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Juventus Football Club - Wikipedia

Juventus Football Club

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Juventus F.C.
La Vecchia Signora; Madama; La Fidanzata d'Italia;
Le Zebre; I Bianconeri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
Casa
Manica sinistra Maglia ufficiale Manica destra
Calzoncini da gara
Calzettoni da gara
 
Trasferta
Colori sociali: Bianco e nero a strisce
Simboli: Zebra
Inno: Juve, storia di un grande amore
Dati societari
Confederazione: UEFA
Nazione: Italia
Federazione: FIGC
Città: Torino
Fondazione: 1897
Presidente: Giovanni Cobolli Gigli
Palmarès
Scudetti: 27
Trofei nazionali: 9 Coppa/e Italia
4 Supercoppa/e Italiana/e
Trofei Internazionali: 2 Champions’ League/
Coppe dei Campioni

1 Coppa/e delle Coppe
3 Coppa/e UEFA
2 Coppa/e Intercontinentale/i
2 Supercoppa/e d’Europa
1 Coppa/e Intertoto
Stadio
Stadio Olimpico di Torino
(25.370 posti)
Contatti
Juventus Football Club S.p.A.
Corso Galileo Ferraris 32
10128 Torino
Tel 011-65631
Fax 011-5119214
www.juventus.com


Collabora a Wikiquote
«\mathfrak{L}a Juve infatti è la città di Torino, è la famiglia Agnelli, è il genio italiano che impediva al capitalismo più ricco e potente di diventare arrogante e meschino, è il campione fuori dagli schemi, è la valorizzazione di tutto ciò che non è scontato, è la distrazione colta e di talento, è l'unità d'Italia, sono gli emigranti meridionali che solo il pallone rendeva aggraziati e ben fatti, goffi nella vita ma bellissimi in campo, uomini generosi che per conquistarsi il diritto di esserci carezzavano la palla e usavano i piedi come due mani di pianista.»
(Francesco Merlo, giornalista italiano. Frammenti del articolo intitolato "La Juve restituisca lo scudetto" [1], La Repubblica, 16 maggio 2006.)


Da fare

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La Juventus Football Club, più nota come Juventus o, informalmente, come Juve, è una società calcistica con sede a Torino, una città industriale della regione nord-occidentale dell'Italia, dove fu fondata nel 1897. Insieme alla concittadina Torino FC 1906 è la più importante squadra piemontese. Attualmente milita nella Serie B del campionato di calcio italiano. La squadra in tutte le sue categorie, si allena nei campi del centro sportivo Juventus Center a Vinovo, un comune piemontese di 13.425 abitanti ubicata a 14 km. della città di Torino.

Il nome della squadra è una licenza letterale del sostantivo latino iuventus (gioventù in lingua italiana) e fu scelto - come è spiegato nell'articolo sulla storia juventina - dai fondatori della società, che erano proprio giovani studenti liceali torinesi.

La Juventus, la quarta [2] società calcistica italiana per ordine di antichità, è la società più blasonata d'Italia con un totale di 51 trofei ufficiali vinti (vedi palmarès alla destra della voce), tra 40 [3] trofei a livello nazionale e 11 [4] trofei nel ambito internazionale. In quest'ultimo ambito la Juventus è la seconda squadra italiana, la terza squadra europea [5] e la quinta del mondo [5] per numero di titoli vinti e ufficialmente riconoscuti dall'UEFA e dalla FIFA. La Juventus è quindi tra le dieci [6] squadre più gloriose e titolate [7] della storia del calcio mondiale.

Inoltre, la Juventus, una delle formazioni più seguite nel mondo, è l'unica società calcistica nel pianeta [4] ad avere vinto tutti i tornei e coppe ufficiali a livello internazionale [8] e nel 1985 fu la prima società calcistica a vincere le tre maggiori competizioni europee (traguardo che in seguito sarebbe stato raggiunto da altre due squadre: l'Ajax nel 1992 e dal Bayern Monaco nel 1996).

Secondo una ricerca statistica della Doxa [9] pubblicata dal settimanale L'espresso nel aprile 2002 ed un sondaggio sul tifo in patria dal Istituto Centrale di Statistica e Abacus nell'aprile 2005 [10], la Vecchia Signora - come si conosce universalmente alla società torinese - è la società con il maggior numero di tifosi in Italia: circa 11.040.000 [9] (il 31% del totale) secondo la prima ricerca e 9.300.000 [10] secondo il sondaggio pubblicato nel 2005. Al pari del Inter, la tifoseria juventina ha una diffusione geografica omogenea nel territorio nazionale.

Non esistono notizie e/o cronache che attestino con certezza la nascita della Juventus, tenuto conto che la stampa dell'epoca dedicava pochissimo spazio agli sport. L'unico scritto, considerato come "ufficiale", fu redatto da uno dei fondatori della società, Enrico Canfari, nel 1914.

Indice

Storia

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«\mathfrak{L}'anima juventina è un complesso modo di sentire, un impasto di sentimenti, di educazione, di bohemien, di allegria e di affetto, di fede alla nostra volontà di esistere e continuamente migliorare.»
(Frammento del documento autografo di Enrico Francesco Canfari, 1879-1915, uno dei fondatori e secondo presidente della Juventus FC, incontrato nel 1914 alla Città di Torino e pubblicato dalla rivista istituzionale della società torinese Hurrà Juventus il 26 dicembre 1915.)
Per approfondire, vedi la voce Storia della Juventus Football Club.

Il 1° novembre 1897 nasce a Torino lo Sport Club Juventus grazie all'idea di alcuni studenti del liceo D'Azeglio, tra i quali Eugenio ed Enrico Canfari che erano soliti ritrovarsi su una panchina (oggi gelosamente custodita nella sede della società). La prima maglia era rosa, con cravatta o papillon, nel 1903 divenne bianconera. Il primo presidente della storia bianconera fu Eugenio Canfari per volere di suo fratello Enrico (che morirà al fronte durante la Prima Guerra Mondiale).

Nel 1900, con il nome attuale di Juventus Football Club, la società si iscrive al suo primo campionato nazionale, ma viene subito eliminata, dovendo affrontare avversari molto più preparati di lei. Ma già dopo soli 5 anni arriva il primo scudetto, in seguito a un palpitante finale (terza finale consecutiva in campionato) a tre contro US Milanese e Genoa. Il presidente societario era in quel tempo lo svizzero Alfred Dick, che però, dopo alcune accese discussioni di spogliatoio, decise di andarsene e quasi per ripicca fondò il Torino F.C. 1906. In quegli anni e fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la Juventus dovette però accontentarsi di un posto di secondo piano rispetto alle altre potenze calcistiche, in particolar modo il Casale e il Pro Vercelli. Nel 1913 la squadra -insieme ad altre cinque- si classifica ultima nel suo rispettivo girone ed evita la Seconda Categoria -diversa alla attuale serie B-, come tutte quelle, solo grazie a una riforma dei campionati che annulla tutte le retrocessioni.

Con la fine della Grande Guerra una Juventus rinata grazie ai suoi presidenti Giovanni Hess e Corrado Corradini, tra 1914 e 1920, compì grandi passi in avanti nel campionato nazionale fornendo anche alcuni giocatori alla Nazionale maggiore.

Dal 24 luglio 1923 il nome della Juventus è saldamente legato a quello della famiglia Agnelli con Edoardo, figlio del fondatore della FIAT, presidente della società. In quella Juventus esordisce in prima squadra il portiere Giampiero Combi. Poi, con l'arrivo di giocatori come Federico Munerati, Virginio Rosetta, Carlo Bigatto I, tra altre, i bianconeri vincono il loro secondo scudetto nella stagione 1925-26. In quegli anni la società bianconera comincia a dimostrare di essere una nuova potenza calcistica e, con allenatore Carlo Carcano e i nuovi arrivi Umberto Caligaris, Giovanni Ferrari, Felice Placido Borel II, Mario Varglien I, Giovanni Varglien II e i calciatori d'origine argentina Raimundo Orsi e Luis Monti, entra nella storia del calcio italiano vincendo cinque scudetti consecutivi (dalla stagione 1930-31 alla stagione 1934-35), record storico del calcio italiano ancora oggi.

