e la bambina" (scritta per Ron) e Per due innamorati. L'anno dopo partecipa ancora a Sanremo con "Piazza Grande", bel brano alla cui musica collabora Ron, che viene pubblicato solo su 45 giri, come anche "Sulla rotta di Cristoforo Colombo", pubblicata qualche mese dopo e scritta insieme a Edoardo De Angelis.
[modifica] Il periodo Roversi
Nel 1973 Dalla decide di cessare la collaborazione per i testi con Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi (autori di quasi tutte le sue canzoni incise finora), e si rivolge al poeta bolognese Roberto Roversi per una collaborazione che attraverserà 4 anni e tre album: ancora sperimentale il primo (Il giorno aveva 5 teste) in cui Dalla fatica a rivestire di musica le poesie optando per un recitativo di basso profilo, anche se risaltano canzoni molto belle come "Un'auto targata TO", "La canzone di Orlando", "L'operaio Gerolamo" o "Il coyote".
Molto più maturo è il secondo disco del 1975 (Anidride solforosa) in cui la collaborazione diventa totale e Roversi accetta di adeguarsi un po' di più alla forma-canzone: "Mela da scarto", "Le parole crociate", "Tu parlavi una lingua meravigliosa" e la stessa title-track (anni dopo incisa in coppia da Francesco De Gregori e Angela Baraldi) sono le canzoni più significative. Sempre nel 1975 inizia la collaborazione con De Gregori: scrivono insieme la musica per "Pablo", che De Gregori incide nel suo disco "Rimmel" e per "Giovane esploratore Tobia", incisa l'anno dopo in "Bufalo Bill". Come ultimo parto, la coppia Dalla-Roversi nel 1976 concepisce uno spettacolo, intitolato "Il futuro dell'automobile e altre storie", che riscuote successo: Dalla decide quindi di incidere alcune canzoni dello spettacolo, contro il volere di Roversi che decide di non firmare il disco (che si intitolerà "Automobili") e di depositarle alla Siae usando uno pseudonimo, Norisso.
Ciò comporta la fine della collaborazione tra i due; le canzoni non scelte da Dalla resteranno inedite, tranne una, "Ho cambiato la faccia di un Dio", che Dalla inciderà nel 1990 nel disco "Cambio" cambiando, appunto, il titolo in "Comunista". Automobili, che nella sua programmatica monotematicità è il più eterogeneo dei tre, viene premiato dalle vendite grazie soprattutto alla canzone "Nuvolari"; è il primo disco in cui collaborano con Dalla 4 musicisti che, anni dopo, daranno vita agli Stadio (Giovanni Pezzoli, Marco Nanni, Ricky Portera e Gaetano Curreri). Tra le altre canzoni del disco molto nota è "Il motore del duemila" e divertente "Intervista con l'Avvocato", in cui Dalla, usando il suo celebre scat, immagina un'intervista nientepopodimeno che con Giovanni Agnelli
[modifica] La maturità artistica
A questo punto c'è un nuovo strappo nella carriera di Dalla che, molto socievole e sostanzialmente un po' insicuro dietro la maschera difensiva della sua "clownerie", fino a quel momento aveva sentito il bisogno di appoggiarsi di volta in volta ad un qualche collaboratore per i testi vivendo di fatto anche l'inevitabile senso di inferiorità culturale verso colleghi intellettuali e di solito acculturatissimi. Frustrato da una collaborazione con Roversi entrata in crisi subito dopo aver dato i suoi frutti migliori, Dalla decide di diventare referente unico della sua musica e di lì in avanti sarà in tutti i suoi album compositore e paroliere.
