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Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912 - Wikipedia

Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Alessandria
L'Orso, i Grigi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
Casa
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
Trasferta
Colori sociali: Grigio
Inno: Orso Grigio Vai
Dati societari
Confederazione: UEFA
Nazione: Italia
Federazione: FIGC
Città: Alessandria
Fondazione: 1912
Presidente: Gianni Bianchi
Palmarès
Scudetti: 0
Trofei nazionali: 1 Coppa Italia di Serie C
Trofei Internazionali: 0
Stadio
Giuseppe Moccagatta
(7.694 posti)
Contatti
Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912 SRL

Via Bellini, 5
15100 Alessandria
tel: 0131 224750
fax: 0131 224780

www.alessandriacalcio.it


L'Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912 è la principale società calcistica di Alessandria (provincia di Alessandria).

Fondata nel 1912, disputò 13 stagioni in Serie A tra il 1929 e il 1960 e 21 in Serie B (l'ultima nel 1975); raggiunse inoltre una finale di Coppa Italia, nel 1936. Il periodo più fortunato per la squadra fu quello tra le due guerre, quando con Novara, Pro Vercelli e Casale diede vita al cosiddetto "quadrilatero piemontese", fucina di grandi campioni e di importanti vittorie. Oltre alle vittorie di un campionato di Serie B, uno di Serie C e due di Serie C2, conta nel suo palmares una Coppa Italia di Serie C, vinta nel 1973.

Tra i più celebri giocatori che hanno indossato la maglia grigia della formazione piemontese sono ricordati il Pallone d'Oro 1969 Gianni Rivera e i campioni del mondo Bertolini, Borel, Ferrari e Rava, oltre a Carlo Carcano e Adolfo Baloncieri. Attualmente la squadra, dopo un periodo molto turbolento a livello economico, milita nel campionato di Serie D.

Indice

[modifica] Storia della società

[modifica] Le prime squadre di calcio ad Alessandria e la nascita del Foot Ball Club

L'Alessandria del 1912, in maglia bianco-azzurra.
L'Alessandria del 1912, in maglia bianco-azzurra.

Già sul finire del XIX secolo il calcio era arrivato ad Alessandria: nel 1896 nacque l'Unione Pro Sport Alessandria, seguita nello stesso anno dalle squadre di football delle società ginniche Forza e Concordia, i cui atleti indossavano maglie grigio scure, e Forza e Coraggio dai colori sociali grigio perla-bianco. L'Unione Pro Sport partecipò tra il 1897 e il 1898 ad alcuni tornei amichevoli con le squadre di Torino e Genova. Nel 1898 rifiutò la proposta di far parte della neonata F.I.F. (Federazione Italiana del Football), preferendo rimanere nell'orbita dei tornei organizzati dalla Federazione Italiana di Ginnastica.

Fu nel 1912 che la società sportiva Forza e Coraggio prese l'importante decisione di allestire finalmente una squadra che potesse disputare il Campionato Nazionale. Il 18 febbraio fu fondato il Foot Ball Club Alessandria: le firme dell'atto costitutivo furono quelle di Enrico Badò, Amilcare Savojardo e Alfredo Ratti, che fu nominato primo presidente. Le prime maglie, acquistate dalla Vigor di Torino, erano di seconda mano, bianche e azzurre, a tre grandi strisce verticali. La squadra venne iscritta al Campionato di Promozione del 1912-13, ottenendo subito un posto nella prima categoria del Campionato Nazionale dopo aver battuto la Vigor Torino per 3 a 0 nello spareggio giocato a Novara. Nello stesso anno, il magnate del ciclismo Giovanni Maino regalò ai giocatori undici maglie grigie, come quelle della sua squadra, per il quale correva il grande ciclista Costante Girardengo.

[modifica] I primi Campionati Nazionali e il dopoguerra

Nel 1913 entrò in squadra il giocatore-allenatore inglese George Smith, proveniente dalle file del Genoa: egli si rivelò un grande maestro di calcio e, grazie a lui, esplosero negli Anni Venti campioni come Adolfo Baloncieri e Carlo Carcano, che negli anni Trenta allenò la Juventus dei cinque scudetti consecutivi e che fu il primo giocatore grigio a vestire la maglia della Nazionale. Già nel 1914-15 la squadra piemontese ben figurò, mancando l'ammissione al Girone Finale per due soli punti.