Ben nove giocatori di quella squadra fanno parte della Nazionale di Vittorio Pozzo, campione del mondo nel 1934. In campo internazionale la Juventus approda alla Coppa Europa Centrale (o Mitropa Cup) ma, per ben quattro anni consecutivi si ferma alle semifinali. Durante il cosiddetto "Quinquennio d'Oro", precisamente nel 1933, la Juventus fa il suo ingresso allo Stadio Comunale (l'attuale Stadio Olimpico di Torino), nel quale verranno scritte pagine indimenticabili della storia bianconera. Il 14 luglio 1935, in un incidente aereo davanti al porto di Genova, perde la vita il presidente bianconero Edoardo Agnelli: bisognerà aspettare ben 12 anni prima di rivedere un membro della famiglia Agnelli alla guida della Juventus.

Archiviato il "Quinquennio d'Oro" (la prima età d'oro della società bianconera) ci si avvia ad un periodo meno costellato di vittorie, che si concluderà con il secondo conflitto mondiale e con la conseguente sospensione del campionato nel 1944 e nel 1945. Al posto dei vecchi campioni degli terza decade del XX secolo - che, ad eccezione di Monti e di Borel II, lasciano la squadra o per un'altra società o per fine carriera - arrivano nuovi campioni del calibro di Alfredo Foni, di Pietro Rava, dell'albanese Riza Lushta e di Teobaldo Depetrini.

In questo periodo non si registrano vittorie in campionato, ma solo un secondo posto nella stagione 1937-38 e due vittorie in Coppa Italia: nel 1938 (per la prima volta, in concomitanza con il secondo titolo mondiale degli azzurri) e 1942, rispettivamente contro il Torino e contro il Milan.

Nel 1947 diventa presidente Giovanni Agnelli, che sostituisce Pietro Dusio, e che resterà alla guida della squadra fino al 1953. Inizia un nuovo periodo di vittorie: soltanto quindici anni dopo la Juventus vincerà un altro scudetto (stagione 1949-50, il primo scudetto post-guerra della società), grazie anche al supporto di nuovi campioni, come Carlo Parola, i danesi Karl Aage Præst e John Hansen ed, in particolar modo, Giampiero Boniperti. Nel frattempo (1953) la squadra vince la sua terza Coppa Italia.

Nel 1956, su consiglio di Giovanni Agnelli, che lo affiancherà, diviene presidente suo fratello Umberto. Con lui si apre un nuovo ciclo di vittorie, grazie anche a nuovi campioni come il gallese John Charles e l'argentino di origine italiana Omar E. Sivori (primo calciatore juventino a conquistare il Pallone d'oro nel 1961). La Juventus conquista altri tre scudetti nelle stagioni 1957-58 (il decimo, che le dà diritto a fregiarsi della Stella d'oro al Merito Sportivo), 1959-60 e 1960-61 e due Coppe Italia nelle stagioni 1958-59 e 1959-60.

Nel 1960 Umberto Agnelli lascia la presidenza. Nel 1966-67, con Vittore Catella presidente ed Heriberto Herrera, d'origine paraguayana, allenatore (uno dei precursori del calcio totale in Italia); la Juventus conquista il suo tredicesimo scudetto. In questo modo, la società juventina si appresta così a trascorrere uno dei periodi più gloriosi della sua storia: "Il Ciclo Leggendario" (la seconda età d'oro della società bianconera).

Il 13 luglio 1971, Giampiero Boniperti, ex símbolo della squadra, diventa presidente. Chiamò ad allenare la squadra, prima il ceco Čestmír Vycpálek, poi l'ex calciatore juventino Carlo Parola ed infine l'ex giocatore milanista Giovanni Trapattoni, quasi al debutto come allenatore. In quegli anni la Juventus si avvale di grandi campioni, tra i quali Dino Zoff, Roberto Bettega (proveniente dalle giovanili), Franco Causio, Claudio Gentile, Pietro Anastasi, Josè João Altafini, Antonello Cuccureddu, Romeo Benetti, Roberto Boninsegna, Giuseppe Furino, Marco Tardelli, Antonio Cabrini e, soprattutto, il capitano di tante battaglie Gaetano Scirea, e poi il francese Michel Platini, Liam Brady, Zbigniew Boniek, Paolo Rossi, il portiere Stefano Tacconi e Massimo Bonini; vinsero nove scudetti in quindici anni (1971-72; 1972-73; 1974-75; 1976-77; 1977-78; 1980-81; 1981-82; 1983-84 e 1985-86), conquistando la seconda Stella d'oro al Merito Sportivo, e ponendosi alla ribalta europea e mondiale vincendo tutte le coppe internazionali ufficiali [8], (la Coppa UEFA, senza calciatori stranieri, il 18 maggio 1977 a Bilbao contro l'Athletic Club, la Coppa delle Coppe il 16 maggio 1984 a Basilea, sconfiggendo il Porto per 2-1, la Supercoppa Europea il 16 gennaio 1985 a Torino contro il Liverpool, superato 2-0, la Coppa dei Campioni, nella sua terza finale, il 29 maggio 1985, battendo ancora il Liverpool grazie ad una svista arbitrale per 1-0 nella tragica notte dell'Heysel, e la Coppa Intercontinentale conquistata a Tokyo l'8 dicembre 1985 contro l'Argentinos Juniors, (2-2 il risultato dopo i tempi supplementari e 6-4 dopo i rigori). La Juventus entra nella storia del calcio europeo come la prima società a centrare il Grande Slam (ossia ad aver vinto le 3 principali coppe europee), ricevendo dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee la Targa UEFA nel 1987.

Dopo quattro anni senza trofei, con Vittorio Caissotti di Chiusano presidente, nel 1990, anno dell'inaugurazione dello Stadio delle Alpi, la Juventus allenata da Dino Zoff conquista la Coppa Italia per l'ottava volta e la Coppa UEFA. Nella stagione successiva, Zoff lasciò il posto all'emergente allenatore Gigi Maifredi, il quale, nonostante l'arrivo di nuovi campioni del calibro di Roberto Baggio (futuro Pallone d'oro nel 1993), Júlio César, Paolo Di Canio e Jürgen Kohler non solo non vinse nulla, ma non riuscì neanche a portare la squadra oltre il settimo posto in campionato: dopo ventotto anni, la Juve non si qualificò per nessuna competizione europea.

Con il ritorno di Trapattoni, la Juventus vinse la Coppa UEFA nel 1993 con calciatori come Roberto Baggio, Andreas Möller, Gianluca Vialli -diventato il nuovo idolo della tifoseria- ed Antonio Conte.

Francobollo commemorativo della vittoria juventina in Champions' League (1996).
Francobollo commemorativo della vittoria juventina in Champions' League (1996).

Nell'estate del 1994 si volta pagina, con l'arrivo ai vertici della discussa triade Bettega-Giraudo-Moggi e dell'allenatore Marcello Lippi. Grazie alla classe di campioni come Alessandro Del Piero, Gianluca Pessotto, Fabrizio Ravanelli, Angelo Peruzzi, il francese Didier Deschamps, Ciro Ferrara e Paulo Sousa inizia un nuovo ciclo, coronato dalla vittoria del ventitreesimo scudetto e della nona Coppa Italia nel 1995 sconfiggendo il Parma nella doppia finale; della Champions' League vinta il 22 maggio 1996 nella grande finale contro l'Ajax, della Coppa Intercontinentale, contro il River Plate, vinta a Tokyo il 26 novembre dello stesso anno e della Supercoppa Europea del 1997 contro il Paris Saint-Germain, (6-1 al Parco dei Principi di Parigi e 3-1 a Palermo). Sempre con Lippi in panchina, ma con nuovi campioni come Zinédine Zidane, Edgar Davids e Paolo Montero, i bianconeri conquistano due scudetti molto contestati: nel 1996-97, battendo il Parma in un testa a testa, e nel 1997-98, dopo un campionato passato alla storia per gli errori arbitrali, tra cui spicca il rigore su Ronaldo non fischiato dall'arbitro Ceccarini nello scontro diretto con l'Inter alla quart'ultima giornata. Nelle medesime stagioni, la squadra raggiunge per due volte la finale di Champions League perdendole entrambe rispettivamente contro il Borussia Dortmund ed il Real Madrid.