Affidandosi agli arrangiamenti di Ron pubblica nel 1978 "Com'è profondo il mare" (con "Quale allegria" e "Disperato erotico stomp"), successo seguito da un disco ancora più famoso nel 1979, "Lucio Dalla" (con "Anna e Marco", "L'ultima luna", "L'anno che verrà"), che raggiunge il milione di copie vendute, bissato nel 1981 da "Dalla ("Futura", "Cara", "Balla balla ballerino"). In mezzo c'è "Banana republic", tour con Francesco De Gregori (seguito da disco e film) che riempie nel 1979 gli stadi di tutta Italia. Nel 1982 pubblica "Q disc" (con "Telefonami tra vent'anni") e l'anno dopo il parzialmente deludente "1983", che induce Dalla a cambiare rotta musicale: abbandona gli "Stadio", ormai avviati ad una carriera come gruppo, ed inizia a collaborare con Mauro Malavasi, che accentua la ritmica degli arrangiamenti: il risultato è "Viaggi organizzati", con la famosissima "Tutta la vita", incisa anche in inglese da Olivia Newton-John e cantata anche anni dopo da De Gregori dal vivo, e "Washington", con la parte musicale scritta da Tullio Ferro, storico autore di musiche per Vasco Rossi.
Particolarissimo lo stile poetico del Dalla paroliere, per certi versi antitetico a quello di cantautori "classici" come Guccini, De André, De Gregori e Vecchioni: la sua scrittura ovviamente non ha alcuna pretesa di erudizione o formalismo, gioca a volte con allegria e a volte con inquietudine con la lingua di tutti i giorni, corre sul crinale della libera associazione e delle assonanze.
"Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte per paura degli automobilisti, dei linotipisti. Siamo i gatti neri, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri, e non abbiamo da mangiare..." è l'incipit di indubbio impatto della sua carriera di paroliere, la prima strofa della ballata Com'è profondo il mare che apre il suo primo, omonimo, album, mentre il successivo si aprirà in modo ancora più ermetico-onirico con "La settima luna era quella del Luna Park, lo scimmione si aggirava tra la giostra e il bar, mentre l'angelo di Dio bestemmiava facendo sforzi di petto, grandi muscoli e poca carne, povero angelo benedetto...". Il Dalla della maturità sembra parlare dei suoi sogni e mettere a nudo un mondo emozionale di grande ricchezza e intensità, parlando sempre in prima persona, a differenza di molti colleghi cantautori di quel periodo.
Il fascino per il mare, che raggiungerà il vertice in Nun parlà di fine secolo; il gusto di coltivare una affettività ancora adolescenziale (Stella di mare e Futura potrebbero essere scritte sul diario scolastico di un ginnasiale di talento); gli sconcertanti passaggi fra il drammatico e il comico (il "qui non si vede un casso" del pilota di Washington e l'ancora più accorato "ma che andassero a cagare" dell'astronauta abbandonato nello spazio di Stornello, e tutte intere la quasi bunueliana Il toro e Merdman che gioca il tema dell'emarginazione e dell'alterità con una stupefacente levità nel personaggio dell'alieno che cerca disperatamente di integrarsi nei nostri stanchi rituali e finisce ospite di un talk-show) sono alcuni fra i tratti caratteristici dei suoi testi, mentre le musiche diventano sempre più cantabili ed accattivanti dopo la fase della ricerca sonora e vocale del primo scorcio di carriera e le difficoltà di coniugazione dei due mondi del periodo-Roversi.
Per almeno 10 anni Dalla mette d'accordo critica e pubblico come in quel periodo il solo Battiato era stato capace di fare con le sue opere, parecchi cantautori della generazione successiva gli saranno espliciti debitori (Carboni, Bersani, Grignani e Antonacci, leggendaria la collaborazione con De Gregori ed echi sparsi dalliani anche nella triade reggiana Rossi-Fornaciari-Ligabue).
[modifica] La fase involutiva
Superati i cinquant'anni, Dalla abbandona quasi completamente gli istrionismi ed accetta con popolaresca saggezza l'incalzare dell'età. Nell'ultimo decennio i suoi album hanno fatalmente perso il loro impatto sorprendente e originale e restano ottime raccolte di canzone d'autore. Dalla si è dedicato anche alla composizione ad ampio respiro (con la sua "Tosca" secondo molti critici musicali è andato ben oltre la dimensione della musica leggera), ha sfoltito ma nobilitato la sua attività live. Memorabile la sua performance alla festa nazionale de L'Unità del 1998, in cui un Dalla al vertice della forma rilegge tutta la sua carriera con una vocalità ancora eccezionale portando all'estremo la sua capacità di reinterpretare completamente dal vivo i suoi brani più famosi.