Nel primo dopoguerra l'Alessandria continuò a migliorare le sue prestazioni: nel campionato 1919-20 s'impose nettamente nel girone eliminatorio per fermarsi di fronte al Genoa in semifinale. Nel novembre del 1920, il Foot Ball Club Alessandria si fuse con un'altra squadra cittadina, l'Unione Sportiva Alessandrina, fondata nel 1915: assunse la denominazione di Unione Sportiva e mantenne la maglia grigia. Al termine della stagione 1920-21 il club ottenne la finale per il Nord-Italia dopo un vittorioso spareggio giocato a Milano contro il Modena. Il 10 luglio 1921 si disputò dunque la gara che avrebbe decretato il nome della squadra destinata a disputare la finale nazionale contro il Pisa; l'Alessandria si arrese, a Torino, alla Pro Vercelli in una gara violenta e aspramente contestata dai giocatori grigi che, dopo un grave infortunio alla testa occorso a Carlo Carcano, scelsero di ritirarsi per protesta dopo appena un'ora di gioco, sul risultato di 0-4.

Negli anni successivi l'Alessandria continuò a sfoderare ottime prestazioni, senza però mai riuscire a piazzare lo scatto decisivo per la conquista di uno scudetto: il campionato era dominato dalla Pro Vercelli e del Genoa, dal Bologna e delle torinesi.

[modifica] La Coppa CONI e la Serie A

L'Alessandria che arrivò 6. in Serie A nel 1930.
L'Alessandria che arrivò 6. in Serie A nel 1930.

Nel 1927, dopo un deludente campionato al termine del quale la salvezza dalla retrocessione in I Divisione era arrivata solamente dopo una serie di spareggi vinta contro Pisa, Legnano e Novara, arrivò il primo trofeo, vinto con in campo i futuri Campioni del mondo Giovanni Ferrari e Luigi Bertolini: la "Coppa CONI", una sorta di antenata della Coppa Italia, vinta in finale sui cugini del Casale. Nello stesso anno iniziò la costruzione dello stadio "Littorio", intitolato nel 1946 al sindaco di Alessandria e presidente della società Giuseppe Moccagatta; la struttura fu inaugurata due anni dopo, nel 1929, quando la squadra piemontese venne ammessa al primo campionato di Serie A (1929-30): l'esordio nel nuovo campo di gioco, il 6 ottobre 1929, vide i "grigi" battere la Roma. L'Alessandria, terminato il girone d'andata ad un passo dal titolo di Campione d'inverno, concluse al sesto posto, miglior risultato di sempre, eguagliato nel 1931-32.

Nel 1936 la squadra raggiunse, dopo aver battuto Cremonese, Modena, Lazio e Milan, la finale di Coppa Italia, giocata a Genova l'11 giugno 1936 e persa per 5-1 contro il Torino. Nell'estate del '36 fu la Lazio, che dopo aver già soffiato Piola alla Pro Vercelli era allora in procinto di allestire una squadra che potesse vincere lo scudetto, a offrire alla squadra grigia la considerevole cifra di 400.000 lire per i tre promettenti centrocampisti Busani, Riccardi e Milano: i dirigenti grigi accettarono, ma la squadra non fu più all'altezza delle aspettative e crollò per la prima volta in Serie B al termine del campionato 1936-37.

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I Presidenti dell'Alessandria
I Presidenti dell'Alessandria
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[modifica] La Serie B e il secondo dopoguerra

La prima stagione tra i cadetti terminò con una nuova delusione: dopo aver guidato la classifica per gran parte del torneo, la squadra grigia si bloccò nel finale, venendo raggiunta dal Modena e dal Novara: fu proprio la squadra azzurra a completare la rimonta,espugnando Alessandria all'ultima giornata, il 5 giugno 1938. Neanche gli spareggi, disputati a Milano e a Torino, risollevarono le sorti della formazione grigia, che perse entrambe le partite rendendo inutile la gara tra le altre due contendenti, che passarono direttamente in Serie A. A partire da quel momento, l'Alessandria non riuscì più a inserirsi in modo concreto nella lotta per la promozione prima del dopoguerra.