Nell'estate del 1998 Zdeněk Zeman, in quel momento mister della Roma, rilascia dichiarazioni molto pesanti circa il possibile uso di sostanze dopanti da parte dei giocatori juventini, citando testualmente Vialli e Del Piero: sulla base delle sue dichiarazioni il procuratore di Torino, Guariniello, apre un'inchiesta che porta in primo grado all'accertamento di un comportamento irregolare della società e del suo medico, Agricola; in secondo grado detta sentenza viene ribaltata e il processo termina senza aver accertato l'esistenza del reato. La stagione 1998-99 è segnata dal grave infortunio patito da Alessandro Del Piero nella partita contro l'Udinese ad Udine, in un momento in cui la Juventus era sola in testa alla classifica, e dall'addio di Lippi, che abbandona dopo la brutta sconfitta interna con il Parma (2-4). Prende il suo posto Carlo Ancelotti, ma non riesce a portare la squadra oltre il settimo posto in campionato (perdendo lo spareggio per la Coppa UEFA e qualificandosi per il Coppa Intertoto contro l'Udinese -0-0 in Friuli e 1-1 a Torino) però ad un punto dal quarto posto del Parma ed una sfortunata semifinale con il Manchester United in Coppa (1-1 all'Old Trafford, 2-3 a Torino).

Nella stagione 1999-00 la Juventus di Ancelotti vince una nuova competizione internazionale [8] : la Coppa Intertoto [4] e proprio da qui, dopo una campagna acquisti in sordina, riparte la squadra bianconera, snobbata dai pronostici e descritta ormai come alla fine di un ciclo (nella stagione 1999-00 perde uno scudetto che sembrava già vinto (aveva 9 punti di vantaggio a poche giornate dalla fine) venendo superata proprio all'ultima giornata dalla Lazio dopo la sconfitta a Perugia (su un campo allagato da un violento nubifragio abbattutosi sul capoluogo umbro poco prima della partita e l'arbitro Collina che volle farla disputare ad ogni costo) e nella stagione successiva arriva seconda dietro la Roma di due punti.

Lippi ritorna alla guida dei bianconeri nel campionato 2001-02 ed è subito scudetto e Supercoppa Italiana. Nella stagione 2002-03 la Juventus vince il suo ventisettesimo scudetto e arriva per la settima volta alla finale della Coppa dei Campioni-Champions League dove viene sconfitta 2-3 ai calci di rigore contro il Milan.

La stagione 2003-04 è grama di soddisfazioni. Si vocifera da tempo del probabile passaggio di Marcello Lippi sulla panchina della Nazionale. Molti infortuni fanno sì che i bianconeri perdano, dopo una partenza lanciata con la vittoria della Supercoppa Italiana ai rigori contro il Milan, uno dietro l'altro, tutti gli obiettivi stagionali.

Il 28 maggio 2004 arriva, a sorpresa, sulla panchina bianconera Fabio Capello, ex centrocampista anni ‘70 del secolo passato. Il suo è un arrivo tra le polemiche: nel mese di aprile dello stesso anno infatti Capello, in quel momento allenatore della Roma, aveva dichiarato che mai avrebbe allenato i bianconeri. Con lui arrivano a Torino calciatori del calibro di Emerson, Fabio Cannavaro, Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimović. Con lui in panchina la Juventus vince altri due scudetti al termine dei campionati 2004-05 (in seguito revocato) e 2005-06 (in seguito assegnato d'ufficio all'Inter). Come conseguenza del comportamento antisportivo (art. 1 del regolamento) accertato in tutti i gradi di giudizio dalle sentenze della giustizia sportiva, la società viene retrocessa in serie B con 17 punti di penalizzazione, successivamente ridotti dall'arbitrato del CONI a -9. Gareggiando sempre tra le prime posizioni della serie cadetta, la Juve colleziona appena due sconfitte, entrambe nello stadio di Mantova, a causa dello stesso Mantova prima (1-0) e del Brescia poi (3-1, con tripletta del giovane Serafini).

Cronistoria

Cronistoria della Juventus Football Club
  • 1897 Fondazione dello Sport Club Juventus. Adotta la maglia rosa con cravatta nera.
  • 1898 Non prende parte al campionato nazionale.
  • 1899 Cambia denominazione e assume l'attuale nome di Juventus Football Club. Non prende parte al campionato nazionale.
  • 1900 Partecipa al suo primo Campionato Federale (o campionato a gironi). Non supera le eliminatorie. Vince la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione.
  • 1901 1^ nelle eliminatorie Piemontesi, arriva fino alle semifinali del Campionato Federale. Vince la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione e si aggiudica il Gonfalone e la Medaglia del Municipio.
  • 1902 2^ nel Girone eliminatorio Piemontese. Vince la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione.
  • 1903 1^ nelle eliminatorie nazionali, perde la finalissima del Campionato Federale. Adotta la maglia a strisce bianconere.
  • 1904 1^ nelle eliminatorie nazionali, perde la finalissima del Campionato Federale.
  • 1905 Campione d'Italia. Vince il Campionato di Seconda Categoria (o Campionato di Squadre Riserve).
  • 1906 1^ a pari merito col Milan nel Girone finale. Rinuncia a disputare la finale di spareggio del Campionato Federale.
  • 1907 2^ nelle eliminatorie Piemontesi.
  • 1908 Vince il Campionato Federale (Coppa James Spensley), ritirata dal Girone Unico del Campionato Italiano (Coppa Romolo Buni).
  • 1909 Vince il Campionato Federale (Coppa James Spensley), 3^ nelle eliminatorie Piemontesi del Campionato Italiano (Coppa Romolo Buni).
  • 1909-10 3^ nel Girone Unico Nazionale.
  • 1910-11 9^ nel Girone Ligure Lombardo-Piemontese.Retrocessa in serie b e successivamente ripescata
  • 1911-12 8^ nel Girone Ligure Lombardo-Piemontese.
  • 1912-13 6^ e ultima nel Girone Piemontese, poi rimmessa in 1^ Divisione nel Girone Lombardo (la attuale Seconda Divisione del calcio italiano non esisteva).
  • 1913-14 2^ nel Girone Lombardo. 4^ nel Girone finale Alta Italia.
  • 1914-15 2^ nel Gruppo B dell'Alta Italia e 2^ nel Girone A delle semifinali Alta Italia.
  • 1915-16 Raggiunge il Girone finale della Coppa Federale.
  • 1919-20 1^ nel Gruppo A Piemontese. 1^ nel Girone B delle semifinali interregionali. 2^ nella finale Alta Italia.
  • 1920-21 4^ nel Girone Piemontese.
  • 1921-22 4^ nel Girone A della Lega Nord del Campionato C.C.I. (Confederazione Calcistica Italiana).
  • 1922-23 5^ nel Girone B della Lega Nord.
  • 1923-24 5^ nel Girone A della Lega Nord.
  • 1924-25 3^ nel Girone B della Lega Nord.
  • 1925-26 Campione d'Italia.
  • 1926-27 1^ nel Girone A del Campionato Nazionale. 3^ nel Girone Finale.
  • 1927-28 2^ nel Girone B del Campionato Nazionale. 3^ nel Girone Finale.
  • 1928-29 2^ nel Girone B del Campionato Nazionale. Viene ammessa nella nuova Serie A (o campionato a girone unico). Arriva fino ai quarti di finale della Mitropa Cup (o Coppa Europa Centrale).
  • 1929-30 3^ in Serie A.
  • 1930-31 Campione d'Italia. Arriva fino ai quarti di finale della Mitropa Cup.
  • 1931-32 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale della Mitropa Cup.
  • 1932-33 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale della Mitropa Cup.
  • 1933-34 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale della Mitropa Cup.
  • 1934-35 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale della Mitropa Cup.
  • 1935-36 5^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia.
  • 1936-37 5^ in Serie A. Eliminata negli ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 1937-38 2^ in Serie A. Vince la Coppa Italia. Arriva fino alla semifinale della Mitropa Cup.
 