Ha interpretato musiche di Vivaldi con i Solisti Veneti di Claudio Scimone. Scrive le musiche del film Prima dammi un bacio di Ambrogio Lo Giudice. Supervisiona le musiche della soap opera Sottocasa in onda su Raiuno.
Nel febbraio 2007 torna ad esibirsi con Ron, in uno spettacolo accompagnato da un'orchestra d'archi, dal violinista Lino Cannavacciuolo, dalla compagnia di mimo e danza Kataklò e la regia curata da Pepi Morgia; nello stesso periodo inizia a collaborare con Mario Tutino, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna per un progetto sul "Pulcinella" di Igor Stravinskij, del 1920.
Quest'opera del musicista russo viene messa in scena dal 18 al 27 marzo 2007, con la regia di Lucio Dalla e le coreografie di Luciano Cannito per il primo ballerino, il crotonese Alessandro Riga, mentre l'orchestra è diretta dal maestro David Agler, abbinata all'"Arlecchino" di Ferruccio Busoni (del 1917), che vede come primo attore Marco Alemanno: Dalla opera un intervento scenografico sulle due opere, spostandone l'azione a New York (per "Pulcinella") e in un paesino delle colline tosco-emiliane per "Arlecchino".
[modifica] Discografia
[modifica] 33 giri e cd
- 1999 (ARC, 1966)
- Terra di Gaibola (RCA, 1970)
- Storie di casa mia (RCA, 1971)
- Il giorno aveva cinque teste (RCA, 1973)
- Anidride solforosa (RCA, 1975)
- Automobili (RCA, 1976)
- Come è profondo il mare (RCA, 1977)
- Lucio Dalla (RCA, 1979)
- Banana Republic (RCA, 1979) con Francesco De Gregori
- Dalla (RCA, 1980)
- Lucio Dalla (Q Disc) (RCA, 1981)
- Dalla 1983 (RCA, 1983)
- Viaggi organizzati (Pressing, 1984)
- Bugie (Pressing, 1985)
- DallAmeriCaruso (RCA, 1986)
- Dalla/Morandi (RCA, 1988)
- Cambio (Pressing, 1990)
- Geniale? (RCA, 1991) (registrazioni dal vivo del 1969-1970 con alcuni inediti)
- Amen (1992)
- Henna (1993)
- Canzoni (1996)
- Ciao (1999)
- Live @ RTSI (2000) (registrazioni del 1978)
- Luna Matana (2001)
- Lucio (2003)
- 12.000 lune (cofanetto/raccolta) (2006)
[modifica] 45 giri inediti su LP
- Lei (non è per me) / Ma questa sera (ARC, 1964)
- Io al mondo ho solo te / L'ora di piangere (ARC, 1965)
- Paff...bum / Io non ho pianto mai così (ARC, 1966)
[modifica] Partecipazioni
- 1961 con la "Second Roman New Orleans Jazz Band": Telstar / Madison: a swingin' time (RCA, PM 45 3164)
[modifica] Duetti
- Con Ana Belén: Canción (cover di Canzone) - Respondeme
- Con Fabio Concato: 051-222525 (live)
- Con Francesco De Gregori: 4/3/1943 - Addio a Napoli - Banana Republic - Ma come fanno i marinai - Quattro cani - Un gelato al limon (in Banana Republic, 1979); Ma come fanno i marinai (45 giri); Cosa sarà (45 giri)
- Con Gianni Morandi: Dimmi dimmi - Vita
- Con Gianni Morandi e Francesco Guccini: Emilia
- Con Gigi D'Alessio: Medley live TV 2002
- Con Julio Iglesias: Caruso (Dalla interviene nel finale)
- Con Luciano Pavarotti: Caruso
- Con Mina: Amore disperato
- Con Renato Zero: La sera dei miracoli (live)
- Con Renzo Zenobi: Telefono elettronico
- Con Rita Pavone: Pirupirupirulì (dalla colonna sonora del film "Little Rita nel west", 1967)
- Con Ron e Francesco De Gregori: Una città per cantare
- Con Tosca: Rispondimi
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