L'Alessandria 1945-46, vincitrice del campionato misto Serie B-C.
L'Alessandria 1945-46, vincitrice del campionato misto Serie B-C.

Nella stagione 1945-46 l'Alessandria partecipò al campionato di Promozione, un torneo a cui presero parte squadre di Serie B e C dell'Italia Settentrionale, disputato in un clima molto teso a causa delle intemperanze dei tifosi: fu in quel periodo che si riaccese quel campanilismo che il Fascismo aveva tentato in ogni modo di sopire per riunire il popolo sotto l'unico vessillo italiano. Alcuni incidenti, oltre che a Biella e Busto Arsizio, ci furono anche ad Alessandria, quando il 3 febbraio 1946, al termine della gara casalinga persa per 2 a 3 contro il Piacenza, la polizia fu costretta a chiamare due autoblinde per sedare le intemperanze della tifoseria alessandrina, che si era scagliata contro il direttore di gara. L'Alessandria, comunque, vinse nettamente sia il girone eliminatorio che quello finale, riottenendo così un posto in Serie A per la stagione 1946-47, quella del ritorno al girone unico. La permanenza in massima serie non portò a risultati entusiasmanti e durò appena due stagioni; il 2 maggio 1948 il club subì quella che rimane ancora oggi la più pesante sconfitta mai patita da una squadra in una partita del campionato a girone unico, in Torino-Alessandria 10-0; l'infierire dei granata sugli ospiti nell'ultimo quarto d'ora fu dovuto, pare, a uno screzio tra Valentino Mazzola e un tifoso che lo sbeffeggiava da bordo campo. Al termine di quel campionato, i grigi fecero ritorno in Serie B.

Proprio negli anni Quaranta, l'Alessandria fu protagonista di un episodio curioso quando, prima di una partita contro il Venezia, l'arbitro ordinò a una delle due squadre di cambiare divisa, poiché, a suo parere, la maglia grigia non si distingueva da quella nera degli avversari. Dopo la gara, la FIGC chiese all'arbitro di sottoporsi a una visita oculistica, dalla quale risultò daltonico: la visita divenne allora obbligatoria per tutti gli arbitri. Sempre in questi anni, il club lanciò il giovane talento Gino Armano, che si fece strada nelle file dell'Inter.

Sul finire degli anni Quaranta e nel corso dei primi anni anni Cinquanta si alternarono anni di serie cadetta ai primi campionati in C, dopo la sfortunata retrocessione del 1950.

[modifica] Le ultime stagioni in Serie A e il declino

L'Alessandria del 1959-60, l'ultima stagione in A.
L'Alessandria del 1959-60, l'ultima stagione in A.

I grigi ritornarono in Serie A al termine del combattuto campionato 1956-57, dopo una rincorsa sul Catania conclusa positivamente e dopo uno spareggio giocato a Milano e vinto dopo i tempi supplementari contro il Brescia. Nel 1959 esordì in massima serie con la maglia dell'Alessandria un altro giovanissimo campione, Gianni Rivera che, l'anno dopo, vestì, appena sedicenne, la maglia da titolare. Da incorniciare uno spettacolare gol segnato al Napoli e preceduto da un rapido slalom tra i difensori partenopei: dopo la rete, l'allenatore e pigmalione Franco Pedroni si mise a piangere. Ma proprio quella rimase l'ultima stagione nella massima categoria per l'Alessandria, che ritornò in Serie B al termine del campionato, dopo tre stagioni. Ancora una volta, al ritorno in Serie B non seguì un'immediata riscossa ma, nonostante la vena realizzativa dei capocannonieri dei campionati 1960-61 e 1961-62 Giovanni Fanello e Renzo Cappellaro, la squadra non andò oltre posizioni di centro-classifica. Nel 1967, l'Alessandria cadde in Serie C.

In occasione dell'800° anniversario dalla fondazione di Alessandria, nel 1968, la società invitò la squadra brasiliana del Santos a disputare una gara amichevole allo Stadio Moccagatta. L'incontro venne disputato il 12 giugno e fu vinto dai sudamericani per 2-0: tra i gol, quello di Pelé, che uscì dallo stadio indossando la maglia numero 10 dell'Alessandria, tra i tifosi in visibilio.