  • 1938-39 8^ in Serie A. Eliminata negli ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 1939-40 3^ in Serie A. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia.
  • 1940-41 5^ in Serie A. Eliminata negli ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 1941-42 6^ in Serie A. Vince la Coppa Italia.
  • 1942-43 Prende il nome di Juve Cisitalia. 3^ in Serie A. Eliminata negli ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 1944 2° nel Campionato Ligure-Piemontese.
  • 1945-46 Cambia denominazione in Juventus Football Club. 3^ nel Campionato Alta Italia. 2^ nel Girone Finale.
  • 1946-47 2^ in Serie A.
  • 1947-48 3^ in Serie A.
  • 1948-49 4^ in Serie A.
  • 1949-50 Campione d'Italia.
  • 1950-51 3^ in Serie A. Finalista [11] di Coppa Rio.
  • 1951-52 Campione d'Italia. 3^ in Coppa Latina.
  • 1952-53 2^ in Serie A.
  • 1953-54 2^ in Serie A.
  • 1954-55 7^ in Serie A.
  • 1955-56 12^ in Serie A.
  • 1956-57 9^ in Serie A.
  • 1957-58 Scudetto della stella (10°) Campione d'Italia (1° Stella d'Oro al Merito Sportivo).
  • 1958-59 3^ in Serie A. Vince la Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa dei Campioni.
  • 1959-60 Campione d'Italia. Vince la Coppa Italia.
  • 1960-61 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa dei Campioni.
  • 1961-62 12^ in Serie A. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di finale della Coppa dei Campioni.
  • 1962-63 2^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Vince la Coppa Delle Alpi.
  • 1963-64 4^ in Serie A. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di finale della Coppa delle Fiere.
  • 1964-65 4^ in Serie A. Vince la Coppa Italia. Perde la finale della Coppa delle Fiere.
  • 1965-66 5^ in Serie A. Arriva fino alla semifinale della Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa delle Coppe.
  • 1966-67 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di finale della Coppa delle Fiere.
  • 1967-68 3^ in Serie A. Eliminata nel 1° turno di Coppa Italia. Arriva fino alla semifinale della Coppa dei Campioni.
  • 1968-69 5^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa delle Fiere.
  • 1969-70 3^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa delle Fiere.
  • 1970-71 4^ in Serie A. Eliminata nel 1° turno di Coppa Italia. Perde la finale della Coppa delle Fiere.
  • 1971-72 Campione d'Italia. Raggiungo il Girone finale di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di finale della Coppa UEFA.
  • 1972-73 Campione d'Italia. Perde la finale di Coppa Italia. Perde la finale della Coppa dei Campioni.
  • 1973-74 2^ in Serie A. Raggiungo il Girone finale di Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa dei Campioni. Partecipa alla finale di Coppa Intercontinentale al posto dell'Ajax rinunciatario, ma viene sconfitta.
  • 1974-75 Campione d'Italia. Raggiunge il Girone finale della Coppa Italia. Arriva fino alla semifinale di Coppa UEFA.
  • 1975-76 2^ in Serie A. Non supera le eliminatorie di Coppa Italia. Eliminata negli ottavi di finale della Coppa dei Campioni.
  • 1976-77 Campione d'Italia. Raggiunge il Girone finale di Coppa Italia. Vince la Coppa UEFA.
  • 1977-78 Campione d'Italia. Raggiunge il Girone finale di Coppa Italia. Arriva fino alla semifinale della Coppa dei Campioni.
 
  • 1978-79 3^ in Serie A. Vince la Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa dei Campioni.
  • 1979-80 2^ in Serie A. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Arriva fino alla semifinale della Coppa delle Coppe.
  • 1980-81 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di Finale di Coppa UEFA.
  • 1981-82 Scudetto della stella (10°) Scudetto della stella (10°) Campione d'Italia (2^ Stella d'Oro al Merito Sportivo). Non supera le eliminatorie di Coppa Italia. Eliminata negli ottavi di finale della Coppa dei Campioni.
  • 1982-83 2^ in Serie A. Vince la Coppa Italia e il Mundialito Clubs. Perde la finale della Coppa dei Campioni.
  • 1983-84 Campione d'Italia. Eliminata negli ottavi di Finale di Coppa Italia. Vince la Coppa delle Coppe.
  • 1984-85 6^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale della Coppa Italia. Vince la Coppa dei Campioni e la Supercoppa Europea. È la prima società europea di calcio a centrare il Grande Slam (ossia ad aver vinto le 3 principali coppe europee), ricevendo la Targa UEFA dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee.
  • 1985-86 Campione d'Italia. Eliminata negli ottavi di finale di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di finale della Coppa dei Campioni. Vince la Coppa Intercontinentale. Non partecipa alla Supercoppa Europea a causa della Strage dell'Heysel.
  • 1986-87 2^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Eliminata negli ottavi di finale della Coppa dei Campioni.
  • 1987-88 6^ in Serie A. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Eliminata nei sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
  • 1988-89 4^ in Serie A. Eliminata nel 2° turno di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa UEFA.
  • 1989-90 4^ in Serie A. Vince la Coppa Italia e la Coppa UEFA.
  • 1990-91 7^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Arriva fino alla semifinale della Coppa delle Coppe. Perde la finale della Supercoppa Italiana.
  • 1991-92 2^ in Serie A. Perde la finale di Coppa Italia.
  • 1992-93 4^ in Serie A. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Vince la Coppa UEFA.
  • 1993-94 2^ in Serie A. Eliminata nei sedicesimi di finale di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di Finale di Coppa UEFA.
  • 1994-95 Campione d'Italia. Vince la Coppa Italia. Perde la finale di Coppa UEFA.
  • 1995-96 2^ in Serie A. Eliminata negli ottavi di Finale di Coppa Italia. Vince la Champions League e la Supercoppa Italiana.
  • 1996-97 I Centenario della Juventus Football Club (il Juvecentus). Vince la Coppa del Centenario: Trofeo Repubblica di San Marino. Campione d'Italia. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Perde la finale di Champions League. Vince la Supercoppa Europea e la Coppa Intercontinentale.
  • 1997-98 Campione d'Italia. Arriva fino alla semifinale di Coppa Italia. Perde la finale di Champions League. Vince la Supercoppa Italiana.
  • 1998-99 7^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Arriva fino alla semifinale di Champions League. Perde la finale della Supercoppa Italiana.
  • 1999-2000 2^ in Serie A. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa UEFA. Vince la Coppa Intertoto.
  • 2000-01 2^ in Serie A. Eliminata negli ottavi di finale di Coppa Italia. Eliminata nella 1° fase a gironi della Champions League.
  • 2001-02 Campione d'Italia. Perde la finale di Coppa Italia. Eliminata nella 2^ fase a gironi della Champions League.
  • 2002-03 Campione d'Italia. Arriva fino ai quarti di finale di Coppa Italia. Perde la finale di Champions League. Vince la Supercoppa Italiana.
  • 2003-04 3^ in Serie A. Perde la finale di Coppa Italia. Eliminata negli ottavi di finale di Champions League. Vince la Supercoppa Italiana.
  • 2004-05 1^ in Serie A. Scudetto revocato per illecito sportivo. Eliminata negli ottavi di finale di Coppa Italia. Eliminata ai quarti di finale di Champions League.
  • 2005-06 1^ in Serie A. Scudetto non assegnato, retrocessa in Serie B per illecito sportivo. Eliminata ai quarti di finale di Coppa Italia. Eliminata ai quarti di finale di Champions League. Perde la finale della Supercoppa Italiana.
  • 2006-07 Iscritta al Campionato di Serie B (stagione in corso). Eliminata nei sedicesimi di finale di Coppa Italia.

La maglia

I fondatori-giocatori juventini con la prima maglia nel 1898.
I fondatori-giocatori juventini con la prima maglia nel 1898.

Secondo la leggenda, un certo mister John Savage, commerciante all'ingrosso di prodotti tessili a Torino nel 1903, giocatore di calcio nell'International Football Club Torino, ma soprattutto arbitro designato di determinate partite ufficiali, viste le magliette color rosa pallido con una cravatta nera ed i pantaloni neri dei giocatori della Juventus - la tenuta di gioco originariamente adottata proprio dall'esigenza dei suoi soci di distinguersi dell’altre società calcistiche nel suo primo campionato ufficiale di calcio italiano nel 1900 -, propose loro di rinnovare quell'uniforme, comprando in Inghilterra un nuovo e più completo modello di maglie rosse con bordi bianchi simile ai utilizzati dal Nottingham Forest.
Ricevuto l'incarico, Mister Savage si mise subito in contatto con una fabbrica tessile di Nottingham ed inviò l'ordine d'acquisto accompagnato dalla più maltrattata delle vecchie uniformi rosa e nere. L'impiegato di Nottingham, vista la scolorita maglietta rosa, credette che fosse piuttosto bianca e macchiata. Quindi, vista la coincidenza tra i colori della Vecchia Signora e quelli bianconeri utilizzati dal Notts County, uno dei più antiche clubs del campionato di calcio inglese e invece, rivale storico dei Garibaldi reds - e non del Newcastle come molti pensano dalla gara del I Centenario di fondazione juventina nel 1997 -, pensò bene di spedire in Italia una dotazione di uniformi appunto dei magpies.
A Torino, quando fu aperto il grosso pacco postale, le maglie a strisce verticali bianche e nere non piacquero come consequenza di molte critiche e discussioni sullo sbaglio in quell’ordine. Ma, dalla prossimità d’un nuovo campionato nazionale, non c'era alternativa tra i soci-giocatori juventini, pertanto dovettero adottarle. Da allora diventarono la (nuova) divisa ufficiale della squadra torinese in quanto sembrava che quelle «portassero fortuna» alla società.
Con il tempo, le strische bianconere si diventarono in un simbolo di «semplicità, austerità, aggressività e soprattutto, potere» per la società torinese».

«(La) \mathfrak{J}uve ha portato le camicie (bianconere) da quello tempo, tenendo conto dei colori per essere aggressivo e poteroso. Un esempio di come Notts ha contribuito a modellare uno dei più prestigiosi clubs al mondo e la prova di questo è che la divisa della Juventus è immediatamente riconoscibile in tutto il mondo [12]


La formazione juventina che vinse il suo primo scudetto nel 1905 - due anni dopo l'abbandono della maglia rosa - portava sul petto otto righe che successivamente subirono una variazione: da un minimo di sette passarono a un massimo di nove come quelle delle formazioni che si ricordano nel mitico Quinquennio d’Oro (1931-1935). Le righe più larghe furono introdotte fra gli anni Cinquanta e Sessanta del passato secolo di tessuto non elastico accompagnate dai numeri rossi [13] sulla schiena della maglia. Le righe più strette - addirittura undici, in omaggio agli undici giocatori titolari della squadra - vennero utilizzate nella seconda parte degli anni Settanta del XX secolo: era la Juventus guidata da Giovanni Trapattoni nel Ciclo Leggendario (1972-1986), le cui casacche attillate erano indossate da giocatori come Roberto Bettega, Franco Causio, Pietro Anastasi e Giuseppe Furino. Il periodo trapattoniano della storia juventina principalmente è poi contraddistinto da un nuovo cambiamento: ritornano infatti le righe medie su maglie meno aderenti al corpo e i colori bianche dei numeri con fondo nero sulla schiena della divisa dal 1979 al 1993 e dal 2001 al 2004. Durante la decade di 1990 mancarono i motivi della rigatura sulla schiena e nel fondo della parte dedicata allo sponsor fu adottado il colore bianco della divisa (periodo dal 1996 al 1998). Nella stagione 1998/99, però, si è deciso di tornare all'antico con la reintrodozione dei numeri di colore rosso dalla decade di 1960 sul dorso della maglia che regala un tocco in più. Al inizio del XXI secolo i colori dei numeri toglierano a nero con fondo bianco. Dal stagione 2003/04 ad oggi, i colori di quelli numeri sul dorso della maglia toglierano a giallo. Diversa a questa fu la storia delle maglie alterne della società juventina: bianche nei primi anni e più recenti (1999; 2003); nere come nell'epoca di Giampiero Boniperti e nel 1991; 2002; 2003 e 2007); gialloblu - richiamo dei colori-simboli della Città di Torino - che spesso e volentieri hanno accompagnato alcuni delle grandi vittorie della squadra nelle diverse competizioni internazionali (anni Ottanta e Novanta del XX secolo, compresa la finale di Coppa delle Coppe contro il Porto nel 1984), la casacca blu (dagli anni Settanta del ventesimo secolo in poi, tra cui la finale di Coppa UEFA contro l'Athletic Club nel 1977 e quelle delle vittorie lippiane in coppe europee tra gli anni 1994 e 1998). A margine, la tradizione della divisa per i portieri juventini. Fin dal principio hanno dominato il nero e il grigio (quest’ultimo e’ stato il colore preferito da Dino Zoff anche come portiere dell’Italia) con qualche concessione al bianco nel periodo di Giampiero Combi e, poi, di Carlo Mattrel e Vavassori. Di tempo recente gli sponsor tecnici hanno avuto molta libertà, frenata solo da Angelo Peruzzi e, poi, Edwin Van der Sar che hanno voluto tornare al passato conservando la tipica maglia nera.
Gianluigi Buffon, attuale portiere di Madama, anche ha adottado come “sua” prima divisa le maglie alterne della squadra torinese come la maglia rosa nella stagione 2003/04, la azzurra nella stagione 2004/05 e la nera nelle alcune partite della stagione 2006/07. La divisa storica della Juventus Football Club è quella rosa dei tempi del origine societario, utilizzato molti anni dopo in occasione di importanti eventi particolari come si confermò nel I Centenario di fondazione della società torinese nel 1997 (Il Juvecentus) ed anche quello colore fu usato nei campionati negli Ottanta del ventesimo secolo e nel 2004. In misura minore rispetto ai primi indicati la Vecchia Signora ha adottato la maglia rossa dal 2005 in occasione del I Centenario della vittoria del primo scudetto (con stemma e divisa commemorativa), la maglia grigia nel 2001 e la maglia rosa-blu (2004).

Lo stemma

L'attuale stemma della Juventus Football Club è il risultato di diverse - e piccole - variazioni dello stemma originale dalla seconda decade del Novecento fino al 2005. Lo stemma è costituito da uno scudo ovale bianconero - i colori istituzionali juventini dal 1903 - diviso in cinque strisce verticali - due bianche e tre nere - ed all'interno dello stesso scudo sono posti i seguenti elementi: nella sua regione superiore, verso il cuore dello stemma, un campo convesso bianco con la curva inferiore d'oro - simbolo d'onore - a cui è sovrapposto il nome della società. Nella regione inferiore dello scudo c'è un triangolo sferico a cui è sovrapposto la siluetta bianca d'un toro furioso, simbolo della Città di Torino, dove la Vecchia Signora è stata fondata alla fine del diciannovesimo secolo. Sopra la base dello stesso triangolo si incontra la siluetta nera d'una corona murale, la quale rappresenta la Augusta Taurinorum, l'antica città della era romana della quale l'attuale capoluogo della regione Piemonte è la sua erede culturale.

Nel passato, la regione convessa dell'attuale logo juventino è stata concava ed azzurra - l'azzurro è un altro simbolo del Comune di Torino - e non bianca come nello stemma attuale. Il formato dei simboli situati nella regione inferiore dello stemma della Juventus - lo scudetto con il toro e la corona murale - in passato erano considerevolmente più grandi rispetto agli attuali. Le due Stelle d'oro al Merito Sportivo - ora bordate sulla maglia bianconera - sono state poste sopra la regione convessa / concava dello stemma societario.

Durante gli anni '80 del secolo passato la Juventus ha usato come stemma la siluetta nera d'una zebra rampante - simbolo della società - e, ad entrambi i lati della testa del equido, le due stelle d'oro. Sopra quello stemma, il nome della società torinese a formare un arco.

Lo stadio

Per approfondire, vedi la voce Stadio "Olimpico" di Torino.

Fino alla scorsa stagione ha disputato tutte le gare interne nello "Stadio delle Alpi", anche se in passato, in rarissime circostanze, ha preferito disputare alcuni incontri nello Stadio "Giuseppe Meazza" di Milano; in precedenza, fino al 1990 ha giocato nello Stadio Comunale "Vittorio Pozzo", dove ha continuato ad allenarsi per alcuni anni fino a quando lo stadio non è stato venduto dal Comune di Torino al Torino. È in progetto la ristrutturazione dello Stadio delle Alpi, che prevederà un netto calo del numero di posti (da 67.000 a 40.600), ma con numerosi servizi in più, tra cui il museo del club, bar, ristoranti e piccoli palchi per le autorità. Nel frattempo, i bianconeri sono tornati a giocare nel glorioso "Comunale", ora con l'appellativo di stadio "Olimpico", impianto capace di ospitare 27.168 spettatori.