Nei primi anni Settanta, l'Alessandria fallì per tre volte consecutive la promozione in Serie B in modo rocambolesco. Si consolò, comunque, vincendo la prima edizione della Coppa Italia Semiprofessionisti, nel 1973, quando superò nell'ordine Asti Macobi, Savona, Derthona, Pro Vercelli, Spezia, Modena e, infine, l'Avellino, sconfitto per 4-2 nella finale di Roma. La promozione tra i cadetti arrivò, finalmente, vincendo la Serie C 1973-74.

[modifica] L'ultimo trentennio: la Serie C, il fallimento e la rinascita

La permanenza in seconda serie durò però un solo anno e, a quindici anni dall'addio alla Serie A, sfuggì anche la Serie B: nonostante un buon inizio (all'esordio i grigi espugnarono il campo di un Como destinato alla Serie A), uno spareggio-thriller disputato ancora a "San Siro" e perso contro la Reggiana per 2-1 costò il ritorno in Serie C. A partire da quel momento, i grigi diventarono una presenza fissa in quella categoria per quasi trent'anni. Per la stagione 1986-87 la squadra, colpita da gravi problemi societari, fu sostenuta per un certo periodo del campionato di Serie C2 dall'allora presidente della Massese Bertoneri: l'impegno di quest'ultimo non bastò al club e i grigi retrocessero per la prima volta in Interregionale. Ripescati successivamente per la rinuncia del Montebelluna, furono acquistati nell'estate successiva dall'industriale valenzano Gino Amisano, che legò così il suo nome al club per quindici anni; in questo lasso di tempo la squadra ottenne per due volte la promozione in Serie C1 (nel 1988-89 e nel 1990-91, con vittoria del campionato) e giunse a sfiorare i play-off per la Serie B a metà anni Novanta. Al termine del campionato 2002-03 la società, dopo anni di delusioni sportive e di tribolati passaggi di proprietà che coinvolsero anche il patron del Livorno ed ex-presidente del Genoa Spinelli, retrocesse tra i Dilettanti prima di fallire il 18 agosto del 2003 per inadempienze economiche.

Dalle ceneri nacque inizialmente, per iniziativa del Comune di Alessandria, una nuova società, la Nuova Alessandria 1912, che ripartì dall'Eccellenza Regionale. Nel 2005, con l'acquisto del marchio originale da parte di una cordata d'imprenditori alessandrini, i "grigi" risalirono con facilità nel campionato di Serie D, competizione nella quale militano attualmente.

[modifica] La maglia

Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
La divisa tradizionale
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
La prima divisa, 1912.
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
La divisa dell'Alessandrina

Nei mesi successivi alla fondazione, le maglie indossate dall'Alessandria furono bianche ed azzurre, a tre grande strisce verticali. Quelle divise erano già state utilizzate più volte dalla Vigor, squadra torinese attiva già dal 1908, ed erano state acquistate a poco prezzo dalla neonata società alessandrina. In realtà, i dirigenti avevano già messo gli occhi sulle maglie di colore grigio indossate dai ciclisti della Cicli Maino (fondata nel 1896, fu la quarta industria ciclistica in Italia e la prima a non aver sede a Milano), che ricordavano quelle della società sportiva Forza e Coraggio, per iniziativa della quale era nato il club calcistico.

L'attaccante Lorenzo Bettini in maglia grigia con colletto blu, a metà anni Sessanta.
L'attaccante Lorenzo Bettini in maglia grigia con colletto blu, a metà anni Sessanta.

La richiesta fu formalizzata una sera, in un'osteria della città e fu lo stesso presidente Giovanni Maino ad accettare di omaggiare l'allora FBC con una nuova dotazione di maglie grigie. Il nuovo colore rimase anche dopo la fusione, avvenuta nel 1920, con l'Unione Sportiva Alessandrina, una società nata nel 1915.

Dagli anni Cinquanta in poi, la maglia dell'Alessandria fu più volte ridisegnata e al grigio furono abbinati diversi colori. In particolare, ai tempi dell'ultime stagioni in Serie A, venne adottata una maglia grigia con colletto, pantaloncini e calzettoni blu; successivamente, negli anni '70-'80, i pantaloncini divennero neri, come quelli delle origini, mentre il colletto, per un breve periodo, venne tramutato in rosso. Per parte degli anni '80, inoltre, lo stemma fu ingrandito e spostato al centro della maglia. Per tutto l'ultimo decennio del XX secolo, infine, vennero mantenute la maglia grigia e i calzoncini neri.