Nel 5 febbraio 2007 il Consiglio di Amministrazione (CdA) della Juventus Football Club ha di fatto approvato il progetto del nuovo stadio del club che sorgerà al posto del Stadio Dell’Alpi, in attesa dei fondi del credito sportivo per una cifra non inferiore ai 120 milioni di euro (escluse le aree commerciali). Il 6 febbraio tale progetto fu approvato dalla Comune della Città di Torino.

Per approfondire, vedi la voce Stadio delle Alpi.

Il nuovo stadio, progettato dagli studi Gau e Shesa, coordinato per la progettazione dall’architetti Gino Zavanella ed Eloy Suarez e dai disegni dell’ingegnere Massimo Majoviecki, sorgerà su un’area di 50.000 mq (37.000 metri quadrati per lo stadio, 12.000 per le attività commerciali e 5.000 a disposizione per gli uffici) e ha una struttura quasi rettangolare, circondata da due semi-ellissi che ospiteranno l’attività commerciali, ristoranti e bar: alle tribune si accederà con specifiche passerelle inserite nei diversi settori dello stadio. Guardando invece i disegni in sezione, risaltano i palchi VIP, con affaccio direttamente sul prato.

Il progetto, nell’area più a diretto contatto con il campo, avrà 40.600 posti, cifra calcolata sulla base dell’affluenza a Dell’Alpi negli ultimi anni: un pò di più dell’esigenza minima dettata dall’Unione delle Federazione Calcistiche Europee per eventi a livello internazionali, distribuiti in un unico invaso e non prevede la pista di atletica, simile all'AOL Arena di Amburgo (Germania) ed al Wankdorf Stadium, allestito per Euro 2008 nella città di Berna (Svizzera) e verrà edificata fino al 2010.

Due significative novità riguardano la struttura esterna e la copertura. La prima sarà avvolta da una rete microforata che le permette, attraverso un sistema di proiezioni, di assumere colorazioni diverse a seconda delle ore del giorno e di ospitare scritte, video e immagini per essere «bianca e metallica di giorno, multicolore di notte». La copertura, in teflon trasparente, lasciarà filtrare la luce allo interiore dello stadio.

Rose

Rosa 2006/2007

Portieri
  1 Italiano Gianluigi Buffon
12 Italiano Antonio Mirante
22 Italiano Emanuele Belardi
Difensori
  2 Italiano Alessandro Birindelli
  3 Italiano Giorgio Chiellini
  4 Croato Tedesca Robert Kovač
  5 Croato Igor Tudor
13 Italiano Felice Piccolo
14 Italiano Federico Balzaretti
18 Francese Camerunense Jean-Alain Boumsong
27 Francese Jonathan Zebina
30 Italiano Nicola Legrottaglie
33 Italiano Orlando Urbano
Centrocampisti
 6 Italiano Cristiano Zanetti
11 Ceco Pavel Nedvěd
15 Italiano Claudio Marchisio
16 Italiano Argentino Mauro Camoranesi
19 Italiano Matteo Paro
23 Italiano Giuliano Giannichedda
29 Italiano Paolo De Ceglie
32 Italiano Marco Marchionni
40 Italiano Dario Venitucci
Attaccanti
  9 Bulgaro Valerij Bojinov
10 Italiano Alessandro Del Piero (C)
17 Francese Argentino David Trézéguet
20 Italiano Raffaele Palladino
20 Paraguaiano Tomás Guzmán ceduto
25 Uruguaiano Marcelo Danubio Zalayeta
Allenatore
Francese Didier Deschamps



Rose delle stagioni precedenti

Rosa 2005/06 | Rosa 2004/05 | Rosa 2003/04 Vince la Supercoppa Italiana | Rosa 2002/03 Vince lo scudetto Vince la Supercoppa Italiana | Rosa 2001/02 Vince lo scudetto | Rosa 2000/01 | Rosa 1999/00 Vince il Torneo Intertoto | Rosa 1998/99 | Rosa 1997/98 Vince lo scudetto Vince la Supercoppa Italiana | Rosa 1996/97 Vince lo scudetto Vince la Coppa Intercontinentale Vince la Supercoppa Europea | Rosa 1995/96 Vince la Supercoppa Italiana Vince la Champions' League | Rosa 1994/95 Vince lo scudetto Vince la Coppa Italia | Rosa 1993/94 | Rosa 1992/93 Vince la Coppa UEFA | Rosa 1991/92 | Rosa 1990/91 | Rosa 1989/90 Vince la Coppa Italia Vince la Coppa UEFA | Rosa 1988/89 | Rosa 1987/88 | Rosa 1986/87 | Rosa 1985/86 Vince lo scudetto Vince la Coppa Intercontinentale | Rosa 1984/85 Vince la Coppa dei Campioni Vince la Supercoppa Europea | Rosa 1983/84 Vince lo scudetto Vince la Coppa delle Coppe | Rosa 1982/83 Vince la Coppa Italia | Rosa 1981/82 Vince lo scudetto | Rosa 1980/81 Vince lo scudetto | Rosa 1979/80 | Rosa 1978/79 Vince la Coppa Italia | Rosa 1977/78 Vince lo scudetto | Rosa 1976/77 Vince lo scudetto Vince la Coppa UEFA | Rosa 1975/76 | Rosa 1974/75 Vince lo scudetto | Rosa 1973/74 | Rosa 1972/73 Vince lo scudetto | Rosa 1971/72 Vince lo scudetto | Rosa 1970/71 | Rosa 1969/70 | Rosa 1968/69 | Rosa 1967/68 | Rosa 1966/67 Vince lo scudetto | Rosa 1965/66 | Rosa 1964/65 Vince la Coppa Italia | Rosa 1963/64 | Rosa 1962/63 | Rosa 1961/62 |

Giocatori celebri

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«\mathfrak{H}o giocato nel Nancy perché è la squadra della mia città, nel Saint-Etienne perché è la squadra più forte di Francia, e nella Juventus perché è la squadra più forte del mondo.»
(Michel Platini, ex calciatore francese, in risposta a un giornalista rispetto alla sua carriera nel AS Nancy-Lorraine, nel AS Saint Etienne e nella Juventus FC e alla sua fedeltà alle squadre in cui ha giocato. Stadio Comunale Vittorio Pozzo di Torino, maggio 1987.)

Quello che segue è un sintetico elenco, suddiviso per epoche storiche, di alcuni dei più grandi giocatori che hanno vestito la maglia della Juventus FC.

N.B.
(CM) Campioni del mondo stranieri come giocatori juventini.
(CE) Campioni d'Europa come giocatori juventini.
(GP) Golden Player dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee.

Allenatori e presidenti

I presidenti della Juventus FC
I presidenti della Juventus FC
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  • 1897-1898 - Eugenio Canfari
  • 1898-1901 - Enrico Canfari
  • 1901-1902 - Carlo Favale
  • 1903-1904 - Giacomo Parvopassu
  • 1905-1906 - Alfred Dick
  • 1907-1910 - Carlo Vittorio Varetti
  • 1911-1912 - Attilio Ubertalli
  • 1913-1915 - Giuseppe Hess
  • 1915-1918 - Armano-Nizza-Zambelli (Comitato di Guerra)
  • 1919-1920 - Corrado Corradini
  • 1920-1923 - Gino Olivetti
  • 1923-1935 - Edoardo Agnelli
  • 1935-1936 - Enrico Craveri e Giovanni Mazzonis
  • 1936-1941 - Emilio de la Forest de Divonne
  • 1941-1947 - Pietro Dusio
  • 1947-1954 - Giovanni Agnelli (Presidente Onorario)
  • 1954-1955 - Craveri-Cravetto-Giustiniani (facenti funzioni)
  • 1955-1962 - Umberto Agnelli
  • 1962-1971 - Vittore Catella
  • 1971-1990 - Giampiero Boniperti (Presidente Onorario)
  • 1990-2003 - Vittorio Caissotti di Chiusano
  • 2003-2006 - Franzo Grande Stevens (Presidente Onorario)
  • 2006-oggi - Giovanni Cobolli Gigli
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Gli allenatori della Juventus FC
Gli allenatori della Juventus FC
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Palmarès (trofei riconoscuti da UEFA e FIFA)

Per approfondire, vedi la voce Albo d'oro della Juventus Football Club.