Dopo il fallimento della squadra, avvenuto nel 2003, nacque una società chiamata Nuova Alessandria: questa indossò, nel corso del Campionato di Eccellenza 2003-04, una maglia divisa verticalmente a metà, colorata per una parte di bianco e per l'altra di grigio. Dopo la riacquisizione del marchio e dei trofei, nel 2004, ritornò l'Unione Sportiva, con la tradizionale maglia grigia. Per la stagione 2006-07 si è scelto di ispirarsi allo stile utilizzato negli anni Cinquanta, dapprima adottando calzoncini e calzettoni blu e, successivamente, applicando alla divisa un bordo blu. La seconda maglia è tradizionalmente granata.

[modifica] Lo stadio

Per approfondire, vedi la voce Stadio "Giuseppe Moccagatta" di Alessandria.

Da oltre settantacinque anni il club disputa le sue partite interne presso lo Stadio Giuseppe Moccagatta, situato in Spalto Rovereto ad Alessandria. L'idea di edificare un nuovo campo da gioco in una zona periferica della città piemontese, circolata nei primi mesi del 2006, non è stata mai riconfermata direttamente dai membri della giunta comunale[1].

Inizialmente l'Alessandria organizzò le sue gare sui campi di Piazza d'Armi Vecchia tra il 1912 e il 1915 e nella zona dell'attuale campo d'aviazione, fino al 1919. Successivamente, per un decennio, la squadra grigia si mise in luce sul campo del quartiere Orti, ribattezzato dai tifosi "il pollaio", dato che in quel luogo venivano "spennati" gli avversari. Il progetto per l'attuale campo da gioco fu presentato tra il 1927 e il 1928; prevedeva l'allestimento d'un innovativo centro sportivo di qualità, ma fu accantonato in seguito alle polemiche suscitate dall'idea di erigere a fianco degli impianti ludici un monumento ai Caduti, giudicato da molti stonato accanto a costruzioni di quel tipo. I piani furono dunque ridimensionati, ma il 6 ottobre 1929 l'Alessandria poté giocare la sua prima partita presso il moderno stadio "Littorio". L'inaugurazione ufficiale avvenne in occasione del settimo anniversario dalla marcia su Roma, il 28 di quel mese.

Con la caduta del regime fascista, nel 1946, lo stadio fu intitolato a Giuseppe Moccagatta, sindaco e presidente della società, scomparso improvvisamente in quell'anno. Con la promozione in Serie A del 1957, un'ampia opera di rimodernamento portò lo stadio a poter ospitare 25.000 persone ma, nel corso degli anni a venire, l'edificio conobbe il degrado. Per un lungo periodo ampi settori delle tribune furono dichiarati inagibili. Nel gennaio 1995, dopo l'alluvione che aveva colpito la città pochi mesi prima, i posti furono ridotti a 8.182 e recenti lavori hanno ridotto ulteriormente la capienza a 7.694 spettatori. Attualmente il campo, di proprietà del Comune, ospita anche gare delle giovanili; la prima squadra svolge i propri allenamenti presso il campo sportivo "Michelin" di Spinetta Marengo.

[modifica] Giocatori celebri

[modifica] Rosa 2006-07

Portieri
Italiano Gianluca Binello
Italiano Emiliano Campana
Italiano Federico Lucarno
Difensori
Italiano Damiano Cesari
Italiano Gianluca Giurato[2]
Italiano Antonio Grillo
Italiano Cristian Marcat[3]
Italiano Giulio Ponte
Italiano Maurizio Ragnoli
Italiano Gabriele Rodighiero
Italiano Marco Russo[4]
Italiano Luca Todesco
Centrocampisti
Italiano Fabiano Aliotta
Italiano Ivano Della Morte[5]
Italiano Vincenzo Friso
Ghanese Basty Kyieremateng
Italiano Alessandro Manetti
Italiano Gabriele Pezzica[6]
Italiano Giovanni Taormina
Italiano Damiano Viscomi
Italiano Francesco Zamirri
Attaccanti
Italiano Emilio Belmonte[7]
Italiano Fabio Lorieri
Italiano Mario Marantino
Italiano Orazio Millesi
Italiano Marco Montante
Allenatori
Italiano Felice Tufano (fino al 18-12-2006)
Italiano Romeo Azzali (dal 19-12-2006)


[modifica] I campionati

[modifica] Cronistoria

  • 1912: Fondazione dell'Alessandria Foot Ball Club
  • 1912-13: 1. nel girone ligure-piemontese del Campionato di Promozione - Promossa nel Campionato Nazionale
  • 1913-14: 5. nel girone ligure-piemontese del Campionato Nazionale
  • 1914-15: 2. in semifinale
  • 1915-19: Attività sospesa per motivi bellici
  • 1919-20: 3. in semifinale
  • 1920: Fusione tra Alessandria Foot Ball Club e Unione Sportiva Alessandrina - Nasce l'Unione Sportiva Alessandria Calcio
  • 1920-21: 2. nella finale interregionale
  • 1921-22: 2. nel girone B della Lega Nord (C.C.I.)
  • 1922-23: 1. nel girone C della Lega Nord - Perde lo spareggio contro il Padova (1-2) per l'ammissione alla fase finale
  • 1923-24: 5. nel girone A della Lega Nord
  • 1924-25: 5. nel girone B della Lega Nord
  • 1925-26: 10. nel girone B della Lega Nord
  • 1926-27: 4. nel girone B del Campionato Nazionale - Vince la Coppa Coni battendo il Casale (2-1 e 1-1)
  • 1927-28: 3. nel girone finale del Campionato Nazionale
  • 1928-29: 3. nel girone A del Campionato Nazionale - Ammessa in Serie A
  • 1929-30: 6. in Serie A
  • 1930-31: 13. in Serie A
  • 1931-32: 6. in Serie A
  • 1932-33: 14. in Serie A
  • 1933-34: 12. in Serie A
  • 1934-35: 7. in Serie A
  • 1935-36: 8. in Serie A - Perde la Coppa Italia contro il Torino (1-5)
  • 1936-37: 16. in Serie A - Retrocede in Serie B
  • 1937-38: 1. in Serie B - Perde gli spareggi con Modena (0-3) e Novara (2-3)
  • 1938-39: 8. in Serie B
  • 1939-40: 7. in Serie B
  • 1940-41: 7. in Serie B
  • 1941-42: 10. in Serie B
  • 1942-43: 12. in Serie B
  • 1943-44: Attività sospesa per motivi bellici
  • 1945-46: 1. in Serie B/C e nel Girone Finale - Promossa in Serie A
  • 1946-47: 14. in Serie A
  • 1947-48: 19. in Serie A - Retrocede in Serie B
  • 1948-49: 11. in Serie B
  • 1949-50: 18. in Serie B - Retrocede in Serie C
  • 1950-51: 4. in Serie C
  • 1951-52: 4. in Serie C
  • 1952-53: 2. in Serie C - Promossa in Serie B
  • 1953-54: 13. in Serie B
  • 1954-55: 15. in Serie B
  • 1955-56: 9. in Serie B
  • 1956-57: 2. in Serie B - Vince lo spareggio contro il Brescia (2-1) - Promossa in Serie A
  • 1957-58: 12. in Serie A
  • 1958-59: 14. in Serie A
  • 1959-60: 17. in Serie A - Retrocede in Serie B
  • 1960-61: 7. in Serie B
  • 1961-62: 10. in Serie B
  • 1962-63: 14. in Serie B
  • 1963-64: 15. in Serie B
  • 1964-65: 9. in Serie B
  • 1965-66: 13. in Serie B
  • 1966-67: 19. in Serie B - Retrocede in Serie C
  • 1967-68: 9. in Serie C
  • 1968-69: 7. in Serie C
  • 1969-70: 9. in Serie C
  • 1970-71: 2. in Serie C
  • 1971-72: 2. in Serie C
  • 1972-73: 3. in Serie C - Vince la Coppa Italia di Serie C battendo in finale l'Avellino (4-2)
  • 1973-74: 1. in Serie C - Promossa in Serie B
  • 1974-75: 16. in Serie B - Perde nei confronti dell'Avellino per scontri diretti e perde lo spareggio contro la Reggiana (1-2) - Retrocede in Serie C
  • 1975-76: 16. in Serie C
  • 1976-77: 6. in Serie C
  • 1977-78: 11. in Serie C - Ammessa in Serie C1
  • 1978-79: 10. in Serie C1
  • 1979-80: 16. in Serie C1 - Retrocede in Serie C2
  • 1980-81: 1. in Serie C2 - Promossa in Serie C1
  • 1981-82: 17. in Serie C1 - Retrocede in Serie C2
  • 1982-83: 5. in Serie C2
  • 1983-84: 3. in Serie C2
  • 1984-85: 2. in Serie C2 - Perde lo spareggio contro il Prato (2-3)
  • 1985-86: 3. in Serie C2
  • 1986-87: 16. in Serie C2 - Retrocessa in Interregionale, viene ripescata per la rinuncia del Montebelluna.
  • 1987-88: 5. in Serie C2
  • 1988-89: 2. in Serie C2 - Promossa in Serie C1
  • 1989-90: 16. in Serie C1 - Retrocede in Serie C2
  • 1990-91: 1. in Serie C2 - Promossa in Serie C1
  • 1991-92: 11. in Serie C1
  • 1992-93: 9. in Serie C1
  • 1993-94: 14. in Serie C1 - Perde i play-out contro l'Empoli, viene ripescata per il declassamento del Mantova
  • 1994-95: 11. in Serie C1
  • 1995-96: 7. in Serie C1
  • 1996-97: 7. in Serie C1
  • 1997-98: 15. in Serie C1 - Perde i play-out contro la Pistoiese - Retrocede in Serie C2
  • 1998-99: 8. in Serie C2
  • 1999-00: 2. in Serie C2 - Vince i play-off contro il Meda e il Prato - Promossa in Serie C1
  • 2000-01: 18. in Serie C1 - Retrocede in Serie C2
  • 2001-02: 2. in Serie C2 - Perde i play-off contro la Sangiovannese
  • 2002-03: 18. in Serie C2 - Retrocede in Serie D - Dichiarata fallita
  • 2003-04: L'U.S. Alessandria Calcio non partecipa a nessun campionato. Nuova Alessandria 8. in Eccellenza
  • 2004: Riacquistione del marchio - U.S. Alessandria Calcio 1912 iscritta al campionato di Eccellenza
  • 2004-05: 1. in Eccellenza - Promossa in Serie D
  • 2005-06: 8. in Serie D
  • 2006-07: Serie D