Competizioni nazionali

Campionati italiani: 27 [3] (record)

1905
1925/26 [14]
1930/31
1931/32
1932/33
1933/34

1934/35
1949/50
1951/52
1957/58 Scudetto della stella (10°)
1959/60
1960/61

1966/67
1971/72
1972/73
1974/75
1976/77
1977/78

1980/81
1981/82 Scudetto della stella (10°) Scudetto della stella (10°)
1983/84
1985/86
1994/95
1996/97

1997/98
2001/02
2002/03

Coppe Italia: 9 (record)

Supercoppe Italiane: 4

Competizioni internazionali [4]

Coppe Intercontinentali: 2

Coppe dei Campioni - Champions' League: 2

Coppe delle Coppe: 1

Coppe Uefa: 3 (record)

Coppa Intertoto: 1 [4]

1999/2000

Supercoppe Europee: 2 [15]

1984 - 1996

Record e statistiche

Per approfondire, vedi la voce Record e statistiche della Juventus Football Club.
Michel Platini, vincitore del Pallone d'Oro nel 1983, 1984 e 1985 con la Juventus.
Michel Platini, vincitore del Pallone d'Oro nel 1983, 1984 e 1985 con la Juventus.

Il Pallone d'Oro, trofeo individuale messo in palio dal periodico francese France Football è stato assegnato per otto volte a giocatori che all'epoca del riconoscimento militavano nella Juventus. I vincitori di tale trofeo sono stati Omar Sivori (1961), Paolo Rossi (1982), Michel Platini (1983, 1984 e 1985), Roberto Baggio (1993), Zinédine Zidane (1998), Pavel Nedvěd (2003). Questo rappresenta un record, dato che nessun'altra squadra in Europa ha avuto tra le sue file maggior numero di vincitori di questo trofeo.

Gaetano Scirea detiene il record di presenze con la maglia bianconera in partite ufficiali (552 partite dal 1974 a 1988). Giampiero Boniperti è il recordman di presenze con la Juventus in Serie A con 444 gare dal 1946 a 1961. Il capocanniere storico della Juventus è Alessandro Del Piero con 212 reti - a marzo 2007 - in gare ufficiali dal 1993. Boniperti - capocanniere storico della Signora dal 1961 al 2006 - è il secondo giocatore bianconero per numero di reti (182 in 460 gare).

Le 31 reti di Felice Placido Borel II in 34 gare del campionato nazionale 1933/34 sono il record della società in un stesso campionato di calcio di Serie A. L'ungherese Ferenc Hirzer, insieme a Gunnar Nordahl, è il giocatore ad aver segnato più reti in una stessa stagione della massima serie con le sue 35 reti in 26 gare nel Campionato Federale 1925/26. Il calciatore argentino Omar Sivori è, insieme a Silvio Piola, l'unico calciatore nella storia del campionato a girone unico che segnò 6 reti in una stessa partita (Juventus Inter 9-1, nella ventottesima giornata del campionato di Serie A 1960/61).

La vittoria con la maggior differenza reti in una gara ufficiale nella storia bianconera è stata per 15-0, fuori casa, contro il Cento nel secondo turno della Coppa Italia 1926/27. La vittoria con la maggior differenza reti della Vecchia Signora in un campionato di calcio italiano, dalla sua prima partecipazione nel 1900, è stato un doppio 11-0: contro la Fiorentina e contro il Fiumana, rispettivamente nella seconda e nella sesta giornata del Campionato Federale 1928/29.

Le sconfitte con la maggior differenza reti nella storia della Juventus sono state contro il Milan, 1-8 nella tredicesima giornata del Campionato Federale 1911/12, e contro il Torino FC 1906, 0-8 nella terza giornata del Campionato Federale 1912/13.

La Juventus e la nazionale italiana

Per approfondire, vedi la voce Nazionale di calcio dell'Italia.

In assoluto la Juventus è il club che ha fornito il maggior numero di giocatori alla Nazionale italiana e, in particolare, in occasione delle quattro vittorie nel campionato del mondo del 1934, 1938, 1982 e 2006 (le cui sono relazionati con grandi epoche vincenti della società, soprattutto i mondiali di 1934 e 1982).

Il primo giocatore della Juventus che indossò la maglia della nazionale fu il portiere Giacone il 28/3/1920 a Berna contro la Svizzera.La partita finì 3-0 per la Svizzera.

I nove giocatori della Juventus divenuti campioni del mondo nel 1934 furono il portiere (e capitano) Combi, G. Ferrari, Monti, Orsi e Bertolini tra i titolari, Rosetta, Borel II, Caligaris e Varglien I tra le riserve.

Due giovanili juventini, Foni e Rava, vinsero anche il torneo olimpico di calcio a Berlino del 1936 e il campionato del mondo 1938.

I giocatori juventini impiegati da Enzo Bearzot in Spagna per il campionato del mondo 1982 furono il portiere (e capitano) Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi (che vinse la classifica marcatori del torneo).

Nel 2006, agli ordini di Marcello Lippi, gli juventini che sono diventati campioni del mondo in Germania sono stati Buffon, Zambrotta, F. Cannavaro (capitano), Camoranesi e Del Piero.

Franco Causio, pur avendo giocato per lungo tempo nella Juventus, divenne campione del mondo 1982 durante la sua militanza nell'Udinese.

Non mancano, ovviamente, i giocatori di indiscusso valore tecnico che hanno militato in Nazionale pur non avendo mai vinto il campionato del mondo, come ad esempio Roberto Baggio, Pietro Anastasi (vincitore di un Campionato d'Europa nel 1968), Romeo Benetti, Salvatore Schillaci (che vinse la classifica marcatori del campionato del mondo 1990) o Roberto Bettega (che non poté partecipare al campionato del mondo 1982 a causa di un infortunio riportato nel novembre 1981 in uno scontro con il portiere dell'Anderlecht, Munaron, in Coppa dei Campioni).

Tra gli stranieri campioni del mondo al momento della loro militanza nella Juventus, il più famoso è certamente il francese Zinédine Zidane (1998); ma sono da ricordare anche Platini (1984) e Deschamps (2000) (quest'ultimo anche campione del mondo insieme a Zidane nel 1998), divenuti campioni d'Europa con la nazionale francese mentre militavano nella Juventus.

La Signora è, in assoluto, la squadra che vanta il maggior numero di giocatori che abbiano vinto almeno un'edizione del campionato del mondo con 24 giocatori (di cui 22 sono italiani [16]). Limitatamente alla sola nazionale italiana, i giocatori della Juventus convocati furono 9 nell'edizione 1934; 2 nel 1938; 6 nel 1982; 5 nel 2006.

Partite storiche

Per approfondire, vedi la voce Partite storiche della Juventus Football Club.

Dalla sua prima partecipazione al Terzo campionato italiano a gironi, nel lontano 1900, ci sono alcuni incontri della Juventus FC che sono rimasti negli annali, sia per il risultato, sia per il livello calcistico osservato, sia per il rendimento della squadra e/o di un calciatore in particolare, sia per il prestigio dei tornei dei club a livello nazionale e/o internazionale e la fase raggiunta dalla squadra.

La prima gara ufficiale:


III Campionato Federale di Calcio, primo turno, prima giornata
Domenica 11 marzo 1900
F.C. Torinese 1 - 0 Juventus F.C. Campo Piazza d'Armi, Torino
Ore 15:30
Arbitro: Jourdain

La Juventus e la società per azioni (S.p.A.)

Dal 1947, sotto la presidenza di Giovanni Agnelli, la Juventus Football Club è una società per azioni. Attualmente il sessanta per cento del totale del pacchetto azionario è detenuto dalla finanziaria IFIL Investment S.p.A, la holding proprietà della Famiglia Agnelli. Il resto del pacchetto azionario è conformato per Libyan Arab Foreign Investment Company in un 7.5% ed altri azionisti in un 32.5%.

A partire dal 2001 la società è stata quotata sul listino della borsa italiana (codice ISIN: IT0000336518 - codice alfanumerico: JUVE). La Juventus è una delle tre società italiane di calcio quotate in borsa insieme alla Lazio e la Roma.

La Vecchia Signora è anche uno dei membri fondatori del G-14, associazione dei diciotto club calcistici europei più importanti, influenti e prestigiose consorziatisi per ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte all’UEFA e alla FIFA.

Organigramma della società

Lo staff dell'area amministrativa

  • Proprietà: Famiglia Agnelli.
  • Presidente: Giovanni Cobolli Gigli.
  • Presidenti Onorari: Giampiero Boniperti e Franzo Grande Stevens.
  • Amministratore delegato e direttore generale: Jean-Claude Blanc.
  • Comitato sportivo: Gian Paolo Montali, Marco Tardelli.
  • Comitato remunerazioni e nomine: Carlo Barel Di Sant'Albano, Camillo Venesio, Riccardo Montanaro.
  • Controllo interno: Marzio Saà, Riccardo Montanaro, Marco Tardelli.
  • Consulente strategico alla dirigenza: Roberto Bettega.
  • Direttore sportivo: Alessio Secco.
  • Direttore commerciale e marketing: Marco Fassone.
  • Direttore amministrazione e finanza: Michele Bergero.
  • Direttore pianificazione, controllo e progetti speciali: Stefano Bertola.
  • Responsabile risorse umane: Alessandro Sorbone.
  • Responsabile comunicazione e direttore Juventus Channel: Giuseppe Gattino.
  • Responsabile information technology: Claudio Leonardi.
  • Direttore Juventus Center: Vittorio Ferrino.
  • Addetti stampa e editoria: Marco Girotto, Fabio Ellena, Gabriella Ravizzotti e Enrica Tarchi.
  • Comunicazione corporate: Stefano Coscia.

Lo staff dell'area sportiva

  • Allenatore: Didier Claude Deschamps.
  • Vice allenatore (allenatore in 2ª): Giancarlo Corradini.
  • Preparatore portieri: Michelangelo Rampulla.
  • Preparatori atletici: Antonio Pintus, Andrea Scanavino e Narciso Pezzotti.
  • Responsabile settore medico: dott. Riccardo Agricola.
  • Medici sociali: dott. Antonio Giordano e dott. Michele Gemignani.
  • Fisioterapisti: Aldo Esposito e Luigi Pochettino.
  • Massofisioterapisti: Sergio Giunta, Mauro Caudana e Dario Garbiero.
  • Allenatore Squadra Primavera: Vincenzo Chiarenza.
  • Team manager: Gianluca Pessotto.
  • Responsabile Settore Giovanile: Ciro Ferrara.
  • Responsabile osservatori: Pasquale Sensibile.
  • Responsabile Juventus Soccer Schools: Marco Marchi.

Sponsor tecnici ed ufficiali

Sponsor tecnici

Sponsor ufficiali

Curiosità

Per approfondire, vedi la voce Curiosità sulla Juventus Football Club.

All'anno 2006 sono state 230 le squadre, di 34 nazioni diverse, che la Juventus ha incontrato in gare ufficiali dalla sua prima partita nel 1900. Le dieci formazioni affrontate il maggior numero di volte sono l'Inter (205 scontri diretti), il Milan (197), il Torino (178), la Roma (163), il Bologna (156), la Fiorentina (152), la Lazio (146), il Napoli (138), il Genoa (125) e la Sampdoria (109).

Tifosi juventini famosi

Collabora a Wikiquote
«\mathfrak{V}inca la Juve o vinca il migliore?»: «Sono fortunato, spesso le due cose coincidono [17]
(Giovanni Agnelli (1921-2003), imprenditore e industriale italiano. Presidente della Juventus dal 1947 al 1954.)

Voci correlate

Note

  1. (IT) Articolo “La Juve restituisca lo scudetto”www.repubblica.it, 16 maggio 2006.
  2. La Juventus è la quarta società per ordine cronologico - tra le società in attività ad oggi - del calcio italiano secondo la (EN) Gradutoria delle squadre italiane di calcio per ordine cronologico; www.rsssf.com.
  3. 3,0 3,1 Sono escluse da questo conteggio i 2 scudetti vinti per la Juventus Football Club nelle stagioni 2004/05, revocato per illecito sportivo secondo le sentenze del processo sullo scandalo del calcio italiano nel luglio 2006, e 2005/06, il quale non viene assegnato secondo le sentenze del processo sullo scandalo del calcio italiano nel luglio 2006, poi assegnato dalla FIGC all'Inter quale prima nella nuova classifica .
  4. 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 (ENFRDEESITPTRUJA) Records e statistiche della Juventus FC in competizioni ufficiali a livello internazionale dal 1959 - www.uefa.com, luglio 2006.
  5. 5,0 5,1 Con 11 trofei internazionali la Juventus è - insieme al Liverpool - la terza squadra europea col maggior numero di titoli ufficiali a livello internazionale (solo due squadre, il Real Madrid e il Milan, entrambi con 15 trofei vinti, hanno fatto meglio). Al mondo, la Vecchia Signora è la quinta squadra col maggior numero di trofei internazionali riconoscuti dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee e la Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche (solo il Boca Juniors, con 16 trofei vinti e l'Independiente, con 15 trofei, al pari delle due squadre europee prima indicate, hanno fatto meglio).
  6. (EN) Ranking storico mondiale del calcio a livello dei clubs- Record Sport Soccer Statistics Foundation (RSSSF).
  7. (ES) Tabella storica dei club nel mondo nelle competizioni internazionali ufficiali - www.universofutbol.com.ar.
  8. 8,0 8,1 8,2 (ENFRDEESITPTRUJA) Competizioni calcistiche riconoscute dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee - www.uefa.com, dicembre 2006.
  9. 9,0 9,1 (IT) Articolo "L'altra metà del pallone" - settimanale L'espresso, aprile 2002.
  10. 10,0 10,1 (IT) Indagine Istat e Abacus 2005 - www.p2pforum.it, 13 aprile 2005.
  11. Dopo sei anni di gestioni da parte della dirigenza del club brasiliano Palmeiras, la edizione della Coppa Rio di 1951 è stato riconoscuta dalla Federazione Internazionale dell’Associazioni Calcistiche come la prima edizione ufficiale del Mondiale per club FIFA, secondo delibera dal 9 marzo 2007 alla Confederazione Brasiliana di Calcio. Vedi (PT) Articolo SE Palmeiras: primo campione mondiale di calcio a livello di clubs - www.palmeiras.com.br, 29 marzo 2007.
  12. (EN) Articolo Bianco e nero: un disegno da vita, frammenti dalla storia ufficiale dal Notts County Football Club ed articoli correlate pubblicati nel giornale inglese Daily Mail - www.nottscountyfc.premiumtv.co.uk; 12 settembre 2006.
  13. Il colore rosso dai numeri della maglia juventina tra i decade di 1950 e 1960 è stato il primo elemento coloristico diverso al clasico bianconero introdotto nella divisa societaria.
  14. In particolare la Juventus ha 2 vittorie negli Campionati Federali di Prima Categoria (una sotto il nome di Prima Categoria, in 1905, ed altra come Prima Divisione in 1926) e 25 vittorie negli campionati di Serie A (conoscuti anche come campionati a girone unico), nome assunto dal principale livello del calcio italiano nel 1930.
  15. Non si giocò la partita di Supercoppa Europea di 1985 contro l'Everton F.C. d'Inghilterra, campione della Coppa delle Coppe della stagione 1984/85 a causa della Strage dell'Heysel.
  16. (ITENZH) Articolo "Juve-Mondiali, una storia infinita" - www.juventus.com, 7 luglio 2006.
  17. (IT) Articolo "La 'Signora' nel cuore" - Speciale Giovanni Agnelli, la passione, News2000, gennaio 2004.
  18. (EN) Intervista di Larry King con Luciano Pavarotti (trascrizione) - CNN Larry King Live, www.cnn.com, 27 settembre 2003.

Bibliografia

  • AA.VV.. La Storia della Juventus. L'airone editrice, 2003. ISBN 88-7944-721-1
  • Giampiero Boniperti. La mia Juventus. G.P. Ormezzano Editore, 1958.
  • Giampiero Boniperti, Enrica Speroni. Una vita a testa alta. Cinquant'anni sempre e solo per la Juventus. Rizzoli Editore, 2003. ISBN 88-1710-685-2

Altri progetti

Collegamenti esterni

Juventus F.C. su DMoz (Segnala su DMoz un link pertinente all'argomento Juventus F.C.)


Siti ufficiali

Siti di documentazione storico-statistica

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