[modifica] Record

[modifica] Di squadra

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In Serie A
In Serie A
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In Serie B
In Serie B
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[modifica] Individuali

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Presenze
Presenze
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  • 399 - Antonio Colombo
  • 319 - Renato Cattaneo
  • 283 - Mario Pietruzzi
  • 270 - Eduardo Avalle
  • 245 - Luigi Vitto
  • 236 - Giuseppe Gandini
  • 233 - Armando Lauro
  • 209 - Felice Costa
  • 206 - Giancarlo Migliavacca
  • 204 - Marcello Di Brino
  • 203 - Giovanni Bigando
  • 202 - Alessandro Vitali
  • 201 - Michele Borelli
  • 191 - Luigi Manueli
  • 189 - Giuseppe Arezzi
  • 182 - Tullio Oldani
  • 181 - Lanfranco Albertelli
  • 175 - Pasquale Parodi
  • 172 - Rocco Melideo
  • 171 - Elvio Banchero
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Reti
Reti
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[modifica] Note

  1. Radiogold: nuovo stadio alle porte di Alessandria?
  2. All'Ivrea da gennaio 2007 (fine prestito).
  3. Svincolato a dicembre 2006.
  4. Ingaggiato a gennaio 2007.
  5. Ingaggiato a novembre 2006.
  6. Ingaggiato a gennaio 2007.
  7. Ingaggiato a ottobre 2006.

[modifica] Bibliografia

  • Ugo Boccassi, Enrico Dericci, Marcello Marcellini. Alessandria U.S.: 60 anni. Milano, G.E.P., 1973.
  • Mimma Caligaris, Marcello Marcellini. 80... voglia di grigio. Zola Predosa, Edizioni Del Borgo, 1992.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

Sport
Progetto: Sport | Portale: Sport | Categoria: Sport | Sport di squadra | Sport individuali | Calcio

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